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RREEGGOOLL AAMM EENNTTOO UURRBBAANNII SSTTII CCOO
VARIANTE PER LA VALORIZZAZIONE ED IL RECUPERO FUNZIONALE DELLO STADIO
‘PORTA ELISA’
Gruppo di lavoro
Arch. Maurizio Tani Dirigente Settore Dipartimentale Programmazione e Pianificazione del Territorio
Arch. Costantino Di Piero
Responsabile U.O. 7.1 Strumenti Urbanistici Dott. Arch. M. Etrusca Del Debbio
Geom. Mauro Baccerini
Geom. Marco Della Lunga
Geol. Ilaria Nardi (Indagini geologico-tecniche)
Garante della Comunicazione
Dott.ssa Silvia Giusti
Consulenza esterna Dott. Agronomo Elisabetta Norci (Valutazione integrata)
Sindaco Prof. Mauro Favilla
Agosto 2010 RELAZIONE ILLUSTRATIVA
1. PREMESSA
L’Amministrazione Comunale con delibera di Giunta
Municipale n. 550 del 24.11.09, in ottemperanza agli indirizzi
approvati con specifico o.d.g. del Consiglio Comunale, ha
approvato il master plan finalizzato alla valorizzazione ed al
recupero dello Stadio Porta Elisa. Il percorso di confronto di
questa iniziativa e gli indispensabili approfondimenti degli
elementi costituenti la proposta di partenza, hanno comportato
il necessario affinamento dei tematismi progettuali in relazione
anche alle specificità emerse da parte della soc. Sportiva
Lucchese sia per quanto attiene la dimensione urbanistica che
le componenti funzionali che qualificano l’organismo
architettonico. I contributi emersi durante la procedura di
assoggettabilità alla VAS sono stati analizzati e hanno, in parte,
contribuito ad una “rivisitazione” delle scelte progettuali del
primo documento di master plan. Ciò ha dato luogo alla
predisposizione di una integrazione, approvata con delibera
G.M. n. 397 del 10.8.2010. Al master plan così ridefinito si
rimanda per maggior dettaglio, con particolare riferimento alla
relativa scheda di progetto.
L’Amministrazione Comunale di Lucca, inoltre, con il progetto
di riqualificazione dello stadio Porta Elisa tende ad affermare il
ruolo strategico di servizi di interesse collettivo all’interno
della politica urbana. L’intervento, infatti, si pone in linea con
altre esperienze Europee nelle quali la riorganizzazione dello
stadio diviene occasione di azioni di più ampia scala.
Nel caso di Lucca il ridisegno urbano potrà permettere la
configurazione di una polarità di servizi interagente con lo
spazio dello stadio riorganizzato in modo confortevole e
funzionale.
2. IL PROGETTO DEGLI ANNI ‘30
Negli anni ’30 gli architetti Fagnoni e Mannozzi insieme con
l’ingegnere Bianchini si aggiudicarono il concorso per la
progettazione e la realizzazione del nuovo stadio di Lucca.
Il progetto prevedeva, su esplicita richiesta del bando di
concorso, oltre alla grande tribuna capace di contenere 2500
spettatori protetti da una pensilina in cemento armato, tre
gradinate scoperte e separate tra loro.
Il campo da gioco, regolamentare per le partite internazionali,
dotato di palestra ed annessi, doveva essere delimitato dalla
pista podistica a sei corsie corredata di pedane per i salti
nonché da due campi per la pallacanestro e due per il tennis.
L’Amministrazione Comunale si limitò a realizzare la tribuna
coperta e quella popolare in rettifilo nonché le sistemazioni
dell’area.
Rispetto al progetto originario lo stadio ha subito profonde
modifiche e progressivi ampliamenti quali le aggiunte delle
due gradinate scoperte sui lati corti, l’ampliamento della
gradinata nord, la soppressione delle piste di atletica, sul cui
spazio si è sovrapposta una trincea-fossato in cemento armato.
A questi interventi se ne sono associati altri rivolti a rendere
più confortevole l’accoglienza degli spettatori e a rendere
conforme l’organismo alle normative per gli impianti sportivi.
Si è ottenuto così lo stadio come lo vediamo oggi.
3. Il SISTEMA INFRASTRUTTURALE E LE
RELAZIONI URBANE
Dall’analisi del tessuto urbano della città di Lucca risulta
evidente che l’area dello Stadio Porta Elisa si configura come
polarità tale da determinare più ampie azioni di valorizzazione
urbana.
urbana.
La rete infrastrutturale mostra una possibile riqualificazione
verso nord attuabile attraverso il potenziamento e la
riconfigurazione della linea ferroviaria (metropolitana di
superficie) e attraverso sistemi di mobilità e di interscambio, in
collegamento con gli snodi autostradali; non ultimo il sistema
dei parcheggi, ben sviluppato verso ovest, potrà essere
potenziato in questa zona in relazione ai diversificati carichi
urbanistici. Una programmazione funzionale dell’area dello
stadio potrebbe determinare una migliore dotazione di spazi per
la sosta nella parte nord-est della città, anche attraverso la
ricerca di collegamenti funzionali con altri ambiti, ed in
particolare con il parcheggio nell’area della ex Caserma
Mazzini.
La riqualificazione di questo comparto, in stretta relazione
funzionale con il sistema delle Mura Urbane e con le principali
assialità urbane, oltre ad un ruolo di servizio, potrà inserirsi in
modo organico in relazione alle specificità delle funzioni nel
circuito turistico-monumentale del Centro Storico, rafforzando
e valorizzando il rapporto con le attività commerciali.
4. LINEAMENTI DI PROGETTO
L’architettura degli anni ‘30 rappresenta una “invariante”
assunta quale elemento guida per la formulazione del
progetto: gli elementi costitutivi e l’organicita’ dell’impianto
originario costituiranno, infatti, la matrice della soluzione
architettonica del nuovo organismo.
La ristrutturazione dello Stadio sarà caratterizzata da elementi
rivolti a valorizzare le permanenze della struttura storica,
adeguatamente restaurate ed interagenti con la nuova
architettura; d’altro canto la progettazione dei nuovi edifici
dovrà essere svolta adottando i principi della sostenibilità
ambientale.
Il nuovo organismo, attraverso la concatenazione di funzioni di
interesse collettivo, dovrà assumere il ruolo di centralità e di
relazione con la città attraverso la rete della mobilità ciclabile e
pedonale. Per quanto concerne i flussi di traffico, particolare
attenzione dovrà essere posta all’organizzazione del sistema di
mobilità ed alla creazione di parcheggi sia a raso che in
sottosuolo, in modo da perseguire gli obbiettivi di
ecosostenibilità ambientale.
Il piano progetto dovrà comunque risolvere in modo organico il
rapporto fra la valorizzazione dell’esistente e le nuove fasi di
intervento.
5. TIPOLOGIE DI INTERVENTO
Il progetto si articola in quattro unità funzionali, chiamate
Unità Minime di Intervento (UMI) individuate graficamente
nel master plan, che potranno attuarsi anche per distinte fasi.
Si dovrà prioritariamente perseguire il recupero e la
valorizzazione delle preesistenze dell’edilizia storica originale,
pertanto è previsto alla corrispondente UMI A un intervento di
restauro e risanamento conservativo, in ciò compreso
naturalmente anche l’adeguamento alle normative di sicurezza
vigenti. Le destinazioni d’uso, oltre a quella della sede della
società con videoteca-museo, sono finalizzate agli spazi
funzionali al gioco del calcio (spogliatoi, servizi, palestra, ecc.)
e alla creazione di speciali aree riservate agli abbonati e club
dei tifosi. In questa unità è compreso anche il campo sportivo.
Per l’UMI B potrà essere previsto un intervento di sostituzione
dell’attuale tribuna, non significativa sotto il profilo
architettonico e fortemente alterata da interventi di
adeguamento, con un nuovo corpo edilizio che rispetta
l’impostazione planimetrica del progetto originario. La
soluzione prefigurata, in coerenza con le più avanzate
esperienze di riqualificazione degli impianti di calcio, prevede
un’ interazione di funzioni congiunte alle attività sportive ed
agli spazi per gli spettatori quali locali di ristoro e salette
private e servizi. All’interno dello sviluppo planivolumetrico
potranno trovare collocazione spazi per multisala, luoghi di
intrattenimento quali ristoranti, negozi di vicinato, librerie,
mostre, ecc. In alternativa alla multisala potrebbero essere
realizzati palestre – centri wellness e fitness.
Nell’UMI C, prospiciente le Mura Urbane, si prevede la
permanenza del muro perimetrale esistente e la realizzazione
delle tribune delle curve, integrate con spazi commerciali al
piano terra e sale per la convegnistica e la formazione
professionale, hotel e time-sharing. La conformazione
planivolumetrica delle due curve richiama, nella forma, il
progetto degli anni ’30. In questa Unità è prevista anche la
sistemazione a verde e viabilità pedonale/ciclabile dell’area
compresa tra il muro perimetrale e la circonvallazione, con la
eliminazione degli impianti di distribuzione carburanti.
Nell’UMI D, corrispondente all’attuale curva Est, le destina-
zioni che si associano agli spalti saranno quelle del terziario
commerciale, direzionale, ricettivo, oltre a residenza
specialistica e servizi.
6. VALUTAZIONE INTEGRATA
Nella legislazione regionale toscana il processo di valutazione
integrata è stato introdotto con la L.R. n. 49/99 “Norme in
materia di programmazione regionale”, modificata con L.R.
61/04, la quale pone, tra gli obiettivi generali, quello di
assicurare la coerenza delle azioni di governo, in un’ottica di
integrazione delle politiche settoriali e di coordinamento
territoriale degli interventi regionali, al fine di ottenere uno
sviluppo qualificato e sostenibile.
Con la L.R. 3 gennaio 2005, n.1, all’art.11, la Regione
Toscana ha stabilito che gli strumenti della pianificazione
territoriale e gli strumenti di governo del territorio e, quindi,
anche i piani e i programmi comunali o le loro varianti, devono
essere sottoposti a Valutazione Integrata.
Le modalità tecniche, il processo e i criteri per la valutazione
di piani e programmi sono disciplinati dal Regolamento di
Attuazione n° 4/R dell’art. 11 comma 5 della L.R. 1/2005,
pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana il
14/02/2007 ed entrato in vigore nel maggio del 2007.
Tale Regolamento recepisce anche le disposizioni europee
riguardanti la valutazione degli effetti di determinati piani e
programmi sull’ambiente, disciplinata dalla Direttiva
42/2001/CE.
L’intero processo di Valutazione Integrata non avviene
solamente ex-ante o ex-post, ma accompagna tutto l’iter della
formazione, approvazione e realizzazione del piano (sia esso
PS, RU etc.) in modo che la programmazione risulti non solo
trasparente ma anche partecipata e democratica.
La valutazione integrata ha lo scopo di mettere in evidenza le
coerenze interne ed esterne degli strumenti della pianificazione
territoriale e degli atti di governo del territorio nel corso della
loro formazione e di valutare gli effetti degli stessi in ambito
ambientale, territoriale, economico, sociale e sulla salute
umana.
Il processo di valutazione integrata, secondo quanto previsto
dagli articoli 5 e 7 del Regolamento di Attuazione n° 4/R
dell’art.11 comma 5 della L.R. 1/2005, pubblicato sul
Bollettino Ufficiale della Regione Toscana il 14.2.2007, si
svolge attraverso più fasi di valutazione, di cui una iniziale ed
una intermedia, al termine delle quali si procede alla redazione
della relazione di sintesi.
Nella valutazione iniziale vengono esaminati gli scenari di
riferimento e gli obiettivi dello strumento di pianificazione
(RU), si verificano la fattibilità economica, giuridica e tecnica,
si individuano le forme di partecipazione, quindi si procede alla
valutazione iniziale di coerenza. Quest’ultima consiste
nell’analisi della coerenza tra gli scenari e gli obiettivi dello
strumento di pianificazione da valutare, e tra gli obiettivi dello
strumento da valutare e gli obiettivi degli altri strumenti di
pianificazione ed atti di governo del territorio che interessano
lo stesso ambito territoriale.
L’esito di questa fase si concretizza nella formazione di un
documento che verrà comunicato alle autorità con competenze
ambientali e al pubblico al fine di ottenere contributi e pareri
utili per ottimizzare la valutazione.
La fase successiva, fulcro dell’intera valutazione, è costituita
dalla valutazione intermedia, che ha come oggetto la
definizione a livello specifico del quadro conoscitivo, degli
obiettivi e delle azioni per conseguire gli obiettivi con possibili
alternative e l’individuazione di indicatori; tale fase contiene:
– la valutazione di coerenza interna: valutazione di coerenza
tra linee di indirizzo, scenari, obiettivi generali e specifici,
ed eventuali alternative dell’atto di governo del territorio o
dello strumento di pianificazione territoriale e tra le azioni
intraprese e i risultati attesi;
– la valutazione di coerenza esterna: valutazione della
coerenza tra gli obiettivi dello strumento di pianificazione o
atto di governo del territorio rispetto ad altri strumenti od
atti che interessano lo stesso ambito territoriale;
– la valutazione degli effetti attesi che evidenzia gli effetti su
ambiente, territorio, società, economia e salute umana
derivanti dall’attuazione dello strumento della
pianificazione territoriale o atto di governo del territorio;
– la valutazione dell’efficacia delle azioni previste al fine di
perseguire gli obiettivi previsti dal Piano.
Durante la fase intermedia si prevede a mettere a disposizione
del pubblico e delle autorità competenti tutto il materiale
prodotto, in modo da acquisire eventuali pareri o segnalazioni.
La relazione di sintesi comprende i risultati delle valutazioni
territoriali, ambientali, sociali ed economiche e sulla salute
umana, le motivazioni delle scelte fra soluzioni diverse o
alternative, la definizione del sistema di monitoraggio ed il
Rapporto Ambientale contenente le informazioni di cui
all’allegato I della direttiva 2001/42/CE.
La relazione di sintesi viene messa a disposizione del pubblico
secondo le modalità di cui all’art.12 del Regolamento di
attuazione 4/R ed è allegata agli atti da adottare e approvare.
Per il piano di valorizzazione e recupero funzionale dello stadio
‘Porta Elisa’ è stato redatto il documento preliminare di
assoggettabilità alla VAS che ha costituito anche la fase
iniziale della Valutazione Integrata e, poiché, il piano è stato
escluso dalla VAS, il processo valutativo è proseguito con la
redazione della fase intermedia. Con la predisposizione della
relazione di sintesi si chiude pertanto il processo di
Valutazione Integrata che riassume l’intero processo valutativo.
Tale relazione riporta i risultati ottenuti dalle valutazioni
effettuate durante la redazione della Variante descrivendo
anche le scelte, le metodologie ed i criteri utilizzati. La
relazione di sintesi comprende anche il Rapporto Ambientale
contenente le informazioni di cui all’allegato I della Direttiva
2001/42/CE.
In particolare, con atto n. 7 del 8/2/2010, il Consiglio
Comunale, quale Autorità Procedente, ha avviato il
procedimento di VAS ed ha preso atto del documento
preliminare finalizzato alla verifica di assoggettabilità alla
VAS.
Con delibera n.93 del 2/03/2010, la GM (Giunta Municipale),
quale Autorità Competente, ha individuato gli Enti, quali
soggetti competenti in materia ambientale, a cui è stato
trasmesso, in data 10/03/2010, il documento preliminare
contenente sia l’illustrazione del Piano-progetto che le
informazioni ed i dati necessari all’accertamento degli impatti
significativi sull’ambiente al fine di avviare le necessarie
consultazioni e recepire i relativi pareri.
In base alle informazioni che emergono dal documento
preliminare, al contenuto dei contributi inviati dai soggetti
competenti in materia ambientale e considerato, inoltre, che in
data 21.6.2010 la Soc. Lucchese Libertas ha presentato un
approfondimento progettuale con il quale si precisa che:
approfondimento progettuale con il quale si precisa che:
− le attività commerciali sono negozi di vicinato e non si
configurano con le caratteristiche di centro
commerciale;
− le attività ricettive previste riguarderanno l’ospitalità
per circa 120 persone;
− i parcheggi previsti sono collegati alle attività, e
comunque quelli di uso pubblico collegati con le stesse
hanno capacità inferiore a 500 posti auto;
la Giunta Comunale con Delibera G.M. n.313 del 22.6.2010 ha
emesso il provvedimento di verifica escludendo il Piano di
valorizzazione e di recupero funzionale dello stadio “Porta
Elisa” dalla procedura di VAS come previsto dal comma 4
dell’art. 22 della LR 10/2010 e definendo che:
− le prescrizioni integrano quelle già contenute nella
Verifica di Assoggettabilità e verranno prese in
considerazione ai fini della pianificazione e
progettazione;
− i dati conoscitivi entreranno a far parte del Rapporto
Ambientale della Valutazione integrata che sarà
elaborata contestualmente alla Variante.
Il Piano viene quindi sottoposto alla Valutazione Integrata
(Valutazione Intermedia) come previsto dal Regolamento di
Attuazione n° 4/R dell’art. 11 comma 5 della L.R. 1/2005,
pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Toscana il
14/02/2007 .
Il Piano di valorizzazione e di recupero funzionale dello stadio
“Porta Elisa” , oggetto della presente Variante, risponde, sulla
scala di competenza, alle prescrizioni derivanti dal Documento
Preliminare, così come dettagliatamente descritte nella
relazione di sintesi, rimandando alle successive fasi progettuali
gli interventi di maggior dettaglio.
Una delle fasi essenziali del processo di Valutazione Integrata è
rappresentata dalla partecipazione, come specificato all’art.12
del Regolamento di attuazione 4/R. La partecipazione si
del Regolamento di attuazione 4/R. La partecipazione si
sviluppa attraverso il confronto e la collaborazione con soggetti
istituzionali, associazioni ambientaliste, parti sociali e
attraverso i pareri dei cittadini durante tutta la fase di
elaborazione del Piano.
Il Comune deve quindi prevedere la partecipazione di soggetti
esterni all’Amministrazione e la messa a disposizione delle
informazioni relative alla valutazione stessa.
Il processo di Valutazione Integrata del piano in questione è
avvenuto con l’avvio del procedimento di Vas approvato con
atto di C.C. n. 7 del 8.2.2010 ed è proseguito con l’invio agli
Enti competenti del documento preliminare-valutazione iniziale
al fine di avviare le necessarie consultazioni e ricevere pareri.
Contemporaneamente tutti gli atti sono stati resi consultabili
attraverso il sito web dl Comune.
La partecipazione proseguirà con l’invio agli Enti ed ai soggetti
interessati della presente proposta di variante e della relazione
di sintesi della Valutazione Integrata, con un eventuale incontro
pubblico di presentazione della stessa oltrechè una costante
implementazione del sito istituzionale.
7. VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO
L’area oggetto di intervento è individuata nella cartografia di
Regolamento Urbanistico (tavola URB 10) come “spazi e
attrezzature d’interesse generale” (art. 134 delle NTA) per la
quasi totalità, corrispondente all’attuale impianto sportivo, e
come aree terziarie (attività commerciali - art. 127 - e
distribuzione di carburanti – art. 128 delle NTA) in piccola
parte sul lato ovest a ridosso della circonvallazione, oltre a
viabilità e parcheggio lungo viale Gramsci.
La variante in oggetto prevede l’identificazione personalizzata
di tutta l’area interessata dall’intervento destinandola nella sua
interezza a “spazi e attrezzature d’interesse generale”
contrassegnata da un simbolo (lettera S), cui corrisponde un
comma specifico del corrispondente art. 134 delle NTA.
Nel nuovo comma si individua il tipo di intervento facendo
riferimento di massima al master plan approvato con le citate
delibere G.M. n. 550/2009 e 397/2010 e si dettano parametri
urbanistici ed edilizi quali l’altezza massima, la superficie utile
e le categorie di destinazione ammesse.
E’ da rilevare il fatto che l’intervento oggetto della presente
variante costituisce un’azione di sviluppo all’interno di un’area
edificata ed urbanizzata e che pertanto, secondo i criteri
applicati nel Piano Strutturale e nello stesso Regolamento
Urbanistico vigente, non si configurano condizioni generanti
nuovo consumo di territorio.
8. ELEMENTI COSTITUENTI LA VARIANTE AL RU
Fanno parte della variante al Regolamento Urbanistico:
- la presente relazione
- l’elaborato “Estratti cartografici e Norme Tecniche di
Attuazione – stato attuale/stato in variante”
- la relazione geologica
corredata dalla
“Valutazione Integrata – relazione di sintesi” e relativi
allegati.