PRENDERSI CURA. 2 2 INCLUSIONE INCLUSIONE allinglese: essere parte di qualcosa, sentirsi...

Post on 01-May-2015

217 views 0 download

Transcript of PRENDERSI CURA. 2 2 INCLUSIONE INCLUSIONE allinglese: essere parte di qualcosa, sentirsi...

PRENDERSI “CURA”

22

INCLUSIONEINCLUSIONE

all’inglese: essere parte di qualcosa, sentirsi completamente accolti; essere parte della comunità a pieno titolo

I principi di funzionamento e le regole del contesto devono essere formulati avendo presente l’eterogenea specificità degli studenti

Modello della costruzione condivisa della conoscenza (community of learners)

Approccio valoriale, progettuale, organizzativo rivolto ad un gruppo eterogeneo

CercareCercare ALLEANZEALLEANZE significativesignificative CercareCercare ALLEANZEALLEANZE significativesignificative

L’educazione inclusiva propone di modificare il sistema, l’organizzazione e le pratiche di insegnamento, in modo da farle corrispondere alle differenze degli studenti

dall’adattamento dello studente , all’analisi delle barriere e dei facilitatori rispetto all’apprendimento e alla partecipazione

• AccogliereAccogliere

• AccompagnareAccompagnare

• Far crescereFar crescere

Costruire un gruppo classe solido e ben strutturato

Realizzare

contesti formativi

significativi

per QUEL bambino

Educare ed avviare

a una vita possibile

nella realtà

e con gli altri

CORNICE RELAZIONALE

• LA QUALITA’ DELLA RELAZIONE INSEGNANTE-ALUNNO

COORDINATE PRINCIPALI DI UNA BUONA RELAZIONE

ACCETTAZIONE INCONDIZIONATA E

ATTRIBUZIONE DI VALORE POSITIVO

AUTOSTIMAAUTOSTIMA

COORDINATE PRINCIPALI DI UNA BUONA RELAZIONE

ASCOLTO ATTIVO, CONOSCENZA,

COMPRENSIONE ED EMPATIA

IDENTITA’

COORDINATE PRINCIPALI DI UNA BUONA RELAZIONE

PROATTIVITA’ STIMOLO, AIUTO,

ACCOMPAGNAMENTO, ASPETTATIVE,

AZIONE ORIENTATA, PROPOSITI, GUIDA

SICUREZZA

CORNICE AFFETTIVA

• ATTENZIONE CONTINUA AGLI STATI D’ANIMO E AI SENTIMENTI

Arricchire di affettività le dinamiche dei

processi di insegnamento-apprendimento

Altrimenti…

• L’esperienza e la percezione di non farcela

• la sensazione di non essere mai in grado di…

Potrebbero causareEFFETTI COLLATERALI

INTERNALIZZAZIONE• Autoefficacia, autostima, fiducia in sé

• Demotivazione, rinuncia

• Ansia, (più frequente sintomo emotivo riferito dai ds adulti);

• Frustrazione

• Depressione

ESTERNALIZZAZIONE

• Rabbia

• Oppositivita’

• Aggressivita’

• Bullismo

• Devianza

DA UN’ALTRA PROSPETTIVA

EMOZIONI RISORSA

Curare affettivamentela relazione educativa

• OSSERVARE (i segni affettivi sono esili e condizionati dai nostri…)

• ASCOLTARE

• ELABORARE STRATEGIE DI AZIONE E DI ESPRESSIONE

CORNICE METODOLOGICO DIDATTICO-ORGANIZZATIVA

Linee di evoluzione metodologico-didattica

Chi insegna: costruzione condivisa della conoscenza

Come si lavora: alternanza lezioni, laboratori, apprendimento cooperativo, tutoring

Come si apprende: strategie generalizzate di autoregolazione metacognitiva

Come si interviene sui comportamenti problema: azioni di empowerment socio-affettivo e comunicativo

Con chi ci si relaziona: creare alleanze nella scuola e con l’extrascuola

Il concetto di RESILIENZA

• LA PERSONA RESILIENTE

• L’IDEA DI CONTESTO-CLASSE RESILIENTE

A) Perché aiutare il gruppo classe adiventare resiliente?

Dobbiamo prenderci cura dell’ecologia

complessiva della classe, del favorire la sua

resilienza e cioè del suo essere un posto dove tutti i bambini possono avere successo in ambito emotivo, cognitivo e interpersonale…(Doll, Zucker, Brem, 2004)

Un luogo di relazioni e di pensiero resiliente

che resiste agli urti delle difficoltà e che

migliora continuamente se stesso (Ianes,

2010)

Come aiutare il gruppo classe a essereresiliente?

• Le dimensioni della resilienza collettiva

RELAZIONI CON L’INSEGNANTE

RELAZIONI CON I

COMPAGNI

PARTNERSHIP

CON LA

FAMIGLIA

AUTOEFFICACIA

SCOLASTICA

Aiuta a

raggiungere

successi e ad

attribuirli al loro

impegno

AUTODETERMINAZIONE

SCOLASTICA

Alunni che

definiscono obiettivi di

apprendimento

AUTOREGOLAZIONE

COMPORTAMENTALE

Ethos di cura routines

Classe resiliente

AZIONI

• CREARE RETI INFORMALI DI SOSTEGNO E AMICIZIA NELLA CLASSE

• CREARE APPRENDIMENTO IN GRUPPI

COOPERATIVI

• IL TUTORING

• LE RISORSE DELLA SCUOLA E DEL TERRITORIO

Le RETI di SOSTEGNO nella comunità scolastica

Risorse umaneRisorse umane

Lo studente I compagni (gruppi, tutoring) La famiglia I professionisti

(specialista, tecnico della riabilitazione)

Risorse ambientaliRisorse ambientali

La conduzione didattica Gli strumenti informatici ,

sussidi didattici

LA RETE DI SOSTEGNO

A SCUOLA sottolinea il ruolo delle persone nella costruzione

del loro ambiente e nella elaborazione della trama di relazioni

va gestita dalle persone direttamente coinvolte

va elaborata in funzione delle persone destinatarie

non deve indurre dipendenza dall’aiuto; deve potenziare le capacità della persona

è un elemento naturale e permanente della comunità scolastica

si rivolge a tutti

PROSOCIALITA’, COOPERAZIONE,TUTORING

COSTRUIRE LA COMUNITA’ CLASSE E TESSERE LE RETI DI SOSTEGNO TRA ALUNNI E A SCUOLA-FAMIGLIA

A) TESSERE RETI DI SOLIDARIETA’ NELGRUPPO CLASSE

• CONSAPEVOLEZZA DELLE DIVERSITA’

• ACCOGLIENZA E SOSTEGNO IN CLASSE

• AMICIZIA TRA PARI E COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE

LE AZIONI

• CREAZIONE DEL CONTESTO

• ATTIVITA’ DIDATTICHE INTERATTIVE

FAVORIRE I PROCESSI DIAPPRENDIMENTO

• ATTIVITA’ COOPERATIVE

LE AZIONI

• SVILUPPO DI COMPORTAMENTI COOPERATIVI SPECIFICI

• FORMARE L’EQUITA’ NELLA PARTECIPAZIONE

• CONFLITTO E COOPERAZIONE

ATTIVITA’ COOPERATIVE FAVOREVOLIALL’INCLUSIONE

• Prendere appunti in coppie

• Analizzare testi/problemi in coppie

• Fare esercizi in coppie

• Discussioni in classe

• Progetti di gruppo

• tutoring