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Via Martelli 20 – 20080 Zibido San Giacomo (MI)
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Fascicolo Tecnico SCALA PERMANENTE CON GABBIA DI PROTEZIONE
D.lgs 81/08 e s.m.i – EN ISO 14122-4
Lineteck S.r.l. via Martelli 20 20080 Zibido San Giacomo (MI) C.F./P.IVA:09701120967
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amministrazione: 02 45 71 23 86 amministrazione@lineteck.it
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Sommario
Sommario .................................................................................................................................................... 2
1. PRODUTTORE ....................................................................................................................................... 3
2. RIFERIMENTI NORMATIVI ..................................................................................................................... 3
3. SCHEDA TECNICA ................................................................................................................................. 4
3.1. SCALA PERMANENTE CON GABBIA DI PROTEZIONE ...................................................................... 4
3.1.1. COMPONENTI PRINCIPALI ....................................................................................................... 5
4. RELAZIONE DI CALCOLO ....................................................................................................................... 8
4.1. TERMINOLOGIA E DEFINIZIONI ..................................................................................................... 9
4.2. SELEZIONE E PROGETTAZIONE DI SISTEMI DI SCALE .....................................................................10
4.3. ALTEZZA DELLE RAMPE: SISTEMI DI SCALE DI ALTEZZA TOTALE 3000 < H ≤ 10000 mm .................10
4.4. ALTEZZA DELLE RAMPE: SISTEMI DI SCALE DI ALTEZZA TOTALE H > 10000 mm............................10
4.5. REQUISITI SPECIFICI DEI SISTEMI DI SCALE ...................................................................................10
4.5.1. AZIONE PERMANENTE .........................................................................................................10
4.5.2. AZIONI VARIABILI .................................................................................................................10
4.5.3. CARICO AGGIUNTIVO ...........................................................................................................11
4.6. SCALA CON DUE MONTANTI VERTICALI .......................................................................................11
4.6.1. Pioli .....................................................................................................................................12
4.6.2. Gabbia di sicurezza ..............................................................................................................12
4.6.3. Piattaforme intermedie e di riposo ......................................................................................12
4.6.4. Pianerottoli intermedi ..........................................................................................................12
4.7. VERIFICA DEI REQUISITI DI SICUREZZA .........................................................................................12
4.7.1. Verifica di stabilità mediante calcolo ....................................................................................12
4.8. PROVA SU SCALE FISSE A DUE MONTANTI VERTICALI ...................................................................12
4.8.1. Resistenza a flessione di un elemento della scala .................................................................13
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1. PRODUTTORE
Le scala permanente con gabbia di protezione sono prodotte, commercializzate e garantiti dalla Lineteck S.r.l. con sede
operativa e legale in Via Martelli 20, 20080 Zibido San Giacomo (MI), iscritta alla CCIAA di Milano al Numero REA
MI2108086 C.F./P.IVA 09701120967 Lineteck S.r.l.
Lineteck S.r.l., azienda fondata nel 1980 dall’ing. Giancarlo Trifiletti, è Leader nella progettazione e realizzazione di
sistemi di sicurezza contro il rischio di caduta dall’alto.
2. RIFERIMENTI NORMATIVI
Le scale permanenti prodotte dalla LineTeck sono conformi alle Norme Tecniche vigenti; ed in particolare:
UNI EN ISO 14122-4 versione maggio 2017 che annulla e sostituisce la precedente (aprile 2010) scale
permanenti
D.lgs 81/08 e s.m.i.
D.M. 17 gennaio 2018 “Aggiornamento delle Norme Tecniche per le Costruzioni” NTC 2018 – Circolare
esplicativa Min. Infr. e Trasp.
La conformità alle due norme è sempre subordinata all’impiego di DPI ed accessori conformi alle loro Norme di
riferimento (UNI EN 352, UNI EN 354, UNI EN 355, UNI EN 358, UNI EN 361, UNI EN 362, UNI EN 363, UNI EN 365).
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3. SCHEDA TECNICA
3.1. SCALA PERMANENTE CON GABBIA DI PROTEZIONE
Si tratta di scale tipicamente impiegate per raggiungere attrezzature o luoghi di lavoro in quota.
Queste scale, a partire da un nuovo intervallo di altezza da terra, sono provviste di sistemi di sicurezza gabbia di
protezione.
Il sistema prevede il montaggio del sistema a blocchi modulari successivi autoportanti, fino al raggiungimento
dell’altezza netta desiderata oltre ad una sovra-altezza obbligatoria di almeno 1.10 ml.
I blocchi autoportanti sono vincolati al muro od alla struttura di sostegno tramite apposite staffe sagomate, che
permettono di:
sostenere il carico
garantire le distanze come da norma
superare gli eventuali aggetti dei canali di gronda
Vengono altresì indicati o forniti i tasselli adatti ad ogni tipologia di supporto.
Gli accessori disponibili sono tutti quelli di uso più comune, come:
botola anti-intrusione;
modulo di sbarco;
piani di riposo;
cancelletto anti-intrusione.
Sono inoltre disponibili tutti i tipi di personalizzazioni e/o accessoristica speciale che risultassero utili al Cliente.
Le strutture della scala, dei gradini, degli accessori sono realizzate in lega di alluminio EN 6060, mentre le
staffature sono costruite in acciaio inossidabile AISI 441, il tutto al fine di ottenere un prodotto durevole anche
in condizioni ambientali non favorevoli.
Ogni scala è provvista del certificato di conformità alla Norma. Tale certificato è completo della relazione di
calcolo e del rapporto di prova, espressamente richiesti dalla nuova normativa.
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3.1.1. COMPONENTI PRINCIPALI
Montanti
I montanti sono realizzati in lega di alluminio EN 6060 al fine di ottenere un prodotto durevole anche in
condizioni ambientali non favorevoli:
Pioli
I pioli sono realizzati in lega di alluminio EN 6060 con impronta antisdrucciolo, assicurati ai montanti
tramite alloggiamento guidato a doppio fissaggio al fine di assicurare una elevata robustezza d’insieme:
Baionette
Nel caso di elementi innestabili tra loro, il sistema a baionetta elimina ogni possibilità di sfilamento tra un
elemento e l’altro. Esso è assicurato grazie a bulloni ortogonali al montante:
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Staffe a parete
Le staffe servono a fissare la scala al muro assicurandone la stabilità. Esse sono costruite in acciaio
inossidabile AISI 441.
Modulo di partenza
Il modulo di partenza rappresenta l’elemento di partenza della scala a gabbia; esso ha una altezza H
rispetto al piano di posa 2200 mm ≤ H ≤ 3000 mm.
Modulo con gabbia
Il modulo con gabbia rappresenta l’elemento che consente la salita in sicurezza; esso ha una altezza
variabile H ed un diametro della gabbia d = 710 mm.
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Modulo di sbarco
Il modulo di sbarco rappresenta l’elemento terminale della scala a gabbia:
Passerella di sbarco
La passerella di sbarco consente l’accesso in sicurezza sulla copertura
Pianerottolo di riposo
Consente il riposo dell’operatore; previsto per altezze H>10,00 ml rispetto al piano di calpestio:
4.3.3. UNI EN ISO 14122-4 : 2017 rampe sfalsate MAX 6,00 ml con piattaforma di riposo
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4. RELAZIONE DI CALCOLO
Premessa
Il sottoscritto Ing. Andrea INFUSO iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino al numero 12756K Sezione
A Settore Civile, redige la presente relazione di calcolo per la VERIFICA DEI REQUISITI DI RESISTENZA STRUTTUALE ALLE
SOLLECITAZIONI per il sistema di scale a pioli installate in modo permanente e provviste di protezione a gabbia
progettati, prodotti e commercializzati dalla
Lineteck S.r.l. con sede operativa e legale in Via Martelli 20, 20080 Zibido San Giacomo (MI).
Tali dispositivi sono denominati “scale fisse a pioli” intendendo pertanto che esse siano montate in modo tale da poter
essere rimosse unicamente mediante l’utilizzo di specifici utensili. Tali strutture sono collocate abitualmente a ridosso
di pareti o elementi perimetrali di confine di edifici, allo scopo di poter raggiungere la copertura degli stessi i un periodo
di tempo successivo a quello di ultimazione della copertura stessa, per effettuare opere di verifica e manutenzione
ordinaria o straordinaria sulla copertura stessa, o per operare su macchine/macchinari collocati al di sopra della
copertura stessa.
Come indicato dalla Normativa specifica in materia di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, utilizzo delle
presenti strutture sarà a beneficio esclusivo del personale autorizzato, debitamente informato e formato in merito allo
svolgimento di lavori in quota e utilizzo di specifici dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto (DPI III
cat.).
Nel seguito si evidenzieranno i casi in cui la verifica delle diverse parti strutturali della scala fissa a pioli con gabbia di
protezione dovrà essere condotta secondo i dettami imposti dalla Norma UNI EN ISO 14122-4:2016.
La sopra citata norma UNI EN ISO 14122-4:2016 fa riferimento alla norma europea ISO 14122-2:2016 di cui rappresenta
integrale recepimento e approvazione da parte del CEN. Ess fornisce i requisiti per le scale fisse a pioli che fanno parte
di una macchia fissa, ma rappresenta allo stesso tempo i requisiti minimi che si applicano anche quando gli stessi mezzi
di accesso sono richiesti come parte dell’edificio o della costruzione civile in cui o su cui è installata la macchina, a
condizione che la funzione principale di tale parte di costruzione sia di fornire i mezzi di accesso alla macchina. Al Punto
1 nota 2 della presente norma, si specifica che questa possa essere utilizzata anche laddove non vi sia a livello regionale
o locale una specifica indicazione in merito, per l’accesso in generale a luoghi di lavoro ad altezza diversa rispetto ad un
suolo naturale od artificiale soprastante o sottostante.
Normativa
Per la stesura della presente relazione tecnica, si sono utilizzate le presenti norme tecniche:
- CNR-UNI 10012/1985 "Ipotesi di carico sulle costruzioni";
- CNR-UNI 10011/1985 "Costruzioni in acciaio: istruzioni per il calcolo, l'esecuzione e la manutenzione";
- CNR-UNI 10027/1985 "Strutture di acciaio per opere provvisionali: istruzioni per il calcolo, l'esecuzione, il
collaudo e la manutenzione";
- LEGGE 5/11/1971 N. 1086 : "Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale
e precompresso, e a struttura metallica";
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- D.M. 09/01/1996 "Norme tecniche per il calcolo, l'esecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato,
normale e precompresso e per le strutture metalliche”;
- D.M. 16/01/1996 "Norme tecniche relative ai Criteri generali per la verifica di sicurezza delle costruzioni e dei
carichi e sovraccarichi";
- D. Lgs. 09 Aprile 2008 n° 81 Integrato dalla Legge 07/07/2009 n° 88 e dal D. Lgs. 03/Agosto 2009 n° 106.
- UNI EN ISO 12100:2010 “Sicurezza del macchinario - Principi generali di progettazione - Valutazione del rischio
e riduzione del rischio”
- UNI EN ISO 14122-1:2016 “Sicurezza del macchinario - Mezzi di accesso permanenti al macchinario - Parte 1:
Scelta di un mezzo di accesso fisso tra due livelli”
- UNI EN ISO 14122-2:2016 “Sicurezza del macchinario - Mezzi di accesso permanenti al macchinario - Parte 2:
Piattaforme di lavoro e corridoi di passaggio”
- UNI EN ISO 14122-3:2016 “Sicurezza del macchinario - Mezzi di accesso permanenti al macchinario - Parte 3:
Scale, scale a castello e parapetti“
- UNI EN 353-1:2018 “Dispositivi individuali per la protezione contro le cadute - Dispositivi anticaduta di tipo
guidato comprendenti una linea di ancoraggio - Parte 1: Dispositivi anticaduta di tipo guidato comprendenti
una linea di ancoraggio rigida”
- UNI EN 795:2012 “Dispositivi individuali per la protezione contro le cadute – Dispositivi di ancoraggio”
- Le comuni norme di Scienza e Tecnica delle Costruzioni.
NOTA: Ai sensi del D.M. 17/01/2018 NTC 2018 (paragrafo 2.4) poiché la struttura in esame rientra in quelle di Tipo 1-2
(opere provvisorie; provvisionali, o ordinarie di importanza normale) e di Classe d'uso 1-2, con sito che può ricadere in
zona sismica 1,2,3 o 4 (in questo ultimo caso pur non essendo richiesto dalla Norma) la stessa viene calcolata con il
Metodo agli Stati Limite, considerando i coefficienti correttivi per la sicurezza (lato azioni e resistenze) assunti dalla
Norma Tecnica e dai valori di riferimento indicati dalla UNI EN ISO 14122:4.
4.1. TERMINOLOGIA E DEFINIZIONI
Si applicano all’interno della presente relazione di calcolo i seguenti termini, come definiti dalla ISO 12100 e dalla ISO
14122-1:
sistema di scala fissa: installazione di almeno una rampa di scala, una protezione collettiva contro le cadute ove questa
sia richiesta ed eventuali piattaforme e/o pianerottoli;
scala con due montanti verticali: in ottemperanza al punto 3.1 della ISO 14122-1:2016 è una scala fissa in cui i pioli sono
disposti tra i montati verticali e fissati sugli stessi, ove i montanti stessi sostengono il carico ad essi trasmesso;
rampa della scala: parte continua della scala fissa tra l’area di partenza e l’area di arrivo nel caso di scale fisse a pioli
senza piattaforme oppure tra l’area di partenza o l’area di arrivo e la piattaforma ed esse più vicina oppure in sequenza
tra pianerottoli o piattaforme di riposo;
altezza di salita del sistema di scale, altezza totale H: distanza verticale tra l’area di partenza sul territorio e l’area di
arrivo in cima ad un sistema di scale;
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altezza della rampa della scala h: distanza verticale di ogni rampa della scala sfalsata;
protezione contro le cadute: misura tecnica per prevenire o minimizzare il rischio di caduta di persone delle scale
gabbia di sicurezza: dispositivo di protezione a forma di gabbia, fissato permanentemente alla scala, per minimizzare il
rischio di persone che cadono dalle scale;
pianerottolo intermedio: struttura orizzontale tra due rampe consecutive, utilizzata per rampe sfalsate, che consente
di cambiare rampa di scale o il riposo;
botola: osteriggio, previsto per essere aperto temporaneamente per fornire accesso attraverso una piattaforma o altra
struttura orizzontale.
4.2. SELEZIONE E PROGETTAZIONE DI SISTEMI DI SCALE
Si può progettare con rampe sfalsate o con singola rampa, in ragione della distanza verticale da coprire e di norma si
dovrebbe progettare con due montanti verticali, a parte casi di natura eccezionale.
La distanza tra la scala e le ostruzioni o ostacoli permanenti misurata dal alto anteriore dei pioli di fronte alla scala di
almeno 650 mm e di almeno 200 mm dietro la scala; se misurata dal lato posteriore dei pioli dietro la scala di almeno
75 mm. Inoltre, se i montanti vengono utilizzati anche come corrimano intorno ad essi deve esserci uno spazio libero di
almeno 75 mm.
Deve predisporsi un sistema anticaduta in caso di altezza di caduta complessiva ≥ 3000 mm e la scala deve essere
provvista di un dispositivo di protezione contro le cadute.
4.3. ALTEZZA DELLE RAMPE: SISTEMI DI SCALE DI ALTEZZA TOTALE 3000 < H ≤ 10000 mm
Rampe sfalsate con un’altezza massima della rampa h pari a 6000 mm dotate di gabbia di sicurezza, ovvero una singola
rampa provvista di gabbia di sicurezza, o con sistema anticaduta di tipo guidato.
4.4. ALTEZZA DELLE RAMPE: SISTEMI DI SCALE DI ALTEZZA TOTALE H > 10000 mm
Rampe sfalsate con un’altezza massima della rampa h non maggiore di 6000 mm ciascuna dotata di gabbia di sicurezza,
rampe sfalsate dotate di un anticaduta., singola rampa dotata di anticaduta.
4.5. REQUISITI SPECIFICI DEI SISTEMI DI SCALE
Il sistema deve essere progettato in modo che ogni suo componente, scala e accessorio, resistano a condizioni statiche
e dinamiche ragionevolmente prevedibili. I criteri da considerare risultano in modo particolare i seguenti:
- Peso del sistema di scale
- Massimo numero di persone presenti sul sistema di scale
- Azioni aggiuntive che si verifichino alla attivazione del sistema anticaduta, ove esso presente.
4.5.1. AZIONE PERMANENTE
La massa e dunque il peso proprio di tutti i componenti della scala deve essere preso in considerazione.
4.5.2. AZIONI VARIABILI
Il carico dovuto ad una persona si traduce nel generico carico � = 1,5 �� che deve essere utilizzato per la progettazione
delle diverse parti della scala. In modo particolare il carico � = 1,5 �� per i pioli deve essere applicato nella posizione
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più sfavorevole e uniformemente distribuito su un tratto di estensione massima 100 mm. (La verifica con carico
concentrato nella mezzeria del piolo risulta dunque a favore di sicurezza dando luogo ad un momento maggiore)
I carichi simulati per i montanti verticali � = 1,5 �� devono essere applicati con un interasse tra oro di 2000 mm e
disposti parallelamente all’asse longitudinale della scala. La distanza tra montante della scala e carico � deve essere di
300 mm.
Per le scale realizzate con due montanti verticali, il carico � deve essere considerato come condiviso in eguale misura
da entrambi i montanti verticali.
4.5.3. CARICO AGGIUNTIVO
In considerazione della variabilità delle situazioni in cui la scala può trovarsi, si considerano in ottemperanza alla Norma
i successivi carichi:
- Anticaduta: si tiene conto di un ipotetico carico sulla scala dovuto alla caduta di un operatore pari ad una forza
minima di 6kN.
- Gabbia di ancoraggio: per la sua protezione è necessario effettuare la prova descritta al punto 6.2.2 della
Norma UNI EN ISO 14122-4:2016.
- Sistema di ancoraggio della scala: si deve considerare un minimo di forza >3kN agente su ogni montante per
scale con doppio montante verticale. Ai fini di effettuare un calcolo di semplice approccio, si può supporre che
il carico sia trasmesso alle parti fisse dell’ambiente circostante (ad es. parete) mediante quattro punti di
ancoraggio.
4.6. SCALA CON DUE MONTANTI VERTICALI
La metodologia per la verifica della stabilità mediante calcolo viene fornita al punto 6.1 della UNI EN ISO 14122-4:2016,
mentre le metodologie di prova sono riportate nel successivo punto 6.2
F1
100
F
300
2000
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4.6.1. Pioli
Ad esclusione della zona di partenza della scala, dove detta d la distanza tra terreno e primo piolo dove
100 mm < d <400 mm (punto 5.4.2 della Norma), la distanza tra pioli successivi dovrà essere costante e soddisfare
225mm<d<300mm. I pioli dovranno avere forma tale da offrire una superficie di calpestio piana con impronta ≥20mm
pertanto non sono consentiti pioli circolari ed allo stesso tempo il perimetro dei pioli chiusi deve essere ≤140mm. Al
fine di ridurre la possibilità di scivolamento la superficie superiore del gradino potrà essere sagomata in modo tale da
aumentarne la scabrosità. La larghezza libera tra i due montanti verticali deve essere compresa tra 400mm<L<600mm
4.6.2. Gabbia di sicurezza
La verifica di resistenza deve essere eseguita mediante prove. La distanza sulla verticale di due anelli orizzontali
componenti la gabbia deve essere ≤ 1500 mm e la distanza tra due montanti sulla gabbia deve essere ≤ 300 mm. Gli
anelli devono essere posizionati perpendicolarmente rispetto ai montanti della scala.
Gli elementi componenti la gabbia devono esser tali da consentire un’area libera tra essi ≤0,40 m2. Allo stesso modo le
distanze libere all’interno della gabbia devono essere 650 mm < Ø ≤ 800 mm. In ultimo, l’elemento a quota inferiore
della gabbia deve essere ad una altezza 2200 mm ≤ h < 3000mm.
4.6.3. Piattaforme intermedie e di riposo
Si rimanda alle disposizioni della UNI EN ISO 14122-2
4.6.4. Pianerottoli intermedi
Progettato in modo che sia massimizzata la proiezione dell’area delimitata dalla gabbia sul pianerottolo. Per ulteriori
dettagli si veda la UNI EN ISO 14122-2
4.7. VERIFICA DEI REQUISITI DI SICUREZZA
Le verifiche in merito al soddisfacimento dei requisiti e delle misure di sicurezza sono effettuate mediante approccio di
calcolo, documentato nel seguito della presente. Si assume che la gabbia di sicurezza sia applicata in combinazione con
scale a due montanti verticali.
4.7.1. Verifica di stabilità mediante calcolo
Come preannunciato al punto 12.5.2 della presente, si assume un posizionamento del carico in modo che esso possa
massimizzare il proprio effetto, a favore di sicurezza dunque la verifica di tale condizione automaticamente verificherà
anche i casi meno gravosi. All’interno dei calcoli effettuati non si è tenuto conto di coefficienti maggiorativi lato azioni
in quanto il valore numerico viene imposto direttamente dalla Norma, mentre coefficienti di sicurezza lato resistenza
dei materiali, presi convenzionalmente pari a 1,5 in accordo con le NTC 2018, sono stati considerati a favore della
sicurezza. Come asserito al punto 6.1.2. della Norma UNI EN ISO 14122-4:2016 i carichi di prova per la stabilità sono già
comprensivi di un �� = 1.75 amplificativo lato azioni. Il tempo di mantenimento del carico in posizione è ≥ 1 min e la
deformazione residua si valuta a distanza di almeno 1 min dallo scarico e successivo recupero di forma.
4.8. PROVA SU SCALE FISSE A DUE MONTANTI VERTICALI
Il materiale impiegato per la fabbricazione delle scale descritte nel presente libretto è l’alluminio W6060 “Anticorodal”,
lega alluminio-magnesio-silicio, di impiego generale, caratterizzata da ottima estrudibilità, che consente la realizzazione
di sezioni anche di notevole complessità e con pareti sottili; resistenza non elevata; buona resistenza alla corrosione. Le
principali proprietà fisico-meccaniche sono le seguenti
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Temperatura di fusione: 615°C – 655°C
Modulo di elasticità: � = 66000�
���= 66000 ��� = 66 ���
Tensione a snervamento: �� = 140�
���= 140 ���
Tensione a rottura: �� = 220�
���= 220 ���
4.8.1. Resistenza a flessione di un elemento della scala
-MONTANTE
La prova sui montanti verticali è volta alla verifica della stabilità locale e viene eseguita mediante un sistema simulato
come nella figura seguente. La prova si esegue senza precarico su un tratto di scala di almeno otto pioli.
Il carico agente di prova ��� = 700 � dove la deformazione residua dei montanti verticali in rapporto con la lunghezza
della parte caricata della scala (x distanza piolo) non deve essere maggiore del 0,3 %.
La dimensione del singolo montante in sezione è 70x20x2 mm e la distanza � = 300 !! tra pioli successivi, percui
Momento di inerzia " =#$%&'(%
= 188340 !!*
Momento di resistenza + =#$%&'(%
,$= 56502 !!-
Massimo momento nella mezzeria ��./ = � ⋅ 1 = 840000 �!! = 0,84��!
Da cui la tensione nel materiale ��./ =2
⋅3=
4*����
⋅5,5�= 7,43 �/!!<��
VERIFICATO
Considerando cautelativamente che il carico agisca in estremità di un tratto di montante di lunghezza 4A che si comporta
similmente ad una mensola per il vincolo allo spostamento ed alla rotazione imposto ad esso dalla staffa presente, la
freccia elastica si può ottenere come:
7 =� ⋅ 8-
3�"=
9700 ⋅ :4 ⋅ 300;-<
3 ⋅ 66000 ⋅ 188340= 32,5 !! = 0,03:4 ⋅ 300; = 144!!
VERIFICATO
La verifica della deformazione residua, che in via analitica è prossima allo zero dal momento che la struttura rimane in
campo elastico di deformazione, potrà eventualmente verificarsi per via sperimentale secondo indicazioni della Norma.
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-PIOLI
Si assegna un precarico concentrato �>� pari a 200 N applicato sul piolo ed alla rimozione dello stesso si assume come
nuova posizione di riferimento quella assunta dal piolo.
Si applica dunque un carico di prova ���=2600 N dove entrambi i carichi possono essere considerati distribuiti su un
segmento di estensione 100 mm sotto il carico.
La deformazione residua dovrà essere inferiore di 0,3% in relazione alla lunghezza del piolo.
I pioli sono realizzati con profilo ad U di dimensioni 25(B)x20(H)x2(a=c/2) mm
� = ? @ �
� A B
Momento di inerzia (formula semplificata) " =#.%&'⋅:(&C;%DEC%
-= 8598 !!*
Momento di resistenza + =G
C=
45H4
,= 537 !!-
Massimo momento nella mezzeria ��./ =I⋅J
*= 325000 �!!
FP
L,F
TL
10
0
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Da cui la tensione nel materiale ��./ =2
3=
-5���
5-K= 605
�
��� <�� = 1400 �/!!
VERIFICATO
Considerando a favore di sicurezza che i pioli siano assimilabili ad una trave doppiamente appoggiata e che il carico
agisca concentrato in mezzeria, la freccia elastica si può ottenere come:
7 =� ⋅ 8-
48�"=
92600 ⋅ :500;-<
48 ⋅ 66000 ⋅ 8598= 11,93 !! = 0,03:500; = 15!!
VERIFICATO
Una ulteriore comprova relativa al superamento dei requisiti minimi si può ottenere sperimentalmente, ove la
deformazione residua deve risultare pressoché nulla in ragione del basso tasso di lavoro del materiale, ampiamente in
campo elastico.
-GABBIA DI SICUREZZA
Al fine di eseguire la prova si deve considerare un troncone di gabbia di sicurezza composto da tre anelli e cinque
montanti, ancorati alla struttura della scala. La prova si eseguirà applicando un precarico �>� = 200 � verticalmente
nel punto più sfavorevole dell’anello più basso, ovvero nel punto più notano tra i pioli e l’anello in oggetto. Dopo la
rimozione del precarico si assume la nuova posizione dell’anello come situazione di riferimento. A tal punto si applica
un carico di prova ��� = 1000 � valutando che la deformazione permanente ammissibile misurata nel punto di
applicazione del carico non sia maggiore di 50 mm.
Anelli e montanti della gabbia di protezione sono realizzati utilizzando il medesimo materiale con cui sono realizzati i
montanti della scala stessa, lega di Alluminio W 6060 “Anticorodal”, con un profilo pieno di dimensioni in sezione 30x6
mm. La gabbia è costituita da cinque montanti, disposti nei vertici di un esagono inscritto nell’anello della gabbia, ove il
sesto punto è mancante per la presenza della scala stessa. Gli anelli sono disposti a distanza circa pari a 1000 mm, lungo
lo sviluppo della scala. Montanti e anelli della gabbia sono mutuamente vincolati tra loro mediante vincoli meccanici
rappresentati da viti autofilettanti, trattate nello schema stato semplificativo come semplici cerniere, ipotesi a favore di
sicurezza.
Per la verifica analitica delle condizioni richieste dallo specifico punto di Normativa, si ipotizza lo schema seguente,
tenendo conto della collaborazione flessionale di n. 3 anelli e del vincolo realizzato dalle n. 5 bacchette rappresentate
dai montanti della gabbia. Si applica quindi il carico in estremità
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Ipotizzando a favore di sicurezza che lo sforzo massimo sia in sommità dell’ultimo tratto al di sotto del carico si ha
localmente in momento maggiorativo rispetto al caso reale pari a � = � ⋅ 8 = 1000 ⋅ 350 = 350000 �!! =
350 �!.
Considerando il modulo di inerzia e di resistenza della sezione complessiva composta dai tre anelli della gabbia, su cui
si ripartisce la forza:
" = 3 ⋅L ⋅ ℎ-
12= 3 ⋅
6 ⋅ 30-
12= 40500 !!*
Ed il relativo modulo di resistenza: + = 3 ⋅'⋅(%
,⋅(= 13500 !!-
Da cui deriva che la tensione massima sia pari a ��./ =2
3=
-5����
-5��= 26
�
��� <��
VERIFICATO
Considerando cautelativamente la configurazione già adottata in precedenza, ovvero simulando che il punto in cui
agisce il carico sia l’estremo di un tratto a sbalzo la cui sezione trasversale complessiva sia assimilabile alla somma tre
sezione degli anelli che insistono su di esso e la lunghezza sia circa pari ad un terzo del diametro della gabbia, si verifica
la deflessione elastica a seguito della applicazione del carico ��� = 1000 �. Laddove l’elemento lavori in campo di
regime tensionale elastico (lineare) si può assumere che la sua freccia sia interamente elastica e dunque totale
reversibile, senza deformazione permanente. In tali condizioni la verifica imposta da normativa risulta identicamente
soddisfatta:
F TL
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7 =� ⋅ 8-
3�:3 ⋅ ";=
91000 ⋅ :300;-<
3 ⋅ 66000 ⋅ :3 ⋅ 40500;= 1,5 !! = 50 !!
VERIFICATO
Ripetendo la prova per la valutazione dei requisiti minimi da soddisfare secondo la norma per quanto concerne i
montanti della gabbia, un carico pari a �$ = 500 � può essere applicato orizzontalmente nel punto più sfavorevole tra
due anelli, ovvero nella mezzeria del montante della gabbia, considerando a favore di sicurezza che esso sia vincolato
alla gabbia come trave doppiamente appoggiata. La Norma consente di distribuire il carico su tre montanti successivi,
anche se in questa sede, in fase di calcolo analitico si preferisce massimizzarne l’effetto affidandolo ad un solo montante
della gabbia.
La deformazione permanente valutabile nel punto di applicazione del carico deve essere inferiore al valore massimo di
10 mm.
Come già proposto in precedenza si valutano tensione di esercizio e freccia elastica, sotto le condizioni descritte nella
parte antecedente.
��./ =� ⋅ 8
4=
500 ⋅ 1000
4= 125000 �!! = 125�!
I montanti della gabbia sono realizzati in lega di Alluminio W 6060 “Anticorodal”, con un profilo rettangolare cavo di
dimensioni 30x15x2 mm:
" =N?- @ Lℎ-
12= 17638 !!*
Ed il relativo modulo di resistenza: + =#$%&'(%
,$= 1176 !!-
Da cui deriva che la tensione massima sia pari a ��./ =2
3=
5���
K,= 106
�
��� <��
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VERIFICATO
Considerando a favore di sicurezza uno schema di trave doppiamente appoggiata dove i vincoli sono rappresentati dai
fissaggi dei montanti di parapetto alla gabbia. Il carico agisce concentrato in mezzeria e la freccia elastica si può ottenere
come:
7 =� ⋅ 8-
48�"=
9500 ⋅ 1000-<
3 ⋅ 66000 ⋅ 17638= 8,9 !! = 10 !!
VERIFICATO
Una ulteriore comprova relativa al superamento dei requisiti minimi si può ottenere sperimentalmente, ove la
deformazione residua deve risultare pressoché nulla in ragione del basso tasso di lavoro del materiale, ampiamente in
campo elastico.
-STAFFE DI FISSAGGIO
Data la aleatorietà degli scenari possibili relativi ai fissaggi della scala ali elementi strutturali, in questa sede ci si limita
a dire che le staffe di fissaggio, realizzate anche essere principalmente in W 6060 “Anticorodal” saranno dimensionate
in ragione della distanza a cui la scala dovrà essere fissata dalla struttura e posizionate ogni 2 m lineari di montante di
scala. Allo stesso modo i fissaggi meccanici o chimici delle staffe alla struttura muraria saranno predisposte e
dimensionate a seconda dello specifico caso, eventualmente mediante relazione di calcolo.
Ciò detto, si ritiene la scala così dimensionata ed i suoi accessori possano essere utilizzati per le applicazioni
previste dal Fabbricante.
Il Tecnico
Ing. Andrea Infuso
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