Sistemi di protezione collettivi ed individuali con ... · Unificazione. L'unica versione che fa...

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“SICUREZZA IN CANTIERE PER I LAVORATORI CHE OPERANO IN

QUOTA”

Sistemi di protezione collettivi ed individuali con riferimento alle normative europee

UNI EN 13374 e UNI EN 795.

I lavori in quota possono esporre i lavoratori a rischi particolarmente elevati per la salute e sicurezza, in

particolare a rischi di caduta dall’alto, che rappresentano una percentuale elevata del numero di infortuni,

soprattutto per quanto riguarda quelli mortali.

Il miglioramento della sicurezza, è un obiettivo essenziale, per il cui conseguimento le normative

europee costituiscono il mezzo più appropriato assieme alle disposizioni nazionali vigenti.

È pertanto opportuno un esame delle normative europee UNI EN 795 e UNI EN 13374 che regolano

tale materia.

Si intende qui trattare l’argomento sotto l’aspetto pratico-applicativo, rimandando a documenti pubblici,

quali le linee guida ISPESL-INAIL (scaricabili da internet), un’elencazione completa delle Leggi e

normative trascorse e/o vigenti, oltre alle UNI EN 13374 e UNI EN 795.

Verranno qui proiettati stralci dalle norme suddette, su specifica

autorizzazione dell’UNI.

"La riproduzione di stralci di norme UNI è stata autorizzata da UNI Ente Nazionale Italiano di

Unificazione. L'unica versione che fa fede è quella originale reperibile in versione integrale presso UNI, Via

Sannio 2 20137 Milano, tel.02-70024200, fax 025515256, e-mail diffusione@uni.com ,

sito internet www.uni.com"

Ogni qualvolta si prospetti un rischio di caduta dall’alto, bisogna adottare opportuni

provvedimenti onde evitare tale rischio. Occorre privilegiare (priorità) i presidi di tipo

collettivo integrati, se necessario, da dispositivi di protezione individuale (81-

Art.111). Quest’ultimi peraltro possono essere necessari per interventi in quota successivi.

Sistema di protezione collettiva dei bordi

Protezione individuale di caduta dall’alto

Protezione individuale

Protezione individuale di caduta dall’alto

UNI EN 795Dispositivi di ancoraggio

(DPI-CE)

(DPI-CE)

Requisiti generali per dispositivi di ancoraggio

• Garantire che il dispositivo di protezione individuale, correttamente applicato, non possa staccarsi involontariamente.

• In dispositivi di ancoraggio che comprendono più di un elemento, la progettazione deve essere fatta in modo che non possano apparire correttamente assemblati senza essere saldamente bloccati tra loro.

• I bordi o gli angoli esposti, devono essere arrotondati con un raggio di almeno 0,5mm o con uno smusso di 45°.

• Tutte le parti metalliche dei dispositivi di ancoraggio devono essere conformi al 4.4 della EN 362:1992 relativo alla protezione contro la corrosione.

• Le parti progettate per esposizione permanente all’ambiente esterno devono avere una protezione contro la corrosione almeno equivalente ai valori di zincatura a caldo (EN 362:1992)

• Classe A1 e A2 e B• - Dinamica, caduta di 100 daN per 2,5m – carico trattenuto• - Statica, 1000 daN per 3 min. – deformazioni ma non cedimento

Classe C – dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali

• Se il punto di ancoraggio è dotato di dispositivo di apertura, esso deve essere progettato in modo da poter essere staccato o applicato solo effettuando almeno due movimenti manuali consecutivi e deliberati.

• La resistenza minima della rottura della fune o della cinghia deve essere almeno il doppio della tensione massima applicata nel momento dell’arresto della caduta previsto per tale dispositivo e verificato per mezzo di prove o di calcoli.

• Tutti gli altri elementi portanti inseriti nella linea di forza della linea di ancoraggio flessibile (esempio: pali di ancoraggio strutturale, piastre portanti, bulloni, ecc.) e che fissano la linea di ancoraggio alla struttura portante principale devono essere progettati in modo da resistere al doppio della forza generata dalla massima tensione del supporto al momento dell’arresto della caduta o del trattenimento applicato su tali elementi o componenti (iI calcolo devono essere eseguiti da un ingegnere qualificato).

Classe D – prove di tipo per dispositivi che utilizzano rotaie di ancoraggio rigide orizzontali

• Se le istruzioni del fabbricante consentono a due o più persone di utilizzare contemporaneamente il dispositivo, si deve eseguire una prova statica come descritto in 5.2.5 della norma, con una forza di 10 kN per la prima persona, più 1 kN per ciascuna persona aggiunta (per esempio per tre persone la forza deve essere 10kN + 1 kN + 1 kN = 12 kN). La forza deve essere mantenuta per 3 minuti. Il dispositivo deve resistere alla forza.

• Classe C • - Prestazione dinamica (600 daN trasv.)- carico trattenuto• - Resistenza dinamica (1200 daN trasv.) – carico trattenuto• - Resistenza (1,5 Ffune[600daN] per 3 min.)- non rottura

Marcatura(deve essere conforme alla EN 365)

Per i dispositivi di ancoraggio di classe C il fabbricante o l’installatore deve indicare chiaramente , su o accanto al dispositivo di ancoraggio, i seguenti parametri:

- Numero massimo di lavoratori collegabili- L’esigenza di assorbitori di energia- I requisiti relativi alla distanza dal suolo

Informazioni fornite dal fabbricante

Per i dispositivi di ancoraggio di classe C (dispositivi di ancoraggio che utilizzano linee di ancoraggio flessibili orizzontali), le istruzioni per l’uso devono includere la forza massima ammissibile in corrispondenza degli ancoraggi strutturali di estremità e intermedi.

Istruzioni per l’installazione(gli installatori devono accertare l’idoneità dei materiali di supporto nei

quali vengono fissati i dispositivi di ancoraggio strutturale)

CLASSE A1-A2

Per il fissaggio su acciaio o legno la progettazione e l’installazione dovrebbero essere verificate mediante calcoli da un ingegnere qualificati per stabilire se sono in grado di sostenere la forza della prova tipo.

Su materiali differenti si dovrebbero effettuare prove di tenuta di ancoraggi.

CLASSE C

Per i dispositivi che utilizzano linee di ancoraggio orizzontali di corda di fibra, cinghie o funi metalliche, la resistenza minima alla rottura della corda o cinghia dovrebbe essere almeno il doppio della tensione massima applicata a detta corda o cinghia nel momento dell’arresto della caduta previsto per tale dispositivo e varificato mediante prove o calcoli

Laddove possibile, il dispositivo dovrebbe essere installato su strutture che permettano di provarlo. Se non è possibile sottoporre la struttura principale di supporto alle forze di prova, tuti gli ancoraggi strutturali di estremità e intermedi, utilizzati nel dispositivo dovrebbero dimostrarsi in grado di sopportare il doppio della forza massima prevista. I calcoli eseguiti da un ingegnere qualificato dovrebbero verificare che la struttura di supporto principale con gli ancoragi strutturali di estremità e intermedie supporti tale forza.

Per il fissaggio in tutti i materiali, ogni ancoraggio di estremità o intermedio, dopo l’installazione dovrebbe essere sottoposto ad una prova di trazione a confermare della resistenza del fissaggio. La forza di prova dovrebbe essere 5 kN. L’ancoraggio strutturale dovrebbe sopportare la forza per almeno 15 secondi.

Deviazione linea vita

Considerando l’orientamento con braccio più sfavorevole (diagonale)

( ) )(16511651042,14156,254

56,254550000011000500

22max viteobarradaNNMN

mmNM

==+

⋅=

⋅=⋅=

ϕ = 1651/1375 = 1,2 (+ 20%)

Linea vita deformabile

Prova Resistenza DinamicaCampata Unica 4,1m

Prova Resistenza Statica3000Kg

Prova Dinamica

Prova Dinamica3 viti 6x50 – travetto 80x80

Prova DinamicaSemplice Campata 4m – caduta 1,5m -100Kg

Prova DinamicaCampata Unica 32m – caduta 1,4m

Prova DinamicaCampata Unica 8,4m – caduta 1,5m

Prova Dinamica su GanciCampata Unica 8,4m – caduta 1,5m

Assorbitore di energiaminori carichi – maggiore tirante d’aria

Codice 423:Tensoassorbitore

Prova Dinamicacaduta 80/140cm – 120Kg

Fonte EMEA

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Direzione Generale della Tutela delle Condizioni di Lavoro

Istituto Superiore per la Prevenzione e la

Sicurezza sul Lavoro

Tirante d’aria

Pericolo per effetto pendolo

1. Ancoraggio

2. Ancoraggio di deviazione

3. Fune principale

4. Fune di deviazione

5. Fune operatore

Contrasto effetto pendolo

Errori da evitare

Tipo A2 – inserimento in c.a.

Codice 400 e 401: Torrette di sicurezza per tetti H cm. 100

Codice 400: Torretta di sicurezza H cm 100

Codice 401: Torretta di sicurezza H cm 100 con

portantenna

Tipo A2

Codice 402: Torretta di sicurezza H cm 50

Codice 402A: Torretta di sicurezza H cm 50

con portantenna

Tipo C – linea vita

Tipo C – linea vita, cambio direzione

Tipo C – linea vita, assieme casa semplice

Tipo C – linea vita a parete

Tipo A1 – ancoraggio a muro

Tipo C – linea vita – effetto pendolo

Punto di salita

403 E – H=50 403 F – H=50 404 E – H=50 404 F – H=50

406 F H=50

407 E – H=25 409 E H=25408 E H=25

Torrette intermedie

406 E - H=50

Componenti

403 G – H=50 404 G – H=50406 G – H=50

403 H - speciale

Torretta universale

Sgocciolatoio

Ripartizione dei carichi di ancoraggio

Codice 405U: Piastra ripartitrice

Codice 405T: Piastra ripartitrice

Rinvio a 90°

Codice 414: Kit intermedio di ripartenza

411 A 411 C

411 D411 F 412 A411 E

411 G

Attacchi di estremità

Elemento antipendolo e per accesso alle linee vita A2 e C

Codice 413 A:Piastra antipendolo

Codice 413B:Piastra antipendolo a doppia falda

Codice 413 G:Piastra antipendolo

Elemento antipendolo e per accesso alle linee vita - solo A2

Codice 415:Piastra antipendolo A2 – H=38

Codice 421:Piastra antipendolo A2 – H=50

Codice 415C:Piastra antipendolo A2 – H=38

Codice 421C:Piastra antipendolo A2 – H=50

Gancio sottotegola A2

InstallazioniEsempi di ancoraggio – su legno:

fissaggio mediante viti mordenti,tasselli, barre filettate e/o profili di riscontro

410

Esempi di ancoraggio – su calcestruzzo:fissaggio mediante tasselli chimici o ad espansione o staffaggio

Eventuale annegamento in c.a.

Esempi di ancoraggio – su acciaio:fissaggio mediante bullonatura, staffaggio o saldatura

Codice 432:radancia

Codice 434B:morsetto Codice 435:

grillo

Codice 438:Tenditore

Componenti

Applicazioni particolari

Schema procedurale delle fasi per la istallazione Con riferimento a concetti di buona tecnica e normativi, per una corretta istallazione di sistemi di ancoraggio in copertura, occorre attenersi alla sequenza delle fasi di seguito riportate.

1) Progetto del layout sistema di ancoraggio in funzione delle operazioni possibili previste e della relativa analisi del rischio effettuata da tecnico abilitato.

2) Indagini di mercato per la acquisizione dei dispositivi per la realizzazione del sistema di ancoraggio di cui al punto 1.

3) Acquisizione del manuale di istruzione ed istallazione dei dispositivi da posizionare. Manuale che deve contenere oltre alle indicazioni generali di cui alle EN 365, deve contenere le indicazioni per definire i carichi trasferiti agli ancoraggi ed alle strutture di supporto.

4) Intervento di un tecnico abilitato per valutare e verificare, se non diversamente specificato, il tipo di ancoraggio dei dispositivi alla struttura di supporto in funzione della tipologia del materiale della struttura, con verifica e/o dichiarazione di idoneità della struttura di supporto stessa.

5) Istallazione del sistema di ancoraggio con riferimento al progetto di cui al punto 1, alle indicazioni contenute nel manuale del fabbricante il sistema (punto 3) corredata da dichiarazione di conformità dei componenti e di aderenza al progetto di cui ai punti 1 e 4.

6) Dichiarazione di corretta istallazione da parte dell’installatore in funzione di quanto riportato al punto 5.

Nei casi in cui si ritenga di non avere una adeguata conoscenza delle caratteristiche del materiale di supporto, il progettista è tenuto ad effettuare adeguate indagini per arrivare alla definizione delle caratteristiche stesse. Per i fissaggi con inserimento di elementi meccanici o chimici, può essere utile effettuare prove di trazione con forze non inferiori a 5kN per valutare se la presa del fissaggio è idonea.