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Psicologia generale 1 Anna Borghi [email protected] Sito web: http://laral.istc.cnr.it/borghi

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Psicologia generale

1

Anna Borghi

[email protected]

Sito web: http://laral.istc.cnr.it/borghi

Percezione e azione La sensazione

La percezione

Teorie della percezione diretta

Gestalt

Gibson

Teorie della percezione indiretta: Marr, Biederman

Tra percezione e azione: Affordance e microaffordance

Sensazione e percezione

If we had the sensory apparatus of some other of the earth's organisms, 'reality' would seem quite different - Irvin Rock

Come li vediamo noi Come li vedono gli scoiattoli, che non notano la distinzione rosso/verde, percepiscono solo blu, gialli, grigi

Sensazione e percezione

Come li vediamo noi

Come li vedono i cani

Sensazione e percezione

Molte scimmie vedono come noi, ma non tutte! In molte specie cecità a certi colori, specie tra i maschi

Sensazione e percezione

• Sensazione = detezione di energia fisica proveniente dagli oggetti da parte dei nostri recettori sensoriali e organi di senso. interessa:

organi di senso (es. occhio, orecchio) e recettori sensoriali, cellule specializzate che traducono gli stimoli in impulsi elettrici che il cervello utilizza. • Percezione = processo che implica il riconoscimento e

l’interpretazione degli stimoli registrati dai nostri sensi. interessa primariamente

aree della corteccia cerebrale.

Sensazione e percezione

• Sensazione = PROCESSO PER CUI CAMBIAMENTI NELLO STATO DEL MONDO PROVOCANO CAMBIAMENTI NEL CERVELLO. (es. Sento qualcosa)

• interessa: organi di senso (es. occhio, orecchio)

• e recettori sensoriali, cellule specializzate che traducono gli stimoli in inpulsi elettrici che il cervello utilizza.

• Percezione = PROCESSO PER CUI CAMBIAMENTI NEL CERVELLO DANNO VITA ALL’ESPERIENZA DEL MONDO REALE. (es. Sento una voce)

• interessa primariamente aree della corteccia cerebrale.

Il sistema visivo •Trasmissione neurale: vie tra la retina e il cervello.

•L’informazione visiva si dirige verso la corteccia visiva (lobo occipitale) ->

•incrocio nel chiasma ottico: la metà destra del campo visivo si proietta sulla metà sinistra di ogni retina ->

•occhi frontali, con buona visione stereoscopica (profondità)

Esempio: Blindsight

• Pazienti blindsight: pazienti affetti da cecità corticale in seguito a lesioni in aree della corteccia visiva primaria occipitale: persone cieche NON perchè i loro occhi non funzionano. Consapevolezza della visione.

• In compiti di scelta forzata sono in grado di discriminare la presenza, collocazione, orientamento e direzione del movimento di uno stimolo sopra il livello del caso, pur dichiarando di esserne inconsapevoli.

Pazienti blindsight

• Pazienti blind-sight: dissociazione tra consapevolezza – esperienza visiva.

• Presentazione di suono e luce: il il paziente dice di non vedere la luce ma indovina (90% di successi) se è accesa o meno. Riesce a indovinare anche se la luce è in alto o in basso o se è a destra o a sinistra.

Quando rileviamo gli stimoli? La psicofisica

• Psicofisica: studio delle variazioni sistematiche delle sensazioni al variare degli stimoli fisici

• Metodo psicofisico: Teoria della detezione del segnale. Stimoli con grandezze intorno alla soglia. Verifica se i partecipanti li rilevano. Presentazioni ripetute degli stimoli.

• Soglia assoluta: i partecipanti rilevano lo stimolo nel 50% dei casi.

Quando rileviamo gli stimoli? La nozione di soglia assoluta

• SOGLIA ASSOLUTA di uno stimolo, livello minimo in cui evoca

una sensazione. Esempi: – Suono: ticchettio di un orologio in una stanza a 6 m.

– Gusto: un cucchiaino di zucchero in 7.5 litri d’acqua

– Vista: la fiamma di una candela a 50 km di distanza in una notte chiara

– Olfatto: una goccia di profumo a distanza di 3 stanze

– Tatto: un’ala di una mosca sulla guancia che cade da 1 cm di altezza

Quando rileviamo gli stimoli? La soglia differenziale

• SOGLIA DIFFERENZIALE (JND, Just

Noticeable Difference): quanto grande deve essere una differenza per essere notata (es. Oggetto di 15 kg sul palmo della mano di una persona bendata: la differenza si nota solo a 20 kg)

• Adattamento sensoriale: es. adattamento al buio, es. saltare in una piscina fredda.

• La SOGLIA SENSORIALE varia in funzione di: soggetto, attenzione, esercizio, stato emotivo, livello di affaticamento ecc.

La percezione

I problemi della percezione

Perché le cose appaiono come appaiono?

MONDO PERCEPITO (FENOMENICO) E REALE quando percepiamo è come se fotocopiassimo la realtà?

FIGURA-SFONDO come identifichiamo i contorni degli oggetti? Come sono separati la figure e lo sfondo?

PROFONDITA’ come registriamo l’informazione sulla profondità? Es. guardare il foglio davanti a noi vs. guardare fuori dalla finestra

MOVIMENTO come registriamo gli oggetti in movimento? come percepiamo gli oggetti quando siamo noi a muoverci?

Ecc.

Teoria della percezione della Gestalt: il metodo

• Teorici della percezione diretta, usano il METODO FENOMENOLOGICO:

• Variazione sistematica dell’organizzazione degli stimoli figurali per vedere l’esito percettivo sul soggetto. Intersoggettività. “…Per noi fenomenologia significa una descrizione dell’esperienza diretta il più possibile completa e non prevenuta. “ (Koffka, 1935). “… lo strumento appropriato del metodo fenomenologico sembra essere la dimostrazione anziché la sperimentazione (Vicario, 1993)”.

Alcuni principi della Gestalt

Il tutto è più della somma delle parti

Alcuni principi della Gestalt • 1. Le nostre esperienze non sono caotiche o somma di parti ma

olistiche -> gestalten = esperienze strutturate - “il tutto precede le parti, che assumono significati diversi a seconda del tutto di cui sono parti”.

• 2. Percezione e pensiero si auto-organizzano all’interno di un campo concezione dinamica dei processi cognitivi (tendenza all’equilibrio e alla pregnanza).

• 3.Occorre studiare quanto avviene nel mondo fenomenico dell’individuo, in ciò che gli appare, non nel mondo della realtà, al di là dei fenomeni.

q Non c’è corrispondenza tra oggetto fenomenico (percepito) / oggetto fisico.

FIGURE FITTIZIE - Casi in cui si percepisce più di quanto ci sia nello stimolo fisico: Es. triangolo di Kanizsa, finestra di punti di Kanizsa, cubo di Necker

Assenza di corrispondenza oggetto fenomenico – fisico

Assenza di corrispondenza oggetto fenomenico – fisico

•FIGURE AMBIGUE - Casi in cui vediamo meno di quanto c’è nello stimolo: es. candelabro o volti umani, es. volto o donna in cammino

Assenza di corrispondenza oggetto fenomenico –fisico

• DISTORSIONI - Casi in cui vediamo in maniera distorta ciò che è fisicamente presente nello stimolo.

Illusione di Hering, di Muller Lyer, di Zoellner

Assenza di corrispondenza oggetto fenomenico –fisico • DISTORSIONI - Casi in cui vediamo in maniera distorta

ciò che è fisicamente presente nello stimolo.

Griglia scintillante: nelle intersezioni delle linee bianche si osservano macchie grigie in continuo cambiamento

•FIGURE PARADOSSALI o IMPOSSIBILI

Assenza di corrispondenza oggetto fenomenico – fisico

Le leggi della Gestalt

•Raggruppamento percettivo: cogliamo la realtà non come insieme di sensazioni slegate ma come unità significative.

•Leggi della Gestalt (alcune di Wertheimer, 1923)

Prossimità, similarità, chiusura, buona continuazione

Vicinanza e lettura

• Applicazioni alla lettura: es. effetto della vicinanza

• SOLITAMENTECHIARA

• SOLITAMENTE CHIARA

• SOLITA MENTE CHIARA

• SOLITAMENTE CHI ARA

Simmetria e buona continuazione

Conflitto tra leggi

• In caso di conflitto tra leggi diverse, principio di parsimonia: si impone il principio che dà origine alla configurazione più semplice.

Vicinanza contro chiusura

Orientamento contro somiglianza

Figura – sfondo

• Quando è probabile che una parte del campo assuma il ruolo di figura:

• grandezza relativa: es. bracci -> la regione di area minore diventa figura

• orientamento -> bracci orientati secondo le direzioni principali dello spazio

• Sfondo come schema di riferimento

Figura – sfondo

Figura – sfondo

inclusione -> diventa figura la regione inclusa

convessità -> le regioni con contorno convesso diventano figura

Le figure ambigue: ambiguità di significato

Dimostrano che l’attività percettiva è un processo attivo, dinamico e automatico. Processi di riorganizzazione e di reinterpretazione.

Le figure ambigue: ambiguità di significato

Dimostrano che l’attività percettiva è un processo attivo, dinamico e automatico. Processi di riorganizzazione e di reinterpretazione.

Le figure ambigue: il rapporto tra il tutto e le parti

Altri fenomeni percettivi: le costanze

• COSTANZA DI FORMA: nonostante le variazioni sulla retina percepiamo la porta come la stessa

Altri fenomeni percettivi: le costanze

• COSTANZA DI FORMA: nonostante le variazioni sulla retina. Un caso a sé: la percezione di volti. Il nostro cervello è specializzato nella percezione dei volti normali in posizione diritta. Processo olistico?

Altri fenomeni percettivi: le costanze

•COSTANZA DI COLORE – nonostante le variazioni nell’illuminazione percepiamo l’oggetto dello stesso colore

Altri fenomeni percettivi: le costanze

•COSTANZA DI GRANDEZZA – non percepiamo gli oggetti più piccoli quando ci allontaniamo da essi

Altri fenomeni percettivi: le costanze

•COSTANZA DI GRANDEZZA

Altri fenomeni percettivi: le costanze

• COSTANZA DI GRANDEZZA; DI FORMA; COSTANZA CROMATICA: come spiegarle?

• Teoria inferenziale: es. grandezza frutto di un’inferenza

• Teoria della percezione diretta: la familiarità con un oggetto non è requisito necessario perché sia percepito come costante.

• La percezione delle costanze è un fenomeno relazionale. Proprietà di campo, cioè non solo dell’oggetto in sè

Altri fenomeni percettivi: la percezione del movimento

• Quando ci muoviamo, le immagini sulla retina si spostano -> ma costanza della posizione.

• Possibili errori di percezione del movimento retinico assoluto:

es. treno

• In genere il movimento dell’oggetto rispetto allo sfondo indica il movimento.

Il movimento indotto

Movimento indotto:

• es. punto su uno schermo: illusione di movimento del punto se lieve spostamento dello schermo.

• es. punto in un rettangolo: illusione di spostamento in senso opposto di punto e rettangolo

Reale

Reale

Percepito

Percepito

Movimento apparente o stroboscopico

•Movimento apparente o stroboscopico Wertheimer, 1912 - Tachistoscopio, apparecchio per controllare i tempi di presentazione di figure.

•2 luci vicine si accendono e spengono. Ritmo • intervallo maggiore di 200 ms: sequenza

• intervallo compreso tra 50 e 150 ms: 1 luce che salta e si sposta

• intervallo sotto i 20 ms: 2 luci in contemporanea

•2 eventi (accensione e spegnimento) si fondono in uno: movimento

Illusione di movimento

Illusione di movimento

Movimento biologico

Che cos’è?

Movimento biologico

• Movimento biologico o biomeccanico (Johansson, 1973)

• Attore vestito di nero, al buio, con 12 punti luminosi. Se fermo irriconoscibile, se si muove in 100 ms si capisce che è una persona

• Anche capacità di identificarne il genere. Anche animali.

Movimento biologico

• Anche forme di movimento molto semplici e stilizzate ci consentono di rilevare azioni ed emozioni.

In sintesi, sulla teoria della Gestalt

• Gestalt: Il metodo fenomenologico

• Temi di studio:

• 1. Assenza di corrispondenza oggetto fenomenico-oggetto fisico

• 2. Leggi della “Gestalt”: l’organizzazione del campo percettivo

• 3. Le figure ambigue

• 4. Le costanze percettive

• 5. La percezione del movimento

Ancora, su percezione e riconoscimento di oggetti

• Teoria della percezione diretta di Gibson

• Teorie della percezione diretta e indiretta

• Una teoria cognitivista: la teoria di Marr

• Riconoscimento degli oggetti: la teoria di Biederman dei geoni

• Riconoscimento degli oggetti: le sagome o template

Teoria della percezione di Gibson

• Rifiuto della teoria cognitivista dell’elaborazione delle informazioni: le informazioni sono già presenti nella stimolazione e possono essere colte direttamente.

• Teoria della percezione diretta.

• Sensi = sistemi percettivi diretti con la funzione di cogliere le invarianti strutturali disponibili nell’ambiente. Ad esempio, l’informazione raccolta dall’occhio è quella necessaria per la percezione visiva.

Teoria della percezione di Gibson

• “Ask not what is inside the observers head, but what the observers head is inside of.”

• E’ impossibile studiare processi percettivi e cognitivi indipendentemente dal contesto e dal tipo di implementazione. Nesso organismo-ambiente (= ciò che circonda l’organismo). Ambiente (environment) non corrispondente all’ambiente fisico

Teoria della percezione di Gibson

L’ambiente varia: vita e morte degli organismi. Nell’ambiente c’è:

• un mezzo (atmosfera) che ci permette di spostarci e di percepire le sostanze,

• delle sostanze (rocce, suolo, minerali, piante, animali ecc.)

• delle superfici che riflettono la luce, hanno una forma, una tessitura, variano

Gibson: il flusso ottico e il movimento dell’osservatore

•Quando ci muoviamo in un ambiente statico, la luce entra nell’occhio in movimento dell’osservatore, subendo modificazioni continue e sistematiche: il FLUSSO OTTICO. •Da assetto ottico, statico -> a flusso ottico, dinamico.

•Nel mutamento aspetti che restano INVARIANTI: es. rigidità degli oggetti.

•Il movimento è essenziale per la visione. Il movimento dell’osservatore nel flusso produce trasformazioni nel flusso ottico.

Gibson: il flusso ottico e il movimento dell’osservatore

L’osservatore è un passeggero che guarda dal retro di un treno.

L’osservatore è un pilota che vola sotto nuvole basse.

Gibson: il flusso ottico e le invarianti

Esempi di invarianti, che ci aiutano a cogliere la profondità: la tessitura

e la prospettiva lineare

Gibson: il flusso ottico e le invarianti

•Mondo terrestre = fatto di superfici che si modificano. Flusso ottico

•Luce riflessa dalle superfici: confluisce agli occhi in un fascio di raggi che variano in funzione di:

•a. distanza

•b. grana delle superfici (tessitura)

•c. oggetti.

•Il sistema percettivo analizza le scene visive in termini di superfici e oggetti, non costituenti elementari (pixel, contorni, geoni ecc.)

•Le invarianti sono colte (“picked up”) dall’osservatore.

Gibson: le affordance • Concetto di affordance: l’ambiente si rende

disponibile al soggetto. Affordance (da “offrire”): ciò che l’ambiente offre

• Es. ostacolo-> affordance di collisione; es. via -> affordance di locomozione.

• Cambiamenti dell’ambiente introdotti dall’essere umano: per cambiare cio’ che l’ambiente “affords”

• Percepire le affordance = non implica accedere al significato. L’informazione nella luce dell’ambiente specifica le affordance.

Nozione di affordance (Gibson, 1979).

L’ambiente si offre al soggetto. Es. mela

Le Affordances riguardano SIA la percezione che l’azione

Le Affordances sono SIA soggettive che oggettive

Le Affordances riguardano SIA l’ambiente che gli individui

Le Affordances sono variabili

Artefatti: abbiamo modificato

l’ambiente per modificare quello

che ci offre (afford)

Gibson: le affordance

Gibson: le affordance

Le affordance sono variabili, sia soggettive che oggettive

Sono rapportate

alle dimensioni

degli individui

seggiolone: ottima affordance per sedersi per i bambini, non per gli adulti

Gibson: le affordance

Le affordance sono variabili, sia soggettive che oggettive

Foglia: ottima affordance per il riposo o per camminare per una formica, non per un elefante

Affordance, masochismo e altro…

Affordance «sbagliate»

Esempi di progettazione che

NON facilita l’uso!

Teorie della percezione diretta e indiretta: differenze

• Percezione diretta (Massironi, 1998):

Non ci sono processi inferenziali che portano all’esito percettivo

La percezione diretta è innata

La percezione diretta è veloce, automatica, non influenzata da altri processi cognitivi

La percezione diretta è immediata: non ci sono passaggi tra stimolo ed esito percettivo

La percezione diretta è inevitabile

L’informazione che raccogliamo è sufficiente, non è carente e da integrare

Tratto da S. Lehar

Teorie della percezione diretta e indiretta: differenze

• Percezione diretta (Massironi, 1998):

Non ci sono processi inferenziali che portano all’esito percettivo

La percezione diretta è innata

La percezione diretta è veloce, automatica, non influenzata da altri processi cognitivi

La percezione diretta è immediata: non ci sono passaggi tra stimolo ed esito percettivo

La percezione diretta è inevitabile

L’informazione che raccogliamo è sufficiente, non è carente e da integrare

Tratto da S. Lehar

Teoria cognitivista della percezione

• Percezione come inferenza inconscia. Inoltre:

• La percezione non è processo unico ma composto almeno da 2 stadi (segmentazione e ricomposizione che dà luogo al riconoscimento)

• 1. Processo primario: organizzazione dell’input sensoriale - In questa fase non interviene la conoscenza; è un processo parallelo e simultaneo, veloce, automatico.

• 2. Processo secondario: riconoscimento di configurazioni, interpretazione, attribuzione del significato: Marr, Treisman, Neisser.

Marr (1982): "Vision is a process that produces from images of the external world a description that is useful to the viewer".

Sistema visivo: struttura a strati, che opera per stadi.

Marr (1982) propone 4 livelli di rappresentazione

•Immagine

•Sketch primario

•Sketch a 2 ½ D

•Sketch a 3D

•Ogni forma di rappresentazione ha un insieme di primitivi

Una teoria cognitivista computazionale: la teoria di Marr

La teoria di Marr: l’abbozzo primario e a 2D e mezzo

•I. Immagine – rappresenta l’intensità della luce Primitivi: intensità della luce

•II. Abbozzo (sketch) Primario. Rappresenta i cambiamenti di intensità . Primitivi: linee, contorni, angoli v. cellule del sistema visivo primario: sensibili a variazioni di intensità della stimolazione sulla retina. Cellule semplici (stimoli lineari con orientamento dato), cellule complesse (indipendenti dall’orientamento)

•II. Abbozzo a 2D ½. Rappresenta le superfici visibili. Primitivi: superfici con diverso orientamento. A questo livello moduli indipendenti. Forniscono informazione su distanza e orientamento delle superfici dell’oggetto rispetto all’osservatore -> insieme di coordinate centrate sull’osservatore.

La teoria di Marr: il modello a 3D

•IV. Modello a 3D – rappresenta la struttura 3D – Primitivi: cilindri con orientamento

• Risolve il problema della visione di livello alto: riconoscimento degli oggetti.

• Costanza dell’oggetto: non cambia con il punto di vista.

• Implica un quadro di riferimento basato sull’oggetto

• Rappresentazione astratta e tridimensionale degli oggetti: cilindri

La teoria di Marr: una sintesi

Teoria di Marr e di Biederman del riconoscimento degli oggetti

• Presuppongono almeno due fasi:

• Prima fase: descrizione dell’oggetto in termini di componenti elementari: bordi, linee, angoli

• Seconda fase: il sistema confronta la descrizione dell’oggetto con le descrizioni delle forme di varie categorie di oggetti in memoria – Marr: 3 fasi: dall’abbozzo primario al livello 3D

– Biederman: 3 fasi: decomposizione in elementi semplici; categorizzazione in 36 geoni; combinazione con riconoscimento. Rilevanza delle proprieta’ non accidentali (es. contorni).

La teoria basata su tratti (features) di Biederman: i geoni

3 fasi: decomposizione in elementi semplici; categorizzazione in 36 geoni o ioni geometrici; combinazione con riconoscimento.

Geoni = primitivi.

La teoria di Biederman: i geoni

Ogni geone è caratterizzato da proprietà non accidentali: (1) bordi diritti o curvi, (2) asse diritta o curva, and (3) lati costanti, espansi, o sia espansi che contratti

Dimostrazioni a favore della teoria di Biederman: i geoni

Riconoscimento

migliore in b che in c

dato che i geoni sono

identificabili

Vantaggi e svantaggi della teoria di Biederman

Processo di identificazione semplice, teoria elegante. Ma limiti:

1. Non è in grado di rappresentare alcune differenze di forma / Per Biederman in questi casi entra in gioco un sistema di riconoscimento distinto

2. Predice che il riconoscimento degli oggetti non differisca in funzione del punto di vista, se i geoni sono visibili

Ma disconferme empiriche: Palmer, Rosch, Chase, 1981: tempi di riconoscimento diversi a seconda della prospettiva

greebles

La teoria del riconoscimento basata sui template

•Template = sagoma

•Riconoscimento di caratteri tipografici

Fallimento della teoria del confronto con un “template” semplice

Possibilità di far uso di template “ricchi” (più immagini dell’oggetto da un punto di vista specifico)

Problema: Studio solo di WEIRD

WEIRD – Western Educated Industrialized Rich Democratic Psicologia sperimentale, economia: campioni spesso formati da WEIRD

Psicologia: 70% delle citazioni dagli USA (in chimica 37%)

Assunto sottostante: I processi cognitivi sono universali

Percezione e differenze culturali

Illusione di Mueller-Lier:

Gli studenti e i bambini americani sono ad un estremo della distribuzione, all’altro popolazione San del deserto del Kalahari.

Persino un processo apparentemente di base come la percezione è modulato dalla cultura / educazione/ambiente (es. tipo di mobili).

Percezione e azione La sensazione

La percezione

Teorie della percezione diretta

Gestalt

Gibson

Teorie della percezione indiretta: Marr, Biederman

Tra percezione e azione: Affordance e microaffordance

Le affordance sono variabili, sia soggettive che oggettive

Sono rapportate alle dimensioni degli individui

seggiolone: ottima affordance per sedersi per i bambini, non per gli adulti

Tra percezione e azione: le affordance

Oggetti con affordance sbagliate

Oggetti con affordance sbagliate

Quando si sbagliano le affordance

Osservare un oggetto attiva informazione motoria e potenzia le affordance legate alle interazioni visuomotorie con quell’oggetto MICRO-AFFORDANCE (Ellis & Tucker, 2000): Micro-componenti delle azioni (es. paggiungimento, prensione) Per interagire con uno specifico oggetto Pattern neurali prodotto dell’associazione tramite esperienza di stimoli visivi e risposte motorie

Rispetto a Gibson: importanza della base neurale

Percepire per agire: micro-affordance

Affordance e azione: alcune domande

Domande:

Esistono tipi diversi di affordance?

Le affordance sono automatiche o modulate dal

contesto fisico/sociale/culturale?

tucker & ellis, 2001

compito: categorization: natural objects or artefacts. I partecipanti rispondono riproducendo una presa di forza/di precisione.

risultati: compatibilità tra grandezza dell’oggetto / tipo di presa Spiegazione: osservare un oggetto riattiva le “affordance” ad esso associate (replicato con modello computazionale: Caligiore Borghi Parisi Baldassarre, Psych. Review, 2010)

tucker & ellis, 1998

compito: premere un tasto sulla destra/sinistra per decidere se gli oggetti sono diritti o rovesciati

risultati: compatibilità tra la collocazione del manico e del pulsante (destra/sinistra)

Automatico = indipendente dal compito Stesso tipo di affordance?

Tipi diversi di affordance? Raggiungimento e prensione

Tipi diversi di affordance? affordance stabili e variabili

le affordances possono essere: “stabili” / permanenti – basate su associazioni visuomotorie a

lungo termine. es. grandezza. “temporanee”/variabili – si basano su informazione visiva

online. es. orientamento attuale di un oggetto.

non dicotomia •Ipotesi di lavoro: affordance stabili parte della rappresentazione dell’oggetto? Affordances stabili rappresentate nel sistema ventrale (o dorso-ventrale), affordance variabili in quello dorsale (o dorso-dorsale)?

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Stabili: attivazione fronto-parietale più lateralizzata (emisfero sinistro) Variabili: attivazione fronto-parietale bilaterale, dorsale

Stabili: via ventro-dorsale V-D Variabili: via dorso-dorsale D-D (Rizzolatti &

Matelli, 2003)

Sakreida et al., 2016

Tipi diversi di affordance? affordance stabili e variabili

Differenza tra tipi di informazione motoria: COME, HOW (manipulazione, azione) e PER COSA WHAT FOR (funzione): Evidenze comportamentali - Klatzy et al., 1987; volumetrico vs. funzionale (Bub et al, 2008); oggetti conflittuali (Jax & Buxbaum, 2010) Evidenze con pazienti – doppie dissociazioni manipolazione / funzione aprassia - aprassia-agnosia (Buxbaum et al, 2000; Sirigu et al., 1991) Studi di Brain imaging – Corteccia premotoria ventrale sinistra: oggetti manipolabili, utensili, azioni ad esse associati (Martin, 2007)

Tipi diversi di affordance? manipolazione e funzione

Anelli, Ranzini, Nicoletti & Borghi, 2013

Compito: bisecare la linea al centro Risultati: tendenza ad allontanarsi dagli oggetti pericolosi nel bisecare la linea Legame affordance-emozioni

Tipi diversi di affordance? affordance e oggetti pericolosi

Torce: hanno una parte legata all’afferramento (AFFORDANCE) e una legata alla funzione.

COMPITO: Discriminazione di forma (diritta rovesciata) vs. di colore (rosso-blu).

Effetto dello “stato” della torcia (accesa, spenta)

A

DB

C

Tipper et al., 2006; Pellicano, Iani, Borghi, Rubichi, Nicoletti, 2010.

Automaticità posta in dubbio: effetto affordance presente solo nel compito di discriminazione di forma (Tipper et al., 2006) e solo con la torcia accesa: simulazione!

Affordance dipendenti dal compito

Immagini di 20 artefatti (oggetti conflittuali associati ad una postura

di spostamento/manipolazione vs. uso (es. cavatappi)

Contesto associato a manipulazione (es. cassetto) vs. uso (es.

sulla bottiglia).

Scene quotidiane: ufficio, cucina, bagno, ognuno contenente 4

distrattori.

Kalenine, Shapiro, Flumini, Borghi, Buxbaum, 2014

Affordance dipendenti dal contesto

Risultati: effetto di compatibilità scena di manipolazione e uso /

postura di forza e precisione

Effetto più marcato con le scene di uso e la postura di precisione

+

PRESS SOA 200-450 ms

acoustic: NATURAL ? ARTEFACT

response:

CLENCH / PINCH

Affordance dipendenti dal contesto

Oggetti presentati nello spazio peri- o extrapersonale (vicino / lontano), verbi di osservazione – manipolazione - funzione

sposta

versa

osserva

Affordance dipendenti dal contesto

Costantini, Scorolli, Ambrosini, Borghi, 2011

Attivazione delle affordance modulata dallo spazio di raggiungimento – Flessibilità, non solo automaticità: affordances modulate dal contesto.

**

**

Function Action Observation

Peripersonal ExtrapersonalM

ea

nR

Ts (

mse

c)

600

650

700

750

800

850

900

Affordance dipendenti dal contesto

Playground – parchi giochi di Van Eyck ad Amsterdam, dopoguerra. Affordance: stimolano la creatività dei bambini. Differenza rispetto ad altalene e scivoli, dotate di funzioni precostituite. LImite: standardizzazione: uguale distanza tra blocchi e barre.

Affordance e ambiente

Withagen, Caljouw, 2017

Cucina di un ristorante e officina, oggetti congruenti e non. Compito di STOP: rispondere all’oggetto, trattenersi con la X. Poi ricerca visiva: rispondere quando appare l’oggetto target in una rosa di 7 oggetti vs. quando appaiono solo distrattori.

Affordance e ambiente

Wokke et al., 2016

Compito STOP: TR più veloci con contesto congruente. Nessun effetto nel compito di ricerca visiva: quindi non è un effetto meramente attentivo. Componente ERP N2 (200–300 ms) più forte quando devono trattenersi. Quindi: il contesto potenzia gli accoppiamenti percezione-azione.

Affordance e ambiente

Wokke et al., 2016

Becchio, Sartori, Castiello, 2010

Studio di cinematica Condizione individuale: raggiungere e ricollocare l’oggetto. Condizione sociale: dare all’altro Condizione di perturbazione: l’altro avanza una richiesta inaspettata Condizione sociale: ampiezza del picco di velocità più ridotta: attenzione all’altro/a? Perturbazione: Deviazione della traiettoria del braccio verso il partner Quindi: affordance sociali?

Affordance dipendenti dal contesto sociale

Becchio, Sartori, Castiello, 2010

Condizione individuale: raggiungere e ricollocare l’oggetto. Condizione cooperativa Condizione competitiva Risultati Profili di velocità - Tempo di decelerazione: più lungo nella situazione cooperativa che nella neutra – attenzione all’altro/a? Velocità del polso: tempo di decelerazione più breve nella situazione competitiva

Quindi: le affordance si modificano in contesto sociale, sono influenzate dalla presenza di altri e dalla nostra intereazione con loro.

Affordance dipendenti dal contesto sociale

Le affordance sono dipendenti dal contesto e flessibili

Scene (manipolazione e funzione)

Spazio corporeo (vicino, lontano)

Contesto sociale

Borghi (2014); Borghi, Riggio (2015)

Affordance, automaticità, contesto

Percezione e azione La sensazione

La percezione

Teorie della percezione diretta

Gestalt

Gibson

Teorie della percezione indiretta: Marr, Biederman

Tra percezione e azione: Affordance e microaffordance