Rischio reputazionale, compliance e percezione del mercato · e percezione del mercato Giampaolo...

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Rischio reputazionale, compliance

e percezione del mercato

Giampaolo Gabbi

Gestione dei rischi finanziari

Corso di Laurea in Economia e Gestione degli Intermediari Finanziari

Anno Accademico 2016 - 2017

2

Agenda

La compliance in banca

Compliance e reputazione. Una classificazione empirica degli intermediari bancari

Le politiche e le cause del danno reputazionale

Gli approcci per la misurazione del rischio reputazionale

La gestione del rischio

Conclusioni

3

4

5

6

Agenda

La compliance in banca

Compliance e reputazione. Una classificazione empirica degli intermediari bancari

Le politiche e le cause del danno reputazionale

Gli approcci per la misurazione del rischio reputazionale

La gestione del rischio

Conclusioni

7

Flatland by

Edwin A. Abbott(1884)

Line-land (1-D)

L’unica ragione per rispettare le norme è evitare i costi monetari della non-compliance

Flat-land (2-D)

Quando si pone un problema di comportamento lo si analizza in termini di economics & law

Real-land (3-D)

Business is about economics, law and reputation

8

Compliance e reputazione.

Una ricerca

• Risultati di una ricerca SDA Bocconi (2008) sulla funzione di compliance delle banche e degli intermediari finanziari

• Obiettivo: analizzare lo stato attuale e lo scenario evolutivo dell’organizzazione della funzione compliance nelle banche e nelle società di investimento.

9

Le diverse tipologie di impresa

rispetto alla reputazione

• Si è chiesto ai partecipanti come fosse declinato il compliance risk nell’ambito della Funzione.

• Fra le definizioni dichiarate, si distingue nei seguenti macro categorie:

– rischio di sanzioni e perdite economiche;

– rischio operativo;

– rischio reputazionale.

10

Come si collocano gli

intermediari

Nessuna risposta

37%

Minimizzazione

del danno

economico

29%

Rischio operativo

14%

Rischio

reputazionale

20%

0-D

1-D

2-D

3-D

11

Gli intermediari 3-D

• Il 20% del campione mostra maggiore sensibilità per l’impatto reputazionale che il mancato rispetto della compliance può provocare.

• Fra queste, alcuni partecipanti all’indagine dichiarano una mission del servizio di compliance che condiziona il comportamento di tutti i soggetti che possono alterare la percezione esterna della qualità del servizio offerto:

– proteggere la reputazione del Gruppo e della Banca;

– to avoid any reputational risk;

– our reputation is everything.

12

I vantaggi di una reputazione

superiore

• Capacità di comunicazione sulla qualità dei servizi dell’impresa (Engert, 2002)

• Capacità di attrazione delle migliori risorse umane (Morrison and Wilhelm Jr., 2003)

• Capacità di accedere alle migliori condizioni al mercato dei capitali (Wang and Smith, 2008)

• Capacità di attrazione degli investitori (Fleischer, 2004)

• Capacità di condizionare il livello di contendibilità del mercato (Kale, Kini and Ryan Jr., 1998)

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La percezione dei fruitori del servizi

finanziari

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Agenda

La compliance in banca

Compliance e reputazione. Una classificazione empirica degli intermediari bancari

Le politiche e le cause del danno reputazionale

Gli approcci per la misurazione del rischio reputazionale

La gestione del rischio

Conclusioni

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Il perché della cattiva

reputazione delle banche

Amartya Sen

Denaro e valore: etica ed economia della finanza

Banca d'Italia, 1991

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La reputazione come asset

Consideriamo uno stato del mondo dove lareputazione è l’unico asset dell’impresa odell’intermediario.

Se introduciamo le ipotesi di l’overlappinggenerations e di moral hazard è possibiledimostrare che la preoccupazione di vendere unabuona reputazione può superare lo stesso moralhazard (Gabbi, 2004).

17

Il dilemma del prigioniero e

la reputazione

Pay-off of the asymmetric prisoner dilemma

Consumer

Buy Boycott

Be Honest (5;5) (0;0)

Seller

Defraud (10;-5) (0;0) Pay-off is (Seller; Consumer)

Nel breve termine, questa è

la soluzione migliore per il

venditore

18

Il dilemma del prigioniero e

la reputazione

Pay-off of the asymmetric prisoner dilemma

Consumer

Buy Boycott

Be Honest (5;5) (0;0)

Seller

Defraud (10;-5) (0;0) Pay-off is (Seller; Consumer)

Come reazione, il

consumatore boicotterà il

venditore, così da provocare

una perdita

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Il dilemma del prigioniero e

la reputazione

Pay-off of the asymmetric prisoner dilemma

Consumer

Buy Boycott

Be Honest (5;5) (0;0)

Seller

Defraud (10;-5) (0;0) Pay-off is (Seller; Consumer)

In questo caso – diversamente dalla

versione classica del dilemma del

prigioniero (simmetrico) – il venditore

dovrebbe preferire la soluzione (Be

Honest;Buy).

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Problemi

Barriere all’uscita e concorrenza nelmercato (Bertrand, Schoar and Thesmar,2004)

Stock Options (Kahan e Rock, 2007;Santella, 2008)

Percezione del rischio reputazionale(Jung Hun Cho, 2008)

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Ambiente e legalità

“Vorrei sottolineare un aspetto: il nodo della reputazione di un’impresa.

In Italia i nomi delle aziende o degli amministratori “devianti” – protagonisti di insider trading, di falso in bilancio o di quant’altro – non vengono resi noti con rapidità.

Purtroppo, l’investitore ne viene a conoscenza dopo molto tempo.

Senza contare che l’opinione pubblica – al contrario di quella americana – non percepisce questi reati come gravi”.

[Preda, 2002]

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Agenda

La compliance in banca

Compliance e reputazione. Una classificazione empirica degli intermediari bancari

Le politiche e le cause del danno reputazionale

Gli approcci per la misurazione del rischio reputazionale

La gestione del rischio

Conclusioni

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Le metodologie di misurazione

Le metodologie qualitative

RepTrack

Fortune’s Most Admired Companies

Le metodologie quantitative

Market-based approach (Cruz, 2002)

24

RepTrack

Profilo dei risultati

Qualità di prodotti e servizi

Innovatività dell’impresa

Caratteristiche del posto di lavoro

Qualità della gestione e governance

Citizenship

Leadership

Performance finanziaria

25

RepTrack

Profilo dei risultati

26

RepTrack

Profilo dei risultati

27

Fortune’s Most Admired

Companies

Social responsibility

Innovazione

Valore degli investimenti di lungo termine

Utilizzo delle attività dell’azienda

Talento delle risorse umane

Equilibrio finanziario

Qualità dei prodotti e servizi

Qualità del management

28

Fortune’s Most Admired

Companies

29

Le critiche alle metodologie

qualitative

La correlazione fra le variabili è alta (>0,60)

L’analisi fattoriale delle variabili genera un solo fattore

Significa che si potrebbe fare una sola domanda in

merito al giudizio basato su una scale del tipo:

Poco rispettata 1 2 3 4 5 6 7 Molto rispettata

L’analisi non distingue fra il giudizio riconducibile ai

diversi stakeholder

Non si distingue fra il concetto di “immagine aziendale”

e “reputazione aziendale”

30

Le critiche alle metodologie

qualitative

Giudizio most admired

Enron 9,17

GE 9,09

…..

Caremark RX 2,76

Fruit of the Loom 2,32

Fonte: Fortune, marzo 2000

31

Le critiche alle metodologie

qualitativePrezzo azione (2/03/2000) Prezzo azione (30/09/2004)

Enron $68,76 $0,04

GE $45,08 $33,58

….

Caremark RX $4,56 $32,07

Fruit of the Loom $1,44 $0,00

32

Market-based approach

Si basa sull’ipotesi dell’efficienza informativa dei mercati finanziari

Si deve essere in grado di misurare il rendimento in eccesso correlata a determinati eventi positivi o negativi (event study)

Per catturare la componente reputazionale si devono depurare tutti gli altri fattori esplicativi del rendimento

Generalmente si utilizzano variabili dummy

Valore 1 all’epoca t in cui si è verificato l’evento

Valore 0 negli altri periodi

33

Market-based approach L’efficienza di mercato può essere definita come

la situazione in cui tutte le informazioni pubbliche sono contenute nei prezzi (Fama, 1970, 1991)

Pt è il vettore dei prezzi al tempo t;

Ωt-1 è l’informazione disponibile al tempo t-1;

Ωmt-1 è l’informazione disponibile ed elaborata dal

mercato al tempo t-1;

f è la funzione del prezzo Pt implicita in Ωt-1;

fm è la funzione di densità di Pt definita dal mercato.

)P(f=)P(f m1tt,1m1tt,1 -- ΩΩ

34

Market-based approach Per la stima del contributo informativo ai

rendimenti dipendenti dalla dinamica dei prezzisi può ricorrere ad alcuni classici modellifinanziari.

Il primo, basato sul market model, rappresenta inmodo lineare la relazione fra il rendimento di untitolo e il rendimento del relativo mercato:

Ri,t è il rendimento del titolo al tempo t;

RMKT;t è il rendimento del mercato al tempo t.

RREP,t è la variabile dummy che evidenzia un’informazione reputazionale.

titREPitMKTiiti RRR ,,2,1,

35

Il modello APT

Un modello alternativo è il modello

multifattoriale (APT) proposto da Ross

nel 1985, in grado di cogliere la

componente settoriale

RBanks;t is the banking sector yield at time t.

t,it,Banks2it,MKT1iit,i +R+R+=R εββα

36

Il modello APT Possiamo a questo punto inserire una

variabile indipendente per stimare i fattori

reputazionali

t,REP3it,it,Banks2it,MKT1iit,i R++R+R+=R βεββα

RREP,t è la variabile dummy che evidenzia

un’informazione reputazionale.

t,REP3it,it,Banks2it,MKT1iit,i R++R+R+=R βεββα

37

Letter from Societe General CEO Daniel BoutonParis, January 24thDear Sir, Madam,

It is my duty to inform you that Societe Generale has been a victim of a seriousinternal fraud committed by an imprudent employee in the Corporate andInvestment Banking Division. The individual in question has beendismissed and legal action will be taken against him. […]We have suffered a very significant loss. Control procedures have been revised and reinforced to avoid any reoccurrence of further similar risk. In agreement with the Governor,Societe Generale will launch a capitalincrease in the coming days in orderto support capital adequacy levels and maintain external ratings at the highest international standards. […]

My priority in resolving this unfortunate affair has been to preserve the interestsof our clients and to continue to merit their confidence.

Yours faithfully, Daniel BOUTON

38

• Se si applica quest’ultima metodologia al caso SocGen la stima della perdita reputazionale si osserva come la banca ha perso il 12 per cento del valore di mercato nel giorno dell’annuncio

• Questo modello spiega il 56 per cento della varianza dei rendimenti del titolo SocGen. La variabile reputazionale è statisticamente significativa.

Statistica della regressione

R al quadrato corretto 0.561

Errore standard 0.014

Osservazioni 284

Coefficienti Errore

standard

Stat t Valore di

significatività

Intercetta 0.000 0.001 -0.519 0.604

Indice di mercato (MSCI

France)

1.337 0.071 18.850 0.000

Variabile reputazionale -0.120 0.015 -8.253 0.000

Il caso SocGen

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Agenda

La compliance in banca

Compliance e reputazione. Una classificazione empirica degli intermediari bancari

Le politiche e le cause del danno reputazionale

Gli approcci per la misurazione del rischio reputazionale

La gestione del rischio

Conclusioni

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La gestione del rischio

reputazionale

• Il processo di gestione del rischio reputazionale

può essere distinto in due momenti essenziali:

– azioni volte a ridurre la probabilità di accadimento

degli eventi che peggiorano la reputazione aziendale

(minimizzazione delle cause di rischio

reputazionale);

– azioni da intraprendere nel caso in cui i danni

reputazionali si siano già manifestati

(minimizzazione dei danni reputazionali).

41

La minimizzazione dei fattori

di rischio

• Il potenziamento del processo di mappatura dei

meccanismi di controllo dei fattori di rischio originari

(operativi, legali e strategici).

• In particolare, potrebbe risultare opportuno valutare

la congruità degli investimenti nel processo di

selezione e formazione delle risorse umane e

incentivare i meccanismi di controllo sociale.

• Inoltre, individuate le aree maggiormente esposte al

rischio reputazionale, si impone il rafforzamento della

funzione di controllo e auditing;

42

La minimizzazione dei fattori di

rischio

• L’avvicinamento nella catena

dell’organigramma aziendale del comitato

del controllo interno e del risk management

sia agli organi amministrativi sia al top

management degli organi esecutivi;

• Il controllo dei processi che alimentano la

pubblicità esterna delle azioni della banca;

43

La minimizzazione dei fattori

di rischio

• L’attivazione di un comitato per la qualità, con il

compito di perfezionare il sistema dei comportamenti

dei soggetti le cui azioni possono condizionare la

reputazione aziendale.

• Nel caso degli intermediari bancari, si tratta di aderire e

verificare la condivisione di documenti quali i Codici di

comportamento del settore bancario e finanziario

promossi dall’Associazione Bancaria Italiana, la

“Dichiarazione sull’Ambiente e Sviluppo Sostenibile”

dell’UNEP-FI e il “Global Compact”

dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (2000).

44

La minimizzazione dei fattori

di rischio

• A queste soluzioni si aggiunge la ricerca della

certificazione della qualità, fra le quali si citano le

norme ISO 9001-2000 che garantisce dello

standard organizzativo secondo standard

internazionalmente riconosciuti e le norme SA

8000 che stabilisce criteri sulla responsabilità

sociale dell’impresa.

45

La minimizzazione dei fattori

di rischio

• Il controllo della natura dei reclami inoltrati presso

l’Ufficio Reclami della banca e presso l’Ombudsman,

nonché delle cause pendenti presso l’Autorità

Giudiziaria.

• Il confronto con la media del sistema permette di

evidenziare le aree su cui intervenire per ridurre la

conflittualità con la clientela, estendendo questo

aspetto ai progetti di CRM sempre più diffusi in

banca;

46

La minimizzazione dei fattori

di rischio

• La rimozione dei meccanismi incentivanti di

comportamenti lesivi del valore aziendale e del

giudizio esterno: fra questi si ritiene particolarmente

delicato il processo di attribuzione top-down di target

aziendali con elevati sistemi premianti e ridotte

capacità di controllo esterno delle scelte adottate dai

dipendenti;

• L’integrazione di un modello di misurazione del

rischio reputazionale con il sistema di risk

management per stimare l’adeguato livello di capitale

assorbito nello scenario peggiore.

47

Minimizzazione del danno

reputazionale• Il riconoscimento pubblico degli accadimenti senza

intraprendere azioni di copertura o di condizionamento dei

processi delle variabili reputazionali. In alcuni casi è

possibile addirittura “manipolare” positivamente l’errore a

proprio favore, anche attraverso campagne pubblicitarie

volutamente orientate a rinsaldare la reputazione;

• È questo il caso del “test dell’alce” non superato dal modello

Classe A della Mercedes, che portò non solo al ritiro dei

modelli per la sostituzione delle parti ritenute imperfette ma

anche alla realizzazione di una campagna pubblicitaria

basata proprio sulla rinnovata capacità dell’auto di superare

gli ostacoli posti dal test.

48

Minimizzazione del danno

reputazionale

• La sostituzione dei responsabili dei comportamenti

giuridicamente o eticamente contestati;

• La previsione della possibilità di soluzioni

straordinarie sulla corporate governance, che possono

condurre fino a fusioni e acquisizioni o alla sostituzione

degli amministratori;

• La diversificazione dei marchi, per ridurre il costo della

loro perdita. In alcuni casi si può arrivare a scorporare

le business unit coinvolte nell’eventuale scandalo, pur

di preservare la reputazione dell’azienda.

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Agenda

La compliance in banca

Compliance e reputazione. Una classificazione empirica degli intermediari bancari

Le politiche e le cause del danno reputazionale

Gli approcci per la misurazione del rischio reputazionale

La gestione del rischio

Conclusioni

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Conclusioni

Se il rischio reputazionale, pur originando dafenomeni generalmente classificati come dimercato, di credito, operativi, se ne distingue inmodo significativo, risulta necessario introdurrenell’impresa un adeguato sistema di misurazione egestione.

A maggior ragione ciò si impone in un mercatocome quello bancario in cui la credibilità delproduttore è un fattore decisivo sia per il successodella propria offerta sia per quella dell’interosistema, per effetto del possibile contagioreciproco.

51

Conclusioni

Il sistema di misurazione e di controllo varia aseconda dell’attività svolta dall’intermediarioche può dover affrontare eventi frequenti ma dibassa rilevanza economica (retail) o, al contrario,eventi rari ma di significativo valore unitario(wholesale).

Poiché la banca non può permettersi, in genere,di trasformare la propria strategia da impresaeccellente a impresa mediocre, seguendo ilprocesso indicato dalla letteratura economica, siimpone un sistema di gestione ex-ante del rischioparticolarmente efficace.

52

Conclusioni

Questo vincolo deve essere percepito a

prescindere dagli interventi delle Autorità di

Vigilanza.

Il processo di attribuzione di poteri di

controllo a unità interne ed esterne, pur

aumentando il livello di burocratizzazione

aziendale, indebolisce la possibilità che

vengano scelte capaci di trasformare le

variabili originarie in eventi reputazionali.