VADO A SCUOLA PER IMPARARE - aiditalia.org...STATO DI SALUTE DEL SISTEMA SCUOLA Preoccupa lo stato...

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LUCIANA VENTRIGLIA Formatrice A.I.D

VADO A SCUOLA PER IMPARARE

IL PERCORSO

•  Fragilità dello stato di salute del sistema scuola •  Didattica: triangolo didattico; trasposizione didattica;

contratto didattico; ergonomia didattica. •  Student voice: gli studenti co-responsabili dei processi di

apprendimento •  Strategie didattiche efficaci EBE •  Universal design for Learning (UDL/PUA) •  Esempi di pratiche didattiche efficaci (compiti

polirisolvibili; anticipatori grafici; mappe mentali e concettuali).

. •  Nel primo anno delle superiori il 20% degli studenti viene

bocciato, un altro 12% nel secondo anno. L'interruzione degli studi dopo i 15 anni è preoccupante, soprattutto al Sud e tra i figli dei migranti.

•  L'Italia si colloca regolarmente nella metà inferiore della classifica, sia per quanto riguarda la condizione generale del benessere che per le graduatorie di 4 delle 5 dimensioni del benessere prese in esame.

UNICEF, benessere educativo dell’istruzione ITALIA al 21 secolo, 2013

STATO DI SALUTE DEL SISTEMA SCUOLA

STATO DI SALUTE DEL SISTEMA SCUOLA

Preoccupa lo stato dell'istruzione il tasso NEET, che misura l'inattività dei nostri ragazzi (15-19 anni), è il secondo più alto nel mondo sviluppato, dopo quello della Spagna. 11 adolescenti su 100 non studiano, non lavorano e non stanno neppure partecipando a corsi di formazione.

QUALITA’ DELL’ESPERIENZA DI APPRENDIMENTO

“La disaffezione alla scuola evidente nei tassi di abbandono scolastico e di bocciature , suggerisce l’esistenza di una richiesta repressa di un diverso tipo di esperienza scolastica. Un’esperienza che deve essere più coinvolgente , gratificante e rilevante, rispetto alle competenze che le persone dovranno avere per il secolo a venire”

Leadbeater, C. and Wong, A. (2010) Learning from the extremes. San Jose CA: Cisco Systems

Il Rapporto sulla scuola in Italia (2010) della Fondazione Agnelli evidenzia il

distacco tra i modi di essere delle nuove generazioni e le proposte di una

scuola che nei metodi, nei contenuti e nell’organizzazione non riesce più a

intercettarne il pensiero e l’attenzione.

Molto più che nel passato sono messe alla prova le competenze relazionali ed

emozionali dei docenti: l’autocontrollo, l’assertività, le dimostrazioni di

autorevolezza, la capacità di gestire le tensioni nei gruppi. I problemi sono più

accentuati nelle secondarie,

Dove:

•  il 54,4% degli insegnanti incontra seri ostacoli a motivare i ragazzi,

•  il 50% a far raggiungere loro risultati decenti

•  il 40% a mantenere un minimo di disciplina e a ottenere attenzione.

I DOCENTI SONO IN DIFFICOLTÀ

Strategia Europa 2020

per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva  

•  Circa il 25% degli scolari europei leggono con difficoltà •  Troppi giovani lasciano la scuola senza qualifiche •  I numeri riguardanti la scuola secondaria sono migliori,

ma le qualifiche spesso non corrispondono alle esigenze del mercato del lavoro

•  Meno di un terzo degli europei di età compresa tra i 25 e i 34 anni hanno conseguito un diploma universitario (contro il 40% degli Stati Uniti e oltre il 50% del Giappone)

Strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva

Obiettivi istruzione: •  Riduzione dei tassi di abbandono scolastico precoce al di

sotto del 10% •  Aumento al 40% dei 30-34enni con un'istruzione

universitaria •  Riforma dei programmi di studi, affinché ciascuno possa

acquisire competenze essenziali.

•  Alti tassi di abbandono dopo il primo anno; •  elevata quota di studenti “inattivi” (cioè che non sostengono

esami); •  molti studenti fuori corso; •  tempi lunghi per il conseguimento della laurea e di

conseguenza età avanzata al momento del suo conseguimento; notevole variabilità di tutti questi indicatori tra i vari Atenei.

Criticità studi universitari

Perché  non  si  impara?    

•  Si tenta di trasmettere la cultura in modi che non sono risonanti con le potenzialità delle persone.

•  La risonanza è una condizione di “star bene”.

•  Il fattore cruciale per capire è essere attenti alla propriocezione interna di “agio”e “disagio”di fronte alla sollecitazione cognitiva.

•  Se siamo a disagio davanti alla sollecitazione cognitiva ci succede quello che succede a chi è costretto a realizzare una performance senza che ne possa o sappia cogliere la logica, il senso, il significato.

Paolo Guidoni – Università di Napoli, X Convegno Nazionale Giscel, 2000

SFIDA: CAMBIAMENTO

ü Quali cambiamenti sono necessari perché diminuisca il

numero degli studenti nei confronti dei quali “ciò che fa la scuola non è abbastanza?”

ü  È possibile una didattica inclusiva in grado di favorire il miglioramento e l’efficacia delle pratiche di insegnamento sia a livello di trasposizione didattica e di progettazione, sia a livello di destrutturazione e ristrutturazione degli schemi d’azione propri del soggetto.?

ü  È possibile migliorare lo stato di salute del sistema scuola a livello sistemico?

Student voice è la denominazione di un movimento pedagogico internazionale, ancora poco conosciuto in Italia, ma radicato in paesi quali Regno Unito, Usa, Canada e Australia dove, fin dalla sua nascita, si è rivolto alla comprensione delle migliori condizioni per legittimare la voce degli studenti come forza trasformativa della scuola.

Student voice: movimento pedagogico

Motivazione all’apprendimento Teoria della valutazione emotiva dell’input (Stimulus

Appraisal Schumann,2004). Lo studente valuta lo stimolo offerto dall’insegnante

secondo questi criteri: o  Novità o  Piacevolezza ( risposta alla curiosità cognitiva) o  Pertinenza rispetto ai propri bisogni o  Realizzabilità (sfida ottimale) o  Sicurezza psico-sociale (riacquistare fiducia nelle proprie

possibilità) o  Esperienza di riuscita

Universal Design for Learning (UDL) Progettazione Universale per l’Apprendimento (PUA)

La Progettazione Universale per l'Apprendimento (PUA)

•  è un approccio psicopedagogico che affronta in modo convergente tre grandi sfide:

diversità, educazione inclusiva e tecnologia.

•  è un modello pedagogico orientato al superamento nella scuola della

categorizzazione degli alunni con svantaggi, a favore della costruzione di curricola

per tutti, senza particolari "distinzioni penalizzanti".

“Conoscere l’apprendimento per caire i DSA"

“Conoscere l’apprendimento per capire i SA"

Tre principi fondamentali, basati sulla ricerca neuroscientifica,

guidano la PUA e forniscono la struttura per le linee guida:

Principio I Fornire molteplici forme di

Rappresentazione (il «cosa» dell’apprendimento)

Principio II Fornire molteplici forme di Azione ed Espressione

( il «come» dell’apprendimento)

Principio III Fornire molteplici forme di

Coinvolgimento (il «perché» dell’apprendimento)

Percepire Chiarire Comprendere Rete Riconoscimento

Elaborare Esprimere Agire Rete Strategica

Motivare Costruire Interagire Rete Affettiva

C.M. N.89, 18 OTT. 2012

•  Resta comunque inteso, come principio ineludibile, che il voto deve essere espressione di sintesi valutativa e pertanto deve fondarsi su una pluralità di prove di verifica riconducibili a diverse tipologie, coerenti con le strategie metodologico-didattiche adottate dai docenti.

•  Sarà cura quindi del collegio dei docenti e dei dipartimenti fissare preventivamente le tipologie di verifica nel rispetto dei principi definiti dai decreti istitutivi dei nuovi ordinamenti.

       Le istituzioni scolastiche, pertanto, adotteranno modalità e forme di verifica adeguate e funzionali all’accertamento degli obiettivi e dei risultati di apprendimento, declinati in competenze, conoscenze e abilità, come previsto dalle Indicazioni nazionali per i percorsi liceali, dalle Linee guida per gli istituti tecnici e per gli istituti professionali e dal D.M. n. 139 del 22 agosto 2007 relativo all’obbligo d’istruzione.

C.M. N.89, 18 OTT. 2012

       Analogamente, per l’insegnamento della Lingua inglese, sia negli istituti tecnici che nei professionali: “Il docente definisce e sviluppa il percorso d’apprendimento in modo coerente con l’indirizzo degli studi, consentendo agli studenti, attraverso l’utilizzo costante della lingua straniera, di fare esperienze concrete e condivise di apprendimento attivo, nonché di comunicazione ed elaborazione culturale. Il docente individua, a tali fini, gli strumenti più idonei, inclusi quelli multimediali e interattivi”, con la conseguente adozione di tipologie di verifica coerenti con le scelte metodologiche adottate.

C.M. N.89, 18 OTT. 2012

MIUR (2014), Guida alla lettura del Rapporto Internazionale OCSE “TALIS 2013 Results: An International Perspective on Teaching and Learning oecd 2014”. Focus sull’Italia, in http://www.istruzione.it/allegati/2014/TALIS_Guida_lettura_con_Focus_ITALIA.pdf

Cari studenti del ventunesimo secolo, sono un’insegnante e vi chiedo scusa

Lizanne Foster è un’insegnante canadese