TASSALON di TASSALONIA UNA FAVOLA IDEATA DA BARBARA SCOMERSICH Illustrata dai ragazzi della scuola...

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TASSALON di TASSALONIA

UNA FAVOLA IDEATA DA BARBARA SCOMERSICH

Illustrata dai ragazzi della scuola primaria di Via Dante di Tolmezzo

TASSALON di TASSALONIA

Nel paese di Tassalonia viveva e comandava re Tassalone.

Questo re era avido e avaro e pretendeva tanti soldi da tutti, anche da quei sudditi che erano

davvero molto poveri.

Se qualcuno era così povero da non poter pagare doveva trovare il modo di procurarsi i soldi per le tasse, magari saltando qualche pasto o facendo dei debiti che poi doveva restituire per tanti anni.

Gran parte della gente era molto povera, i bambini non avevano niente, nemmeno i vestiti pesanti per quando faceva freddo.

Tassalone era molto sospettoso e mandava sempre delle spie per il

paese, e così sapeva

di essere molto odiato.

Il re diventava di giorno in giorno sempre più chiuso, arrabbiato, tutto e tutti gli davano fastidio e trattava tutti male, finché un giorno , svegliandosi, scoprì

che il suo corpo stava perdendo colore, e diventava grigio, e sempre più freddo.

Anche le cose che toccava diventavano grigie e fredde, e così si spaventò molto.

Chiamò tutti i medici più famosi e costosi, ma nessuno di loro

capiva niente di questa strana malattia.

Come ultima speranza fecero chiamare Bilancina, una fanciulla che si prendeva cura dei bambini malati, e che conosceva le erbe e le fate.

Quando Bilancina vide il re grigio le scesero le lacrime dagli occhi, e una di queste cadde su una mano del re.

La pelle bagnata pian piano assunse un colorito roseo, e la fanciulla promise di andare a cercare le fate, per chiedere loro consiglio.

E così Bilancina andò nel bosco, e cominciò a chiedere a tutte le fate dei fiori che conosceva,

ma una dopo l’altra le dissero che il re era troppo cattivo e che la loro magia non lo poteva aiutare…

…così alla fine si decise ad andare dalla terribile maga Gramigna,

che aveva la magia più grande, ma che chiedeva in cambio un prezzo tremendo.

La Maga le disse che per guarire Re Tassalone doveva

andare alla caverna del Drago,

uccidere il Drago e col suo cuore

preparare una medicina

Ma per affrontare il drago il re avrebbe dovuto farsi accompagnare da una persona disposta a seguirlo spontaneamente, senza chiedere nulla in cambio.

Così Bilancina tornò a riferire la risposta della maga.

Il Re fece mettere un bando per trovare qualche valoroso disposto ad andare con lui…

…ma, sentendo che non c’era ricompensa,nessuno si presentò.

Re Tassalone era ormai così disperato che Bilancina, pur avendo paura del drago, per compassione si offrì di andare con lui a combattere il mostro.

Il drago era spaventoso a vedersi e molto, molto feroce, sputava fuoco e ruggiva

entrambi si spaventarono molto, ma la fanciulla si fece coraggio e iniziò a cantare, e così il mostro si fermò un attimo per ascoltarla e cominciò poi ad avanzare verso di lei…

Re Tassalone approfittò della distrazione del drago per attaccarlo con la spada, ormai dimentico del suo bisogno, per salvare Bilancina.

Solo dopo aver ucciso il drago il re si ricordò del motivo per cui era là e così gli prese il cuore per la sua

medicina.

In breve tempo guarì.

Una volta guarito il re chiese di Bilancina e scoprì che lei insegnava ai bambini e aiutava i malati, ma che viveva in estrema povertà perché nessuno poteva pagarla.

Re Tassalone cominciò a girare per il suo paese e così si rese conto che dappertutto c’erano miseria e abbandono, nessun posto per i malati, nessuna scuola, nessun giardino per i giochi dei bambini, nessuna luce per le vie, e tutte le strade sporche e dissestate.

Allora il re andò da Bilancina e le offrì di andare ad abitare al castello per vivere nella ricchezza e nel lusso.

Ma la fanciulla gli rispose che preferiva stare tra la gente per aiutare.

Finalmente Tassalone capì.

Aprì le stanze dei suoi tesori

accumulati riscotendo le tasse e li impiegò per costruire scuole, ospedali,

giardini e parchi per i giochi dei bambini e per le passeggiate

degli anziani, fece sistemare e pulire le strade, mettere fiori

e fontane, aiutò chi voleva aprire una bottega e per fare tutte queste cose fece lavorare

quelli che non avevano niente.

Capì che le tasse che pretendeva erano eccessive per la povera gente e così fece pagare a ognuno in proporzione a quel che aveva, ai ricchi fece pagare di più e ai più poveri non fece pagar niente.

…così quelli che lavoravano pagarono volentieri le tasse

perché con le tasse pagate il paese diventava più bello, i

malati avevano le cure necessarie, i bambini imparavano tante cose e avevano bei posti dove giocare.

da allora Re Tassalone visse sano e felice e benvoluto da tutti e Tassalonia prosperò nei secoli.

Fine

Direzione Regionale del Friuli Venezia GiuliaTRIESTE

disegni dei ragazzi della scuola di Via Dante della Direzione Didattica di Tolmezzo, vincitori del terzo premio del concorso

“Il fisco e la scuola – la scuola e il fisco” a.s. 2006/2007

presentazione a cura dell’Ufficio Servizi al Contribuentecon la collaborazione di Gian Paolo Faustini

Area di Staff