Post on 30-May-2022
Scienza e cultura per un nuovo umanesimo
venerdì 9 ottobre 2020
Itinerari scientifico-culturali a cura degli studenti dell’I.I.S. Raffaello di Urbino
con la collaborazione del Gabinetto di Fisica: Museo urbinate della Scienza e della Tecnica
dell’Università di Urbino
ore 10 Biblioteca del Duca, Palazzo Ducale
LE SCIENZA ALLA CORTE DI FEDERICO DA
MONTEFELTRO
LE ARTI LIBERALI
TRIVIO
- GRAMMATICA
- RETORICA
- DIALETTICA
QUADRIVIO
- ASTRONOMIA/ASTROLOGIA
- ARITMETICA
- GEOMETRIA
- MUSICA
- LE ARTI MECCANICHE
LO STUDIOLO DI FEDERICO DA
MONTEFELTRO
LE ARTI DEL QUADRIVIO
MUSICA
ASTRONOMIA/ASTROLOGIA
ARITMETICA
GEOMETRIA
LE ARTI DEL TRIVIO
RETORICA
GRAMMATICA
DIALETTICA ?
ASTRONOMIA
SFERA ARMILLARE
GEOCENTRICA ELIOCENTRICA
CLAUDIO TOLOMEO
ASTROLOGIA
ASTROLABIO
A differenza della sfera armillare, su cui si è ipotizzato l’esistenza presso la corte urbinate di uno strumento realmente esistito, l’astrolabio riprodotto nelle tarsie è stato nel 2001 individuato dal Prof. David A. King in un modello “reale” che, fino al 1977, era giacente presso il vecchio Musée Départementale ora Musée Anne de Beaujeu di Moulins (Allier), Francia. Nell’estate del 1977 questo astrolabio è stato rubato e, a tutt’oggi, non è stato ancora recuperato.
ARITMETICA
TAVOLETTA MATEMATICA
Tavoletta cerata VI-VII secolo d.C. EUCLIDE DI MEGARA
GEOMETRIA
MAZZOCCHIO
Esercizio prospettico per eccellenza
Paolo Uccello
Leonardo da Vinci
Lorenzo Sirigatti
Giuliano da Maiano
Somiglianza
MUSICA
ORGANO CLAVICORDO
MUSICA
LE ARTI MECCANICHE
SVEGLIARINO MONASTICO
OROLOGIO MECCANICO CON
SUONERIA
LE ARTI MECCANICHE
CLESSIDRA Orologio a polvere
CLESSIDRA Orologio a polvere
CANDELA Orologio igneo
CANDELE una accesa!!!
IL CICLO DELLE FORMELLE DI PALAZZO DUCALE
Il fregio è costituito da 71 formelle (originariamente erano 72) in pietra bianca con sculture lavorate in bassorilievo che mostrano macchine ad uso civile e militare. Circa la loro datazione, esse dovrebbero aggirarsi intorno agli anni 1474-1480. Le immagini riprodotte sono riconducibili a Roberto Valturio e Francesco di Giorgio Martini, quanto all’esecuzione si fa riferimento ad Ambrogio Barocci In rosso, l’antica e originale ubicazione delle formelle sulla facciata ad ali del Palazzo Ducale
(erano lo schienale del sedile che corre lungo tutto il perimetro della facciata).
IL CICLO DELLE FORMELLE DI PALAZZO DUCALE
ARGANO BATTIPALO SEGA IDRAULICA
MANGANO (TRABOCCO O BRICCOLA) ARCHIPENZOLO O ARCHIPENDOLO
LA SCIENZA DOPO FEDERICO DA MONTEFELTRO
JACOPO DE’ BARBERI - DOPPIO RITRATTO - 1495 ROMBICUBOTTAEDRO GLI ELEMENTI DI EUCLIDE - Ed. 1482 DODECAEDRO E SUMMA PACIOLI 1494
LA SCIENZA DOPO FEDERICO DA MONTEFELTRO
LUCA PACIOLI
DE DIVINA PROPORTIONE ed. 1498 ROMBICUBOTTAEDRO
LA SCIENZA DOPO FEDERICO DA MONTEFELTRO
STRUMENTO TOPOGRAFICO DI RAFFAELLO RICOSTRUZIONE VIRTUALE
Nel 1514 Papa Leone X incaricò Raffaello di realizzare una mappatura di Roma che potesse fornire l’esatta collocazione di tutti i più importanti palazzi e monumenti della Roma antica. In una lettera indirizzata al Papa, Raffaello descrive con grande precisione lo strumento topografico che avrebbe ideato ed in seguito utilizzato per effettuare i rilievi; sulla base di tale descrizione è stato ricostruito lo strumento presente in sala. Purtroppo la prematura morte di Raffaello, avvenuta il 6 aprile 1520, interruppe la realizzazione del progetto.
LA FIGURA DI ALESSANDRO
SERPIERI
SISMOLOGIA
TERREMOTO Urbino 12 marzo e 29-30 giugno 1873 Rimini 17 marzo 1875 Ischia 28 luglio 1883
Nessuna futura ricerca sulla sismologia potrà superare in importanza quella da Lei oggi divulgata
De Rossi promuove la nomina di Serpieri come Socio Effettivo
all’Accademia dei Nuovi Lincei per la sua teoria del «radiante»
METEOROLOGIA
FONDAZIONE OSSERVATORIO 1° MAGGIO 1850
Nello stabilire questo Osservatorio io ebbi in mente due fini principali: primo di
cooperare ancor io, per quanto sarà in mio potere ai progressi della
Meteorologia, la quale mostra di volersi levare a scienza grande e perfetta,
secondo di educare a questo genere di studi la distinta e volenterosa gioventù
che ci viene affidata. Estratto dalla lettera di Serpieri al Conte Paoli scritta il 30 maggio del 1850
METEOROLOGIA
…credo che le osservazioni mie possano servire come di nodo a quelle di Milano, Bologna e Roma (…). E qui permettetemi ch’esponga un mio voto ardentissimo. Io
bramerei che si fondasse nelle nostre Provincie una Società Meteorologica. (…) Non sarebbe questo un grande mezzo e
un potente stimolo per svegliare uno studio più generale e più proficuo della
Meteorologia?
Estratto dalla lettera di Serpieri al Conte Paoli scritta il 30 maggio del 1850
METEOROLOGIA
Per l’altro fine che io raggiungo nel tempo medesimo, non so chi non vorrà
rallegrarsi. Quando in un sistema di educazione posson volgersi le giovani menti ad occuparsi direttamente della
scienza, quando si può sviluppare e nutrire la nobile passione di cooperare
con ogni forza ai veri progressi della civiltà e del sapere, dobbiamo riputarci ben fortunati, e tenere cari i pochi beni
che abbiamo per avviare in questa carriera la prima giovinezza
ASTRONOMIA
Disegno dell’Eclissi totale di sole osservata da Padre Serpieri il 22 dicembre 1870 da Capo
Spartivento (RC)
ECLISSI LUNARI 1858-1863-1587 ECLISSI SOLARI
1867-1870-1873
Colpito dai fragorosi applausi e dalle grida entusiastiche della
gente, io invidiai per un attimo la posizione di chi contemplava lo
spettacolo all’aperto, ma non tolsi l’occhio dal cannocchiale.
ASTRONOMIA
BOLIDI COMETE AEROLITI STELLE CADENTI GLOBI LUMINOSI ALONI, CORONE E ARCOBALENI LUNARI ALONI SOLARI PARELI LUCE ZODIACALE
ASTRONOMIA
AURORE BOREALI
1869
1870 (2) 1871 (3)
1883
Luglio 2013 Cortina
L’influenza degli insegnamenti scientifici di
Serpieri nella poesia di Pascoli.
Luigi,
Giovanni e
Giacomo
Pascoli,
poi verranno
Raffaele e
Giuseppe
CAMERATA DEI PASCOLI
lettera di Mici a Pascoli in cui scrive:
"io però ben ricordo il ragazzino biondo, che spesso il Rettore sceglieva con altri due o tre per condurre seco a passeggio. Io talor m'accompagnavo a loro; s'andava per la Barriera verso il Pian de' Canonici; e la duplice vetta del Catria rifletteva rosea i raggi del tramonto".
alcuni spunti da alcune lettere al Ricciarelli:
27/10/1900 ... una lettera che veniva da Urbino, dalla mia Urbino, dalla città che amo più e dove vorrei tornare un giorno, solo e sconosciuto, adorando e piangendo... Bisogna che io venga presto costassù, se non voglio morire di nostalgia!
01/12/1900 sarei venuto nella sacra Urbino a ritrovare la mia fanciullezza e l'amico, e a fare tante poesie che ho nel cuore: i canti di Urbino!...
30/05/1901 Quando verrò a Urbino? Sarebbe l'ultimo insulto della fortuna, se me ne dovessi andare senza rivedere il luogo natio della mia anima...
L’AQUILONE
C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
anzi d'antico: io vivo altrove, e sento
che sono intorno nate le viole.
Son nate nella selva del convento
dei cappuccini, tra le morte foglie
che al ceppo delle quercie agita il vento.
Si respira una dolce aria che scioglie
le dure zolle, e visita le chiese
di campagna, ch'erbose hanno le soglie:
un'aria d'altro luogo e d'altro mese
e d'altra vita: un'aria celestina
che regga molte bianche ali sospese...
sì, gli aquiloni! E' questa una mattina
che non c'è scuola. Siamo usciti a schiera
tra le siepi di rovo e d'albaspina.
Le siepi erano brulle, irte; ma c'era
d'autunno ancora qualche mazzo rosso
di bacche, e qualche fior di primavera
bianco; e sui rami nudi il pettirosso
saltava, e la lucertola il capino
mostrava tra le foglie aspre del fosso.
Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino
ventoso: ognuno manda da una balza
la sua cometa per il ciel turchino.
Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza,
risale, prende il vento; ecco pian piano
tra un lungo dei fanciulli urlo s'inalza.
S'inalza; e ruba il filo dalla mano,
come un fiore che fugga su lo stelo
esile, e vada a rifiorir lontano.
S'inalza; e i piedi trepidi e l'anelo
petto del bimbo e l'avida pupilla
e il viso e il cuore, porta tutto in cielo.
Più su, più su: già come un punto brilla
lassù, lassù... Ma ecco una ventata
di sbieco, ecco uno strillo alto... - Chi strilla?
Sono le voci della camerata mia:
le conosco tutte all'improvviso,
una dolce, una acuta, una velata...
A uno a uno tutti vi ravviso,
o miei compagni! E te, sì, che abbandoni
su l'omero il pallor muto del viso.
Sì: dissi sopra te l'orazioni,
e piansi: eppur, felice te che al vento
non vedesti cader che gli aquiloni!
Tu eri tutto bianco, io mi rammento:
solo avevi del rosso nei ginocchi,
per quel nostro pregar sul pavimento.
Oh! te felice che chiudesti gli occhi
persuaso, stringendoti sul cuore
il più caro dei tuoi cari balocchi!
Oh! dolcemente, so ben io, si muore
la sua stringendo fanciullezza al petto,
come i candidi suoi pètali un fiore
ancora in boccia! O morto giovinetto,
anch'io presto verrò sotto le zolle
là dove dormi placido e soletto...
Meglio venirci ansante, roseo, molle
di sudor, come dopo una gioconda
corsa di gara per salire un colle!
Meglio venirci con la testa bionda,
che poi che fredda giacque sul guanciale,
ti pettinò co' bei capelli a onda tua madre...
adagio, per non farti male.
X AGOSTO
San Lorenzo, Io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono…
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!
L’addio alla città
Col cuore commosso prendo commiato dal paese e ringrazio tutti di tutto. La memoria di Urbino non si cancellerà mai dal mio animo.
Ho lavorato e sudato per molti anni, e non ho fatto male ad alcuno. Intento per professione allo studio della natura, avrò sempre
dinanzi agli occhi questi ampi, sublimi orizzonti, questo limpido cielo, in cui ho studiato le leggi della Luce Zodiacale, in cui ho determinato alcuni radianti delle stelle cadenti, questo clima
fecondo di ogni sorta di meteore che ho descritte per la scienza, questo suolo che mi svelava qualche legge sismica importante,
questo vario e mesto paesaggio, di cui ho concorso a delineare la Flora. I miei studi sono legati al paese. E’ dunque veramente intimo e fraterno l’addio con cui ora mi diparto da Urbino e all’addio faccio
volentieri seguire l’arrivederci
Il giorno stesso Serpieri parte per Firenze, Rettore di un altro collegio, la Badia Fiesolana.
Non ha fatto in tempo ad ambientarsi a Firenze che il 22 febbraio 1885, dopo breve malattia, ha concluso la sua vicenda di
scienziato, di Scolopio e, soprattutto di Educatore.
L’ultimo atto dell’Educatore, per citare le parole del P. Giovannozzi:
allora il suo cuore si rivolse a ciò che sulla terra aveva più caramente diletto, e volle sul letto di morte rivedere i ritratti de’ suoi convittori di Urbino
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
venerdì 9 ottobre 2020
Itinerari scientifico-culturali a cura degli studenti dell’I.I.S. Raffaello di Urbino
con la collaborazione del Gabinetto di Fisica: Museo urbinate della Scienza e della Tecnica
dell’Università di Urbino
ore 10 Biblioteca del Duca, Palazzo Ducale