Post on 15-Nov-2021
Castello di Habsburg – trasporto merci preciso al millimetro
Hotel Bern – Atmosfera calda e tranquilla Ferrovia retica, Landquart – Ascensori nel nuovissimo edificio aziendale di colore rosso Stazione ferroviaria di Bellinzona – Tre ascensori all’altezza della ‹Porta del Ticino› Suva di Friburgo – Ristrutturazione totale di cinque ascensori Komax – La soluzione svizzera contro i cavi aggrovigliati Villa Meggen – Gita in montagna dai nonni
Rivista per i clienti | Dicembre 2020 | Tiratura: 26.000
Editoriale
Hotel Bern Lo specchio dell’ascensore diventa smart!
Castello di Habsburg Trasporto di carichi: precisione
al mezzo millimetro.
Ferrovia retica, Landquart Due ascensori nel
nuovissimo edificio aziendale di colore rosso.
Komax, Dierikon La soluzione svizzera contro i
cavi aggrovigliati.
Stazione ferroviaria di Bellinzona Tre ascensori
all’altezza della ‹Porta del Ticino›.
Suva di Friburgo Ristrutturazione totale di cinque
ascensori.
Villa Meggen Gita in montagna dai nonni.
Lift Camp Il centro di competenza del ramo
degli ascensori.
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Informazioni
EditoreAS Ascensori SA, MarketingErlistrasse 3 6403 KüssnachtTelefono 041 445 27 27marketing@lift.ch
Tiratura 26.000 esemplari
EdizioneLIFT.CH è pubblicato due voltel’anno in tedesco, francesee italiano
Redazione Thomas Langenegger
Design Graphic Work, San Gallo
© Copyright AS Ascensori SA
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Editoriale |
Gentili clienti, care lettrici e cari lettori,
non se ne può più di parlare di Covid-19: sin dall’inizio
dell’anno, il virus ha determinato – purtroppo – l’anda-
mento della vita di noi tutti. Per questo motivo, evito di
spendere qui altre parole sull’argomento. Tanto più che
noi di AS di strada ne abbiamo fatta, anche nel corso di
quest’anno.
Innovazione
Nell’Hotel Bern, in pieno centro storico, abbiamo dotato
due impianti di specchi intelligenti. Durante la corsa in
ascensore, gli occupanti ricevono così informazioni aggior-
nate dall’hotel e dal ristorante. Il nostro ‹DigiSpecchio› per
ascensori è una vera innovazione tecnica firmata AS per
infinite possibilità creative!
Digitalizzazione
Presto lanceremo la nostra gamma di prodotti di nuova
concezione. Impianti di elevazione con nuovi pannelli,
schermi digitali e applicazioni che consentono di utilizzare
in futuro l’ascensore in modo ancora più efficiente. L’a-
scensore del futuro non è più un impianto ‹stand-alone›,
ma è collegato in rete con il mondo esterno.
Ascensori speciali e montacarichi
Leggete come AS ha installato due montacarichi da 11 ton-
nellate presso Komax a Dierikon. La nuova ‹fabbrica ver-
ticale› funziona solo se le singole macchine possono essere
trasportate in modo flessibile da un piano all’altro. Per que-
sto, avere due montacarichi affidabili è indispensabile. E
poi c’è l’ascensore inclinato a Lucerna: qui AS ha moderniz-
zato l’ascensore in uso da 50 anni sostituendo la cabina, il
sistema di controllo e l’azionamento con elementi tecnica-
mente all’avanguardia. Anche il desiderio del committente
di avere un sedile nella cabina è stato rispettato alla lettera,
e adesso tutti – dai più giovani ai più anziani – sono piena-
mente soddisfatti del nuovo ascensore. Questa si chiama
capacità di offrire soluzioni personalizzate al cliente.
Un organico competente
Il nostro personale ci sta molto a cuore e ci teniamo a svol-
gere più lavori possibili con i nostri collaboratori. Proprio
per questo investiamo molto nella formazione e nell’ag-
giornamento dei dipendenti in campo tecnico. A questo
scopo abbiamo messo in funzione un nuovo ‹Lift Camp›:
qui vengono formati annualmente tutti i collaboratori – sia
nuovi che esistenti – su temi centrali come freni, regola-
zione delle porte, sistemi di controllo, settore multimarche,
ecc. Non esiste pressoché un’altra azienda di ascensori che,
come AS, possa vantare personale sul campo con le stesse
competenze. E a voi clienti tutto questo dà la garanzia che
solo operatori formati, qualificati e certificati metteranno
le mani sui vostri ascensori.
L’ascensore è la nostra specialità! Siamo il partner
giusto per realizzare i vostri progetti di ascensore con pas-
sione e competenza. Venite semplicemente da noi.
Ringraziandovi per la vostra fiducia.
Franz-Xaver Simmen
Direttore AS Ascensori
Anche nella situazione attuale – semplicemente più vicini.
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Nell’ambito della ristrutturazione totale durata circa due
anni, AS è stata in grado di realizzare complessivamente
sette ascensori nell’Hotel Bern. Ogni impianto ha un com-
pito diverso, tra quelli installati vi sono soluzioni eccellenti
come il montavivande che dai locali infrastrutturali in
cantina all’attico rialzato ha un’altezza di corsa superiore
ai 28,7 metri. Con una velocità di 0,63 m/s (invece di circa
0,2 m/s, come è normalmente) questo impianto trasporta
i piatti pronti da servire dalla cucina al bar, luogo in cui
sono richiesti processi efficienti negli spazi dietro al ban-
cone. C’è anche un ascensore per la consegna nella sala
dei seminari e un ascensore interno per le merci e la cucina
(con trasporto di persone). Nell’area principale l’impianto
duplex cattura l’attenzione. È molto frequentato e porta
gli ospiti dalla hall alla sala dei seminari (2° piano) e ai
piani delle camere (dal 3° al 6° piano). Dei due ascensori,
quello di sinistra permette di accedere direttamente al bar
del nuovo attico, da questa oasi di colore rosso porpora e
dalla terrazza esterna adiacente gli ospiti possono godersi
la vista mozzafiato sul paesaggio panoramico della città
federale. In passato, questa era la sala macchine del vec-
chio ascensore che non è più necessaria con le moderne
soluzioni di AS, che rivalorizzazione!
Testo: Roland EggspühlerFoto: Markus Beyeler
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Daniel Siegenthaler, direttore dell’Hotel Bern: «Il prossimo inverno potremmo ricreare la neve in ascensore. Oppure mettere un camino sullo schermo.»
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Lo specchio dell’ascensore diventa smart!Dalla sua riapertura avvenuta il 5 marzo 2020, l’Hotel Bern situato nel centro storico di Berna dispone di due specchi intelligenti. Si tratta di schermi LED installati dietro lo specchio della cabina che possono riprodurre informazioni attuali o immagini suggestive ed essere utilizzati per scopi di marketing.
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2 L’edificio, costruito nel 1914 come Volkshaus, ne ha viste di tutti i colori. L’Hotel Bern rinnovato colpisce per il suo orientamento moderno e il grande rispetto per la tradizione.
1 L’impianto duplex porta gli ospiti dalla hall alla sala dei seminari al 2° piano e ai piani delle camere più in alto. L’ascensore di sinistra, inoltre, permette anche di accedere al bar del nuovo attico.
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Atmosfera calda e tranquilla
L’Hotel Bern rinnovato colpisce per il suo orientamento
moderno e il grande rispetto per la tradizione. Da quando
è stato costruito nel 1914 come Volkshaus, questo edificio
ne ha viste di tutti i colori. Ha una grande storia alle spalle,
ma non racconta storie perché le spesse mura dell’hotel
sanno come proteggere la privacy degli ospiti in parte
molto illustri. Questi muri hanno imparato ad affrontare i
cambiamenti nel corso dei decenni: con l’attuale ristruttu-
razione degli interni sono scomparsi le sfumature arancioni
e i tanti tappeti presenti prima, sono rimasti solo gli arazzi
realizzati dall’artista di Lucerna Hans Erni. Le sue preziose
opere d’arte arricchiscono con la loro presenza le sale dei
seminari e contribuiscono alla buona acustica. Il nuovo le-
gno impiallacciato garantisce un’atmosfera calda senza do-
minare. L’Hotel Bern pone al centro l’ospite e il suo benes-
sere, questo avveniva anche prima della ristrutturazione.
I rosoni simili a un fiore e le forme arrotondate che ne
derivano attraversano, come un filo rosso invisibile, l’intero
edificio ristrutturato. Il parquet a spina di pesce accompa-
gna gli ospiti non solo in tutti gli ambienti, ma anche fino
all’interno della cabina dell’ascensore.
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Grazie al vasto impiego di legno e all’illuminazione si è riusciti a ricreare un’at-mosfera calda e a gettare un ponte tra tradizione e modernità.
3 Il legno impiallacciato definisce l’ingresso, ma per-mette di intravedere la zona ristorante.
4 Vista della sala da pranzo con l’imponente illumina-zione a soffitto.
5 La zona d’ingresso con la reception (sullo sfondo) e l’ascensore principale (a sinistra), progettato come impianto duplex.
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6 Il ‹DigiSpecchio› nelle cabine dell’ascensore duplex: la reception può scegliere di riprodurre dal retro dello specchio contenuti diversi attraverso immagini in movi-mento o statiche.
Immagine in basso a sinistraLa zona anteriore dell’ascen- sore su un piano delle camere.
Immagine in basso a destraLa vista su una camera dell’albergo.
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‹DigiSpecchio› grazie a due vetri
Come per tutti gli ascensori conformi alla norma SIA 500
(Costruzioni senza ostacoli ), le cabine sono dotate di uno
specchio grande. Questo rende otticamente la cabina
più grande e fornisce maggiore sicurezza agli utenti. Lo
specchio dell’Hotel Bern non è, tuttavia, uno specchio
normale ma ‹smart ›. Il riflesso è creato da un vetro interno
a specchio in combinazione con un elemento esterno com-
pletamente oscurante. I pixel luminosi dello schermo LED
Attraente e con una dinamica tranquilla
Da un punto di vista puramente tecnico è possibile ripro-
durre qualsiasi contenuto, ma per ottenere l’effetto desi-
derato conviene osservare il principio ‹meno c’è, meglio
è› quando si progettano immagini in movimento per lo
‹DigiSpecchio›. Se il messaggio è attraente ed essenziale,
arriva rapidamente ai passeggeri. Questo aspetto è fonda-
mentale visto che una corsa in ascensore dura solo poco
tempo. Inoltre, gli occhi dell’osservatore sono spesso vicini
alla superficie di proiezione, motivo per cui le immagini in
movimento dovrebbero avere dinamiche piuttosto tran-
quille, altrimenti chi guarda non gradirebbe. La gestione dei
contenuti avviene tramite un Content Management System
semplice da utilizzare che permette di riprodurre in un bat-
tibaleno le informazioni giornaliere. Il contenuto esistente
può essere completato con uno nuovo o può sostituire uno
obsoleto. Grazie a semplici comandi, la regia assegna i clip
selezionati al rispettivo ascensore, gli altri vengono conser-
vati nella biblioteca per essere utilizzati successivamente.
Christian Bellwald, Vendita Modernizzazioni AS Urtenen-Schönbühl: «Il bordo dello schermo scom-pare creando una continuità con il resto della superficie dello specchio.»
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montato in mezzo passano attraverso la superficie a spec-
chio. «Questo è il motivo per cui il contenuto informativo
proiettato dovrebbe essere sempre chiaro e posizionato su
uno sfondo nero» spiega Christian Bellwald del reparto
Vendita Modernizzazioni di AS: «In questo modo, il bordo
dello schermo scompare creando una continuità con il resto
della superficie dello specchio.»
Contenuti dello schermo in base alla cabina
Esistono diverse varianti: nella cabina dell’Hotel Bern che
conduce al bar sul tetto vengono riprodotte durante le ore
serali immagini di bevande dai colori vivaci, mentre nell’al-
tra cabina che termina la sua corsa all’ultimo piano delle
camere vengono proiettate per gli ospiti le immagini della
colazione a buffet del mattino successivo. Le immagini sono
completate sempre con logo e informazioni rilevanti (orari e
offerte speciali). «Il responsabile marketing assume il ruolo
di regista presso il nostro Hotel Bern» spiega il direttore
Daniel Siegenthaler. Poco dopo la messa in servizio ha
sviluppato le idee iniziali per gli allegri filmati delle varie sta-
gioni e ha influenzato il direttore: «Il prossimo inverno po-
tremmo ricreare la neve in ascensore. Oppure che ne direste
di un camino sullo schermo?» Poco dopo la fine dei lavori
di costruzione durati due anni non era ancora stato definito
quali sorprese creative sarebbero apparse sullo schermo
dell’ascensore e con cosa avrebbero sorpreso gli ospiti, ma
questi aspetti sono ora chiari ai responsabili dell’Hotel Bern:
le possibilità di allestimento offerte dallo ‹DigiSpecchio›
sono infinite.
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7 Il bar del nuovo attico è collegato da un ascensore dell’impianto duplex. La vi-sta sui tetti della città è una vera e propria calamita per gli ospiti.
8 Il montavivande dietro al bar del nuovo attico ha un’altezza di corsa di 28,7 metri ed è collegato ai locali infrastrutturali in cantina.
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Testo: Reto WestermannFoto: Silvano De Matteis
Il paese di Habsburg sopra a Brugg AG è oggi un classico
comune rurale con 430 abitanti. Sembra incredibile ma
proprio qui nacque 1000 anni fa la potenza mondiale
della dinastia asburgica. Il suo dominio copriva gran
parte dell’Europa e diverse colonie d’oltremare. Intorno
al 1020 fu costruito un primo castello sulla collina del
Wülpelsberg sopra il paese di oggi, sorto solo poco più
di 400 anni dopo. Verso il 1220 gli Asburgo lasciarono
la loro sede originaria perché diventata troppo piccola.
La parte posteriore del castello è intatta, mentre della
parte anteriore vi sono solo alcune mura. Oggi, il museo
nel ‹Schloss Habsburg› (castello di Habsburg), come ora
è chiamato, conta circa 30.000 visitatori all’anno. Inoltre,
ci sono numerosi ospiti che banchettano nell’ambiente
medievale del ristorante.
Azionamento a frequenza controllata
Il locale è stato costruito tra le mura storiche nel 1979.
È composto da una cucina e una sala ristorante al piano
terra. Al piano superiore ci sono tre sale con spazio per
80 ospiti e al secondo piano c’è la Sala dei cavalieri con
altri 110 posti a sedere. Il castello appartiene al canton
Argovia. Questo voleva dire rinnovare la cucina tra qual-
che anno, ma per via dei danni causati dall’acqua fuori-
uscita dalle tubature, è stato necessario anticipare i lavori
con breve preavviso. «Al tempo stesso abbiamo rinnovato
molte parti dell’intera impiantistica e ottimizzato i pro-
cessi operativi» afferma l’architetto Lukas Epprecht. Fi-
nora, per esempio, non era mai stato possibile riscaldare i
pasti preparati per le sale banchetti poco prima di servirli.
I cuochi dovevano pertanto interrompere la preparazione
dei pasti degli ospiti nel ristorante per preparare la por-
tata successiva per le sale banchetti. Grazie alla ristruttu-
razione, i pasti possono ora essere riscaldati nello steamer
in un locale appositamente attrezzato al primo piano.
Lukas Epprecht,titolare di Epprecht Architekten AG, Aarburg: «La soluzione tecnica proposta da AS per l’ar-resto preciso del montacarichi ci ha convinto.»
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Trasporto di carichi: precisione al mezzo millimetro.Grazie a due nuovi piccoli montacarichi fatti su misura, il servizio in cucina e nelle sale banchetti del castello di Habsburg può essere svolto in modo più efficiente. Uno dei due impianti ha una precisione di arresto di mezzo millimetro e quindi consente il trasporto di carrelli con piatti pronti da servire.
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3 Pareti di pietrisco e scale in legno creano un ambiente dal fascino storico.
1–2 Grazie alla sua posizione panoramica e al ristorante, Habsburg è una località molto amata.
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Immagine a destra Il vano del piccolo monta-carichi che collega la cucina con le sale ai piani superiori.
4–7 L’offerta degli spazi del ristorante del castello comprende la sala dei cavalieri, la sala del castello, la sala dei cacciatori e la sala gotica (dall’alto verso il basso). Mentre la sala gotica è un ristorante à la carte, le altre tre sale sono utilizzate per banchetti, matrimoni e altre oc-casioni.
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Due piccoli montacarichi hanno un ruolo centrale nei processi
interni riorganizzati del ristorante del castello distribuito su tre
piani. Sono stati completamente rinnovati nell’ambito della sa-
nificazione e sostituiti da impianti di tipo Servus di AS. Uno dei
due ascensori conduce dalla cantina alla cucina situata al piano
terra e fino al piano superiore. Il secondo ascensore parte dalla
cucina e serve le sale ai piani superiori. Ogni impianto ha una
portata di 100 kg ed è costituito da due livelli: uno è il pavi-
mento su cui possono essere depositate le casse delle bevande
e l’altro è il piano sopra per il trasporto di alimenti o piatti.
Esempio di montacarichi
L’impianto dell’ascensore, che serve anche la cantina, è in
gran parte un prodotto standard. Il secondo impianto, invece,
è stato appositamente sviluppato per essere utilizzato nella
cucina del castello. Consente di trasportare i carrelli con i
piatti pronti da servire dalla cucina ai piani superiori. I carrelli
vengono dapprima trasferiti dallo steamer della cucina su un
carrello per trasporto, portati al montacarichi e poi caricati.
Durante il trasferimento i carrelli vengono spostati su apposite
guide. Queste sono montate anche nel montacarichi. È neces-
saria una elevata precisione per garantire che non si rovesci
nulla. Le guide del carrello per trasporto e della cabina del-
l’ascensore possono avere solo un dislivello di mezzo milli-
metro, in modo che le piccole ruote possano muoversi sopra
senza traballare. Questo dettaglio è stato il motivo principale
per aver scelto un piccolo montacarichi di AS: «L’azienda è
stata l’unica in grado di offrire una soluzione ottimale per la
precisione di arresto richiesta» afferma l’architetto Epprecht.
Il progetto di AS si basa su due elementi: da un lato, un aziona-
mento a frequenza controllata già molto preciso e, dall’altro, un
cosiddetto dispositivo di appoggio. Questo è costituito da quat-
tro perni che fuoriescono non appena la cabina giunge al piano
e la tengono ferma esattamente nel punto desiderato durante il
carico, in questo modo non si verificano scostamenti in altezza
a causa del peso del carrello caricato. «Solitamente utilizziamo
questa tecnologia nei montacarichi per pesi grandi e l’abbiamo
adattata per gli impianti del castello di Habsburg» afferma Tho-
mas Bohn del reparto Vendita Modernizzazioni di AS.
Lui e il suo team sono stati richiesti non solo per la precisione
necessaria, ma anche data la tabella di marcia dai tempi stretti
e la mancanza di spazio sul posto. A causa della ristruttura-
zione della cucina fissata poco tempo prima, per la progetta-
zione e la prefabbricazione in fabbrica vi erano solo poche set-
timane a disposizione e i tempi per i lavori di costruzione, ossia
due mesi e mezzo, erano molto ristretti. Inoltre, i collaboratori
di AS hanno dovuto condividere lo spazio della piccola cucina
con numerosi altri artigiani. La fatica è stata ricompensata: i
due nuovi ascensori erano pronti per la data prevista di riaper-
tura del ristorante e ora consentono al personale di cucina di
offrire agli ospiti un servizio migliore nelle sale storiche.
www.schlossrestaurant-habsburg.ch
Grazie alla configurazione a due piani, il piccolo mon-tacarichi può trasportare contemporaneamente car-relli e casse o cassette per le bevande ad esempio.
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Thomas Bohn,Vendita Modernizzazioni AS Ascensori Wettswil:«L’esperienza con dispositivi precisi di arresto ci ha per- messo di sviluppare un ascensore su misura che sod-disfa le elevate esigenze.»
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Uso versatile
Qui alloggiano ora tutti i servizi tecnici dell’infrastruttura.
Si tratta di impianti elettrotecnici come linea di contatto,
impianti di sicurezza, impianti di cablaggio, bassa tensione/
telecomunicazioni e servizio ferroviario Nord. «L’edificio
non è un vero e proprio edificio industriale» dice l’archi-
tetto responsabile This Egli di maurusfrei Architekten AG.
«Qui si trovano anche le sale locomotive per i diversi veicoli
da cantiere, postazioni di lavoro e sale riunioni moderne.»
70 persone circa lavorano sul posto dalla fine di marzo.
Inoltre, i tecnici del servizio esterno iniziano la loro giornata
lavorativa proprio in questo luogo. Al piano superiore pren-
dono gli attrezzi e l’equipaggiamento necessari prima di
recarsi a lavorare sul campo, per esempio per rimuovere un
albero caduto su una linea di contatto.
Il nuovo edificio proprio all’uscita dell’autostrada di
Landquart non passa inosservato. Con le sue dimensioni di
96 × 21 × 15 metri, i massicci elementi di calcestruzzo e la
facciata rossa dei piani superiori catturano già da lontano
l’attenzione dei viaggiatori. Rosso è il colore della Ferrovia
retica, uno dei più importanti datori di lavoro del Cantone.
In realtà, l’imponente edificio moderno fa parte del grande
progetto della ferrovia regionale che prevede un volume
d’investimento di 500 milioni di franchi per il rinnovo
della stazione di Landquart. Il megaprogetto punta anche
all’acquisto di un totale di 36 nuovi elettrotreni da Stadler
Rail. La cosiddetta ‹ Interventionspunkt Infrastruktur › (In-
frastruttura del punto di intervento) nuova di zecca, i cui
lavori di costruzione sono iniziati a maggio 2018, svolge
diverse funzioni.
This Egli,maurusfrei Architekten AG: «AS Ascensori ha i prodotti giusti e il rapporto prezzo/pre-stazioni è adeguato. L’azienda è per noi da anni un partner affidabile. Anche questa volta la collaborazione ha funzionato senza intoppi.»
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Testo: Michael Zollinger Foto: Frank Brüderli
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Due ascensori per la Ferrovia retica.AS Ascensori ha installato due ascensori nel nuovissimo edificio aziendale di colore rosso della Ferrovia retica a Landquart. Un grande progetto interessante e molto affascinante ‹alle porte dei Grigioni›.
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3 Gli elementi in calcestruzzo fanno riferimento ai nume-rosi ponti della rete della RhB.
4 Postazioni di lavoro moderne con vista panoramica.
1 L’imponente edificio della RhB attira l’attenzione già da lontano.
2 Un edificio con raccordo ferroviario, naturalmente.
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7 Tra le altre cose, ora lavorano qui i servizi tecnici dell’infrastruttura.
5 Il rosso, il colore aziendale della RhB, viene ripreso anche nell’ascensore per persone.
6 L’ufficio open space che ospita un totale di 70 colla-boratori.
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Ambiente circostante impegnativo
Già solo la zona circostante con il vicino doppio binario
delle FFS, il fiume Landquart e l’autostrada ha rappresen-
tato con i vari cantieri adiacenti una grande sfida per gli
architetti responsabili. Innanzitutto è stato necessario cre-
are i piani dettagliati delle fasi di costruzione e poi prose-
guire secondo un copione preciso, come racconta This Egli.
La costruzione dell’edificio stesso con i complessi elementi
di calcestruzzo provvisti di isolamento termico integrato è
stata impegnativa. «Con i massicci elementi di calcestruzzo
abbiamo consapevolmente creato dei riferimenti incrociati
con i tanti ponti della rete della Ferroviaria retica» così Egli
spiega l’idea alla base. Poiché il committente voleva fare a
meno delle tende, sono stati acquistati dei nuovi vetri che
si oscurano in automatico quando c’è troppa luce solare.
Il rivestimento interno ha dato luogo, non da ultimo, a
diverse discussioni. Molti collaboratori, che prima erano
abituati a lavorare in uffici per una o due persone, ora
svolgono il loro lavoro in un moderno ufficio open space.
A questo proposito sono stati organizzati diversi eventi
informativi per convincerli dei vantaggi offerti dalle nuove
soluzioni adottate. In corso vi è un vero e proprio cambia-
mento culturale. Con l’utilizzo di colori si è tentato inoltre
di suddividere in parte l’area dei quattro reparti.
Il progetto da 500 milioni della RhB
L’edificio con i due ascensori di AS è
parte di uno dei più grandi progetti
della storia aziendale della Ferrovia
retica. Ciò include la costruzione di
una linea a due binari tra Landquart
e Malans, gli adeguamenti all’interno
e intorno alla stazione di Landquart,
l’acquisto di 36 nuovi treni elettrici
chiamati ‹Capricorn› da Stadler Rail e
l’ampliamento dell’officina del mate-
riale rotabile. Oltre a Coira, Landquart
è il luogo di cambio più importante tra
le FFS e la RhB e viceversa.
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8 Il carico nominale del montacarichi è di 3200 kg.
9 Al piano superiore, i collaboratori del servizio esterno prendono gli attrezzi e l’equipaggiamento.
10 I veicoli da cantiere attendono qui di essere impiegati.
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Due ascensori di AS
In una prima fase, già durante il progetto preliminare, gli
architetti di Coira avevano deciso di installare due ascen-
sori del tipo Genius S di AS. Si tratta di un montacarichi
con un carico utile di 3.200 chilogrammi e un ascensore
per persone al centro dell’edificio con una portata di
2.000 chilogrammi. Entrambi gli ascensori effettuano
più di cinque fermate. «AS aveva i prodotti giusti per noi
e il rapporto prezzo/prestazione era altrettanto buono»
afferma Egli, motivo per cui AS si è aggiudicata l’appalto.
Il progetto è stato ambizioso anche per il team di AS con
a capo Andreas Besse, Vendita Nuovi Impianti, e Mirnes
Dervesevic, supervisore montaggio. Andreas Besse: «In-
vece del solito tempo di montaggio di 8 a 10 settimane,
abbiamo avuto a disposizione solo 7 settimane. Ma grazie
all’eccellente collaborazione di tutte le parti coinvolte
siamo stati in grado di rispettare anche questo termine.»
Nell’ascensore per persone è stato utilizzato, tra l’altro,
il tipico rosso della RhB. I collaboratori e i visitatori sono
accolti in una cabina con parete rossa che rappresenta
in modo molto armonioso la ‹Corporate Identity › del-
l’azienda di lunga tradizione.
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Andreas Besse,Vendita Nuove Installazioni AS Ascensori San Gallo:«La Ferrovia retica è un simbolo importante dei Grigioni. Per noi era molto importante essere coinvolti in questo progetto alle porte dei Grigioni.»
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11 Qui è tutto ordinato con cura.
12 I veicoli dei collaboratori del servizio esterno vengono caricati.
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Ci vorrebbero ben 45 minuti se volessimo srotolare l’intera
lunghezza dei cavi di un’auto media. Incredibile ma vero:
in una vettura di fascia media sono presenti sistemi di cavi
che messi in fila possono essere lunghi fino a quattro chi-
lometri. Questi innumerevoli cavi sottili sono solitamente
raggruppati nei cosiddetti fasci di cavi. Da un lato, fornis-
cono energia a tutti i componenti come per esempio alle
pompe di iniezione e dell’olio, agli indicatori di direzione
o al sistema multimediale e, dall’altro, assicurano una co-
municazione affidabile tra sensori e dispositivi di controllo,
presenti in numero sempre maggiore nelle auto moderne.
I cavi devono essere misurati, tagliati, spellati, collegati
tra loro, raggruppati in fasci di cavi e fasciati e di questo
lavoro se ne occupano delle apposite macchine. Komax
AG di Dierikon (LU) è leader mondiale nella produzione
Testo: Üsé MeyerFoto: Frank Brüderli
di questo tipo di macchine. L’azienda genera circa l’80%
del suo fatturato nel settore automobilistico. Il successo
dell’azienda svizzera ha richiesto un ampliamento dello sta-
bilimento produttivo e di sviluppo. Sono stati investiti circa
75 milioni di CHF in un nuovo edificio rappresentativo con
oltre 20.000 metri quadrati di superficie dedicata a uffici e
ad aree produttive.
Verso l’alto con il carrello robotizzato
L’edificio è stato progettato come ‹fabbrica verticale›.
Ciò significa che la produzione non viene effettuata su un
unico ampio livello, come di solito accade, ma si sviluppa
su più piani. Al piano seminterrato si trova il magazzino
automatizzato di minuteria con spazio per 21.000 conte-
nitori. Attraverso un sistema di guide sospeso dal soffitto,
gli articoli lì immagazzinati vengono trasportati con gli
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La soluzione svizzera contro i cavi aggrovigliati.Komax, produttore di macchine per la lavorazione dei cavi, ha modernizzato e ampliato il suo stabilimento di produzione a Dierikon (LU). Tra le altre cose, rivestono una grande importanza due grandi montacarichi da 11 tonnellate.
Thomas Burch, Director Facility Management presso Komax AG e capo progetto del nuovo edificio di Dierikon: «Solo gli ascensori AS sono stati in grado di soddisfare tutti i nostri elevati requisiti.»
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3 La ‹ fabbrica verticale› si sviluppa su più piani. Ciò con-sente un grande apporto di luce naturale non solo nei lo-cali di produzione, ma anche nello spazioso atrio al centro del nuovo edificio.
1 Da Dierikon LU, le macchine di Komax AG vanno in tutto il mondo.
2 Il successo del leader del mercato mondiale ha richiesto un nuovo edificio per lo stabilimento di produzione e sviluppo.
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Arcs (Autonomous Robotic Carriers) fino all’ascensore, un
moderno montacarichi, e poi tramite quest’ultimo portati
al piano terra. Qui, gli articoli richiesti vengono preparati
a mano. Poi la merce torna nuovamente nel montacarichi
a bordo di carrelli robotizzati per essere successivamente
trasportata ai piani superiori.
Per i collaboratori di Komax, la ‹fabbrica verticale› ha un
grande vantaggio: hanno a disposizione molte più superfici
vetrate e quindi più luce del giorno rispetto ai tradizionali
stabilimenti di produzione. Per questo, alcune macchine
devono essere trasportate da un piano all’altro durante la
produzione. Ed è qui che entra in gioco AS, che ha realizzato
tutti gli ascensori del nuovo edificio. Nello specifico, hanno
rappresentato una particolare sfida i due grandi montacari-
chi per i carichi molto pesanti.
Due ascensori di classe straordinaria
Daniel Ledermann, responsabile Vendite Nuove Installazioni
presso AS Wettswil, afferma di lavorare per AS ormai da
diversi anni, ma che è stata la prima volta che ha progettato
ascensori di queste dimensioni. Parla in particolare dei due
montacarichi con una portata nominale di 11 tonnellate cias-
cuno. Questi sono stati progettati appositamente come im-
pianti unici per il nuovo edificio di Komax. «Nel valutare i no-
stri impianti di elevazione, la maggior parte dei fornitori non
è stata presa in considerazione a causa di parametri come
le dimensioni e il carico massimo» afferma Thomas Burch,
Director Facility Management di Komax AG e capo progetto
del nuovo edificio di Dierikon. «Solo gli ascensori AS sono
stati in grado di soddisfare tutti i nostri elevati requisiti.»
Uno di questi, per esempio, era che il montacarichi non
dovesse abbassarsi anche quando al suo interno entrava
una macchina pesante. A questo scopo, è stata prestata
particolare attenzione al carico concentrato che si verifica
quando, per esempio, un carrello elevatore molto carico
entra nell’ascensore con le ruote anteriori. La soluzione:
gli ascensori da 11 tonnellate frenano leggermente più
in alto rispetto al piano e poi si appoggiano su perni che
fuoriescono lateralmente, che impediscono alla cabina di
abbassarsi. Oltre a questi due grandi ascensori, AS ha rea-
lizzato altri tre montacarichi nell’edificio di Komax con un
carico nominale da 3,2 a 5 tonnellate e tre ascensori per
persone con spazio per 13 persone ciascuno e nella ver-
sione standard.
| Komax, Dierikon I
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7 I 8
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Martin Mehr,responsabile Montaggio Regione Lucerna, Obvaldo e Nidvaldo presso AS Ascen-sori: «Sapevamo che per essere in grado di effettuare il montaggio in così poco tempo, tutto doveva davvero funzionare al 100%.»
Decisamente non standard è stata invece l’installazione di
tutti gli impianti. Un’infiltrazione d’acqua nello scavo, infatti,
ha ritardato i lavori di quasi tre mesi, ma la data di consegna
è rimasta la stessa. Martin Mehr, responsabile Montaggio
Regione Lucerna, Obvaldo e Nidvaldo presso AS Ascensori,
spiega: «Questo imprevisto ci ha causato problemi di capa-
cità. Sapevamo che per essere in grado di effettuare il mon-
taggio in così poco tempo, tutto doveva davvero funzionare
al 100%.»
Ha funzionato: è stato possibile entrare nell’edificio nei tempi
stabiliti e la prima macchina ha lasciato il nuovo stabilimento
ad aprile 2020. «Dopo piccole difficoltà iniziali con gli as-
censori da 11 tonnellate, ora tutto procede con nostra piena
soddisfazione» afferma Thomas Burch di Komax, che conti-
nua dicendo che in questo modo si sono creati i presupposti
per un’ulteriore forte crescita. Una volta superata la fase di
debolezza attraversata dall’industria automobilistica a causa,
tra le altre cose, del coronavirus, è probabile che la domanda
aumenti. In virtù della crescente elettrificazione delle auto-
mobili e di ulteriori innovazioni nei settori dell’elettronica e
dei software, i chilometri di cavi nei veicoli continueranno a
crescere.
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I Komax, Dierikon |
4 Uno dei due montacarichi da 11 tonnellate. La progetta-zione e la realizzazione di un ascensore di queste dimen-sioni è stato un compito fuori dal comune anche per AS.
5 Quasi come le montagne russe: dal magazzino di mi-nuteria nel seminterrato, gli articoli vengono trasportati in contenitori tramite un sistema di guide sospeso dal soffitto fino all’ascensore.
6 Una macchina del tipo Zeta 630, con un peso di ben 1700 kg, viene portata dal collaboratore tramite l’ascensore al reparto di im-ballaggio al piano inferiore.
7 Lo sguardo si rivolge in alto passando per il contrappeso, le guide, lungo il vano fino ad ar-rivare al pavimento della cabina dell’ascensore da 11 tonnellate.
8 Rispetto ai grandi monta-carichi, quelli per il personale sembrano quasi minuscoli.
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Foto: Remy Steinegger di scale migliora l’accessibilità alla stazione e ne aumenta l’at-
trattività, in particolare per le persone con mobilità ridotta, le
famiglie con bambini o per chi viaggia con le valige.
«Per la passerella di Bellinzona si è preso spunto da un’opera
simile realizzata della FFS oltralpe, alla quale sono state ag-
giunte delle particolarità, ad esempio il fatto di lasciare tutto a
vista. Le proposte sono state fatte da uno studio esterno e noi
le abbiamo approvate» rivela Michela Tanera, capoprogetto
per le FFS. La realizzazione della passarella è stata messa in
appalto nel suo insieme ed è stata infine affidata alla Officine
Ghidoni SA, che ha fatto da impresa generale, sotto la super-
visione delle FFS. Per la realizzazione dei tre ascensori in vetro
le FFS hanno scelto AS Ascensori. La presentazione dell’offerta
è stata coordinata dal responsabile Vendite di AS Ascensori,
Gabriele Quadroni. Economicità dell'offerta, soluzione tecnica,
affidabilità, territorialità sono gli aspetti che hanno portato a
questa scelta, come sottolinea anche l’architetto Nicolò Rug-
geri, il capoprogetto della Officine Ghidoni SA che ha coordi-
nato la realizzazione dell’opera. «Erano una decina le aziende
Per Bellinzona, il Ticino e tutta la Svizzera una nuova pietra mi-
liare è alle porte: il prossimo 13 dicembre i treni sfrecceranno
anche nella galleria di base del Monte Ceneri. Alla ‹Porta del
Ticino›, così sopranominata la nuova e più moderna stazione
ferroviaria di Bellinzona inaugurata nel 2016, i lavori sono
proseguiti anche dopo l’apertura della galleria di base del
San Gottardo. Immobili, offerta commerciale, infrastruttura
ferroviaria, accessi ai treni sono stati ulteriormente migliorati
per accogliere il previsto aumento dei viaggiatori, sul quale
inciderà anche l’incremento dell’offerta di trasporti pubblici in
Ticino resa possibile dalla nuova galleria di base.
È in questo contesto che le Ferrovie Federali Svizzere (FFS)
hanno realizzato alla stazione di Bellinzona una nuova passe-
rella pedonale lunga circa 35 metri e larga 6 metri. Si tratta
di una struttura a telaio in acciaio con colonne e vetri di sicu-
rezza ai lati alti 2 metri. Collega i tre marciapiedi ed è anche
l’accesso più pratico verso i binari per chi arriva in stazione
con l’automobile perché si trova all’altezza del nuovo P+Rail.
Grazie ai tre lift (uno per ogni marciapiede) e alle tre rampe
Tre ascensori all’altezza della ‹Porta del Ticino›.Un approccio proattivo e la flessibilità hanno permesso a AS Ascensori di concludere con successo la progettazione e la posa dei tre ascensori per la nuova passerella della stazione ferroviaria di Bellinzona, contribuendo a renderla più attrattiva e accessibile.
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Nicolò Ruggeri,capoprogetto della Officine Ghidoni SA: «È stata una delle nostre prime esperienze come Impresa generale. Abbiamo realizzato quest’opera per conto delle FFS. La particolarità del progetto e le particolari esigenze del cliente, sia a livello di prodotto che nell’esecuzione dei lavori, rendevano difficile quantificare a priori le necessità. AS Ascensori ha saputo venirci incontro nel trovare delle solu-zioni condivise.»
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Immagine a sinistraLa nuova passerella pedo-nale collega i tre marciapiedi della stazione di Bellinzona.
2 Gli ascensori di AS si integrano con la struttura in acciaio e con le colonne e i vetri di sicurezza.
3 I pannelli di vetro degli ascensori rispondono alle esigenze estetiche del cliente.
I Stazione ferroviaria di Bellinzona |
2 I 3
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Grazie ad un intenso lavoro di squadra il prodotto Winner ha
potuto essere adattato alle necessità del cliente. «Per l’azienda
e per me personalmente è stata una grande sfida» evidenzia
Nicolino Cicchitti, tecnico di progetto alla AS Ascensori di
Mezzovico. Due, in particolare, gli aspetti chiave sui quali sono
state profuse molte energie: l’estetica e la sicurezza. «Per le
FFS la ‹Porta del Ticino› è un biglietto da visita: da qui la loro
attenzione all’estetica e alla cura del dettaglio» sottolinea
Nicolino Cicchitti. «La ricerca di una soluzione su come suddi-
videre i pannelli in vetro in modo che fosse rispettato il vincolo
estetico richiesto dalle FFS, ma che fosse nello stesso tempo
confacente anche alle nostre necessità tecniche, ad esempio,
ha richiesto molte ore di lavoro, sia a ‹tavolino› che in fase di
montaggio» rivela. E il tutto moltiplicato per tre, perché ogni
ascensore ha le sue particolarità. Inoltre, la presenza dell’in-
frastruttura ferroviaria ha comportato la necessità di adattare
l’altezza del torrino degli ascensori in modo che risultassero
a debita distanza dalle linee di contatto. Per poter offrire il
meglio al cliente, AS Ascensori ha attivato tutte le sue risorse
coinvolte nella fase esecutiva di questo progetto: i punti
chiave sono stati dunque la pianificazione nei più minimi
dettagli, la coordinazione e lo scambio d’informazioni» ci ha
rivelato. La collaborazione con AS Ascensori è stata dal suo
punto di vista nel complesso positiva.
«Alle FFS ciò che cambia rispetto ad altri cantieri è che
abbiamo la linea ferroviaria sempre in esercizio e bisogna
quindi sottostare a delle regole costruttive e di comporta-
mento ben precise» sottolinea Michela Tanera. Anche a
livello del prodotto, ad AS Ascensori sono state sottoposte
delle richieste già ben dettagliate. «AS Ascensori è stata pro-
attiva e ha saputo venirci incontro trovando delle soluzioni
condivise e mantenendo i tempi stabiliti» rivela la capopro-
getto. Con il progetto di Bellinzona è nato all’interno della
FFS un gruppo di lavoro che si occupa solo di ascensori, che
dovranno d’ora in poi rispettare gli stessi standard e adottare
le misure di miglioria che sono state implementate per gli
ascensori della passerella.
4 Gli impianti sono stati realizzati tenendo conto delle particolarità del con-testo ferroviario.
5 La cabina dell’ascensore è stata curata nei dettagli e ri-sponde ai bisogni di mobilità dei viaggiatori.
6 Gli ascensori contribuis-cono a migliorare l’acces-sibilità della stazione e ad aumentarne l’attrattività.
| Stazione ferroviaria di Bellinzona I
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5 I 6
I Stazione ferroviaria di Bellinzona |
interne, fra le quali anche il reparto competente a livello
centrale.
Anche per quando riguarda il montaggio degli ascensori
ci si è inseriti con successo nel programma esecutivo, che
coinvolgeva più aziende e prendeva in considerazione le
strette direttive delle FFS, soprattutto per quando riguar-
dava l’aspetto sicurezza. «La sfida più grande è stata so-
prattutto quella logistica e di coordinamento» evidenzia
il capomontatore Dino Isella. Tutto è stato programmato
e seguito nei minimi dettagli. In alcune occasioni è stato
necessario operare di notte, negli intervalli in cui la circo-
lazione dei treni era ferma. Una volta terminato un ascen-
sore, il materiale è stato trasportato al binario successivo
grazie a carri merci e gru ferroviarie, che entravano in
funzione secondo una pianificazione definita al minuto.
«L’esperienza acquisita in questo particolare cantiere ci per-
metterà di affrontare in futuro altre sfide di questa portata»
sottolinea Isella.
Gabriele Quadroni,responsabile Vendite AS Ascensori Mezzovico: «La realizzazione dei tre ascen-sori della nuova passerella è stata fin dalla presentazione dell’offerta una grande sfida. Abbiamo attivato tutte le risorse interne che avevamo a disposizione per proporre al cliente un prodotto all’altezza delle sue aspettative.»
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Chi non ha mai sentito parlare della ‹Suva›? Fondata nel
1912, la Suva opera dal 1918 presso la sede di Lucerna, in
18 agenzie distribuite in tutta la Svizzera e nelle sue due cli-
niche di riabilitazione a Bellikon e Sion. Nella Svizzera fran-
cese, i suoi uffici si trovano a Friburgo, Ginevra, Losanna,
Sion e La Chaux-de-Fonds/Delémont.
130.000 aziende assicurate
In veste di ente di diritto pubblico indipendente con 4.200
collaboratori, la Suva assicura quasi 130.000 aziende
(2 milioni di persone attive) contro le conseguenze degli
infortuni e delle malattie professionali. Le sue prestazioni
spaziano dalla prevenzione all’assicurazione e fino alla ri-
abilitazione. La Suva è finanziariamente autonoma e non
riceve sovvenzioni. Nel Consiglio della Suva sono rappresen-
Testo: Jean-Louis EmmeneggerFoto: Maud Guye-Vuillème
tati i partner sociali, i datori di lavoro e i lavoratori nonché
la Confederazione. Ogni anno la Suva effettua campagne
di informazione per sensibilizzare i datori di lavoro e i la-
voratori all’importanza della sicurezza sul luogo di lavoro
e in ufficio. Negli ultimi mesi, ha fornito ai datori di lavoro
molte informazioni su come proteggere i collaboratori dal
Covid-19.
Gara d’appalto
La sede della Suva situata a Friburgo in Rue de Locarno,
dispone di 5 ascensori: 1 montacarichi (per 13 persone, ca-
rico mass. 1.000 kg, sei piani a partire dal parcheggio sot-
terraneo), 2 ascensori duplex e 2 ascensori semplici. In cir-
costanze normali, questi impianti sono sempre molto usati.
I responsabili della Suva hanno deciso di modernizzare
José Lopez, consulente indipendente di Liftberatung UP GmbH: «L’offerta presentata da AS Ascensori non è stata solo la più competitiva in termini di prezzo, ma anche quella che ha offerto il maggior numero di prestazioni e il massimo servizio di manutenzione.»
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| Suva di Friburgo I
Edificio della Suva a Friburgo: ristrutturazione totale di cinque ascensori. I cinque ascensori nella sede della Suva di Friburgo sono stati ammodernati. Si è trattato di un lavoro molto complesso, ma svolto con rapidità da AS Ascensori. Negli ascensori sono stati installati motori nuovi e più potenti e tutte le installazioni tecniche sono state rese conformi alle norme vigenti.
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2 L’edificio della Suva si trova in una strada pedonale vicino alla stazione.
1 L’atrio dell’edificio della Suva di Friburgo è moderno e accogliente. In fondo, si vede uno dei cinque ascensori che sono stati rinnovati.
Edificio della Suva a Friburgo: ristrutturazione totale di cinque ascensori.
I Suva di Friburgo |
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il complesso di ascensori e hanno affidato il mandato a
un’azienda selezionata da uno specialista indipendente.
Su mandato della Suva, José Lopez della società ‹Liftbe-
ratung Up GmbH› ha elaborato prima di tutto l’elenco
dettagliato degli interventi specifici. In seguito è stata
effettuata un’analisi comparativa sulla base delle offerte
ricevute dalle aziende che hanno partecipato alla gara
d’appalto. Da questa valutazione è emersa la raccoman-
dazione di assegnare il mandato ad AS Ascensori SA.
Adeguarsi alle nuove norme
Nell’ambito di questo mandato, «AS Ascensori ha effet-
tuato uno studio tecnico allo scopo di ammodernare par-
zialmente (MOD-T) i cinque ascensori dell’edificio. Abbiamo
scelto questa variante per poter conservare la capienza delle
cabine; la sostituzione totale, infatti, avrebbe comportato
una drastica riduzione degli spazi» spiega Patrice Corbel,
Responsabile operativo di AS Svizzera Romanda. Di conse-
guenza, le porte e le cabine sono state mantenute. Mentre
i motori e tutti gli elementi di comando sono stati comple-
tamente sostituiti dalle nuove tecnologie di AS. Tutti i lavori
svolti da Antonio Branco, montatore esperto, sono stati
pianificati fin nei minimi dettagli. «Per una modernizzazione
parziale la preparazione è molto importante e complessa.
È decisiva per la riuscita del progetto, sia dal punto di vista
tecnico che in termini di tempo» afferma Patrice Corbel.
Così, per la cabina di ogni ascensore, l’interno è stato com-
pletamente ristrutturato, compreso il pavimento, e tutte le
pulsantiere son state cambiate. Sono stati sostituiti anche i
pulsanti di chiamata e i display delle fermate.
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| Suva di Friburgo I
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3 Due degli ascensori ristrut-turati, perfettamente integrati al piano. È possibile ammirare il nuovo display delle fermate al di sopra della porta e la nuova pulsantiera.
4 All’interno della cabina, AS ha rimodernato tutto, dal pa-vimento alla pulsantiera pas-sando per l’illuminazione.
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Nuovi motori
La modifica principale concerne tuttavia la sostituzione dei
motori degli ascensori nelle sale macchine. I vecchi motori
sono stati sostituiti da modelli nuovi, meno voluminosi ma
più potenti. Nei locali macchine è stata posta particolare
attenzione alle attrezzature (scale, scale a scomparsa, bar-
riere, ecc.) al fine di massimizzare la sicurezza del lavoro dei
tecnici di AS. Adesivi e fasce sono stati posizionati in aree
sensibili per attirare l’attenzione dei tecnici. «AS ha molto
a cuore la sicurezza dei propri collaboratori e di tutti gli
utenti» sottolinea Patrice Corbel.
5 Vista della sala macchine dove sono installati i nuovi motori di ultima genera-zione, meno voluminosi ma più potenti.
6 Una delle nuove installazioni tecniche che sono state sostituite durante questa importante e complessa modernizza-zione parziale.
7 Nella sala macchine sono stati so-stituiti tutti gli elementi di comando elettronici.
Immagine sotto Il lavoro dei tecnici manutentori di AS si svolge sempre in totale sicurezza, come quello eseguito in questo caso nel vano di uno degli ascensori.
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Patrice Corbel, responsabile operativo di AS Svizzera Romanda: «Questo mandato è stato molto im-portante per la nostra sede perché è simbolico in termini di sicurezza, un valore che rappresenta la nostra ‹mas-sima priorità›. La Suva è il no-stro partner principale nella prevenzione degli infortuni professionali e non profes-sionali, quindi siamo molto orgogliosi che questa istitu-zione svizzera ci abbia scelto per questo progetto.»
I Suva di Friburgo |
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«Abbiamo sempre avuto un ascensore che sembrava un
trenino di montagna e volevamo tenerlo a tutti i costi. Il
fascino particolare che lo contraddistingue non piace solo
a noi, ma anche a tutti i visitatori e alle nostre due nipoti»
afferma Fritz Müller che insieme alla moglie Ursula vive
da molto tempo nella zona di Rebstockhalde, al di sopra
del Seehotel Hermitage di Lucerna. I Müller non volevano
spostarsi, ma adattare lo spazio abitativo alle mutate esi-
genze. Per questo motivo l’edificio precedente, una villa
costruita nel 1969 con numerose stanze, è stato sostituito
da un nuovo edificio di quattro piani.
Modernizzazione completa
A questa villa si accedeva già con un ascensore inclinato, il
cui vano, che si sviluppa in gran parte all’aperto, è protetto
da una clausola di salvaguardia dei diritti acquisiti. Oltre
alle guide e al contrappeso, è l’unico elemento che viene
utilizzato anche nel nuovo sistema. Per il progetto di mo-
dernizzazione Fritz Müller ha scelto con consapevolezza
AS Ascensori: «L’azienda ha un’ottima reputazione.» Per il
team di AS, l’incarico in questa forma rappresentava una
novità. «In una modernizzazione di ascensori inclinati, di
solito sostituiamo i motori delle porte, il sistema di controllo
Testo: Michael StaubFoto: Beat Brechbühl
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Fritz Müller, committente: «Il nostro ascen-sore inclinato ricorda ai visitatori e ai nipoti un piccolo impianto di risalita. Fortunatamente, siamo riusciti a conservare il fascino particolare che lo con-traddistingue.»
Gita in montagna dai nonni.Alla periferia di Lucerna, è stato modernizzato un ascensore inclinato costruito 50 anni fa. Il terreno molto scosceso e il vano esistente hanno posto alcune sfide al team di AS, ma il cliente è molto soddisfatto del suo nuovo ‹ trenino›.
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2 Il vano dell’ascensore, oggetto di un’ampia ristruttu-razione (margine destro dell’immagine), consente di rag-giungere l’edificio dalla strada. Al di sopra dei posti auto interrati, ha trovato collocazione una nuova piscina.
1 La posizione è rimasta la stessa, la vista dal nuovo edi-ficio leggermente più alto è diventata ancora più bella: dall’attico, il committente Fritz Müller gode di una fanta-stica vista sul panorama montano della Svizzere centrale.
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o l’azionamento. In questo caso abbiamo sostituito quasi
tutti i componenti e costruito una nuova cabina. È piuttosto
insolito» afferma Elmar Bacher, responsabile Montaggio
Modernizzazioni presso AS.
L’intero progetto di modernizzazione ha richiesto un anno.
Una delle ragioni è da ricondursi al vano: al suo interno
si articolano numerose condutture, tra le quali quelle
dell’elettricità e delle acque reflue. Grazie a un sofisticato
concetto di protezione antincendio, è stato possibile conser-
vare questo passaggio delle tubature. Tuttavia, a differenza
del team di AS, gli installatori idraulici ed elettricisti non
erano abituati a lavorare in un vano freddo, buio, esposto
alle correnti e molto ripido. Anche l’insolita ‹piattaforma di
lavoro›, il telaio della nuova cabina, ha attirato l’attenzione
degli artigiani esterni. Elmar Bacher ha quindi investito
molto tempo per le necessarie istruzioni di sicurezza, perché
in un vano con 45° di pendenza è possibile lavorare solo
indossando i dispositivi di protezione individuale.
Soluzione creativa
Nel corso della modernizzazione è stata costruita una
nuova cabina con telaio di sostegno, il vecchio azionamento
è stato sostituito con un modello a frequenza controllata
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3 I rivestimenti in rame e l’accesso in stile ‹por-tello di un battello a vapore› caratterizzano la sala macchine rimodernata.
Immagine centrale Vista sul vano ascensore completamente rinnovato.
4 Nel corso della ristrutturazione sono stati rinnovati anche i rulli guida e i supporti ammor-tizzatori.
5 Il nuovo sistema di comando (margine destro dell’immagine) è ora alloggiato nella sala mac-chine rimodernata.
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Immagine in basso a destra Con standard qualitativi di ampia portata si è puntato su materiali di alta qualità e un design convincente non solo nei due ascensori, ma anche nelle finiture degli interni.
6 La ripida corsa è rimasta: dalla stazione a monte, il vano s’inclina verso il basso di 45 gradi.
7 Libero accesso alla casa: ai quattro appartamenti di pro-prietà si accede con uno Swisslift Compact.
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Elmar Bacher, responsabile Montaggio di AS: «In questo progetto abbiamo sostituito quasi tutti i compo-nenti. È stata una condizione insolita che ha reso il pro-getto molto interessante.»
ed è stato rinnovato l’intero sistema di controllo. A tale
scopo è stato possibile utilizzare componenti standard della
collaudata gamma di ascensori inclinati ‹ Inclino› di AS.
L’accessibilità al locale macchina è stata difficile da realizzare.
La botola sul tetto prevista inizialmente, infatti, non avrebbe
garantito un accesso a norma. Jürg Mettler, capoprogetto
presso AS, è riuscito a trovare insieme all’architetto una so-
luzione elegante. «Abbiamo installato una porta rivestita in
rame in modo da garantire ai tecnici manutentori un accesso
sicuro. Il principio s’ispira ai portelli dei battelli a vapore.»
Chi lascia la stazione a monte del ‹ trenino› può proseguire
il percorso con un altro ascensore AS. La mobilità verticale
dei quattro appartamenti, ciascuno disposto su un solo
piano, è garantita da uno Swisslift Compact. Il committente
Fritz Müller è molto soddisfatto del nuovo impianto: «Il
nuovo ascensore funziona perfettamente e nella cabina
abbiamo di nuovo una panchina, proprio come prima. I nos-
tri nipoti ne sono affascinati.» In qualità di responsabile di
lunga data di progetti IT globali presso un’importante banca
svizzera, Müller è anche soddisfatto del risultato positivo a
360°: «Un progetto deve essere completato nel rispetto dei
termini, dei costi e della qualità necessaria. Ed è quello che è
stato fatto in questo caso.»
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«Esiste qualcosa di paragonabile?» chiede Gerold Koch e
dopo averci riflettuto un attimo afferma: «No, non credo dav-
vero che esista.» Stiamo parlando del nuovo Lift Camp cen-
tralizzato di Ebikon, dove i montatori e i tecnici manutentori
di AS si formano e si specializzano. Anche se ne è il respon-
sabile, Koch non vuole affatto darsi delle arie, il Lift Camp è
davvero unico: un centro di competenza che riunisce sotto
lo stesso tetto un ampio bagaglio di know-how del settore
e offre condizioni perfette per imparare esattamente ciò che
è necessario per il lavoro quotidiano. Il centro si trova in un
grande padiglione attrezzato con strutture didattiche e sale
di formazione interattive.
Esperienza tecnologica da sei decenni
Nella sezione dedicata ai freni si approfondisce la tecnologia
degli ascensori, frutto di un’esperienza maturata in sei de-
cenni, poco più avanti si trova la sezione riservata alle porte
di ascensori, che da tempo non sono più in produzione, e
infine vi è anche un’area incentrata sulla specializzazione
multimarca, un aspetto molto importante per AS. Qui gli
‹apprendisti tecnici manutentori › vengono formati, tra le
altre cose, sui sistemi di controllo della concorrenza. Il fatto
che abbiano familiarità con altri marchi sarà una parte es-
senziale del loro nuovo lavoro.
L’area di assemblaggio, invece, si presenta come un’enorme
struttura in acciaio. In 17 vani ascensore, gli aspiranti mon-
tatori apprendono ciò che è importante per il loro lavoro in
condizioni reali: in un primo vano vengono montate le porte,
in quello successivo ci si forma sulla sicurezza sul lavoro e in
Testo: Christoph ZurfluhFoto: Frank Brüderli
Lift Camp: il centro di competenza del ramo degli ascensori. Oltre 600 montatori di ascensori e tecnici manutentori di AS hanno acquisito il loro know-how nei Lift Camp di Flawil ed Ebikon negli ultimi dodici anni. Il trasferimento in un unico centro di formazione offre possibilità completamente nuove, di cui beneficiano in particolare i clienti.
Gerold Koch, responsabile del Lift Camp di Ebikon: «Un collaboratore deve sentirsi a proprio agio per for-nire le proprie prestazioni. Nel Lift Camp lavoriamo anche su questo aspetto.»
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| Lift Camp I
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altri tre sono installati ascensori di addestramento completi.
In un altro è installato un ponteggio di ritenuta per il mon-
taggio su guide e in un altro ancora si affronta il tema del
salvataggio di colleghi o del montaggio senza ponteggio.
Dopo 27 giorni di formazione di base nel Camp, gli allievi
sono pronti per lavorare sul campo, dove montano il loro
primo ascensore completo.
Necessità di una formazione efficiente
La storia del Lift Camp inizia nel 2008, quando viene alles-
tito il primo Lift Camp per montatori in un magazzino auto-
matico vuoto di Flawil. Dopo soli due anni, l’offerta viene
ampliata e presso il Lift Camp di Ebikon vengono formati
anche gli aspiranti tecnici manutentori. Poco tempo dopo vi-
ene aperto a Losanna un ‹ satellite› per la Svizzera romanda.
1 Ecco come funziona: il montatore Baris Cimen (a destra) con il formatore Kim Steer durante la formazione sul montaggio.
2 I luoghi di esercitazione: i nuovi vani degli ascensori per la formazione dei mon-tatori nell’area di assemblaggio.
3 Il formatore Raphael Käslin con i tecnici manutentori Andreas Specker e Roman Zuber (da destra) alla lettura schemi …
4 … e davanti al simulatore del sistema di comando. Basta premere un pulsante per simulare il guasto desiderato.
3 I 4
I Lift Camp |
42 | LIFT.CH 42 | LIFT.CH
Quando nel 2020 si impone la necessità di creare un Lift
Camp centrale a Ebikon, perché Flawil si trova in una zona
un po’ periferica della Svizzera, il concetto originale viene
radicalmente riconcepito e ulteriormente sviluppato. La re-
sponsabilità di questo processo viene affidata a un team di
progetto di gestione tecnica della formazione guidato da
Patrick Vock, la cui visione è in definitiva quella di creare «un
punto di incontro tra clienti e specialisti». «Poiché i nostri col-
laboratori sono anche i nostri ambasciatori, trasferiamo loro
non solo conoscenze tecniche del passato, del presente e del
futuro, ma anche i nostri valori» spiega Vock.
La direzione di questo centro di formazione all’avanguardia
è stata affidata a Gerold Koch, che vanta una lunga carriera
presso Schindler ed è stato recentemente responsabile del
montaggio in tutta la Svizzera. Insieme alla gestione tec-
nica della formazione, Gerold Koch e il suo team di sette
formatori permanenti e 10 formatori ad hoc implemen-
tano i contenuti didattici desiderati in modo adeguato per
l’insegnamento, allestiscono moderne sale di formazione e
portano avanti la digitalizzazione: il Lift Camp è ormai privo
di supporti cartacei e i partecipanti ricevono sin da subito un
tablet su cui possono trovare i loro documenti di lavoro ed
effettuare le prove scritte degli esami. Inoltre, si sta già pen-
sando di sviluppare offerte per altre professioni, per esempio
per i responsabili del montaggio o per i tecnici di progetto.
Carenza di candidati ideali
Con il nuovo Lift Camp di Ebikon, AS è pronta per il futuro
in termini di formazione. Positivi sono anche i feedback di
chi ha portato a termine il percorso di formazione, che si es-
prime così: «Formazione eccellente per i professionisti di altri
settori», «Preparazione perfetta per l’impiego sul campo»,
«Mi aiuterà molto in futuro» o semplicemente «Una splen-
dida esperienza».
| Lift Camp I
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5 Luminoso, suddiviso in modo chiaro e collegato digitalmente: il nuovo luogo di formazione per i tecnici manutentori.
6 Dalla teoria alla pratica: Andreas Specker durante il montaggio dei capofissi.
7 Dove sta l’intoppo? Roman Zuber alla ricerca delle cause di un guasto.
8 Ancora un’esercitazione: i tecnici manu-tentori imparano come installare una porta del vano.
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Patrick Vock,capoprogetto presso il Lift Camp di Ebikon: «Essendo un centro di competenza per tutta l’industria svizzera degli ascensori, teniamo le lezioni in tutte e tre le lingue nazio-nali. Anche questo aspetto è unico.»
LIFT.CH | 43
I Lift Camp |
Francesco BiamonteVendita Servizi
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Se cercate un partner forte e affidabile per la manutenzione e la modernizzazione, affidate i vostri ascensori a me e ai miei colleghi. Noi ci distinguiamo per la nostra affidabilità e la nostra competenza multimarche.
Parlatene con noi. Semplicemente.
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La manutenzione degli ascensori è compito mio