ostacoli e risorse per un percorso scolastico adattivo · I disturbi esternalizzanti ... quadri...

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Comportamento ed emozioni:ostacoli e risorse per un percorsoscolastico adattivo

Annarita Milone,Azzurra ManfrediLaura RuglioniCinzia FratoniServizio Al di là delle nuvoleIRCCS Fondazione Stella Maris

Emozioni, comportamento e capacitàadattive

• Ci sono bambini/adolescenti che esprimono le proprie difficoltàadattive in modo diverso?

• Le difficoltà di autocontrollo sono solo comportamentali o ancheemotive?

• Ci sono indicatori sintomatologici che ci segnalano difficoltàadattive?

• Che cosa sono i disturbi esternalizzanti ed internalizzanti?

“L’emozione è una reazione soggettiva a unevento saliente, caratterizzata da cambiamentifisiologici, esperenziali e comportamentali”(Alan Sroufe, 1996)

La competenza emotiva:capire, esprimere e regolare

• Consapevolezza del proprio stato emotivo• Capacità di riconoscere le emozioni altrui• Capacità di avere un ampio vocabolario emotivo• Capacità di coinvolgimento empatico• Distinzione tra manifestazione esteriore e vissuto

interiore• Capacità di affrontare in modo adattivo le emozioni• Capacità di autocontrollo emotivo• Comunicare le proprie emozioni e leggere correttamente le

emozioni degli altri per gestire in modo adattivo i rapportisociali (competenza emotivo-sociale)

Fattori di vulnerabilitàindividuale

Temperamento:

Ricerca novità Impulsività, instabilità, scarso controllo

Evitamento del danno Preoccupazione, ipersensibilità,esauribilità

Dipendenza da ricompensa Paura giudizio, insicurezza,sens. ambiente

Persistenza Tenacia, perfezionismo, determinazioneandare al di là dei propri limiti eresistere a frustrazione

Regolazione emotiva eadattamento sociale

La regolazione emotiva può essere definita comel’insieme dei processi endogeni e modulatidall’ambiente che permettono all’individuo di valutare,monitorare e modulare la risposta emotiva ad unostimolo.La regolazione emotiva permette quindi al soggetto discegliere il timing, la valenza e l’intensità dellapropria espressione emotiva adattandola al contestoe ad un obiettivo relazionale.

Regolazione emotiva eadattamento sociale

Una serie di ricerche evidenziano come unainadeguata regolazione delle emozioni di rabbia edeccitazione si associ a problemi esternalizzanti delcomportamento sia nel contesto scolastico chefamiliare,mentre una scarsa regolazione delle emozioni dipaura e tristezza è correlata a problemiinternalizzanti e ansia sociale

Disregolazione emotivaIn children and adolescents, emotiondysregulation can be considered a negativeoutcome of a maladaptive emotional response to astimulus combined with the child’ or adolescent’sability to successfully modulate the response

I disturbi esternalizzantiil comportamento come espressione

disadattiva

•ADHD: Disturbo da deficit di attenzione coniperattività

•DOP: Disturbo oppositivo-provocatorio•DC: Disturbo della condotta

L’espressione della disregolazione è principalmente espressa dalcomportamento e diretta verso l’ESTERNO e cioè verso l’ambiente.L’espressione agita è caratterizzata da condotte impulsive, da scarsacompliance alle regole e indicazioni, intolleranza alle frustrazioni,aggressività (verbale, fisica, clastica), iperattività e esauribilitàatteniva.

I dubbi diagnostici

ADHD, DC e DOP espressione sintomatologicapolimorfa ed elevata comorbidità

Spettro esternalizzante ( Krueger, 2009):aggressività, deficit empatia, discontrollo,

impulsività, sensation seeking, novelty seekingSpettro esternalizzante e altri spettriCurare efficacemente disturbo esternalizzante

può avere azione preventiva su percorsi digrave compromissione funzionale

ADHD

I SINTOMI NUCLEARI

I

IPERATTIVITÀ

I

IMPULSIVITÀ

I

DISTURBOATTENZIONE

Disturbo oppositivo edisregolazione dell’umore

Aggressività affettiva• Segue spesso un evento stressor• Deriva da una ipersensibilità personale

e interpersonale con bias ostile• Non è pianificata• E’ manifesta e non ha obiettivi

preordinati (dominio, vendetta,minaccia)

• E’ caratterizzata da agiti eterolesivima anche autolesivi

• Ha una rapida escalation e siaccompagna ad espressione somaticheed emozionali

• E’ seguita da uno stato di spossatezzae/o pianto

• E’ seguita spesso da senso di colpa

La frequente condizione di emarginazione sociale legataalla scarsa comprensione, da parte dei coetanei e adulti,di alcuni comportamenti problematici, rappresenta unulteriore fattore di rischio per lo sviluppo di graviquadri psicopatologici in età evolutiva .

Al contrario, la condivisione delle proprie difficoltà diautocontrollo e autoregolazione con altre persone e lasperimentazione di comportamenti alternativi socialmenteaccettabili può agire invece nella direzione opposta,favorendo l'integrazione e aumentando le capacità disocializzazione e di adattamento di questi bambini

La frequente condizione di emarginazione sociale legataalla scarsa comprensione, da parte dei coetanei e adulti,di alcuni comportamenti problematici, rappresenta unulteriore fattore di rischio per lo sviluppo di graviquadri psicopatologici in età evolutiva .

Al contrario, la condivisione delle proprie difficoltà diautocontrollo e autoregolazione con altre persone e lasperimentazione di comportamenti alternativi socialmenteaccettabili può agire invece nella direzione opposta,favorendo l'integrazione e aumentando le capacità disocializzazione e di adattamento di questi bambini

I disturbi internalizzanti:ansia e sintomatologia depressiva

come ostacoli all’adattamentoIl disagio del bambino non trova un espressione manifesta , non vieneverbalizzato e/o agito con il comportamento.Il bambino/adolescente mantiene dentro di sé le proprie difficoltàemotive e tende a chiudersi alle relazioni sociali, a mettere in attostrategie di evitamento, diretto o indiretto, dei contesti e relazioniansiogeni.Il bambino/adolescente può avere una visione pessimistica degli eventie dei contesti di vita, può avere una aspettativa negativa rispetto alproprio futuro, esprimere sentimenti di autosvalutazionee senso di inefficacia, essere apatico, anedonico, rapidamemteesauribile fisicamente e mentalmente.

Quando l’ansia motiva la la paura,l’evitamento o la rabbia

Ansia: tra normalità e patologia

Stato emotivo fisiologico sollecitato da situazioni nuovee/o potenzialmente pericolose•legata a situazioni esperienziali vissute al momentoattuale e non collegata a eventi passati o alla paura delriverificarsi di eventi negativi•non deve essere ricorrente né interferire in modofrequente la vita di relazione•È contenibile, modulabile, razionalizzabile

Emotional Dysregultion Model ofAnxiety

• Il bambino con disregolazione emotiva e disturbointernalizzante spesso presenta un importanteinibizione comportamentale in contesti di vita nuovi, inrelazione con coetanei o adolescenti poco conosciuti.

• Spesso presenta alti livelli di arousal• Ha un temperamento ipersensibile ed una elevata

reattività emotiva in contesti relazionali• Presenta spesso importanti difficoltà di autocontrollo• Vive in contesti in cui le emozioni non si condividono ma

si sopprimono

Emotional Dysregultion Model ofAnxiety

Di fronte a situazioni stressogene, il minore non riesce agestire con successo l’aumento delle sensazioni di ansia e di

disagio e può quindi scegliere strategie (evitamento,aggressività, chiusura, somatizzazione acuta) per ridurreimmediatamente lo stato di attivazione ansiosa (arousal).

Queste strategie sono comunque inadeguate e comportanouna nuova escalation dello stato d’ansia che tende così ad

autoalimentarsi.Strategie adattive nella gestione dell’attivazione ansiosa

(analisi della situazione, razionalizzazione, focalizzazione sualtri pensieri, ricerca di supporto) non sono nel background

personale e familiare del bambino

Emotional Dysregultion Model ofAnxiety

Quale contributo ambientale?In contesti familiari di

bambini/adolescenti con disturbid’ansia si sono osservatiprevalenti strategie di

soppressione o restrizione dellaespressione emotiva (descrizione,

condivisione, confronto)e un clima emotivo scarsamente

supportivo in cui spessoprevalgono emozioni negative,

elevati livelli di arousal e relazionigenitori figli con elevata

iperprotettività

Ansia patologica

• Disturbo d’ansia daseparazione

• Disturbo d’ansiageneralizzata

• Disturbo d’attacchi dipanico

• Fobie specifiche• Fobia scolare e

sociale• Disturbo ossessivo-

compulsivo

Fobia scolare

il livello di ansia, paura e angoscianel recarsi e restarvi sono tali da

compromettere in modo significativouna regolare frequenza scolastica,con assenze ripetute croniche che

infine possono condurre a un bloccodella frequenza.

Al momento di andare a scuolamanifestano cefalea, dolori

addominali, stanchezza, sonnolenza,dolori muscolari, vomito, nausea e

diarreaAssociato o meno ad ansia di

separazione

Disturbo da attacchi di panico

Disturbo ansia generalizzataE’ caratterizzato dalla presenza di ansia epreoccupazioni eccessive. Il bambino ha

difficoltà a controllare la preoccupazione.L’ansia e la preoccupazione sono associate

ad almeno tre dei seguenti sintomi•Irrequietezza o sentirsi tesi, con “i nervi a

fior di pelle”•Facile affaticamento;

•Difficoltà a concentrarsi o vuoti dimemoria

•Irritabilità•Tensione muscolare

•Alterazione del sonnoContesti trigger: stare da soli, contestinuovi, di fronte a richieste prestazionali

Fobia socialeIl bambino /ragazzo mostra difficoltà/paura insituazioni sociali quali:

Leggere ad alta voce in classeUnirsi ad una conversazioneParlare ad adultiIniziare una conversazioneScrivere alla lavagnaOrdinare cibo ad un ristoranteBallare in discotecaEffettuare testFeste da amiciRispondere a domande in classeGiocare con altri bambiniChiedere aiuto all’insegnanteLezione di educazione fisicaAttività sportive o scolastiche di gruppoFarsi fotografareUsare bagni pubbliciInvitare un amicoMangiare al bar della scuolaCamminare in corridoioRispondere o parlare al telefonoMangiare di fronte agli altri

Questionari sulledifficoltà emotive ecomportamentali

Dott.ssa Azzurra Manfredi

Questionariosulle difficoltàemotive

Questionariosulle difficoltàemotive

1. Lamenta spesso mal di testa, mal di stomaco, mal dipancia, nausea.

0 1

2. In situazioni nuove e/o la possibilità di affrontaresituazioni nuove lo preoccupa e/o innervosisce.

0 1

3. Non partecipa volentieri e/o si rifiuta di partecipare allegite scolastiche.

0 1

4. Le lamentele somatiche cessano quando sente/vede igenitori.

0 1

5. Ha molte paure, si spaventa facilmente. 0 1

Questionariosulle difficoltàemotive

6. Mostra un eccessivo bisogno di rassicurazioni. 0 1

7. Ha difficoltà a chiedere aiuto all'insegnante. 0 18. Ha paura di sbagliare, considera ogni errore come unfallimento totale

0 1

9. Si sente ferito quando viene criticato. 0 1

10. Mostra preoccupazioni riguardo alle proprie capacitàe/o si sente inferiore.

0 1

Questionariosulle difficoltàemotive

11. E' spesso assente 0 1

12. E' spesso assente perchè lamenta mal di testa, mal distomaco, mal di pancia, nausea prima di recarsi a scuola.

0 1

13. Sembra spesso teso, incapace di rilassarsi. 0 1

14. Prima di una verifica appare agitato e/o preoccupato. 0 1

15. Lamenta improvvisamente palpitazioni, difficoltà direspiro,nausea, senso di svenimento, vertigini.

0 1

Questionariosulle difficoltàemotive

16. Ha crisi improvvise di agitazione, tremore e/oassociate a pianto e talora fuga.

0 1

17. Sembra perso nei suoi pensieri, si distrae facilmente. 0 1

18. Evita di partecipare alla lezione di educazione fisicae/o alle recite.

0 1

19. Si mangia le unghie e/o si stuzzica la pelle o altreparti del corpo.

0 1

20. Piange spesso. 0 1

Questionariosulle difficoltàemotive

21. E' molto timido e riservato, non si coinvolge con glialtri.

0 1

22. Partecipa raramente a compleanni, gite, eventi diclasse.

0 1

23. Si rifiuta di partecipare alle recite e non partecipa asituazioni che comportano il confronto competitivo con icoetanei.

0 1

24. Appare scontento, triste. 0 1

25. E' molto preoccupato del proprio rendimentoscolastico.

0 1

Questionariosulle difficoltàemotive

26. Ipersensibile, si imbarazza facilmente. 0 1

27. Si rifiuta di leggere a voce alta e/o rispondere adomande, e/o scrivere alla lavagna e/o evita compiti .

0 1

28. cancella di frequente o strappa le pagine durante losvolgimento di compiti.

0 1

Questionariosulle difficoltàcomportamentali

Questionariosulle difficoltàcomportamentali

1. Non presta sufficiente attenzione ai dettagli ocommette errori di distrazione nelle attività scolastiche

0 1

2. Discute in modo polemico. 0 13. Non porta a termine autonomamente le attivitàassegnate.

0 1

4. Non riesce a stare seduto tranquillo, è iperattivo,irrequieto.

0 1

5. È prepotente 0 1

Questionariosulle difficoltàcomportamentali

6. Non riesce a concentrarsi e/o a mantenere l'attenzionea lungo.

0 1

7. É disubbidiente, non rispetta le regole né il ruolodell'insegnante.

0 1

8. Non va d'accordo con gli altri bambini, è spessocoinvolto in conflitti tra coetanei.

0 1

9. Si sente perseguitato dagli altri, pensa spesso diessere accusato ingiustamente, tende ad accusare glialtri dei propri errori.

0 1

10. È molto rumoroso, parla troppo, spesso disturba losvolgimento della lezione.

0 1

Questionariosulle difficoltàcomportamentali

11. Infastidisce gli altri bambini di proposito e/o li prendein giro.

0 1

12. Ha crisi di rabbia. 0 113. Risponde senza riflettere e/o interrompe spesso e/oha difficoltà ad aspettare il proprio turno.

0 1

14. Ha difficoltà a giocare tranquillo, spesso si fa malee/o fa male agli altri accidentalmente.

0 1

15. Distrugge le sue cose e/o quelle degli altri e/o è attivaagiti aggressivi verso oggetti.

0 1

Questionariosulle difficoltàcomportamentali

16. Perde oggetti e/o dimentica il materiale didattico. 0 1

17 Rimane spesso indietro nello svolgimento dei compiti. 0 1

18. Ha difficoltà a rispettare ruoli e/o tempi nei giochi digruppo.

0 1

19. Il suo comportamento e/o rendimento scolasticopeggiora nelle ultime ore della mattina e/o nelpomeriggio.

0 1

20. Dice parolacce. 0 1

Questionariosulle difficoltàcomportamentali

21. E' aggressivo verso i compagni e/o gli insegnanti. 0 1

22. E' aggressivo verso se stesso. 0 123. Si rifiuta di svolgere i compiti assegnati. 0 1

24. Marina la scuola. 0 1

25. Dice spesso bugie. 0 1

Come intervenire a scuola?

Dott.ssa Cinzia FratoniPsicologaPsicoterapeutacinzia.fratoni@libero.it

Cosa possiamo fare quando dietrola rabbia c'è l'ansia?

IL CASO DI DAVIDEDavide frequenta la terza media e presenta irritabilità

da tre anni, da quando ha iniziato la scuolasecondaria di prima grado.

Ha difficolà nella matematica ma non presenta un DSA(discalculia), ha difficoltà attentive e uno statoemotivo di ansia prima delle verifiche scritte e orali.

Anche a casa presenta crisi di rabbia quando glivengono fatte delle richieste (apparecchiare, fare icompiti, ecc...).

QUALCHE GRAMMO DI PSICOLOGIAA SCUOLA

- GRADUALITA'

-GRATIFICAZIONE

- RELAZIONE INSEGNANTE/ALUNNO

- REGOLA INVESTITA AFFETTIVAMENTE

IPOTESI DI LAVOROIPOTESI DI LAVORO-- l'l'APPELLO DELLE EMOZIONIAPPELLO DELLE EMOZIONI: si invitano gli alunni a non rispondere: si invitano gli alunni a non rispondere

““presentepresente””, ma a esprimere con un numero da 1 a 10 il valore dell'umore, ma a esprimere con un numero da 1 a 10 il valore dell'umorepersonale corrispondente al momento (in questo modo si attivanopersonale corrispondente al momento (in questo modo si attivano relazioni,relazioni,sensazioni, percezioni e capacitsensazioni, percezioni e capacitàà comunicative che in circostanze di normalecomunicative che in circostanze di normalequotidianitquotidianitàà tendono a confondersi con i tanti rumori di fondo);tendono a confondersi con i tanti rumori di fondo);

-- il documento dell'OMS descrive in particolare due strumenti amil documento dell'OMS descrive in particolare due strumenti ampiamentepiamenteutilizzati dagli insegnanti a scuola: ilutilizzati dagli insegnanti a scuola: il brainstormingbrainstorming (il gruppo classe deve(il gruppo classe deveelencare in modo veloce e sintetico le associazioni che ciascunoelencare in modo veloce e sintetico le associazioni che ciascuno fa sul temafa sul temaproposto) e ilproposto) e il role playingrole playing (si chiede ai partecipanti di impersonare un ruolo, di(si chiede ai partecipanti di impersonare un ruolo, dimettere in scena una situazione di vita quotidiana);mettere in scena una situazione di vita quotidiana);

-- ilil ““ROMPIGHIACCIOROMPIGHIACCIO”” come gioco di apertura: ognuno si definisce con uncome gioco di apertura: ognuno si definisce con unaggettivo (ad es. Alberto il chiacchierone);aggettivo (ad es. Alberto il chiacchierone);

-- le attivitle attivitàà sulle emozioni si propongonosulle emozioni si propongono almeno 1 ora alla settimanaalmeno 1 ora alla settimana!!

PENSIERI EMOZIONI

Che cosa è successo?

____________________________________________________

COSA POSSO FARE PERCALMARMI?

- vado in bagno e mi lavo il viso;- faccio tre respiri profondi;- conto fino a 10;-.........................-.........................

- …...........................

- …...........................

APPELLO DELLE EMOZIONI

EDUCARE ALL'EMOTIVITA'EDUCARE ALL'EMOTIVITA'

Non esistono medicine miracolose nNon esistono medicine miracolose nééformule magiche!formule magiche!

Esiste la possibilitEsiste la possibilitàà di instaurare unadi instaurare unarelazione educativa costante,relazione educativa costante,caratterizzata da una buona sintoniacaratterizzata da una buona sintoniaemotiva, autorevolezza eemotiva, autorevolezza econtenimento!contenimento!

DIDATTICA DELLE EMOZIONIDIDATTICA DELLE EMOZIONI

-- la prevenzione dei problemi disciplinarila prevenzione dei problemi disciplinari èè favoritafavoritadall'enunciazione di NORME CHIARE (evitandodall'enunciazione di NORME CHIARE (evitandointerpretazioni soggettive) che contemplino diritti einterpretazioni soggettive) che contemplino diritti edoveri degli studenti e degli insegnanti, dall'esercizio didoveri degli studenti e degli insegnanti, dall'esercizio diuna DIDATTICA INTERESSANTE, da RELAZIONIuna DIDATTICA INTERESSANTE, da RELAZIONIINDIVIDUALIZZATE tra studenti e insegnanti;INDIVIDUALIZZATE tra studenti e insegnanti;

-- evitare di utilizzare il POTERE DEI VOTI perevitare di utilizzare il POTERE DEI VOTI perdisciplinare il comportamento;disciplinare il comportamento;

-- affrontare le questioni disciplinari e i possibiliaffrontare le questioni disciplinari e i possibiliprovvedimenti sugliprovvedimenti sugli ““alunni difficilialunni difficili”” con i colleghi econ i colleghi emantenere la coerenza e l'unitmantenere la coerenza e l'unitàà come CONSIGLIO DIcome CONSIGLIO DICLASSE;CLASSE;

-- mantenere RAPPORTI chiari con la FAMIGLIA evitandomantenere RAPPORTI chiari con la FAMIGLIA evitandoil piil piùù possibile le accuse;possibile le accuse;

-- pensarepensare ““io faccio il docente, all'educazione ci pensinoio faccio il docente, all'educazione ci pensinopure i genitoripure i genitori”” amplifica i problemi dei ragazzi eamplifica i problemi dei ragazzi eaumenta la dispersione scolastica;aumenta la dispersione scolastica;

-- nessuna didatticanessuna didattica èè possibile senza promuoverepossibile senza promuovereBENESSERE, ENTUSIASMO E RISPETTO DELLEBENESSERE, ENTUSIASMO E RISPETTO DELLEREGOLE;REGOLE;

-- la scuola diventa una PALESTRA EMOZIONALE durantela scuola diventa una PALESTRA EMOZIONALE duranteuna spiegazione, una verifica e un cambio dell'ora;una spiegazione, una verifica e un cambio dell'ora;

-- NONNON ““FARE PREVENZIONEFARE PREVENZIONE”” mama ““ESSERE NELLAESSERE NELLAPREVENZIONEPREVENZIONE”” porta alla disponibilitporta alla disponibilitàà all'ascolto,all'ascolto,all'autorevolezza, all'accoglienza, al rispecchiamento eall'autorevolezza, all'accoglienza, al rispecchiamento ealla condivisione, al contenimento dato dalle regole.alla condivisione, al contenimento dato dalle regole.

DIDATTICA DELLE EMOZIONIDIDATTICA DELLE EMOZIONI

-- prima di qualsiasi INFORMAZIONE si deve costruire una BASEprima di qualsiasi INFORMAZIONE si deve costruire una BASEEMOZIONALE;EMOZIONALE;

-- brontolare, predicare, incolpare, minacciare,brontolare, predicare, incolpare, minacciare,paragonare, criticare, punire sono METODI POCOparagonare, criticare, punire sono METODI POCOEFFICACI perchEFFICACI perchéé sono COERCITIVI in quanto agisconosono COERCITIVI in quanto agisconosul sentimento della paura e della limitazione dellasul sentimento della paura e della limitazione dellalibertlibertàà;;

-- evidenziare i comportamenti positivi ed esprimereevidenziare i comportamenti positivi ed esprimereapprezzamento personale;apprezzamento personale;

-- discussione sugli elementi oggettivi e non sullediscussione sugli elementi oggettivi e non sulleinterpretazioni.interpretazioni.

DIDATTICA DELLE EMOZIONIDIDATTICA DELLE EMOZIONI

Dall’analisi dei sintomi alle modalità diprevenzione

Laura Ruglioni,Dirigente PsicologaIRCCS Stella Maris-

lruglioni@fsm.unipi.it

Pistoia, 19 Febbraio, 2016

CONSEGUENZE

Come hanno reagito gli altri al comportamentoproblematico?

Vediamo l’esempio di A.

• A. è in 2°media• Gli agiti aggressivi sono iniziati durante la

5° primaria• Per questo è stato a lungo ricoverato• Il problema principale di A. è «il terrore»

per le prestazioni• A. È molto rigido e pretende moltissimo da

sé, non accetta gli errori e l’idea di potersbagliare

• E’ molto intelligente, non ha né un DSA néun ADHD, ma disregolazione delcomportamento

Quando A. è spaventato acasa….

Diventa irritabileInizia a provocarele persone intornofinchè queste nonrispondonoSembra cercare loscontro in tutti imodi (e lotrovava…)

Quando comincia loscontro ilcomportamento èesplosivo (picchia,insulta…. )Dopo circamezz’ora di lottacoi genitori inizia apiangere e dopo siaddormenta

Quando A. è spaventato ascuola….

Diventa irritabileInizia a provocare lepersone intorno finchèqueste non rispondono

Sembra cercare loscontro in tutti i modi (elo trovava…)

Quando comincia loscontro il comportamentoè esplosivo (picchia,insulta…. )

Dopo che è statocondotto in una stanzatranquilla inizia apiangere e dopo cerca laconsolazione degliinsegnanti

Manifestazioni principali

•IRRITABILITA’

•OPPOSITIVITA’•PROVOCATORIETA’•Crisi di Rabbia

CRISI DIPIANTO

ANGOSCIA

Probabili fonti di irritabilità

Paura per uno scenario immaginato eimminente molto negativo pieno difrustrazioni

Sensazione che non ci sia una via d’uscita

Sensazione di ALLARME

Strumenti per aiutare glialunni come A.

gratificazione

Quando un PDP?

IL PDP perDisturboSpecifico diApprendimento(legge170/2010)

PDP per i BisogniEducativi Speciali(BES)

Bambini con bisogni specificiquali…..

Bambini con sviluppo cognitivoborderline e Disturbo daDeficit di Attenzione eIperattività (ADHD)

E disturbi relativi alla sferaemotiva…….

Il Piano Didattico Personalizzato di

A.Nell’ottica della Gradualità

Raggiungimento degliobiettivi didattici per step

specificiVerifiche su pochi contenuti

(più verifiche ma concontenuti limitati)

Riduzione dell’orarioscolastico (poi aumentatopoco alla volta nel tempo)Snellimento dello studio a

casa

Nell’ottica dellaGratificazioneOgni volta in cui parla dellasua paura ad un docentericeve delle note positive

Ad ogni piccola verifica vienepremiato con voti positivi epremi dai genitori

Le sue verifiche vengonoportate come esempiopositivo alla

Il PDP applicato in modo attento da treanni…

Ha ridotto il carico di stress e diangosce

Ha ridotto i comportamenti inadeguatiin classe e a casa

HA RESO PIÙ POSITIVO LOSCENARIO IMMAGINATO !!!

Al di lAl di làà delle Nuvole a scuola: prevenzione primaria edelle Nuvole a scuola: prevenzione primaria eprevenzione secondaria.prevenzione secondaria.

Due modelli di intervento per i disturbi delDue modelli di intervento per i disturbi delcomportamento.comportamento.

IRCCS - Fondazione Stella Maris - Pisa

per la Neuropsichiatria dell’Infanzia e

dell’Adolescenza

Al di lAl di làà delle nuvole:delle nuvole:Servizio per il trattamento dei disturbiServizio per il trattamento dei disturbidel comportamento in etdel comportamento in etàà evolutivaevolutiva

Dalla prevenzione primaria a secondaria:Il lavoro sul singolo alunno con difficoltà

comportamentali può continuare attraverso ILTEACHER HELP (TH)

Chi lavora al TH

Annarita MiloneLaura RuglioniAzzurra ManfrediCinzia Fratoni

Fasi del TH/ Di cosa discutiamo conle singole equipe di docenti durante

gli incontri teacher help ?1°incontro con l’equipe: a partire dalla Scheda di Segnalazione i docenti cipresentano le difficoltà nel dettaglio e discutiamo probabili fattoricausali/mantenimento problema e strategie per ridurlo

…..I docenti provano ad applicare strategie per 2-3 mesi……………………

2° incontro con l’equipe: riceviamo Feed Back su cosa ha funzionato e perché, cosanon ha funzionato e perché, come proseguire

Originariamente applicatonel contesto scolastico

Lo adattiamo alcontesto clinico

Servizio Al di là delle nuvoleCOPING POWER PROGRAM

(Lochman e Wells, 2002)