Vite contro la mafia

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Peppino Imastato. Leonardo Sciascia. La parola contro le mafie.

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La mafia non è una società di servizi che opera a favore

della collettività, bensì un'associazione di mutuo soccorso

che agisce a spese della società civile e a vantaggio solo

dei suoi membri.

Giovanni Falcone, Cose di Cosa Nostra, 1991

Peppino Impastato è figlio di un mafioso.

La sua casa dista 100 passi da quella del potente boss Tano Badalamenti,

a capo dei traffici di stupefacenti tra l’ Italia e gli Usa.

Contrariamente a molti suoi concittadini, Peppino alza la testa contro i

mafiosi e si impegna a combattere la mafia attraverso la parola e con i

fatti.

Il boss Tano Badalamenti, ribattezzato ‘’Tano Seduto’’.

Dai microfoni di Radio Aut fa una cosa che può sembrare

innocua, ma che invece è rivoluzionaria e pericolosa:

sbeffeggia, prende in giro il boss e la mafia.

Denuncia le loro attività illegali e si impegna praticamente

nella lotta contro i mafiosi e i politici corrotti.

Si dedica all’ attività politica e culturale, cercando di sensibilizzare le

persone, soprattutto i giovani.

Diventa scomodo.

Talmente scomodo che il boss Tano Badalamenti, da lui ribattezzato Tano seduto,

lo fa saltare in aria.

Peppino ha 30 anni quando viene ammazzato.

La sua morte non viene riconosciuta come assassinio.

Ma gli amici, la madre e il fratello si impegnano, con grande fatica, per far

emergere la verità.

Alla storia di Peppino è dedicato un

film, con la regia di Marco Tullio

Giordana, dal titolo I cento passi

Il film completo qui:

http://www.youtube.com/watch?v=j

sJjJMFK_QE

Qui potete vedere la ‘’scena dei

cento passi’’

http://www.youtube.com/watch?v

=uqw2Gr4ir2g

Il gruppo italiano Modena city ramblers gli ha dedicato questa canzone:

http://www.youtube.com/watch?v=ZZrTzAVBS3A

Nel 2009 esce un fumetto:

Peppino Impastato. Un giullare

contro la mafia, opera di Marco

Rizzo

(http://thewarbulletin.com/ ) e

Lelio Bonaccorso

(http://bonaccorsolelio.blogspot.

co.uk/)

Qualche pagina del fumetto:

http://peppinoimpastato.beccogiallo.net/anteprima-fumetto/

Qui l’ introduzione di Lirio Abbate, giornalista «antimafia» che vive sottoscorta:

http://www.unita.it/culture/ebook-la-rivolta-di-peppino-contro-la-mafia-1.366220

"Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe

di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà.

All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con

tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si

abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle

finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica

di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il

solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e

per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la

gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si

insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano

sempre vivi la curiosità e lo stupore".

Peppino Impastato.

Se vogliamo combattere efficacemente la

mafia, non dobbiamo trasformarla in un

mostro né pensare che sia una piovra o un

cancro. Dobbiamo riconoscere che ci

rassomiglia.

Giovanni Falcone, Cose di Cosa Nostra,

1991

La copertina dell’ ultimo lavoro degli ‘A67, opera del maestro Mimmo Paladino.

Tra i tanti attivisti impegnati nella lotta contro le mafie, troviamo gli

‘A67, rock band napoletana che, attraverso una critica attenta e un

sound potente e ricco di influenze, denuncia e smaschera l’ omertà di chi

non vuol vedere, urlando contro il silenzio che uccide.

http://www.a67.it/

Pecchè ccà i veri muorti

nun so' chilli sparati

ma chilli stutati dinto da 'na vita

ca primma l'accise e po' se le

scurdati …

Perché qui i veri morti

non sono quelli ammazzati

ma quelli spenti, morti dentro

distrutti da una vita che prima li ha uccisi

e poi li ha dimenticati…

‘A 67

SCIASCIA, LA PAROLA CHE ILLUMINA

(il contributo presente ne l’ Enciclopedia Treccani online:

http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/percorsi/percorsi_55.html )

Scrittore e politico italiano, Sciascia «illumina» i meccanismi del

sistema mafioso, attraverso analisi sempre lucide ed indipendenti.

Una delle copertine del romanzo e, a destra, la locandina del film.

Uno dei suoi roamnzi più famosi è Il giorno della civetta (1961).

Lo scrittore Leonardo Sciascia (a destra) insieme con Paolo

Borsellino, magistrato assassinato dalla mafia nel 1992.

"Il popolo cornuto era e cornuto resta: la differenza è che il fascismo

appendeva una bandiera sola alle corna del popolo e la democrazia lascia

che ognuno se l'appenda da sé, del colore che gli piace, alle proprie corna...

Siamo al discorso di prima: non ci sono soltanto certi uomini a nascere

cornuti, ci sono anche popoli interi; cornuti dall'antichità, una generazione

appresso all'altra..."

- Io non mi sento cornuto - disse il giovane

-e nemmeno io. Ma noi, caro mio, camminiamo sulle corna degli altri:

come se ballassimo...

Leonardo Sciascia, Il giorno della civetta.