Teatro Latino CANANA'M.. LIVIO ANDRONICO LIVIO ANDRONICO nome greco e romano Nel 272 schiavo è...

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Teatro Latino

CANANA'M.

LIVIO ANDRONICO

LIVIO ANDRONICO nome greco e romano Nel 272 schiavo è condotto a Roma membro della gens

Livia Iniziatore della diffusione della cultura greca a Roma Opera di romanizzazione di quella cultura Nel 240 a.c. inizia la letteratura latina con la prima

rappresentazione di una tragedia greca Nel tempio di Minerva fonda una società di scrittori e

attori

CANANA'M.

Una scelta avveduta l’Odusia

Traduce l’Odissea di Omero adattandola alla lingua latina

Il testo dell’Odissea è ricco di valori formativi Ulisse è in parallelo con Enea Romanizza il testo greco Usa il saturnio, metro di canti religiosi romani Uso di allitterazione, traduzione letterale ma

con elementi romani.

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Gneo Nevio (275? …201?)

Cittadino romano, originario della Campania, combattè nella 1a guerra punica

Opera a partire dal 235 Muore nel 204 o 201 Della sua opera restano solo frammenti Contro i Metelli viene incarcerato Difficili rapporti tra intellettuale e potere

Fato Metelli Romae fiunt consules

Malum dabunt Metelli Naevio poetae

tragedie: Cothurnatae

Lucurgus praetextae

Commedie:

•Colax

•Carbonaria

•Tarentilla

Scrive

Opera

È l’inventor della fabula praetexta (tragedia di argomento romano): Romulus Clastidium (episodio di storia contemporanea, per

celebrare la grandezza di Roma) Lupus (la lupa?)

CANANA'M.

Il Bellum poenicum

220-10: poema epico-storico

dedicato alla narrazione della 1a punica In saturni

Fonde mito e storia includendo nella “archeologia” la rievocazione dell’arrivo di Enea nel Lazio e della fondazione della città

Se ne conservano 60 frammenti di max 3 versi.

E’ forse il primo a formulare l’ipotesi dell’amore infelice di Didone per Enea come àition delle guerre puniche

Concisione energica dello stile, esaltazione dei valori militari

frammenti del Bellum Poenicum

Quasi un terzo dei frammenti del Bellum Poenicum giunti a noi si riferiscono alla sezione "archeologica" dei miti delle origini.

Dopo il proemio, veniva descritta pateticamente la partenza degli esuli da Troia

amborum uxoresnoctu Troiad exibant capitibus opertis,flentes ambae, abeuntes lacrimis cum multis

ablativo arcaico

Aspetti formali

Fonde guerra (Iliade) e viaggio (Odissea)

Fonde mito (Troia) e storia (la guerra punica, recente)

Stile arcaico e solenne

Concisione nei fatti storici

Cicerone, Brutus 76

“ bellum Poenicum quasi Myronis opus delectat”

Sommario

CANANA'M.

Le origini I generi teatrali Modello di teatro La tragedia La commedia Temi e modi di rappresentazione

IL TEATRO IN GRECIA

TEATRON = luogo dove si guarda

Dedicato al Dio Dioniso era uno spazio all’aperto, con orchestra, spazio semicircolare, scena sullo sfondo, le gradinate, create sfruttando un pendio.

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Forme di dramma greco

Tragedia Commedia Dramma satiresco Nelle feste di

Dioniso Agoni tragici in cui si

sfidavano 3 poeti tragici e cinque comici

Ogni poeta presenta 3 tragedie e 1 dramma satiresco

Sulla scena massimo 3 attori

Accompagnati da musica con Lyra o aulos.

CANANA'M.

Le origini della tragedia greca e significato Due ipotesi Tragodia canto del

capro Culti eroici legati al

mito greco Temi ripresi

dall’epica La tragedia presenta

i conflitti degli eroi

Atene del V sec. I drammi avevano un fine pedagogico

Spettatori coinvolti emotivamente nello spettacolo

Aristotele parla di Katarsi (purificazione) collettiva.

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Gli autori greci

Eschilo Sofocle Euripide Il teatro in Grecia

assume una funzione educativa per riflettere sui temi dell’esistenza.

Temi La giustizia Uomo e divinità Giovani e anziani Uomo e donna Re e popolo

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Caratteristiche della tragedia greca1. Carattere drammatico: vicenda rappresentata

2. Vicenda tragica: terribile episodio mitico

3. Personaggi: dei, eroi, re , personaggi mitici

4. Unità dell’opera: secondo le unità aristoteliche di tempo, luogo e azione

5. Linguaggio : elevato e solenne

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ELEMENTO RELIGIOSO

L’OCCASIONE: LE GRANDI DIONISIE

“I Greci sentivano non soltanto di assistere ad uno spettacolo, ma di partecipare ad un RITO” (D. Del Corno)

Lo spirito apollineo è equilibrio, razionale armonia, serena compostezzasi esprime massimamente attraverso le immagini

Il classicismo ( fra XVIII e XIX secolo) ha visto , sbagliando, nell’arte greca, manifestazione dello spirito apollineo

In verità i due spiriti coesistono

Lo spirito dionisiaco è ebbrezza, è l’insieme delle

pulsioni irrazionali di cui è fatto il nostro inconscio esso si esprime massimamente

nella musica

Nietzche afferma:

“In virtù di un miracolo metafisico della volontà ellenica. I due dei compaiono accoppiati l’uno nell’altro , e, in questo accoppiamento finale, generano un’opera d’arte, altrettanto dionisiaca che apollinea, che è la tragedia attica” (Nietzsche , La nascita della tragedia)

La commedia greca

Fonte principale : La Poetica di Aristotele

Komodia = canto del villaggio o del corteo

Risale alle processioni in onore di Dioniso

Le falloforie, dove si trasportava un fallo come simbolo di fertilità per i campi.

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partecipavano alle rappresentazioni aristocratici, artigiani, mercanti, METECI e – probabilmente – persino le componenti più emarginate: le DONNE

ELEMENTO POLITICO

Lo Stato promuove e gestisce l’evento culturale:

•L’ARCONTE EPONIMO- l’organizzatore, scelto a sorte, era il “RAPPRESENTANTE DELL’UOMO DELLA STRADA” (Beye)

• Il COREGO :ricco ateniese, desideroso di acquistare fama , finanzia Il coro• PERICLE: il , il biglietto gratis ai meno abbienti

partecipazione di tutte le componenti sociali della POLIS

Significato della commedia

Attualità deformata a fini comici

Libertà di parola Dissacrazione della

politica, della religione, della filosofia

Per curare i conflitti interni con una risata

Commedia antica Aristofane legato

all’attualità e attacchi politici del tempo

Commedia di mezzo Tratta di episodi mitici

Commedia nuova Menandro è una

commedia di intreccio con equivoci, con riflessione sulla psicologia dei personaggi.

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La definizione di sé è una fatto individuale che avviene in ambito collettivo

Attraverso la paideia, “L’educazione”

Il greco viene istruito nel ginnasio, ma anche nel teatro

“Una città è tale se, oltre agli edifici pubblici e all’agorà, ha anche un gymnasion e un qeatron”

(Pausania, La periegesi della Grecia)

“L’arte ha valore educativo”, scrive Aristotele nella Poetica

Dove avviene il processo educativo?

le gare drammatiche ginniche, poetiche, rimandano ad una società democratica

i duelli dei poemi omerici rimandano ad una società aristocratica

l’agonismo è insito nella mentalità dell’uomo greco:

ELEMENTO AGONISTICO

L A TRAGEDIA: LA STRUTTURA (1)

PARTI RECITATE

in trimetro giambico (x lo +)

(talvolta canto)

ATTORI

(2 con Eschilo 3 con Sofocle)

PARTI CANTATE

in metri lirici

(talvolta recitazione)

CORO (DA 12 A 15)

+ CORIFEO

L A TRAGEDIA: LA STRUTTURA (2)

PROLOGO introduzione (recitato)

PARODO canto d’ingresso del coro

EPISODI (da 3 a 7)recitazione ( talvolta canto)

STASIMI canti del coro

ESODO canto d’uscita del coro

LIBERTA’ :volontà di autodeterminarsi ->la scelta (volere decidere agire errare)

NECESSITA’: realtà che limita contrasta tale volontà di autodeterminarsi (destino, forze che sovrastano l’eroe le leggi della comunità , il “fato avverso”, o - in Euripide - forze oscure che si agitano dentro l’eroe

CONFLITTO FRA

IL CONCETTO DI TRAGICO: gli elementi

il tragico si fonda su un conflitto inconciliabile (Goethe)

A ROMA INVECE………

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240 a.C. Livio Andronico È un teatro di riporto della cultura greca Con largo uso della contaminatio Tecnica che consisteva nella fusione di

parti di commedie greche.

Tipologie di fabulae a Roma

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Le Origini

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Nella Roma antica il teatro, che raggiunge il suo apice con Livio Andronico, Plauto e Terenzio per la commedia e Seneca per la tragedia, è una delle massime espressioni della cultura latina.

Livio Andronico

Plauto

Terenzio

Lucio Anneo Seneca I generi teatrali romani che ci I generi teatrali romani che ci

sono rimasti meglio sono rimasti meglio documentati sono di documentati sono di importazione greca: la importazione greca: la palliatapalliata e la e la cothurnata.cothurnata.

Caratteri della tragedia latina

Colpire la sensibilità e fantasia dei romani

Interesse per il macabro e orrido

Colpi di scena spettacolari

Trimetro giambico (senario giambico):

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http://www.latinovivo.com/autori/teoriametrica.htm

Generi teatrali

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I FESCENNINI L’ATELLANA IL MIMO

Teatro romano di Merida

Teatro romano di Sagunto

I Fescennini

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Delle origini di questo genere si sa poco. Pur non raggiungendo mai la forma di un compiuto lavoro teatrale, fu comunque uno spunto importante per sviluppo della drammaturgia latina.

Lo spettacolo era costituito da un dialogo di tipo sboccato e licenzioso, forse per ingraziarsi la divinità fallica da loro adorata, e si svolgeva in un clima molto sanguigno con personaggi mascherati che danzavano in preda ai fumi delle abbondanti libagioni. Solitamente erano i contadini che si fronteggiavano lanciandosi battute feroci; non vi erano copioni prestabiliti ma si "recitava" a braccio, spesso prendendo in giro anche gli spettatori, così che le rappresentazioni spesso finissero in vere e proprie liti.

L’Atellana

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Con l'Atellana si cominciano a determinare schemi e canovacci costanti, anche se la rappresentazione si affidava per lo più all'improvvisazione: raffronti sono stati fatti (anche per l'uso di maschere) con la settecentesca commedia dell'arte italiana.

Le improvvisazioni originarie erano di breve durata, dal carattere popolare e farsesco.

Le compagnie erano itineranti e spesso il carro su cui viaggiavano diventava il palco improvvisato su cui esibirsi (in Italia, a eccezione della Magna Grecia, non esistevano teatri)

Il Mimo

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La crescente diffusione di questi spettacoli nell'età di Cesare si ricollega al diffondersi di un gusto veristico che si distacca dalle tradizioni arcaiche.

In un periodo di "letterarizzazione" della letteratura romana, il mimo e le atellane sono le prime forme d'arte di ascendenza italica ad essere poste per iscritto: non è casuale che generi considerati inferiori guadagnassero terreno quanto i generi ritenuti elevati ne persero.

Esistevano vari tipi di mimo: dagli hypothésesis con una trama “precisa” ai paignia, esercizi di destrezza eseguiti da abili giocolieri.

La Tragedia

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Il genere tragico fu anch'esso ripreso dai modelli greci. Era detta "fabula cothurnata" (da "cothurni", le calzature con alte zeppe degli attori greci) oppure "palliata" (da pallium, come per la commedia) se di ambientazione greca.

Quando la tragedia trattava i temi della Roma dell'epoca, con allusioni alle vicende politiche correnti, era detta "praetexta" (dalla "toga praetexta", orlata di porpora, in uso per i magistrati).

Altre erano ispirate alle leggende delle origini (es. il Lupus di Nevio) o alla storia nazionale contemporanea (es.Clastidium di Nevio), spesso per esaltare figure politiche influenti ! Autori di praetextae furono Nevio, Ennio, Pacuvio

La Commedia

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La commedia romana ha grande somiglianza con il genere greco, con alcune innovazioni: l'eliminazione del coro (ripristinato in epoche successive nelle diverse trascrizioni) e l'introduzione dell'elemento musicale.

La commedia 'greca' era chiamata fabula palliata (così chiamata dal pallium, mantello di foggia ellenica indossato dagli attori), mentre la commedia ambientata nell'attualità romana era detta fabula togata (dalla "toga", mantello romano) oppure "tabernaria".

La Fabula Palliata

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La palliata (fabula palliata) è un genere di commedia latina che rielabora un'opera teatrale greca, conservandone ambientazione e personaggi.

La palliata non aveva punti di contatto con la sfera dell’attualità politica

L'iniziatore del genere fu Livio Andronico; altri autori latini di opere di questo genere furono Nevio, Plauto e Terenzio. La Palliata non era sottoposta a censura poiché di argomento greco e veniva garantita agli autori una notevole libertà espressiva.

La Fabula Togata

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Nasce come rappresentazione teatrale di argomento e ambientazione romana a, aperta a tematiche romane e con nomi romani..

Nella togata l'abbigliamento tipico indossato dagli attori, tutti rigorosamente di sesso maschile, era la toga, abito tipicamente romano.

Sia la palliata che la fabula togata riprendono intrecci e trame tipiche della commedia nuova, composta in dialetto attico nell'ultima fase di sviluppo del teatro greco (IV-III secolo a.C..); gli autori greci più amati e imitati dai commediografi romani furono Menandro, Difilo e Filemone. Menandro

Temi e modi di rappresentazione

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Organizzazione degli spettacoli Le ricorrenze Gli attori e le compagnie I costumi Le maschere La musica L’edificio scenico Le scene

Organizzazione degli spettacoli

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I committenti erano le autorità statali (a cui spettavano gli oneri finanziari): questo comportava un certo controllo o"censura", da parte del potere politico sulla libertà di pensiero degli autori.

L’organizzazione degli spettacoli era compito dei magistrati, degli aediles o in qualche caso del praetor urbanus, i quali se ne servivano volentieri come mezzo di propaganda elettorale, spesso li finanziavano personalmente purché avessero successo.

I magistrati acquistavano il dramma dall'autore, stipulavano un contratto col “capocomico”, al quale pagavano una parte delle spese, ma si facevano rimborsare in caso d'insuccesso: il rischio maggiore gravava proprio sul “capocomico”.

Le Ricorrenze

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Per il pubblico romano la partecipazione è motivata dal divertimento più che dalla tensione religiosa o politica. Ciò nonostante, i "Ludi", periodi in cui avvenivano gli spettacoli, erano dedicati alle principali divinità, e da esse prendevano il nome.

i ludi Romani si celebravano in settembre, in onore di Giove Ottimo Massimo, nel Circo Massimo; alla loro organizzazione erano preposti gli edili curuli;

i ludi plebei, istituiti nel 220 a.C., avevano luogo in novembre nel Circo Flaminio, pure in onore di Giove; a partire dal 200 a.C., furono introdotte le rappresentazioni drammatiche, inaugurate con lo Stichus di Plauto; alla loro organizzazione erano preposti gli edili plebei.

Le Ricorrenze

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i ludi Apollinares, istituiti nel 212 a.C.; si svolgevano in luglio, presso il tempio di Apollo; alla loro organizzazione era preposto il pretore urbano;

i ludi Megalenses, in onore della Magna Mater; istituiti nel 204 a.C. (aprile), furono arricchiti di ludi scaenici a partire dal 194 a.C.;

i ludi Florales, in onore di Flora: in essi predominavano gli spettacoli di mimi (dal 28 aprile al 3 maggio);

i ludi Ceriales, in onore di Cerere; istituiti nel 551 a.C., si svolgevano dal 12 al 19 aprile: prevedano rappresentazioni teatrali per tutta la loro durata tranne che per l'ultimo giorno, in cui si svolgevano ludi circenses o giochi di animali.

Apollo

Gli Attori e le Compagnie

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Una compagnia di attori di drammi "regolari", detta in latino grex, era formata da schiavi o liberti, mentre le "Atellane" erano recitate da uomini liberi; gli attori si dividevano in due categorie principali: gli histriones e i mimi.

Sono definite catervae le compagnie teatrali dirette da un capocomico (dominus gregis), un conductor (una sorta di direttore di scena) e un choragus, un attrezzista tuttofare che preparava i costumi e gli altri elementi della messinscena.

Gli attori non godevano di buona reputazione. Cicerone difese nella Pro Q. Roscio Comoedo l'attore più famoso dell'antica Roma,allo scopo di riabilitare tale professione.

Cicerone

I Costumi

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Per le rappresentazioni di ambientazione greca gli histriones vestivano abiti ateniesi (il pallio, i cothurni o i socci, calzature più adatte alle commedie). Per quelle di ambientazione romana, gli attori indossavano la toga classica romana, praetexta (orlata di porpora) per le tragedie.

I ruoli femminili (con l'eccezione del mimo) erano sostenuti da attori maschi

Anche nel mimo latino l'abbigliamento era tipico e riconoscibile: il mimus albus, progenitore del moderno mimo bianco, aveva vestiti candidi, il mimus centuculus (quasi un Arlecchino) aveva costumi di vari colori.

Costumi di scena

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Le Maschere

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Le maschere romane, sul modello di quelle greche, erano di legno o di tela, con applicata una capigliatura; i tratti del viso erano amplificati (potevano meglio essere rilevati dagli spettatori) e la bocca era fatta in modo da rafforzare il suono della voce.

Erano d'obbligo nella tragedia ma non certo ne appare l'uso nella commedia (probabilmente fu introdotta nella commedia nel 130 a.C., dal "capocomico" Minucio Protimo).

Nel teatro dei mimi, la maschera non era necessaria, e anche dagli altri generi progressivamente scomparve

MaschereImmagini

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Modelli di maschere teatrali

Maschera teatrale

Maccus,Pappus,Dossenus

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Maschere immagini

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Maschere immagini

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La Musica

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Aveva una funzione importantissima: il flautista tibicen accompagnava,con apposite melodie, gli attori nelle parti declamate e dialogate (diverbia) o cantate (cantica), tranne in quelle in senari giambici (sembra che i primi suonatori siano venuti a Roma dall'Etruria).

L'accompagnamento veniva fatto con la tibia : questa era semplice o doppia (costituita da due tubi di lunghezza variabile) e si distingueva in dextera e sinistra (se suonata con la mano destra o la sinistra; in realtà l'indicazione designava il diverso tono dello strumento).

Della musica latina non ci è rimasto nessun documento che possa essere utile a ricostruirne i brani.

Musica immagini

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Musici di una rappresentazione romana da un mosaico di pompei

Musici ed attori da un mosaico di pompei

Edificio scenico

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I Romani cominciarono a costruire edifici teatrali in muratura soltanto dopo il 30 a.C.. Precedentemente i luoghi degli eventi teatrali erano costruzioni di legno provvisorie spesso erette all'interno del circo o di fronte ai templi di Apollo e della Magna Mater.

Il teatro romano dell'età imperiale, invece, è un edificio costruito in piano e non su un declivio naturale come quello greco, e ha una forma chiusa, che rendeva possibile la copertura con un velarium

La cavea, la platea semicircolare costituita da gradinate, fronteggiava il palcoscenico (pulpitum), che per la prima volta assume una profondità cospicua, rendendo possibile l'utilizzo di un sipario e una netta separazione dalla platea.

Edificio scenico: immagini

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-Schema di un teatro Greco-RomanoA - Cavea1 - muri di sostegno2 - divisioni laterali delle gradinate3 - divisioni tra i settori4 - scaleB - Scena5 - parte di fondo della scena6 - parte anteriore della scena7 - tavole dipinte con gli sfondi della scena8 - parte della scenaC - Orchestra9 - accessi all'orchestra10 - sedili dei sacerdoti e dei maggiorenti11 – alta

Edificio scenico immagini

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Teatro romano di Antalya - Turchia

Teatri greco-romani

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Teatri greco-romani

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Teatro di Taormina

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Anfiteatro romano

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Le Scene

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Vitruvio testimonia come all'inizio le scenografie del teatro romano non fossero molto elaborate, e che gli attori, proprio come nell'antica Grecia, affidassero alla loro arte il compito dell'evocazione dei luoghi e delle circostanze. In seguito negli anfiteatri si cominciò a costruire vere e proprie macchine teatrali, adibite agli effetti speciali.

il proscenium, in legno,era la parte anteriore dove gli attori recitano (ciò che noi oggi chiamiamo “scena”); esso raffigurava una via o una piccola piazza

la scenae fronts (il nostro “fondale”), costituita da una parete dipinta, (le case dei personaggi nelle commedie, o un tempio o una reggia nelle tragedie) rappresentava gli “interni”.

Marco Vitruvio Pollione

Elementi scenografici

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i periaktoi, di derivazione greca, prismi

triangolari rotabili con i lati dipinti con una scena tragica su un lato, comica su un altro e satiresca sul terzo.

l'auleum, un telo simile al nostro attuale

sipario (sconosciuto ai greci) che permetteva veloci cambi di scena o veniva calato alla fine dello spettacolo. In alcuni teatri invece di cadere dall'alto veniva sollevato.

Negli anfiteatri gli effetti speciali erano realizzati spesso con l’utilizzo di macchine teatrali, di provenienza greca. Uno degli effetti più sensazionali e graditi erano le scene di massa, affollate di personaggi e animali.

Anfiteatro Flavio

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Ricostruzione al computer

Stato attuale

Sezione

Pianta

Teatro Marcello

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Teatro Marcello - Pianta e sezione