Presentazione standard di PowerPoint · Cos’è la Medicina Narrativa •Oltre che sulla...

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Il sottoscritto OLIVERIO FRANCESCAai sensi dell’art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell’Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009,

dichiara

che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con

soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario

che negli ultimi due anni ha avuto rapporti diretti di finanziamento con i seguenti soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario:

- ………………..- ……………………….- ……………………..

Assistenza fine vita

Francesca Oliverio

U.O.Chirurgia Generale

A.S.P. Crotone

La conoscenza del background

della persona è il fondamento di una cura efficace.

Il background di un soggetto è composto dalle sue esperienze,( politico, culturale,sociale,sanitario) da tutto ciò che ha contribuito a farne ciò che è.

CURE DI FINE VITA

Insoddisfazione dei pazienti per lacattiva comunicazione

è superiore a qualsiasi altra insoddisfazione.

LA DIMENSIONE RELAZIONALE

LA DIMENSIONE RELAZIONALE

La relazione tra il sanitario e il paziente non è incontro tra un sapere alto e uno basso , tra un sistema di conoscenze e uno di credenze, ma

una somma di narrazioni.

Byron Good,

LA DIMENSIONE RELAZIONALE

• La narrazione dell'esperienza personale dovrebbe avere un ruolo significativo nelle relazioni di cura, perché la sofferenza richiede di essere inserita in racconti reali per acquisire un senso preciso, diventare condivisibile e trasformarsi in risorsa. Tuttavia raccogliere e portare alla luce un'esperienza non e‘ facile, richiede tempi appropriati e riflessioni adeguate.

L’intervento è quello di “cercare” il paziente attraverso le trame della sua storia, gli scenari familiari nei quali ha costruito la propria esistenza

Quale strumento ??

La Medicina Narrativa

E’ diffusa gia' da alcuni anni anche in Italia, pone attenzione alle storie di malattia come modo per ri-collocare e comprendere le persone nel proprio specifico contesto, identifica, oltre che i bisogni, anche nuove strategie di intervento. Incoraggia l'empatia e promuove la comprensione tra il professionista e il paziente. Suggerisce l'uso di un metodo olistico.

Cos’è la Medicina Narrativa

• Oltre che sulla competenza biomedica, si basa sulla capacità di ascoltare le storie di malattia dei pazienti, comprendere e valorizzare i loro significati e agire cogliendo anche il loro punto di vista. La competenza narrativa, è la capacità di cogliere, interpretare e rispondere a delle storie (di malattia).

• Non consiste nel semplice “dare parola” al paziente.

• La Columbia University(New York) ha coniato un programma di formazione il cui titolo elimina qualsiasi retorica “sul possibile approccio alternativo della narrazione in sanità”: scienza della medicina narrativa.

CURE FINE VITA

Nate negli anni 60 in Inghilterra, si occupano di curare in maniera attiva globale e multidisciplinare le persone affette da una malattia che non risponde più a trattamenti specifici e la cui diretta evoluzione è la morte.

QUANDO LA CURA E’ PALLIATIVA?

MALATTIA INGUARIBILE

-

❑ PREVENZIONE DELLE SOFFERENZE

❑ PREVENZIONE DELLE COPLICANZE

❑ CONTROLLO DEL DOLORE

Palliativo Definizione

• [pal-lia-tì-vo] s.m.

• 1 Farmaco, cura che attenua i sintomi di una malattia ma non ne rimuove la causa

• 2 Rimedio apparente e temporaneo, adottato per fronteggiare un problema, ma inadeguato a risolverlo definitivamente

Accanimentoterapeutico

Abbandonoterapeutico

CURE FINE VITA

Hanno la finalità di garantire una

“buona morte”ottimizzando la qualità della vita in

un contesto di cura adeguato e desiderato, con il controllo dei sintomi e in presenza delle persone care.

• Sono rivolte a persone , con limitata aspettativa di vita, maggior carico assistenziale e ridotte richieste terapeutiche e diagnostiche.

• Prevedono l’implementazione di modelli assistenziali basati sulla coordinazione tra ospedale per acuti e servizi specifici nel territorio come l’Hospice o l’assistenza domiciliare.

CURE FINE VITA

Dal curare al prendersi curaTO CURE TO CARE

➢Riformulare processi e percorsi assistenziali, coerenti e funzionali alle particolari esigenze e bisogni che manifestano le singole persone e le loro famiglie.

Per la loro complessità, le cure FINE VITA non possono essere erogate da un solo professionista, è richiesta la presenza di un’équipe multidisciplinare, per cui la collaborazione tra i membri della squadra, con il paziente e con la sua famiglia determinerà la qualità del fine di vita della persona malata.

COMPETENZA E TEAM

I LUOGHI DEL DECESSOstudio ISDOC (Italian Survey of the Dying Of Cancer) 2005

PERSONAFAMIGLIA

HOSPICEASSISTENZA DOMICILIARE

OSPEDALE(U.C.P. / Oncologia /Radioterapia / ecc.)

Rete cure fine vita

LA NOSTRA REALTA’

Cure Palliative Domiciliari

Hospice Via Delle StelleHospice S. Giuseppe Moscati

AcriAmanteaCariatiCastrovillariCatanzaroCoriglianoCosenzaMontalto UffugoPaolaPraia a MareRende RossanoRoglianoSan Giovanni in FioreSan Marco ArgentanoTrebisacce

CONTROLLO DEI SINTOMI

La scala multidimensionale ESAS

La Edmonton Symptom Assessment Scale (ESAS) è stata sviluppata per la valutazione quotidiana dei sintomi delle persone nel fine vita. ESAS permette una valutazione complessiva della qualità della vita delle persone in cure palliative. E' composta di nove scale numeriche visive (da 0 a 10) . C'è inoltre un decimo sintomo opzionale che può essere aggiunto dal paziente indicato con 'altro'.

(Moro C et al. Edmonton symptom assessment scale: Italian validation in two palliative care settings. Support Care Cancer. 2006. 14:30-37)

(PAP score) Palliative Prognostic Score

• La PaP utilizza il Karnofsky Performance Scale (KPS) e cinque altri criteri per generare un punteggio numerico da 0 a 17,5 e predire probabile sopravvivenza a 30 giorni (%) .

• PaP = Dispnea + Anoressia + KPS + CPS + WBC + percentuale dei linfociti.

Reprinted from Journal of Pain and Symptom Management, Vol. 17, No. 4, Maltoni, M, Nanni, O., Pirovano,M., Scarpi, E., Indelli, M., Martini, C., et al., Successful Validation of the Palliative Prognostic Score inTerminally Ill Cancer Patient, 240–247., Copyright (1999), with permission from Elsevier.

(PAP score) Palliative Prognostic Score

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Lynn trajectories

Frailty and dementia prolonged dwindling.

Well

Unwell

Time

Cancer: Short period of declineOrgan failure : Slow decline with intermittent acute

episodes

R E G I S T E R E D N U R S E S ’ A S S O C I A T I O N O F O N T A R I O

Death

SINTOMI FREQUENTI NEL FINE VITA

DOLORE

DISPNEA

NAUSEA-VOMITO

STIPSI

ANORESSIA-CACHESSIA

ASTENIA-FATIGUE

DELIRIUM-AGITAZIONE-CONFUSIONE

RANTOLO

“Quando la malattia entra in una casa non si impossessa soltanto di un corpo, ma

tesse tra i cuori un’oscura rete che seppellisce la speranza”.

Muriel Barbery: L’eleganza del riccio.

CONCLUSIONINoi Tutti dobbiamo metterci del nostro

SAPER FARE

SAPER ESSERE

…e trovare un sistema che ci renda facile fare le cose

giuste e difficili quelle sbagliate…!

Dedicato a tutti i miei colleghi…

Grazie per l’attenzione!