Post on 25-Jul-2020
Foglio settimanale della Parrocchia Beata Vergine Assunta San Giorgio su Legnano
Domenica 10/09/2017
Recapiti: don Antonio Parroco: tel 0331-401051; fax 0331 412482
don Andrea: 338-7874881/Suore:0331 402174/Oratorio: 0331 401570
www.parrocchiadisangiorgio.com/ info@parrocchiadisangiorgio.com
RADIO SOTERA (parrocchiale) FM HZ 89,100 collegata con
RADIO PUNTO (San Vittore Olona) FM HZ 88,150
CALENDARIO LITURGICO
Domenica 10 settembre 2017 II DOPO IL MARTIRO SAN
GIOVANNI IL PRECURSORE
S. Messe ore 17.30-8.00-10.30-17.30
Lunedi 11 Feria
h 8.30 Caspani Antonio e Cazzaniga Enrica/Leoni Giuseppina e Masetti Ermete
Martedi 12 S. Nome della b. V. Maria
h 8.30 Provasio Maria/Gianni/Giuseppe
Mercoledi 13 S. Giovanni Crisostomo vescovo e dottore della Chiesa
h 8.30 Parini Luigi e Palmira/Chiodini Cristina/Giorgio h 20.30 SOSPESA
Giovedi 14 Esaltazione della Croce
h 08.30 Agistri Antonietta/Carlo/Suor Rosa A-mabile
Venerdi 15 B. Vergine Maria Addolorata
h 8.30
h 18.30 SOSPESA Sabato 16 Ss. Cornelio, papa e Cipriano, vescovo ore 17.30 Oricchioni Francesca/Leoluca/Bellavia Antonia/Morelli paolo/Olivetto/Labbate/Bollati Luigi/Fiorangela/Giovanni/Lazzati Rosa/Poretti Luigi Domenica 17 III dopo il Martirio del Precursore h 8.00 Bonardi Luigi/Giudici Mario e
Beniamina/Cavaleri Ermanno/Fornara For-
tunata
h 10.30 Pro populo h 18.00 Fa. Losa/Montorfano
Anno 18 N° 02
Orari apertura CHIESA PARROCCHIALE
7.00 - 12.00/ 15.00 - 18.30
ANNO PASTORALE
2017-18
Accogliamo con
gioia il VESCOVO
MARIO
LA PARROCCHIA:
FONTANA DEL
VILLAGGIO
Nella Esortazione Apostolica Evangelii Gau-
dium così Papa Francesco sulla parrocchia:
27. Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini,
gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato per
l’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’autopreservazione. La riforma delle strut-ture, che esige la conversione pastorale, si può
intendere solo in questo senso: fare in modo che esse diventino tutte più missionarie, che la
pastorale ordinaria in tutte le sue istanze sia più espansiva e aperta, che ponga gli agenti
pastorali in costante atteggiamento di “uscita” e favorisca così la risposta positiva di tutti colo-
ro ai quali Gesù offre la sua amicizia. Come diceva Giovanni Paolo II ai Vescovi
dell’Oceania, «ogni rinnovamento nella Chiesa deve avere la missione come suo scopo per
non cadere preda di una specie d’introversione ecclesiale».
28. La parrocchia non è una struttura caduca; proprio perché ha una grande plasticità, può
assumere forme molto diverse che richiedono la docilità e la creatività missionaria del pasto-re e della comunità. Sebbene certamente non
sia l’unica istituzione evangelizzatrice, se è capace di riformarsi e adattarsi costantemen-te, continuerà ad essere «la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle sue figlie». Questo suppone che realmente stia in
contatto con le famiglie e con la vita del popolo e non diventi una struttura prolissa separata
dalla gente o un gruppo di eletti che guardano a se stessi. La parrocchia è presenza ecclesia-le nel territorio, ambito dell’ascolto della Paro-la, della crescita della vita cristiana, del dialo-
go, dell’annuncio, della carità generosa, dell’adorazione e della celebrazione. Attraverso tutte le sue attività, la parrocchia incoraggia e
forma i suoi membri perché siano agenti dell’evangelizzazione. È comunità di comunità,
santuario dove gli assetati vanno a bere per continuare a camminare, e centro di costante invio missionario. Però dobbiamo riconoscere che l’appello alla revisione e al rinnovamento
delle parrocchie non ha ancora dato sufficienti frutti perché siano ancora più vicine alla gente, e siano ambiti di comunione viva e di parteci-
pazione, e si orientino completamente verso la missione.
La Parola della Domenica Gv 5,19-24
“Non il sole e la luna, ma il
Signore sarà per te luce eter-
na”.
Il grande disegno del regno di
Dio è oggi tracciato dalle lettu-
re bibliche. Il profeta ci tra-
smette la promessa di Dio di
trasformare in oro ciò che oro
non è per dare al suo popolo
ogni bene ed eliminargli ogni
ostacolo di male. La parola di
Gesù sancisce il dono che il
Padre ha fatto all'umanità
nella presenza sulla terra del
Figlio, artefice e garante
dell'amore e della salvezza
preparata e stabilita dal Padre
per l'umanità. E l'apostolo
Paolo ci presenta Cristo, in
pienezza, primizia dei risorti e
via al Regno, dove tutto sarà
in Dio. Un quadro che fa tre-
mare per la sua sovrabbon-
danza di grazia e di mistero,
cui la mente umana non può
accedere, ma può avvicinarsi
il cuore, nella relazione di a-
more e di filiale fiducia tra
creatura e il suo Creatore.
Preghiamo
Tu hai un braccio potente,
forte è la tua mano, alta la tua
destra. Giustizia e diritto sono
la base del tuo trono,
amore e fedeltà precedono il
tuo volto. Sal 88 (89),14-15
Domenica 17 settembre GIORNATA DIOCESANA PER IL SEMINARIO
“Alzati, va’ e non temere!” Vogliamo vivere la Giornata del Seminario di quest’anno, desiderando rispondere
all’invito rivolto da Papa Francesco a tutta la Chiesa in occasione del Sinodo dei
Vescovi su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” indetto per il 2018. Da
questo invito il Seminario è pro-vocato a diventare sempre più quello che è stato fin
dall’inizio: luogo di verifica e discernimento per tutti coloro che sono chiamati ad
intraprendere la strada del ministero ordinato.
BEATO IL POPOLO CHE
CAMMINA ALLA LUCE DEL
TUO VOLTO
“Il Battesimo è la ‘porta’ della fede e della vita cristiana. Gesù Risorto lasciò agli Apostoli questa consegna:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato» (Mc 16,15-16). La missione della Chiesa è evangelizzare e ri-mettere i peccati attraverso il sacramento battesimale. Il Battesimo è in un certo senso la carta d’identità del cri-
stiano, il suo atto di nascita”. (Papa Francesco)
Cosa fare quando nasce un bambino e si vuo-
le dare il grande dono del Battesimo che lo rende Figlio di Dio e lo inserisce nella Chiesa?
1. Contattare il parroco con sollecitudine per
un primo incontro, la richiesta del Sacra-mento e la compilazione della scheda con i
dati necessari;
2. Il martedi precedente il Battesimo incontro di catechesi comunitario in parrocchia alle ore 21.00
per i genitori, il padrino e la madrina guidato dal Parroco;
3.Il venerdi precedente il Battesimo incontro co-munitario in chiesa alle ore 21.00 sempre con la
presenza dei genitori, padrino e madrina per l’organizzazione della celebrazione del Sacra-
mento accompagnati da alcune incaricate;
4. La Domenica stabilita celebrazione del Battesi-mo in chiesa alle ore 15.30.
CELEBRAZIONE BATTESIMI ANNO PASTORALE 2017-18
Domenica 17 settembre/ 15 ottobre/ 19 novembre/ 10 dicembre/ 06 gennaio Festa del
Battesimo di Gesù/ 04 febbraio/ 11 marzo/ 08 aprile/ 13 maggio/ 17 giugno/ 15 luglio
PARADOSSI DEL NOSTRO TEMPO
44. Ciclicamente ritorna sulla stampa la notizia
che qualcuno non vede di buon occhio il croci-
fisso esposto nelle Scuole e propone di toglierlo
per i motivi più disparati. Intanto perché il Croci-
fisso offenderebbe coloro che non sono cristia-
ni ma di altre religioni. Chissà perché non ho
mai sentito un aderente ad una religione non
cristiana diffidare il Crocifisso. Spesso e volen-
tieri sono cristiani che hanno dimenticato di
essere stati battezzati che per una sorta di furo-
re ideologico vorrebbero staccare questo segno
che richiama tutti all’amore e al rispetto reci-
proco. Altre volte, a supporto di questo volontà
di eliminare questo segno cristiano si arriva ad
affermare che sarebbe di disturbo per i bambini
vedere questo uomo insanguinato morire in
modo così brutale. Forse dimenticano costoro
che i nostri ragazzi, ahimè, possono poi vedere
sul Web decapitazioni e crocifissioni di uomini,
donne e bambini solo perché discepoli di Cristo.
L’ipocrisia non finisce mai di sorprendere. Im-
pariamo tutti a guardare il Crocifisso che ci in-
segna a vivere con maggiore tolleranza tra di
noi, rispettandoci e servendoci a vicenda do-
nando noi stessi come Lui sulla Croce.
FESTA PATRONALE
Lunedi 11 settembre ore 21.00 presso il Centro parrocchiale
INCONTRO SULL’ENCICLICA DEL PAPA “LAUDATO SII”
In occasione della Giornata Nazionale per la salvaguardia del creato.
Relatore: don Walter MAGNONI responsabile Ufficio per la pastorale sociale e del
lavoro della Diocesi
Domenica 17 settembre ore 10.30 S. Messa solenne
Lunedi 18 settembre ore 21.00 S. Messa e Ufficio generale per tutti i defunti della parrocchia a conclusione della
Festa patronale
Presso il centro parrocchiale è allestita la Pesca di beneficenza pro parrocchia
Sui pieghevoli in circolazione altre proposte
CAMMINI DELL'INIZIAZIONE CRISTIANA Il cammino, che si vive come famiglia, va percorso dal suo inizio,
quindi se qualche famiglia non ha preso parte al 1°anno non
può inserirsi a cammino avviato, ma inizierà dal 1°anno anche
se la maggior parte dei bambini avrà un anno in meno rispetto
al proprio figlio. Relativamente ai Sacramenti non fa alcun pro-
blema se i bambini li riceveranno un anno dopo l'età tradiziona-
le (ad esempio se alla Prima Comunione saranno in Quinta ele-
mentare invece che in Quarta).
Riportiamo di seguito, per comodità e perché si evitino so-vrapposizioni con altri impegni, i giorni degli incontri di ca-techismo dei bambini (del 2°, 3° e 4° anno; il primo anno
non prevede incontri solo per i bambini), incontri che si af-fiancano a quelli vissuti la domenica con tutta la famiglia.
2° anno: Mercoledì dalle 16.45 alle 18.00
3° anno (Prima Confessione e Prima Comunione): Giovedì dalle 16.45 alle 18.00
4° anno (Cresima) : Venerdì dalle 16.45 alle 18.00
Il catechismo della Prima Media è di Lunedì dalle 16.45 alle 18.00, mentre quello di Seconda e Terza Media il Venerdì
sera dalle 20.45 alle 22.00.
LE ISCRIZIONI AI CAMMINI DEL CATECHISMO SI RACCO-
GLIERANNO DOMENICA 1 OTTOBRE POMERIGGIO, come
indicato sui moduli che a breve saranno in distribuzione.
Non si raccolgono iscrizioni in altri momenti.
Un vivo ringraziamento alle volontarie e volontari che dedicano un po’ del loro tempo per le necessarie puli-
zie settimanali dell’ambiente. Necessitano però altri volontari che aiutino in questo lodevole servizio.
Si tratta di dare la disponibilità il
Lunedi mattina dalle ore 9.00 alle ore 10.30. Se pensi di offrire la tua disponibilità, che andrà a sconto dei tuoi peccati, rivolgiti al Parroco o presentati in
Oratorio il Lunedi che intendi incominciare questo servizio alle ore 9.00.
Troverai delle signore sorridenti e disponibili desiderose di essere aiutate.
POLISPORTIVA In Oratorio anche la pratica sportiva è importante perché svolge una non indifferente attività educativa. An-
che in questo ambito necessitano giovani e adulti non anzitutto appassionati di calcio ma soprattutto “in umanita” che si mettano accanto ai bambini e ai ragazzi che intendono vivere lo sport come momento di
gioco e di aggregazione. Cerchiamo per questo ambito
qualche giovane o papà che si renda disponibile per questo servizio.
Venerdì 22 settembre ore 21 al Cinema di Canegrate
SERATA di TESTIMONIANZE GIOVANI, foto e racconti delle esperienze
estive:Z.E.N. Palermo, Carcere Trapani, Perù, Terra Santa
Gli ignorati stupri. Il «branco» che agisce ogni notte
Caro direttore,
vorrei far giungere a lei, ai suoi colleghi e a tutti gli amici lettori di "Avvenire" una breve riflessione che ho elaborato in questi
giorni circa un recente, drammatico avvenimento che come donna mi ha fatto riflettere molto, ma mi ha anche indignata. Scri-
vo di getto e quasi di corsa, e perciò chiedo perdono per la forma di questo scritto.
Ma temo che le mie parole, altrimenti, diventino troppo vecchie.
Mi ha molto colpito come su giornali e tv si sono succedute notizie e informazioni, e si sono accumulati commenti, sullo stu-
pro di branco compiuto a Rimini, dove la notte del 25 agosto una coppia di fidanzati polacchi e una persona transessuale so-
no stati rapinati e violentati sulla spiaggia della famosa località turistica. Ciò che mi ha maggiormente ferita e indignata è sta-
to il fatto che nelle ultime cinque trasmissioni del telegiornale delle ore 20 il caso e i suoi sviluppi sono stati la prima notizia.
Ogni volta, per oltre cinque minuti d’orologio, in tantissimi abbiamo visto ripetersi scene, luoghi, persone e altri dettagli di quel
vergognoso stupro di branco, a cominciare dal fatto che gli stupratori erano tutti stranieri e alcuni di loro persino minorenni.
Se si voleva far passare ai telespettatori un messaggio orientato alla paura del diverso, dello straniero, del rifugiato, temo che
ci sia proprio riusciti. Se si voleva far aprire gli occhi sulle violenze sessuali che accadono ogni notte (e non solo di notte) an-
che nella nostra Italia, si è mancato gravemente l’obiettivo.
Ieri sera, insomma, dopo l’ennesimo, lungo servizio televisivo, sono stata travolta da un’onda di delusione e di amarezza e da
un senso di ribellione. È stato davvero doloroso e insopportabile constatare quanta povertà e superficialità è stata messa in
campo dai mezzi di comunicazione, e in più di un caso quale volontà di indottrinamento. E ho incominciato a fare paragoni tra
quel terribile e straordinario misfatto e i tanti invece ordinari e altrettanto terribili misfatti che ogni notte avvengono sulle no-
stre strade con ragazzine straniere che subiscono stupri "a pagamento" da "clienti", magari benpensanti, ai quali nessuno sta
chiedendo conto delle loro azioni... Come mai questo non fa mai notizia e non suscita scalpore? Come mai anche noi italiani,
e soprattutto noi donne, non ci scomponiamo affatto nel vedere le tante ragazzine, anche minorenni, che ogni notte vengono
comprate e vendute, schiavizzate e violentate da cinici sfruttatori e da migliaia e migliaia di "clienti"? Chi pensa a loro? Chi si
preoccupa di denunciare le migliaia di stupri sistematici e organizzati che avvengono nelle nostre città, non lontano dalle no-
stre case, nell’indifferenza di chi vede e passa oltre, proprio come nella parabola del buon samaritano?
Sono una suora della Consolata, e nella mia lunga vita missionaria, esattamente dal 1993, dopo 24 anni di servizio in Kenya,
mi sono trovata a vivere una nuova forma di missione nel mio stesso Paese, così spesso per la sua grande storia definito
"cristiano" e "cattolico", a contatto con migliaia di ragazzine straniere, particolarmente nigeriane che vengono costrette a met-
tere in vendita il loro giovane corpo per soddisfare l’ingordigia di soldi dei trafficanti e le voglie e la povertà morale di "clienti"
in stragrande maggioranza italiani, e al 90% battezzati, molte volte con moglie e figli. Quali valori si vivono e si propongono,
oggi, in questa nostra società che consuma tutto, e tutto, anche le donne, riduce all’usa e getta?
Ricordo, caro direttore, una ragazzina assai minuta di 19 anni che un giorno, parlandomi della sua storia, mi disse: «Sister, ma
tu sai che in una notte io ho avuto 13 clienti...». Ne fui scossa e le chiesi come fosse stato possibile. Lei mi rispose: «Ero richie-
sta e usata perché ero molto piccola e giovane e ai clienti piacciono le minorenni…».
Già, perché si spera che le persone più giovani non abbiano e non trasmettano malattie sessuali… Già, anche se quelle ragaz-
zine potrebbero benissimo essere le figlie di tanti di loro... Che squallore! In una notte, quella giovanissima, piccola donna ha
subìto 13 stupri, e chi se ne è accorto? Chi ha denunciato tale crimine? Chi ha visto il 'branco' in azione e l’ha fermato, chi ha
portato il misfatto sulle prime pagine dei giornali e nei titoli di testa dei tg? Il mio augurio, caro direttore, a chi opera nei mezzi
di comunicazione è che possa lavorare per far emergere sempre e solo il coraggio della verità.
(Eugenia Bonetti—Tratto da Avvenire Giovedi 7 settembre 2017)
RIFLESSIONI E PENSIERI CASTELVETRANO 2017 BEATRICE VIGNATI
Ho capito una cosa molto importante grazie a questa esperienza…
Basta fare mente locale su come a priori giudichiamo chi ha sbagliato, o chi viene accusato, o chi ci viene detto colpevo-
le da una notizia in televisione, o pensare a quelle che vengono etichettate come “disgraziate” a bordo di una strada, ad
aspettare qualcuno che si fermi. Tutte queste cose vanno gettate via, và detto che prima stiamo parlando di uomini e
donne e non di prostitute e carcerati.
Sotto gli sguardi e pensieri increduli di persone che mi dicevano “ma cosa stai facendo?” “ma tu sei matta, cosa ci vai a
fare in carcere?” ho voluto mettermi in discussione… provare ad avere poche certezze, rendermi conto dei problemi rea-
li, di gente reale. Scoprire altre realtà, problematiche più vere e più “grandi”. Scegliere il confronto con loro non solo
per dare a loro qualcosa, ma anche per ricevere, crescere di più.
Riscoprire il lato umano senza pregiudizi, conoscere in modo sincero, senza barriere e senza aver paura di far emergere
le mie fragilità. Imparare a convivere con poche cose, e con sentimenti e valori veri.
Cosa sapevo prima del mondo del carcere, e delle ragazze di strada? Probabilmente molto poco, e tanto per sentito dire,
perché non mi sono neanche mai informata… forse appunto, mi mancava sapere realmente cosa ci sta dietro, cosa pro-
vano queste persone. Una frase de “Il Piccolo Principe” che mi piace molto è “ la vera realtà è quella invisibile agli oc-
chi”… questo è stato un po’ il “motore” con il quale sono partita.
Cos’ho trovato appena arrivata? Non posso dire di aver trovato un ambiente uguale a Legnano e dintorni! A partire dal
paesaggio, dalle persone, dai modo di essere e fare. Mi sono sentita subito a casa, grazie all’accoglienza delle suore, che
si sono rivelate sin da subito fantastiche.
La realtà del carcere al primo impatto mi ha lasciato un attimo di vuoto…
come se durante una sinfonia ci fosse un’improvvisa pausa… prima di entra-
re non pensavo proprio a niente, volevo essere pronta solo ad accoglierli. È
stato importate non avere noi per primi, delle barriere con loro. Dare amore
sempre e comunque, questa è una cosa certa che di sicuro ora, tra una setti-
mana o tra un anno lascerà la scia nelle loro menti e nei loro cuori. Essere
pronti a donare, ad ogni condizione, in qualsiasi caso. All’inizio qualcuno dei
detenuti era un po’ dubbioso, scontroso…. Ma la “scia del bene” li ha coin-
volti, ho proprio visto il cambiamento di comportamento e atteggiamento in
loro… la voglia di volersi veramente incontrare. Questo mi ha riempito di
gioia, mi ha fatto capire che è proprio vero, amore, carità, solidarietà sono
sentimenti veri, invisibili agli occhi, ma in questo caso visibili nel loro cam-
biamento.
I momenti di formazione, in questo senso, sono stati importanti per farci entrare nell’ottica giusta, per farci riflettere e
porci delle domande… ho capito come realizzare, mettere in pratica le parole di carità, fede, che Gesù ci trasmette tra-
mite il Vangelo. I momenti di riflessione e preghiera hanno alternato i momenti in cui dovevamo veramente metterci
alla prova… concretizzare la parabola del buon samaritano.
Mi sono resa conto che molte volte ho ricevuto aiuto da altre persone, amici, conoscenti, allora mi sono detta che anche
io forse posso riuscire a lasciare un segno, essere in qualche modo di aiuto, come gli altri hanno fatto con me.
L’incontro con l’altro, che molto spesso ci frena e ci spaventa, magari solo perché non parla la nostra lingua. Torno a
casa ricca, di questa esperienza, anche di quello che abbiamo potuto fare con le ragazze di strada nigeriane.. è stato più
difficile perché ci sono problematiche, logistiche a me estranee, molto spesso mi sentivo e mi sento impotente… non so
cosa posso fare veramente per loro…. E allora ho deciso di fare quello che mi è più spontaneo, essere a completa dispo-
sizione, senza barriere, lasciarmi coinvolgere e lanciarmi anche in cose che non ho mai fatto.
Penso di aver visto il Signore in ognuno dei loro sguardi, sia delle donne, che degli uomini detenuti… forse anche solo
per un attimo..
Spero tanto che possano riuscire a trovarlo anche loro, senza nascondersi dietro a una maschera che realmente non ci
appartiene. Mostrarsi, in modo incondizionato e senza filtri, postporre il bene, l’amore, la solidarietà, la carità.
Un grazie infinite a due cavalieri che nel buio ci hanno saputo dirigere, guidandoci in questo mondo che piano piano
abbiamo iniziato a conoscere… e scoprendo che in realtà è uguale al nostro, solo che è visto da un’altra prospettiva.
Vi devo molto, è indescrivibile tutto quello che mi avete dato e trasmesso, Suor Cinzia e Suor Luisa!
Con affetto
Beatrice Giorgia Roberta Luca Federico
A TUTTI GLI STUDENTI DI OGNI ORDINE E GRADO BUON INIZIO DI ANNO
SCOLASTICO L’augurio a tutti perché la scuola diventi luogo di crescita nel sapere senza trascurare quella
umana. Anche alle famiglie l’augurio perché l’accompagnamento dei figli in questo ambito e la
partecipazione attiva alla vita della Scuola sia luogo di crescita e di testimonianza.