Transcript of Scuola Secondaria di 1° grado G.Grassa Mazara del Vallo a.s.2010/2011 CLASSE 2^E Per le vie della...
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- Scuola Secondaria di 1 grado G.Grassa Mazara del Vallo
a.s.2010/2011 CLASSE 2^E Per le vie della citt di mazara
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- Conoscere e valorizzare il proprio ambiente di vita per
assumere consapevoli e duraturi comportamenti di tutela personale e
sociale Sviluppare il valore delle tradizioni mediante la
conoscenza del territorio Rafforzare il senso di appartenenza al
proprio contesto familiare e territoriale
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- Conoscere le tipologie dei beni artistici, culturali e
ambientali presenti nel proprio territorio -Capacit di orientarsi
nel tempo storico e nello spazio geografico -- sentirsi eredi e
custodi della memoria storica del proprio territorio CONOSCENZE
ABILITA
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- ASPETTI GEOGRAFICI ALUNNI: DI STEFANO SAMUELE PICCIONE MICHELE
QUINCI DAVIDE SCIUTO FRANCESCO BOULABIAR MOHAMED PANEDURO ANDREA
STORIA ALUNNI: VALENTI GIUSEPPE INGARGIOLA DAVIDE ALFIERI GIACOMO
GIACALONE ANTONINO CASSENTI ANTONINO MARRONE VINCENZO OCELLO ANGELO
CHIESE E MONUMENTI ALUNNI: CAVATAIO GIORGIA CALDERONE MARTINA IFRIM
GEORGIANA GIACALONE CATERINA SERRENTINO ILENIA PER LE VIE DI MAZARA
A L U N N I : B A L L A T O R E M A N U E L A Q U I N C I S E R E N
A P E C O R A R O M A N U E L A C E N T O N Z E M A R I A C H I A R
A A S A R O F E D E R I C A J A A F A R H A Z E M
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- PER LE VIE DELLA CITTA
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- Nellepoca medievale, la Chiesa era molto frequentata dalla
nobilt locale, infatti vi sono numerosi sepolcri gentilizi eretti
dalle famiglie Burgio, Gazere, DAndrea, etc. nei locali sotterranei
della Chiesa erano conservate le salme essiccate dei frati. Il
convento adiacente, non pi esistente, era immerso in una selva
costituita da pi di cinquemila cipressi.
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- Il toponimo Via Santa Maria di Ges trae origine dalla Chiesa
omonima edificata intorno al XV secolo.
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- Trovasi allinizio della strada unedicola votiva con croce e il
popolo denominava la cruci lintera zona. La cruci
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- Il Corso Vittorio Veneto prende il nome dalla cittadina veneta
assurta a rinomanza nazionale in seguito alla battaglia del 26
ottobre 1918.
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- Nel punto di incrocio tra la Via Porta Palermo e la Via Roma si
affaccia la chiesa della Madonna della Porta. I Mazaresi amano
ancora denominare il corso la strata di la cursa di li giannetti.
Il quartiere Porta Palermo, fino alla Seconda Guerra Mondiale,
costituiva una zona di confine invalicabile per i pescatori e per i
contadini. Neanche i matrimoni fra le due categorie sociali erano
ben accetti e i trasferimenti nelluno o nellaltro territorio
implicavano la rassegnazione a subire screzi e pettegolezzi. I
lavoratori risiedevano in quartieri diversi a seconda dellattivit
esercitata.
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- Corso Umberto I si diparte da Corso Vittorio Veneto e va ad
incontrarsi con Piazza Mokarta. Il toponimo trae origine dal re
dItalia Umberto I, figlio di Vittorio Emanuele II, al quale
successe nel 1878.
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- Piazza Mokarta attraverso la porta Arrimogatta immetteva
nellantica Urbe; il nome deriva da un condottiero musulmano Abd
Allah ibn Mankud, soprannominato Mokarta. In piazza nei primi del
900 si teneva la fiera del Salvatore.
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- Nei pressi della scalinata emerge lopera dello scultore
mazarese Pietro Consagra, Gente che viene dal mare.
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- Antistante il Palazzo Filippo Burgio (1920), che adesso una
banca.
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- Via San Giuseppe, edificata nel 1630 per iniziativa dei
falegnami che raccolsero il denaro occorrente. Quasi di fronte alla
chiesa c Via Giuseppe Sardo in ricordo di un giovane mazarese
vissuto in quella strada. Accanto alla chiesa di San Giuseppe c la
piccola Via del Castello Normanno.
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- Procedendo per via San Giuseppe ci si immette, a destra, nella
piazzetta di Santa Caterina, fondata da Giovanna de Surdis nel
1318. A destra si diparte la Via Scopari, che prende il nome dalla
maestranza dedita alla lavorazione della palma nana per la
fabbricazione delle scope. Continuando per Via Santa Caterina,
sulla destra, si apre una piccola strada vicolo, Via
Settevanelle.
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- Alla fine della Via Santa Caterina, sulla destra, si trova una
rientranza che comunica con uno slargo, Piazza San Basilio. Dritto
alla piazzetta c Via Raffaele Castelli. A sinistra, Largo della
Badiella, per la badia di SantAgnese, rinomata per il suo
orfanotrofio. La piazzetta si prolunga a destra nella Via della
Scala. Il toponimo deriva dalla presenza, fino al XIX secolo, di
una scalinata che consentiva laccesso alle mura della citt.
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- Fa seguito il Largo Avv. Alberto Rizzo Marino, cultore di
storia patria.
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- Via Monsignor Audino intestata al vescovo Nicol Maria Audino
che prese possesso della diocesi mazarese nel 1903.
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- Dalla via Monsignor Audino si perviene alla Piazza santa
Veneranda, realizzata nel 1650, e che ha acquisito lattuale
conformazione nel 1931 con la creazione delle scuole elementari.
Dal suddetto spazio si dipartono sei vie: Via Pino, Via delle Sette
Chiese, Via San Michele, Via Itria, Via Santa Maria La Nuova e Via
Monsignor Audino.
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- Via Pino trae il suo nome dal palazzo- fortezza che esisteva
nella via, rimane una parte di torre rotonda a conci a punta di
diamante simile ad una pigna.
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- In Via Itria cera la chiesa Santa Maria dellItria allangolo con
la via Garibaldi dove adesso sorge un negozio di tessiture.
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- Via Santa Maria La Nuova dopo un tragitto tortuoso, si immette
nella via dellArco.
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- Via dellArco confinante con il piano Maggiore e passa sotto il
palazzo vescovile.
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- Nella Via Garibaldi vi hanno luogo, gli edifici nobiliari
Scuderi, DAndrea, Burgio, Marchese Favara Verderame, Principe
Maccagnone di Granatelli.
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- La Via Garibaldi ha assunto tale denominazione a memoria del
soggiorno in citt delleroe dei due mondi, ospite il 20 e il 21
luglio 1862 nellabitazione di Vito Favara Verderame ubicata in
questa strada. La precedente denominazione era Via Maestranza.
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- La Via XIX Luglio, quasi di fronte alla Via Itria, collega la
Via Garibaldi alla Via XX Settembre, e la sua denominazione deriva
dal passaggio di Giuseppe Garibaldi a Mazara.
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- Quasi di fronte alla Via Pino, si trova la Via Carlo Agostino
(che sbocca in Piazza Plebiscito).
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- Lo slargo sulla Via Garibaldi, la Piazzetta Villani prima
chiamata piazzetta Burgio. Sul muro di palazzo Villani sono ancora
infissi degli anelli in ferro ai quali venivano legati i
cavalli.
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- Alla fine di Via Garibaldi si trova la musulmana Piazza Chinea,
il cui toponimo deriva dalla parola araba Xhanea. Rappresentava il
centro commerciale della Mazara musulmana e vi confluivano cinque
strade traboccanti di botteghe.
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- La vivacit del posto ha fatto sorgere nella popolazione il
termine caniotu, e cos fare canea, essere a la canea. Fino agli
anni trenta, si trova in questa piazza, il cinema teatro Mannino.
Nella casa attigua si soleva praticarelu jocu di la fussetta.
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- La Via Paolo Ferro un tempo era nota come la vanella delle
corna. A met strada si dirama il vicolo della piet che congiunge la
Via Paolo Ferro alla Via San Nicol.
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- La Via San Bartolomeo conduce alla Piazza San Bartolomeo. Il
toponimo trae origine dalla presenza della omonima chiesa nella
quale si riunivano gli aderenti alla Confraternita di San
Bartolomeo. La nascita della confraternita pare risalga al IX-X
secolo, quando i confrati si riunivano nella grotta di San
Bartolomeo, a Miragliano. Solo nel 1330 poterono svolgere le loro
azioni religiose dentro le mura della citt.
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- La denominazione della Via Ospedale deriva dallospedale l
esistente, costruito nel 1657 e abbandonato in seguito al terremoto
del 1968.
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- Via del Purgatorio congiunge la piazza Chinea alla piazza
Immacolata, il toponimo dovuto allesistenza nella contigua piazza
della congrega del purgatorio.
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- La Piazza Immacolata deve la sua denominazione alla chiesa
dellImmacolata. Nella piazza si trova anche la chiesa di San
Calcedonio. Nella piazza confluiscono tre strade: la Via
Purgatorio, la Via Giacomo Sciacca e la Via Girolamo Sansone. Le
due piazze del purgatorio e di via Ettore Ditta, sono collegate
alla via Giovanni Sciacca.
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- La Via Girolamo Sansone immette nella Via Ospedale. Il toponimo
dovrebbe riferirsi al sindaco della citt negli anni 1821-1824.
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- La Via San Francesco collega la via Bagno alla piazza San
Francesco. Dalla via si pu vedere lentrata al cortine Sataliviti
(catinella celebre bandito del 700)
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- Vicolo Vipera ha un percorso sinuoso che giustifica la sua
denominazione. La pavimentazione presenta lantico lastrico
medievale composto da ciottoli a riquadri, cui fanno da contorno
delle lastre di marmo di forma rettangolare.
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- Via Bagno. Il toponimo si richiama al lavatoio degli ebrei. Il
popolo, nei primi del 900, laveva denominato strata di li scarpara
per lelevato numero di calzolai che avevano l la loro attivit.
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- Via bambino noto come lu cuttigghiu di lu bomminu, si congiunge
con la via pilazza che mette in collegamento vari cortili, tra cui
lu picu che significa doppia ascia ed un cortile che si affaccia su
via bambino ma inaspettatamente prosegue come un vicoletto su cui
si affacciano altri cortili in modo tale da assumere la forma di
doppia ascia; tali disposizioni potevano costruire una valida
difesa degli abitanti nei confronti degli invasori.
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- I cortili, eredit araba, erano aree a cielo aperto, a forma
irregolare e senza porte; in essi potevano accedere gli abitanti
degli edifici utilizzando il pozzo e il lavatoio (la pila) da cui
il toponimo via pilazza. La via si congiunge con la via della
barca.
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- Via dei pescatori, toponimo sta ad indicare la prevalenza di
pescatori tra gli abitanti della zona; un asse viario molto
importante che terminava con la porta Salaria detta in seguito
porta del duca, poi porta al fiume e infine porta regina (dopo la
visita del 1500 di Giovanna DAragona); attraverso questa porta
veniva immesso nel mercato locale il sale prodotto dalle saline di
capo feto.
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- Piazza regina, in onore della regina Giovanna dAragona, stato
da sempre il luogo di riunione dei pescatori nelle poche ore di
libert dal lavoro e durante le giornate estive. Non da dimenticare
la consuetudini dei pescatori, fino ai primi decenni del novecento,
dettata dalla indigenza, di utilizzare al posto della cintura dei
pantaloni una fascia di tela rossa e di camminare senza calzature,
a piedi nudi.
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- S. Nicol regale, eretta nel 1101 dal conte Ruggero e destinata
al culto greco ortodosso. Costruita sui resti di unantica villa
romana, considerata uno dei pi significativi esempi di arte
normanna.
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- Piazza Ettore Ditta, contiene la chiesa di S.Nicola edificata
nel 1498 sulle rovine della moschea islamica; qui vi era il
serraglio e venivano ammassate le derrate commerciali. La scalinata
in pietra calcarea, che si diparte dalla spiazzo e conduce il molo,
era denominata la scala di li puvireddri, poich in essa si
appostava la gente, durante il festino di S.vito, in occasione del
gioco delle pentole, di la ntinna, dellalbero della cuccagna.
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- La via San Giovanni finisce con lantica porta cartagine,
chiamata poi dei chiaramonte, poi Caricatore e per ultimo portello.
Questa era la zona commerciale della citt, con il deposito dei
cereali destinati al commercio e allesportazione; vi erano anche
magazzini e vari mulini per macinare il grano.
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- Lavoro coordinato dalla prof.ssa Maria Ballatore