Qualche pagina del- lalbum dei ricordi del secolo scorso (piccola quotidianità) Avanzamento...

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Qualche pagina del-

l’album dei ricordi

del secolo scorso(piccola quotidianità)

Avanzamento automatico

Fa uno strano effetto pensare “secolo scorso” quando sono passati soltanto sette anni!

Tante cose della piccola quotidianità, sopravvissute al loro tempo, le ho sol-tanto viste, altre le ho vissute diretta-mente (dal 1952), altre sono passate nel “dimenticatoio”, soppiantate da nuove tecnologie…

…e voi ricordate, o vi han-no raccontato, di qualcosa?

Eravamo più semplici, allora, ci basta-va una barchetta come questa, o an-che di carta, che importa, la fantasia non affonda… per salirci sopra con l’immaginazione e ritrovarsi lontano nel mondo e nel tempo.

Trascorsi l’infanzia a giocare nei prati, alle prese con le spine di rovo o con le punture di vespe, (che fanno un male boia!) e con irritazioni cutanee: “volevo raccoglie-re la menta ma, come la distinguo dall’ortica, le foglie sembrano uguali…” E la mamma: “toccala” .Grazie mamma, per avermi permesso di sperimentare ecapire da me, questo e tanto altro ancora.

Cominciai a scrivere con la Bi-ro ma in casa c’erano ancora i quaderni neri coi bordi rossi, pennino e calamaio .

Leggevo ancora a stento ma le figure dei fotoromanzi aiutavano: le storie finivano col matrimonio , poi nasceva un bel bambino... Ma come facevano i corpi a sape-re che erano sposati… Mistero!

Romanzi rosa, mitologia… Gli eroi belli e perseguitati mi colpivano e tendevo a trasferirne il mito sui ragazzi.

Mia madre, puntualmente, mi riportava con i pie-di per terra: “l’uomo mangia e s’abboffa come un maiale, suda , fa rumori, puzza…”

Il giorno dopo pensavo: “alla larga da ‘sto cafone!”

Ma, così preparata, poi ho sposato un uomo tro-vandolo di gran lunga migliore : grazie mamma.

Le figurine Panini dei calciatori

Se noi femminucce sognavamo sui fotoro-manzi, i maschi, invece, erano attratti dai giornaletti a fumetti e dalla raccolta delle figurine dei calciatori, oggetto di scambio.

Ma il “clou” del divertimento era il cinema domenicale.

Mio padre mi portava a vedere Kolossal, gladiatori, Franco e Ciccio, Totò, Fabrizi, Peppino ed Eduardo: forse da questi assorbii il senso dell’umo-rismo come “valore”, un punto di forza nei momenti critici, inevitabili, del-la vita.C’erano anche, è vero, “La dolce vita” e “La ciociara”, ad esempio, ma quando uscirono erano vietati ai minori. Potei vederli solo più avanti.

Poco a poco, però, persi interesse per il cinema, attratta dai “quattro salti in famiglia”.

Eravamo ancora al ballo della mattonella e spe-gnere la luce per vedere se i genitori erano al-l’erta era un classico: lo erano! la luce veniva riaccesa in un nano-secondo.

Resistemmo per un po’ ma poi capitolammo tut-ti, lasciandoci travolgere dai nuovi ritmi beat edall’ondata di novità conseguente che segnò lafine di un’epoca e l’inizio di un’altra.

Bellissimi ricordi per me, insieme alla neve a Ro-ma, ai francobolli e alla Lira.

Questo è un evento talmente raro che ho annotato le date:30/12/1939 ma non ero nata;9/2/1965 che festa: scuole chiuse;5, 6, 7/3/1971: città paralizzata;17 e 18/3/1985: dopo 14 anni, abbiamo festeggiato!10 e 11/2/1986 poi più nulla tranne nevischio.

I saluti e baci delle cartoline li spe-divamo con i francobolli della serie“Turrita”, prima dell’avvento della nuova serie “Castelli”.

Cara, vecchia

Lira,

ormai in

pensione!

Qualcuno ha detto: “la giovinezza è un periodo trop-po importante per essere affidato ai giovani…”Sottoscrivo!

Musica: “Amarcord” – Nino Rota GiEffebis@alice.itImmagini trovate nel web e rielaborate

Che tenerezza questa passeggiata nella piccola quotidianità, indietro nel tempo e all’om-bra della storia (volutamente tralasciata): certo eravamo più ingenui, meno tecnologici ma, soprattutto, eravamo giovani… è questo il vero motivo della nostalgia.

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