Ugo Foscolo

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Prima parte dell'introduzione a Foscolo

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Ugo Foscolo

Uno scrittore di transizione

Transizione

• dall'Illuminismo al Romanticismo• dall'intellettualismo illuministico al valore

del sentimento• dal cosmopolitismo (= essere cittadini del

mondo) all'ideale della patria-nazione• dal mero materialismo illuminista (pur

perpetrato in chiave pessimistica) a una valorizzazione degli ideali ormai delusi dalla storia

Perchè valorizzare ideali ormai delusi dal corso della storia?

• Perchè l'uomo ha bisogno di credere in qualche cosa

• Perchè, anche se gli ideali tanto propagandati dalla rivoluzione francese erano stati delusi dall'operato di Napoleone, vale la pena continuare a coltivarli.

Il Foscolo è neoclassico

• nella ricerca dell'armonia e della grazia

• nella ricerca della bellezza che rasserena

• nella ricerca di una poesia che sia anche istruttrice di civiltà (vedi Parini)

• nel ricordo dell'antichità come epoca dove la virtù era più coltivata.

Il Foscolo è romantico

• nel suo amore per la patria

• nell'importanza data al sentimento

• nei miti dell'esilio e dell'eroe in urto con il mondo

• nell'idea del poeta - vate (cantore del suo tempo e del suo popolo).

Ugo Foscolo è inquieto

• Non lo soddisfa la ragione con le sue flebili certezze

• Non lo soddisfa l'idea di progresso in quanto la storia smentisce regolarmente l'avvento di un'epoca di prosperità e di pace.

• Non lo soddisfano le forme letterarie del '700 e infatti scriverà il primo vero romanzo della letteratura italiana (Le ultime lettere di Jacopo Ortis).

Foscolo oscilla

• Fra ragione (che rivela la sua verità: ogni cosa muore, nulla vale la pena del vivere) e il cuore (che alimenta le "illusioni": virtù, amore, patria, bellezza, poesia).

• Il senso della "mancanza" è quanto di più anima la poesia del Foscolo.

Opere di carattere neoclassico

• Odi giovanili• sonetto A Zacinto• carme Le Grazie

Perchè?• Esaltazione dell'antichità• Ricerca della bellezza rasserenatrice• Celebrazione della poesia che rende

eterni

Opere di carattere romantico

• Il romanzo Ultime lettere di Jacopo Ortis

• i sonetti Alla sera, In morte del fratello Giovanni

Perchè

• Nazionalismo = amore per la patria

• Passionalità, sentimento, io individuale

• Preferenza del cuore sulla ragione

I Sepolcri

• Piena fusione degli stili neoclassico e romantico

• Miti dell'antichità rivissuti per un profondo bisogno spirituale (non per seguire le mode del tempo)

• Mitologia che fornisce modelli di comportamento per i contemporanei

I temi Dei sepolcri

• Eterna discussione sull'immortalità dell'anima

• Fine stesso dello scrivere e del vivere

• Inquietudine

• Stile solenne e sublime

• Come restituire senso alla vita?

• Solo la poesia può garantire la memoria.

Ultime lettere di Jacopo OrtisTrama

• Un giovane patriota (Jacopo) si innamora di Teresa

• Teresa è già fidanzata con Odoardo• Jacopo nel frattempo viaggia per l'Italia e

si dimostra deluso per il "voltafaccia di Napoleone" che cederà il Veneto agli austriaci.

• Jacopo torna a casa. Teresa si è sposata e lui si uccide.

Tipologia di romanzo

• Si tratta di un romanzo epistolare

• 67 lettere inviate a un amico (immaginario, fittizio, creato da Foscolo)

• Il romanzo nasce da un episodio di cronaca.

Disillusione

Jacopo è deluso dalla storia, da Napoleone, che si presentava come paladino dei valori della rivoluzione francese e invece si rivela

un conquistatore senza scrupoli.

Temi foscoliani

• delusione nei confronti della storia, della politica, della società.

• forza operosa della natura e incessante scorrere del tempo

• Amore che consola e bellezza femminile come espressione della divina armonia

• "illusioni" come fonte di felicità• poeta eternatore (= colui che rende eterne la bellezza e

la virtù)• ruolo civile della letteratura• Esilio e morte come luoghi dove placare i contrasti

interiori.

Leggiamo ora un frammento da una lettera del romanzo

"Jer sera appunto dopo più di due ore d'estatica contemplazione d'una bella sera di Maggio, io scendeva a passo a passo dal monte. Il mondo era in cura alla Notte, ed io non sentiva che il canto della villanella, e non vedeva che i fuochi de' pastori." ...

continua...

"Scintillavano tutte le stelle, e mentr'io salutava ad una ad una le costellazioni, la mia mente contraeva un non so che di celeste, ed il mio cuore s'innalzava come se aspirasse ad una regione più sublime assai della terra."...

continua...

"Mi sono trovato su la montagnuola presso la chiesa: suonava la campana de' morti, e il presentimento della mia fine trasse i miei sguardi sul cimiterio dove ne' loro cumuli coperti di erba dormono gli antichi padri della villa: - Abbiate pace, o nude reliquie: la materia è tornata alla materia; nulla scema, nulla cresce, nulla si perde quaggiù; tutto si trasforma e si riproduce - umana sorte! "

continua...

"men felice degli altri chi men la teme. - Spossato mi sdrajai boccone sotto il boschetto de' pini, e in quella muta oscurità, mi sfilavano dinanzi alla mente tutte le mie sventure e tutte le mie speranze. "...

continua...

"Da qualunque parte io corressi anelando alla felicità, dopo un aspro viaggio pieno di errori e di tormenti, mi vedeva spalancata la sepoltura dove io m'andava a perdere con tutti i mali e tutti i beni di questa inutile vita. "

finisce...

"E mi sentiva avvilito e piangeva perché avea bisogno di consolazione - e ne' miei singhiozzi io invocava Teresa."

13 maggio 1798

Fine prima parte

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