Post on 07-Jul-2015
Umberto Montagna – Sfera Srl
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L’art. 195 del “Codice dell’Ambiente”, così come modificato dal Decreto legislativo n. 4/2008, nel determinare le competenze dello Stato, stabilendo che tra queste rientra “la determinazione dei criteri qualitativi e quali-quantitativi per l'assimilazione, ai fini della raccolta e dello smaltimento, dei rifiuti speciali e dei rifiuti urbani”, definisce che:
“Non sono assimilabili ai rifiuti urbani i rifiuti che si formano nelle aree produttive, compresi i magazzini di materie prime e di prodotti finiti, salvo i rifiuti prodotti negli uffici, nelle mense, negli spacci, nei bar e nei locali al servizio dei lavoratori o comunque aperti al pubblico; allo stesso modo, non sono assimilabili ai rifiuti urbani i rifiuti che si formano nelle strutture di vendita con superficie due volte superiore ai limiti di cui all'articolo 4, comma 1, lettera d), del decreto legislativo n.114 del 1998”.
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In pratica sono esclusi dalla possibilità di assimilazione
dei rifiuti che si producono:
› Nelle aree di produzione artigianale ed industriale
› Nei magazzini di materie prime
› Nelle superfici di vendita con superficie superiore a
450 mq nei comuni con meno di 10.000 abitanti e
superiore a 750 mq in tutti gli altri comuni
L’applicazione di tali previsioni comporta l’esclusione di
tali rifiuti dalla privativa comunale e, per conseguenza,
l’impossibilità di applicare alle superfici ed attività
rientranti nella casistica prevista la TARSU o la TIA.
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La norma, per quanto esecutiva, per essere effettivamente applicata abbisogna sia del “decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, d'intesa con il Ministro dello sviluppo economico” – che andava emanato entro 90 giorni dall’entrata in vigore della norma, pubblicata sulla G.U. il 29 gennaio 2008 – sia della modifica dei Regolamenti comunali.
La piena operatività è prevista a decorrere dal 1° gennaio 2009.
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Abbiamo provato a simulare gli effetti di
una “piena” applicazione della norma
su quattro casi di applicazione della TIA.
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COMUNE n. 1 – Nord Italia
› Abitanti 11.000
› Applica la TIA dal 2000
› TIA applicata dal gestore del servizio
› Comune prevalentemente residenziale
con attività commerciali e di servizio
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COMUNE n. 2 – Nord Italia
› Abitanti 24.000
› Applica la TIA dal 2003
› TIA applicata dal gestore del servizio
› Comune dell’hinterland milanese a
prevalenza residenziale con attività
commerciali e di servizio
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COMUNE n. 3 – Centro Italia
› Abitanti 56.000
› Applica la TIA dal 2006
› TIA applicata dal gestore del servizio
› Comune a prevalenza residenziale con
attività commerciali e di servizio
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COMUNE n.4 – Nord Italia
› Abitanti 9.000
› Applica la TIA dal 2000
› TIA applicata dal Comune
› Comune nella seconda cerchia
dell’hinterland milanese con grossa
presenza di aree industriali
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I DATI DI IMPUT GENERALE
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UTENZE INCIDENZA QUOTA FISSA QUOTA VARIABILE
DOMESTICHE
51% 47% 53%NON DOMESTICHE
49% 47% 53%
In sintesi tutte le categorie NON
DOMESTICHE subirebbero un
aumento superiore al 40% rispetto alle tariffe approvate per il 2008
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Abbiamo ipotizzato di lasciare sostanzialmente
inalterate le tariffe NON DOMESTICHE e di
ricaricare la differenza sulle DOMESTICHE, in
considerazione del fatto che i rifiuti non assimilati
non vengono più consegnati al servizio pubblico
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UTENZE INCIDENZA QUOTA FISSA QUOTA VARIABILE
DOMESTICHE
65% 47% 53%NON DOMESTICHE
35% 47% 53%
In sintesi tutte le categorie NON
DOMESTICHE subirebbero un aumento di
circa lo 0,24% rispetto alle tariffe approvate
per il 2008
Le utenze DOMESTICHE subirebbero un
aumento di circa il 27% rispetto alle tariffe
approvate per il 2008
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I DATI DI IMPUT GENERALE
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UTENZE INCIDENZA QUOTA FISSA QUOTA VARIABILE
DOMESTICHE
59% 44% 56%NON DOMESTICHE
41% 44% 56%
In sintesi tutte le categorie NON
DOMESTICHE subirebbero un
aumento superiore al 49% rispetto alle tariffe approvate per il 2008
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Abbiamo ipotizzato di lasciare sostanzialmente
inalterate le tariffe NON DOMESTICHE e di
ricaricare la differenza sulle DOMESTICHE, in
considerazione del fatto che i rifiuti non assimilati
non vengono più consegnati al servizio pubblico
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UTENZE INCIDENZA QUOTA FISSA QUOTA VARIABILE
DOMESTICHE
72% 47% 53%NON DOMESTICHE
28% 47% 53%
In sintesi tutte le categorie NON
DOMESTICHE subirebbero un aumento di
circa l’1,80% rispetto alle tariffe approvate
per il 2008
Le utenze DOMESTICHE subirebbero un
aumento di circa il 22% rispetto alle tariffe
approvate per il 2008
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I DATI DI IMPUT GENERALE
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UTENZE INCIDENZA QUOTA FISSA QUOTA VARIABILE
DOMESTICHE
47% 53% 47%NON DOMESTICHE
53% 53% 47%
In sintesi tutte le categorie NON
DOMESTICHE subirebbero un
aumento superiore al 23% rispetto alle tariffe approvate per il 2008
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Abbiamo ipotizzato di lasciare sostanzialmente
inalterate le tariffe NON DOMESTICHE e di
ricaricare la differenza sulle DOMESTICHE, in
considerazione del fatto che i rifiuti non assimilati
non vengono più consegnati al servizio pubblico
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UTENZE INCIDENZA QUOTA FISSA QUOTA VARIABILE
DOMESTICHE
57% 53% 47%NON DOMESTICHE
43% 53% 47%
In sintesi tutte le categorie NON
DOMESTICHE subirebbero un aumento di
circa lo 0,32% rispetto alle tariffe approvate
per il 2008
Le utenze DOMESTICHE subirebbero un
aumento di circa il 21% rispetto alle tariffe
approvate per il 2008
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I DATI DI IMPUT GENERALE
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UTENZE INCIDENZA QUOTA FISSA QUOTA VARIABILE
DOMESTICHE
44% 60% 40%NON DOMESTICHE
56% 60% 40%
In sintesi tutte le categorie NON
DOMESTICHE subirebbero un
aumento superiore al 210%rispetto alle tariffe approvate per
il 2008 segno delle caratteristiche
“industriali” del Comune.
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Abbiamo ipotizzato di lasciare sostanzialmente
inalterate le tariffe NON DOMESTICHE e di
ricaricare la differenza sulle DOMESTICHE, in
considerazione del fatto che i rifiuti non assimilati
non vengono più consegnati al servizio pubblico
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UTENZE INCIDENZA QUOTA FISSA QUOTA VARIABILE
DOMESTICHE
80% 53% 47%NON DOMESTICHE
20% 53% 47%
In sintesi tutte le categorie NON
DOMESTICHE subirebbero un aumento di
circa l’1,60% rispetto alle tariffe approvate
per il 2008
Le utenze DOMESTICHE subirebbero un
aumento di circa l’82%% rispetto alle tariffe
approvate per il 2008
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La norma in questione si riferisce all’assimilabilità dei rifiuti speciali agli urbani
La TIA è costituita da quota fissa e da quota variabile
La quota fissa è determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio, riferite in particolare agli investimenti per le opere ed ai relativi ammortamenti,
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La quota variabile è rapportata alle
quantità di rifiuti conferiti, al servizio
fornito e all'entità dei costi di gestione
Naturale che tutte le utenze concorrano
alla copertura dei costi fissi
Proposta: inseriamo tutte le superfici
delle utenze nel calcolo della quota fissa
e stralciamole solo dal calcolo della
quota variabile
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Abbiamo ricostruito la simulazione
partendo dall’inserimento di tutte le
superfici – interessate dall’art. 2, comma
26 del D.lgs 4/08 – nel calcolo della
quota fissa
I risultati modificano sostanzialmente gli
scenari
Di seguito la sintesi comune per comune
partendo dal “carico” solo sulle UND
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La prima elaborazione mantiene il
ricarico dovuto all’applicazione della
norma sulle sole utenze non domestiche
I dati di imput non stati modificati rispetto
alla prima simulazione
Le utenze non domestiche avrebbero un
aumento medio di circa il 24% a fronte
del 40% della prima simulazione
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Ripetendo l’operazione di riequilibrare
l’incidenza percentuale:
Le utenze non domestiche avrebbero un
aumento medio inferiore all’1%
Le utenze domestiche avrebbero un
aumento medio di circa il 18% a fronte
del 28% dello scenario precedente
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La prima elaborazione mantiene il
ricarico dovuto all’applicazione della
norma sulle sole utenze non domestiche
I dati di imput non stati modificati rispetto
alla prima simulazione
Le utenze non domestiche avrebbero un
aumento medio di circa il 27% a fronte
del 49% della prima simulazione
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Ripetendo l’operazione di riequilibrare
l’incidenza percentuale:
Le utenze non domestiche
manterrebbero invariata la tariffa in
essere
Le utenze domestiche avrebbero un
aumento medio di circa il 15% a fronte
del 22% dello scenario precedente
32
La prima elaborazione mantiene il
ricarico dovuto all’applicazione della
norma sulle sole utenze non domestiche
I dati di imput non stati modificati rispetto
alla prima simulazione
Le utenze non domestiche avrebbero un
aumento medio di circa il 10% a fronte
del 24% della prima simulazione
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Ripetendo l’operazione di riequilibrare
l’incidenza percentuale:
Le utenze non domestiche
manterrebbero invariata la tariffa in
essere
Le utenze domestiche avrebbero un
aumento medio di circa il 10% a fronte
del 21% dello scenario precedente
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La prima elaborazione mantiene il
ricarico dovuto all’applicazione della
norma sulle sole utenze non domestiche
I dati di imput non stati modificati rispetto
alla prima simulazione
Le utenze non domestiche avrebbero un
aumento medio di circa il 73% a fronte
del 214% della prima simulazione
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Ripetendo l’operazione di riequilibrare
l’incidenza percentuale:
Le utenze non domestiche avrebbero un
aumento medio dell’1%
Le utenze domestiche avrebbero un
aumento medio di circa il 52% a fronte
dell’83% dello scenario precedente
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