Post on 20-May-2015
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monsù Tina
by Aflo
“Accademia d’ ‘o mmusc’ magnà”
Seppie con i piselli, antica ricetta Napoletana
La stagione non è adatta quindi useremo per tre persone 400 gr.di piselli surgelati
Queste sono le nostre seppie
Un primo piano per le signorine
Due seppie di circa 400 gr ogni una ,queste appaiono un po’ maltrattate perché sono di paranza
Ovviamente sarebbe preferibile non rompere la vescichetta del nero,Tina non ci è riuscita ed il nero di seppia è un po’ duro da eliminare
Apriamole sul dorso con un coltellino o forbici da cucina
Attraverso quella incisione eliminiamo il cosiddetto osso di seppia,in parole povere quello che appare nelle gabbie di tutti i nostri canarini
Dopo aver pulito del tutto dal nero di seppia
Tagliamo a pezzi e striscioline la sacca ed i tentacoli
Mettiamo in una padella antiaderente una cipolla bianca tagliata a fettine sottili e facciamola imbiondire con un filo di olio di ev di oliva
Nel frattempo diamo un bollo ai nostri piselli
E teniamoli da parte
Una volta imbiondita la cipolla
Mettiamo le seppie nella padella
Cominciamo il lavoro vero
Lasciamo cuocere a fuoco medio
Lasciamo cuocere coperto per una decina di minuti a fuoco medio
Le seppie si stanno rosolando
In questa fase non dobbiamo dimenticare di aggiungere un mezzo bicchiere di vino bianco secco e lasciarlo evaporare
A questo punto possiamo aggiungere i piselli che abbiamo scottato
Dovranno stufare per bene
Soltanto ora aggiustiamo di sale
Maciniamo un po’ di pepe
A me piace abbondare un pochino
Diamo una prima rimestata
Continuiamo a farlo spesso
Proseguiamo a fuoco vivace almeno per altri 10-15 minuti
Aggiungiamo con abbondanza prezzemolo tritato
La padellata di seppie e piselli è bene stufata e pronta per i piatti
Iniziamo a riempire un piatto
Ci raccomandiamo all’equità dell’operatore
Il nostro dipinto in tre dimensioni è finito
Ammiriamo ancora una volta l’armonia dei colori dei profumi fragranti
E finalmente possiamo iniziare la nostra degustazione non senza augurare buona fame a tutti i nostri amici degli amanti d’’o mmusc’ magnà.Fortunatamente questi antichi piatti tradizionali si riscoprono nuovamente anche nella ristorazione rivolta ad un pubblico esigente e alla ricerca dei nostri sapori dimenticati
monsù Tina by Aflo
antonio.florino@gmail.com