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Week-end giovanissimi Sabato 14 marzo 2009

Tema: Bene ComunePasso biblico: La casa

sulla roccia

Con questo week-end vogliamo far scaturire nel giovanissimo la voglia di sentirsi parte attiva di un disegno che va oltre il suo

orizzonte per mischiarsi con altri orizzonti

il giovanissimo si deve attivare

Passando da

“Non mi interessa e non dipende da me”a

“Mi intersessa e dipende anche da me”

COME?

Riscoprendo la propria

identità

Il giovanissimo si forma in un contesto quale quello della famiglia, della scuola e delle

amicizie di paese o di quartiere …

… sa chi è, è sicuro di quello che vuole nel suo mondo, nella sua “riserva”, ma quando passa il

recinto?

Il giovanissimo quando entra in contatto con il mondo si deve

porre due domande:

chi sono io? cosa sono io per il

mondo?

chi sono io? cosa sono io per il

mondo?

Anche il mondo fa la stessa domanda al giovanissimo …

Chi sei?Chi sei?

Il giovanissimo è portato a rispondere con una storia, la sua storia: un susseguirsi di fatti che

hanno caratterizzato in poche tappe il suo percorso!

questa può essere una storia come tutte le altre, che al mondo non interessa o ignora

perché è massa, è la storia di tutti, è la classica storia che non fa ascolti!

Un’altra domanda molto più importanteche ci viene posta dal mondo è:

Cosa sei?Cosa sei?

Il ragazzo è chiamato a parlare di se, della sua diversità e per far

questo deve scavarsi dentro, deve illuminare anche le parti più

remote del suo essere, deve far capire che lui non è solo un

susseguirsi di eventi, ma dentro a quel corpo c’è un anima, c’è

qualcosa di più, c’è Una Storia

Dopo aver posto l’attenzione sulla propria storia e sulla propria vita il

giovanissimo deve portare lo sguardo su qualcosa di più grande, il mondo, e deve chiedersi come

prima cosa:

che ci faccio qui?

il giovanissimo deve capire il perché del suo essere nel mondo,

deve capire che lui è stato chiamato ad abitare quella parte di

mondo, su cui deve costruire qualcosa, la sua vita

Si chiede prima di tutto come va?(Il mondo)

Si chiede se questo mondo gli piace?

E soprattutto si chiede se si può cambiare qualcosa?

Il mondo va guardato da un’altra prospettiva quella del “contenere”

è il mondo che abito, che devo valorizzare e migliorare che è

chiamato a contenermi, a sostenermi, ad aiutarmi in una

ulteriore crescita a farmi prendere definitivamente il volo.

come si comporta il mondo nei miei confronti?

Mi vede?Mi ascolta?

Mi fa esprimere?

Mi vede?Mi ascolta?

Mi fa esprimere?

Io cerco il mio spazio, ma il mondo questo spazio me lo concede? E se non me lo

concedesse come dovrei reagire? Quale tecniche adottare?

Lo stile che si propone è quello della sobrietà

Noi nel mondo non dobbiamo cercare la ribalta ma dobbiamo crescere in modo

armonioso.Il nostro sviluppo, deve coincidere con lo

sviluppo degli altri

È vero anche che ognuno deve seguire la sua strada, ma ci sono modi e modi

per raggiungere i propri obiettivi

Alla fine di tutto il giovanissimo è invitato a capire che prima di arrivare alla

costruzione delle pareti, bisogna mettere solide fondamenta altrimenti alla prima

tempesta la nostra casa (il mondo e i nostri progetti) cadranno.

Quindi il raggiungimento del bene comune non è altro che:

Capire la mia storiaValorizzare il mio essere

Darmi uno stile (sobrietà)Mettere la mia storia e il mio

Essere in condivisioneEssere protagonista

Accompagnare e non spingere

Capire la mia storiaValorizzare il mio essere

Darmi uno stile (sobrietà)Mettere la mia storia e il mio

Essere in condivisioneEssere protagonista

Accompagnare e non spingere