Post on 02-May-2015
Sguardi e sogni di genitori
sull’abitare dei figli
Sguardi e sogni di genitori
sull’abitare dei figli
a cura di Antonio Bianchi
Coordinamento bergamasco per l’integrazione
Sommario
• dove abbiamo raccolto questi sguardi
• un interrogarsi su pensieri e sogni
• avete mai pensato
• il luogo sognato
• con chi
• quando questo passaggio
• parole ricorrenti
• parole più rare
• parole temute
• nell’incontro con le residenze
• ascoltare i sussurri anche più lievi
dove abbiamo raccolto questi sguardi
• dal confronto fra le associazioni nel corso di questi anni, in parte confluito nel gruppo che ha condotto il progetto
• dal confronto con le esperienze di residenzialità esistenti, in particolare con le loro istanze innovative
• dal lavoro di un gruppo di genitori che ha provato ad affrontare la sfida della domiciliarità
• da un questionario che ha provato a raccogliere in forma strutturata pensieri e sogni dei genitori sul futuro dei propri figli, in particolare sull’abitare
un interrogarsi su pensieri e sogniUn breve questionario ha chiesto ai genitori del coordinamento di rispondere:
•Avete mai pensato
• ad un futuro in cui vostro figlio/a possa avere una vita da adulto lasciando la famiglia?
• quali persone potrebbero occuparsi di vostro figlio/a oltre a voi genitori?
•Provate a “sognare” - il luogo - le personecon le quali vostro figlio/a potrebbe vivere in futuro
•L’uscita dalla famiglia di vostro figlio/a, immaginate sia opportuno avvenga solo e se quando voi non sarete più in grado di occuparvi di lui/lei o pensate sia utile che accada prima, con il vostro supporto attivo?
avete mai pensato che
sì
no
spesso
ma è irrealizzabile
con preoccupazione
(16)
(4)
il luogo sognato
casacasa famiglia
condominio
paese
appartamento protetto
(8)
(1)
(1)
(3)
(3)
comunità (1)
quello che vorrà lui/lei(1)
con chi
compagni
persone sensibili
operatorivolontari
famigliari
(3)
(4)
(9)
(4)
(4)
quando questo passaggio
prima
dopo
(14)
(6)
parole ricorrenti
ansia
preoccupazionepreoccupazione
(im)possibilitàassistenza
gravepeso
famigliare
solitudine controllo
sicurezza
parole più rare
autodeterminazione
dirittidirittipartecipazione
fiduciacontesto
parole temute
istitutoistitutoperdita
giudizio
nell’incontro con le residenze
L’incontro, la conoscenza, uccidono i fantasmi e raccontano di storie.
Nasce riconoscimento, nelle due accezioni, di identità e di gratitudine, reciprocamente.
Nelle storie la realtà è a volte bella e racconta di personalizzazione, di connessione con il tessuto sociale, di progetti di vita che aprono alla possibilità, di rispetto.
Altre volte invece è fatica, fatta di rigidità, di vuoto, di pura sopravvivenza, di isolamento.
Ma le storie concrete possono essere cambiate. Lentamente, ma possono essere cambiate.
ascoltare anche i sussurri più lievi
“Come per qualsiasi altro figlio pensiamo sia importante tener
presente, al di là di tutte le necessità di assistenza e supporto
necessarie, che la persona cresce, modifica esigenze e desideri
in base alle esperienze che vive, mostra piacere o dispiacere, ha
paure e timori ma anche capacità di adattamento, può mostrare
curiosità per il nuovo, ma contemporaneamente esserne
spaventato”.
“Vedere i nostri figli in contesti differenti, condividere e osservare
i loro vissuti con chi li conosce e sta con loro, ci permette di
comprendere il loro volere, ci consente di prendere delle
decisioni da loro condivise e di essere genitori protettivi e
rispettosi dei propri figli e dei loro desideri”