Post on 15-Feb-2019
www.marcianumpress.it Attività ideate e curate da Stefania Nicolli
CUORE APERTO: Colla e forbici con
Animare la preghiera coi bambini
per catechisti, genitori e insegnanti …
www.marcianumpress.it a cura di Stefania Nicolli
Con questo Libretto... scoprirai idee e gesti per l’animazione della preghiera.
La preghiera è una telefonata con Dio. Questa del Papa ne è un esem‐
pio bellissimo, semplice e coinvolgente.
E’ qualcosa di speciale, che richiede anche un clima speciale.
A volte la preghiera non è apprezzata dai bambini, sono distratti, disin‐
teressati, preferiscono fare altro. Spesso è colpa nostra. E’ importante
riuscire a far sentire ciascun bambino voluto e amato, fargli gustare le
cose così che veda che non sarebbe uguale se non fosse lì.
Questo fascicolo cerca di mostrare come piccole accortezze possano
far vivere la preghiera in modo coinvolgente, a misura di bambino. Il li‐
bretto si conclude con un esempio di momento di preghiera di questo
tipo.
Sommario
Qualche idea per l’animazione pg. 4
A, B, C dell’animazione pg. 8
Un esempio pg. 11
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Questo fascicolo fa riferimento
anche all’altro allegato che contiene istruzioni
e i pdf per costruire un sacco di cose
Clicca qui per scoprirlo
L’ agendina di chi ha bisogno di te Le marionette della preghiera
Il Braccialetto della preghiera delle 5 dita Il gioco della preghiera
La Cartolina dell’Italia
La casetta egli amici più cari
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1. Qualche idea per l’animazione
Per pregare non servono frasi a memoria, obblighi o grande concentrazione. Molte delle nostre
nonne pregavano in latino ignorando il significato della maggior parte delle parole, ma la loro fede
è stata sempre granitica. Mia nonna Norma dice sempre che basta un cuore aperto al Signore e poi
Lui ci fa quel che vuole. Così riprendendo le sue parole io aggiungo: Basta
un cuore aperto:
colla e forbici
GESTI Bambini di 5 o 10 anni non colgono appieno il contenuto delle intenzioni di preghiera; l’aiuto delle
5 dita, accanto ad attività e giochi, oggetti come le marionette o un braccialetto, rendono più
immediata la comprensione.
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Personalmente io coi miei bambini ho fatto così:
1. CUORE APERTO: ho fatto trovare a ciascun bambino impacchettato come un bel regalo un
braccialetto che ho chiamato il brac‐
cialetto delle 5 dita (ho usato nastrini
e passamaneria e incollato con la col‐
la 5 bottoni diversi, da annodare o
chiudere con strap adesivo, ma si può
fare anche con del filo infilandoci 5
palline per i dettagli vedi il Pdf delle
attività) e il testo della preghiera delle
cinque dita. Partire da un regalo che
poi si usa insieme serve: fa sentire
amati e può conquistare anche i più
ostici.
2. COLLA E FORBICI: abbiamo letto l’intenzione, l’abbiamo commentata. Poi ho proposto un
lavoretto del fascicolo allegato, mostrando il risultato finito per motivare l’interesse. Ad o‐
gni incontro, per suscitare un po’ di attesa, si potrebbe far trovare sul cartellone la nuova
attività (foto qui sotto) oppure una taschina a forma di regalo (foto seguente) con il prototi‐
po per l’attività di quel giorno.
Nella fotografia vedete il cartellone esposto l’ultimo giorno con la sintesi di tutti i lavoretti in tasche –
regalo decorate con fiocchi.
esempio di braccialetto per
la preghiera delle 5 dita
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Le attività che trovate qui sono 5 e sono scaricabili ali link
http://www.marcianumpress.it/libri/la‐preghiera‐della‐mano
l’idea è di farle tutte, una per ogni incontro così da metabolizzare la preghiera e farla impa‐
rare. Ovviamente ogni incontro si chiude ammirando i loro lavoretti e usandoli per la pre‐
ghiera finale di saluto.
3. PREGHIERA PER TUTTI: se intendete usare queste attività per una lezione o per il catechi‐
smo concluderei invitando anche i genitori, amici, parenti ad un momento insieme in cui re‐
citare insieme la preghiera, oppure manderei una lettera a casa spiegando cosa abbiamo
fatto e regalando anche a loro la preghiera e suggerendo di recitarla insieme in famiglia.
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A, B, C DELL’ANIMAZIONE
Qualche indicazione pratica per animare la preghiera
A ACCORTEZZE: La preghiera è una telefonata con Dio. Qualcosa di speciale, che richiede anche
un clima speciale. E’ importante riuscire a far sentire ciascuno voluto e amato, che non sarebbe
uguale se non fosse lì adesso, come dice anche una bellissima canzone per bambini intitolata Non
è mica vero non è mica uguale di Amelio e Muto. Il regalo, spiegato nella pagina precedente, così
come la scelta di parole e gesti aiutano molto.
Nell’apprendimento sportivo insegnano che parlare serve a poco: la vista è l’organo che
permette di coinvolgere di più, s’impara solo il 2 % con l’udito, quindi più si riesce ad utilizzare il
senso della vista e più riuscito sarà il momento: oggetti, le nostre marionette, immagini, cartelloni,
libretti, stampe e proiezioni, un braccialetto con 5 palline (una specie di mini rosario) per recitare
questa preghiera, tutto aiuta. Facciamo sentire la bellezza della preghiera nell’aria, nella musica,
nei canti … nei banchi …
B BANCHI E SEDIE: Disporre le sedie in un modo diverso, a semicerchio, davanti ad un’immagine
della Sacra Famiglia, ad esempio, può essere d’aiuto. Può far intuire un’eccezionalità che richiede
attenzione.
Possiamo stampare la fotografia delle persone per cui preghiamo (se si tratta di una momento di
preghiera o di lezione possiamo far portare di volta in volta le foto stampate o in chiavetta e mo‐
strarle al pc o proiettarle), in alternativa si può far fare il disegno o far scrivere su dei foglietti il
nome della persona per cui si prega e farlo incollare su un cartellone o appenderlo con delle mol‐
lette ad un filo teso nella stanza o nella chiesa o tenuto da due bambini, tutto può aiutare. Po‐
tremmo realizzare anche un grande cartellone a forma di mano e su ogni dito applicare di volta in
volta uno dei lavoretti realizzati.
Viva la creatività quindi!
Ricordando che il bambino apprende al 90% facendo diventa fondamentale il punto C.
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C UN COMPITO CHE RENDA CIASCUNO PROTAGONISTA
Esistono vari modi per coinvolgere i bambini e sono tutti accomunati dall’affidargli un compito. Se
siamo in famiglia è più semplice, ma anche in gruppi più grandi possiamo dividere il momento in
tante piccole responsabilità che rendano ciascuno protagonista.
Avere un compito è il segreto. Ci sarà chi legge anche solo una riga, chi recita il primo pezzo della
preghiera a turno, chi prepara le sedie a cerchio o chi distribuisce (e chi raccoglie i foglietti col te‐
sto) tutti devono avere un compito anche minimo e di cui rendere conto.
PRECISAZIONI DOVEROSE
REALISMO con San Bernardo: Il mio sacerdote durante il pellegrinaggio in Terrasanta, di fronte a
mio padre che ammetteva che nelle preghiere si distraeva sempre, aveva spiegato che un po’ di di‐
strazione è normale, il Signore sa come siamo fatti.
In particolare ci aveva raccontato questo episodio che si attribuisce a san Bernardo. Il monaco
promise ad un contadino che se fosse riuscito a recitare il Padre nostro senza distrarsi gli avrebbe
regalato un cavallo. Il poveretto non credeva alle sue orecchie, si fece ripetere tre volte la richiesta
e poi iniziò : ‐ Padre nostro, che sei nei cieli… ‐ non aveva ancora terminato metà della preghiera
che s’interruppe chiedendo se Bernardo gli avrebbe regalato anche la sella.
Questo per dire che dobbiamo mettercela tutta perché il clima sia di ascolto e preghiera, ordinato
e pulito, magari intervallato da un bel canto, ma senza scandalizzarci della nostra pochezza. Tanto
più di quella dei nostri bambini.
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UN AIUTO PER PREGARE Tenere conto di tutti questi piccoli trucchetti, non esime dal coinvolgere i bambini in questa
concretezza e immediatezza anche attraverso la scelta delle parole.
Questi commenti semplici e legati alla quotidianità del bambino sono associati alle intenzioni di
preghiera.
L’idea è infatti di leggere la preghiera alternandola a dei commenti, come questi.
Se abbiamo realizzato la coroncina con le cinque perline o bottoni usiamola.
Potremmo realizzare una grande cartellone con la mano e su ogni dito applicare uno dei lavoretti
realizzati.
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UN ESEMPIO Premessa
Vent'anni fa circa, Papa Francesco, viveva in America Latina. Era Vescovo di una grande città, la ca‐
pitale dell’Argentina: Buenos Aires. Per insegnare a pregare scrisse una preghiera costituita da 5
intenzioni e soprannominata delle cinque dita. Diventò molto popolare in Argentina prima e via via
è giunta fino a noi. Si tratta di una preghiera molto semplice che rispecchia, di fatto, il carattere e
lo "stile" del Santo Padre. In particolare, la preghiera nacque per insegnare a pregare ai bambini.
Insomma, un'orazione semplice e significativa costituita da cinque elementi, da ripetere – per que‐
sta ragione ‐ "sulla punta delle dita".
Lettura della prima intenzione di preghiera: Il pollice è il dito a te più vicino. Co-
mincia quindi col pregare per coloro che ti sono più vicini. Sono le
persone di cui ci ricordiamo più facilmente. Pregare per i nostri
cari è "un dolce obbligo”.
POLLICE: Se sollevi il tuo pollice, il tuo gesto vuol dire: “Sì; vai bene!”. Col pollice preghi per chi ami di più:
per la mamma e per il papà, per i fratelli, per i nonni, per l’amico del cuore. Puoi pregare in chiesa,
ma anche in qualunque altro luogo: in auto andando a scuola, sul tram, mentre vai in piscina o
mentre cammini per il corridoio. Per pregare non servono luoghi particolari: basti tu e un cuore
aperto, come Maria. Recita un’Ave Maria.
Affiancando la lettura dell’intenzione al commento proseguiamo con le altre dita
INDICE:
Il dito successivo è l'indice. Prega per cloro che insegnano, edu-
cano e curano. Questa categoria comprende maestri, professori,
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medici e sacerdoti. Hanno bisogno di sostegno e saggezza per
indicare agli altri la giusta direzione. Ricordali sempre nelle tue
preghiere.
L’indice è il dito che indica la strada. Ad esempio se chiedi informazioni perché ti sei perso la
persona spesso lo usa.
L’indice indica come la maestra, l’allenatore, il sacerdote, ma anche il dottore e la catechista, ti in‐
dicano la strada. Queste persone ti guidano: ti aiutano a fare meglio, dedicano a te ore e tanto
amore. Ma anche loro devono essere guidati dal solo Maestro che è Gesù. Regala a loro la prossi‐
ma preghiera. Ne hanno proprio bisogno. Dio è papà tuo e loro recita allora per loro il Padre No‐
stro.
MEDIO:
Il dito successivo è il più alto. Ci ricorda i nostri governatori. Pre-
ga per il presidente, i parlamentari, gli imprenditori e i dirigenti.
Sono le persone che gestiscono il destino della nostra patria e
guidano l'opinione pubblica. Hanno bisogno della guida di Dio.
Il medio è il dito che sta in mezzo alla mano: il più alto.
Hai presente cha a volte si vede un signore in giacca e cravatta con una fascia coi colori della ban‐
diera italiana che taglia il nastro della biblioteca? Quello è il sindaco e come tanti politici che si ve‐
dono al telegiornale si occupa dell’Italia. Per guidare le loro decisioni serve passione, intelligenza e
creatività: in una parola serve che siano ispirati da Dio. Ricordati di loro pregando lo Spirito Santo
e recitando un Gloria.
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ANULARE:
Il quarto dito è l’anulare. Lascerà molto sorpresi, ma è questo il
nostro dito più debole, come può confermare qualsiasi insegnan-
te di pianoforte. E’ lì per ricordarci di pregare per i più deboli, per
chi ha sfide da affrontare, per i malati. Hanno bisogno delle tue
preghiere di giorno e di notte. Le preghiere per loro non saranno
mai troppe. Ed è lì per invitarci a pregare per le coppie sposate.
Il nome di questo dito ha dentro la parola anello. Prega per gli sposi, ma non solo. Hai pre‐
sente quando hai tanto tanto raffreddore e devi stare a casa da scuola e non puoi nemmeno anda‐
re al compleanno o in gita? Hai presente che ti senti triste e ti dispiace un sacco, sei arrabbiato e ti
viene anche voglia di piangere? Ma tu hai la mamma o il papà o qualcuno che ti fa compagnia,
pensa che c’è qualcuno che non ha nessuno. È solo. Prega per lui: per chi è ammalato, per chi fa fa‐
tica, per chi è solo e per tutte le famiglie del mondo. Ovviamente non dimenticare anche la tua.
Recita la preghiera della Salve Regina.
MIGNOLO:
E per ultimo arriva il nostro dito mignolo, il più piccolo di tutti, co-
me piccoli dobbiamo sentirci noi di fronte a Dio e al prossimo.
Come dice la Bibbia "gli ultimi saranno i primi". Il mignolo ti ricor-
da di pregare per te stesso... Dopo che avrai pregato per tutti gli
altri, sarà allora che potrai capire meglio quali sono le tue neces-
sità guardandole dalla giusta prospettiva.
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Il mignolo è il dito preferito, il più piccolo, il più simpatico. Proprio come tu sei preferito da
Dio. Lui lo sa che a volte fai arrabbiare, che sai fare dei capricci pazzeschi e che dici anche qualche
bugia, ma ti vuol bene. Tantissimo. Hai presente quanto ti vuol bene la mamma? Dio ti vuole bene
migliaia di volte di più. Tantisssssssssssssimo.
A volte sei così preoccupato per una cosa che non ne parli a nessuno, nemmeno alla mamma o al
papà, ma a Dio lo puoi dire: lui è bravissimo a mantenere i segreti! A volte lo intuisci quando sei in
difficoltà: c’è una partita, una verifica o un saggio e sei emozionato: hai paura. Allora puoi pregare
semplicemente dicendo: “Gesù, aiutami!”: non serve altro. Lui non perde mai l’occasione di ri‐
sponderti.
Poi c’è un trucco: come in tutte le cose, per diventare amici bisogna stare insieme il più possibile.
Come?
Parlagli.
Tanto. Chiedigli di farti vedere le cose come le vede Lui. Raccontagli le cose che fai e chiedigli aiuto.
Quando ti viene in mente: mentre ti lavi i denti, a pranzo, a cena, prima di andare a letto, mentre
cammini. Non è impossibile. Tanti l’hanno fatto prima di te: sono i santi. Uno per ognuno dei nostri
nomi.
(Volendo si possono elencare i nomi dei Santi di cui i bambini portano il nome o sceglierne uno di
cui raccontare la storia).
Una preghiera è una telefonata con Dio, e lui non è mai occupato. Recita l’Angelo di Dio.