Zerowaste savona 2013

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AZZERARE I RIFIUTIE VIVERE FELICI E CONTENTI

Federico ValerioChimico Ambientale

Comitato Scientifico LIP Rifiuti Zero

Zero Waste 2013

• Porsi l’obiettivo di azzerare la produzione di rifiuti, non è una utopia di pochi ambientalisti fondamentalisti

• Rifiuti Zero è la strategia vincente di tutti gli ecosistemi naturali, sin da quando la”Vita” ha colonizzato il Pianeta

• Rifiuti Zero significa mettersi in gradi di produrre ed usare beni e servizi, in modo tale che non si producano scarti pericolosi, non riutilizzabili ne riciclabili

• Ridurre la produzione di rifiuti e riscoprire il Riuso e il Riciclo è una scelta che la Unione Europea ha fatto da tempo

• .

Zero Waste 2013

Dove dovevamo e dobbiamo arrivareCe lo dice l’Europa!

• Entro il 2011

ridurre del 60% la produzione annua pro-capite

di Rifiuti Urbani Biodegradabili

(da 290 a 115 kg)• Entro il 2018 la produzione procapite di RUB deve scendere a 81 kg

• Entro il 2016

solo il 35% dei rifiuti urbani biodegradabili può

essere conferito in discarica

Zero Waste 2013

Dove dovevamo e dobbiamo arrivareCe lo dice l’Europa!

• Alla fine del 2012 65% raccolta differenziata

• Entro il 2013 ogni Paese deve avere un

Piano Nazionale di Riduzione della produzione di

rifiuti

• Entro il 2016 raccogliere il 45% rifiuti elettronici elettrici (RAEE)

il 65% entro il 2019

Zero Waste 2013

Dove dobbiamo arrivareCe lo dice l’Europa!

Entro il 2020

la crescita economica

si deve dissociare

dalla crescita dei rifiuti

Zero Waste 2013

Una società che, per crescere, deve consumare sempre di più è destinata a

produrre sempre più rifiuti

Zero Waste 2013

NUOVI OBIETTIVI E NUOVI LINGUAGGI

Il modello di sviluppo

che dura nel tempo

non produce rifiuti

Alla fine della prima vita utile

i Materiali Post Consumo

sono recuperati ed inseriti

in nuovi cicli produttivi

Zero Waste 2013

Obiettivi della Legge Iniziativa Popolare

Entro il 2020•Riduzione del 20% della produzione di rifiuti

•91% Raccolta differenziata• 85% avviato al riciclo e compostaggio• 5% riuso

Zero Waste 2013

Obiettivi da raggiungere

2013 2020Discarica e recupero energia 65 % 5 %

Zero Waste 2013

MISSIONE IMPOSSIBILE?

Zero Waste 2013

Negli scarti urbani

i materiali riciclabili

(imballaggi-organico compostabile)

rappresentano

l’ 83-89%

dell’intera produzione

(Genova 2009)

Zero Waste 2013

UNA FAMIGLIA MOTIVATA

E

BEN INFORMATA

SEPARA L’ 82% DEI SUOI MPC

Progetto “Cittadini In rete per il riciclo. Italia Nostra, 2006

Zero Waste 2013

Missione già compiuta

• Con il passaggio al Porta a Porta

la Raccolta Differenziata supera facilmente

il 60%

• Con la Tariffazione puntuale (chi differenzia paga meno TARES) la RD supera il 70%

Zero Waste 2013

Che fare dei MPC che non si riciclano, non si compostano e

non si riusano?

Si sottopongono a

Trattamenti Meccanico Biologici (TMB):• Separazione meccanica delle

frazioni non biodegradabile• Compostaggio della frazione

organica residuale

Zero Waste 2013

Impianto TMB

Zero Waste 2013

Schema del Trattamento Meccanico-Biologico con Recupero di Materia

Zero Waste 2013

Flussi di materia in una Bio-cella

IngressoMPC+O2

Aria esausta

MPC biostabilizzato

Zero Waste 2013

In uscita da TMB che ha trattato frazioni organiche differenziate e residuo non differenziato

Zero Waste 2013

Compost Plastiche miste

Quello che esce da un TMB

• Ferro, alluminio, vetro, inerti sono già oggi recuperabili come materie seconde

• Scarti cellulosici, plastiche miste sono recuperabili, rispettivamente per la produzione di bio-etanolo ed olio diesel per autotrazione, con tecniche allo studio, prossime alla commercializzazione.

Zero Waste 2013

Le nuove miniere urbane

Zero Waste 2013

URBAN MINING

• In una miniera d’oro,

da una tonnellata di rocce si ricavano• 5 grammi d’oro

• Da una tonnellata di cellulari • 150 grammi d’oro• 100 chili di rame• 3 chili di argento

Zero Waste 2013

Da buoni liguri non sottovalutiamo il fatto che

La “rumenta” riciclata (bene)

vale (in euro e in salute)molto di più

di quella gassificata o incenerita

Zero Waste 2013

Un chilo di tappi riciclativale

31 centesimi(contributo Consorzio Nazionale Imballaggi)

Zero Waste 2013

Un chilo di lattine (alluminio) riciclatevale

42 centesimi(contributo Consorzio Nazionale Imballaggi)

Zero Waste 2013

Un chilo di carbone vale 7 centesimi

Zero Waste 2013

Materiali Post Consumo

che valgono più del carbone

e poco meno del petrolio,

non possono essere considerati “rifiuti” di cui disfarsi, per di più pagando per il

loro smaltimento

Zero Waste 2013

Nella gestione dei Materiali Post Consumoquale sistema garantisce

il maggiore recupero energetico

e ilminore impatto ambientale?

Zero Waste 2013

Impatti ambientali a confronto

Riciclaggio vs Incenerimento

Vantaggi del Riciclo

I materiali riciclati annualmente da due famiglie tipo

(una tonnellata, 1000 chili) fanno risparmiare:

•3.140 chilowattore di energia• 183 chili di inquinanti (1,4 DCB eq)

Fonte: Politecnico di Milano, 2007

28

Molto meglio (3 volte) di un “termovalorizzatore” che, incenerendo una

tonnellata di rifiuti,

fa risparmiare solo:

•1.039 chilowattore• 65 chili di inquinanti (1,4 DCB eq)

Fonte: Politecnico di Milano, 2007

29

30

Emissioni gas serra kg CO2 eq/tonnellata MPC

•Riciclo e compostaggio - 461•TMB e stoccaggio - 403• Incenerimento tal quale

e produzione elettricità -10

Fonte: AEA Technology-Environment “Waste Management Option and Climate Change” . UE 2001

FRAZIONE ORGANICA BIODEGRADABILE

• E che ne facciamo dei nostri scarti organici (frazione umida) pari al 30% dei nostri scarti?

• Si riimmettono nei cicli naturali del carbonio organico con il

• COMPOSTAGGIO• DIGESTIONE ANAEROBICA

Zero Waste 2013

E IL RECUPERO ENERGETICO?

Dalla frazione organica, con la digestione anaerobica che

produce anche:BIOGAS

BIOMETANO

Zero Waste 2013

Tutte i materiali vegetali e animali,con trattamenti la digestione anaerobica

producono una miscela gassosa con una elevata concentrazione ( 50%)

di metano,denominato BIOGAS

e uno scarto fangoso chiamatoDIGESTATO

• E’ un processo naturale, vecchio un miliardo di anni, all’origine del gas naturale (metano) che usiamo quotidianamente e che continua ancora oggi nei terreni acquitrinosi, nei sedimenti lacustri, nell’apparato digestivo dei ruminanti.

• E’ un processo che abbiamo imparato a sfruttare in impianti (biodigestori) in cui “alleviamo” i batteri che hanno questa singolare proprietà, dando loro da mangiare biomasse di scarto o appositamente coltivate.

Digestore anaerobico, centrale a biogas con diretto spandimento del digestato

nei terreni agricoli

35

17.000 ton/anno di insilato grano, erba e pollina Bieringen (Germania)

Impianti come questo, finalizzati a produrre energia elettrica,

sono energeticamente inefficienti e concentrano su un’area ristretta

gli inquinanti emessi dalla combustione del biogas

Digestore di scarti d’industrie alimentari (Findus) per la produzione di biometano immesso in rete e usato

per autotrasporto

Bjuv, Svezia. 65.000 ton/anno

Una delle 150 “bio-raffinerie” attive in Europa

37

Ingressoscartibiodegradabili

Uscita biogas grezzo

Uscita digestato

Uscita effluenti liquidi

BIODIGESTORE:schema

• Gli “scarti” di questa attività microbica sono:• una miscela di gas (biogas), in prevalenza anidride carbonica e metano

• e di digestato: un residuo semi-solido, biologicamente stabile, formato da • molecole organiche poco degradabili (lignina) • resti dei batteri morti• composti inorganici

• azoto, fosforo, potassio

DIGESTATO ESSICCATO

BIOGAS

• Il biogas è il prodotto dell’attività metabolica di microorganismi che, in assenza di ossigeno, utilizzano biomasse vegetali ed animali, quali fonti di cibo.

• La progressiva trasformazione delle complesse molecole organiche delle biomasse (proteine, grassi, zuccheri, cellulosa..) fornisce energia ai microorganismi e permette la loro riproduzione.

Bilancio di massa di un Digestore anaerobico a “Rifiuti (quasi) Zero”

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Gargazzone (BZ)

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Bilancio annuale impianto Biogas• In ingresso

• 12.000 ton scarti umidi biodegradabili• 2.500 ton Cippato di legno

• In uscita• 5.000 ton Compost• 1.200.000 metri cubi metano

• 1.140.000 kwh di elettricità in rete• 1.100.000 kwh elettricità autoconsumo• 3.200.000 kwh termici (riscaldamento)

Digestato compostato con cippato di legno

Da Biogas a BIOMETANO• RAFFINAZIONE

• Si riduce la concentrazione di componenti problematici per il trasporto nella rete di distribuzione e per gli usi finali: acqua, composti solforati, azoto, silossani, particolato

• ARRICCHIMENTO del CH4

• Rimozione della CO2

COMPOSIZIONE (% IN VOLUME) GAS NATURALE E BIOMETANO

Componente Gas naturale Biometano

Metano (CH4) > 81 > 96

Gas inerti (CO2+ N2)

1,5 - 4,5 < 3

Zolfo totale < 150 mg/m3 < 10 mg/m3

Cloro 0 < 1 mg/m3

DISTRIBUTORE DI BIOMETANO(Svizzera)

46

Distributori di biometano per automezzi pesanti

(Germania, Francia)

47

NUMERO D’IMPIANTI CHE PRODUCONO BIOMETANO

150 in Europa

0 in Italia

Rete distribuzione gas naturale

Rete dei gasdotti nazionali e regionali

IL BIOMETANO E’ DANNOSO PER LA SALUTE?

TANTO QUANTO IL GAS NATURALE

Fattori di emissione

Quantità di inquinanti emessi,

a parità di energia prodotta

(elettricità + calore)

Unità di misura dell’energia: Giga Joule (GJ)

1 GigaJoule = 277,7 kiloWattore

Fattori di emissioni di impianti cogenerazione danesi (< 25 MWe)

alimentati con metano, biogas, rifiuti urbani, carbone*

Unità misura

Motorimetano

Motoribiogas

Rifiuti Carbone*

Polveri gr/GJ 0,76 2,63 < 2,1 30

NOx gr/GJ 168 540 124 310

PM10 mg/Gj 189 451 1.126 20.000

PM2,5 mg/Gj 161 206 1.084 9.000

* Centrali cogenerazione > 50 MWt

Conclusioni

La priorità data a

RIDUZIONE, RICICLO, RECUPERO

dalle normative europee e nazionali e

dalla Legge di Iniziativa Popolare

è giustificata da• Minore impatto ambientale• Minore impatto sanitario• Maggiore risparmio energetico• Minore uso di materie non rinnovabili• Maggiore riduzione emissione gas serra

Zero Waste 2013

Grazie per l’attenzione

E per saperne di più:

http://federico-valerio.blogspot.com55