Post on 15-Jan-2017
R. Iacovelli - E. Feleppa 1
Perché siamo qui?
Per condividere unaproposta di
RICERCA-AZIONE
R. Iacovelli - E. Feleppa 2
Pratica di aiuto(di
consulenza) finalizzata
a Incoraggiare le persone a generare ed elaborare i
significati del proprio lavorare
Orientare le persone verso i
luoghi di intersezione fra
Bisogni – desideri – potenzialità individuali
Esigenze sociali, istituzionali e
dell’organizzazione dove mi trovo
1. Ebbutt (1985) “ La ricerca azione è
lo studio sistematico dei tentativi intrapresi da gruppi di partecipanti di cambiare e
migliorare la prassi educativa sia attraverso le loro azioni pratiche
sia attraverso la loro riflessione sugli effetti di queste azioni”
Definizioni della ricerca azione
3Raffaella Iacovelli - Elvira Feleppa
2. Kemmis & McTaggart (1982)
“La ricerca azione consiste ‘nello sperimentare delle idee relative alla propria prassi, per migliorarsi e per approfondire le proprie conoscenze riguardo al
curricolo, l’insegnamento e l’apprendimento.
Il risultato è un miglioramento in quello che succede nella classe e nella scuola, e un’articolazione migliore delle ragioni educative. La ricerca azione rappresenta una modalità di lavoro che collega la teoria e la prassi nell’insieme
‘idee-in-azione’”
Definizioni della ricerca azione
4Raffaella Iacovelli - Elvira Feleppa
La ricerca azione ha lo scopo di calare la ricercanella realtà della scuola,
e in particolare nella classe,
attraverso il diretto coinvolgimento degli insegnanti e degli studenti.
E’ ricerca fatta dagli insegnanti per gli insegnanti,
dagli studenti per gli studenti in un circolo virtuoso
5Raffaella Iacovelli - Elvira Feleppa
Azioni praticheSituazione reale della classeRicerca insieme agli alunni
La ricerca azione è caratterizzata sia dal fatto che l’oggetto della ricerca è radicato nella situazione reale della classe,
sia dal fatto che sono gli insegnanti stessi ad originare ed a svolgere la ricerca insieme
agli alunni.“Chi insegna impara due volte”
Le parole-chiave della ricerca azione
6Raffaella Iacovelli - Elvira Feleppa
Riflessione critica sugli effetti dell’azione
Gli strumenti e la procedura della ricerca azione offrono all’insegnante la possibilità di esplorare la realtà nella quale opera e di analizzare come lavora, di introdurre dei cambiamenti e di sperimentare novità.
Non si può prescindere dalla necessità che l’insegnante rifletta criticamente sul proprio agire e sugli effetti prodotti dalla sua azione affinché tali miglioramenti si realizzino.
Le parole-chiave della ricerca azione
7Raffaella Iacovelli - Elvira Feleppa
La ricerca azione si distingue dalla ricerca applicata che
- attua delle procedure finalizzate alla risoluzione di problemi specifici
- ed è generalmente di tipo descrittivo - fondata su precedenti ricerche di
base.
8Raffaella Iacovelli - Elvira Feleppa
Ricerca iniziata dagli insegnantiSituazionale – centrata sulla classeSistematica (agire – osservare – valutare) Diagnostica e terapeuticaNon generalizzabileColma il divario teoria – praticaDue ruoli uniti: insegnante & ricercatorePercorso radicato nella prassi: pratica-teoria-
praticaCambiamento di prospettivaEmancipatoria e illuminanteRicerca empirica
Concetti chiave della RA
9Raffaella Iacovelli - Elvira Feleppa
IntervisteDiariFotografie/VideoQuestionariAutobiografie cognitiveAutovalutazioniEsempi del lavoro degli studentiEsercitazioni continue…
ALCUNI STRUMENTI PER LA RICERCA AZIONE
10Raffaella Iacovelli - Elvira Feleppa
Perché le
competenze
11R. Iacovelli - E. Feleppa
Criticità didattiche che riducono l’apprendimento
•Permanere di approcci eccessivamente formalizzati, decontestualizzati “tradizionalmente disciplinari” nell’insegnamento scolastico•Limitata significatività per gli allievi delle proposte didattiche: scarso riferimento all’esperienza personale ed a pratiche sociali connesse con i campi del saperePhilippe Perrenoud,
“Dieci Nuove Competenze per Insegnare.
Invito al viaggio", Anicia, Roma 200212R. Iacovelli - E. Feleppa
“Capacità di far fronte a un compito, o a un insieme di compiti,
riuscendo a mettere in moto e ad orchestrare le proprie risorse
interne, cognitive, affettive e volitive, e a utilizzare quelle esterne disponibili
in modo coerente e fecondo” (Pellerey, 2004)
Definizione di competenza
13R. Iacovelli - E. Feleppa
1. “Capacità di far fronte a un compito” = utilizzazione del proprio sapere per far fronte a
situazioni problematiche (Dimensione operativa consapevole)
2. “Mettere in moto e orchestrare le proprie risorse
interne, cognitive, affettive e volitive” = Dimensione olistica
3. “Utilizzare quelle esterne” = Dimensione di contesto
Definizione di competenza
14R. Iacovelli - E. Feleppa
Per
os
serv
are
Livelli di analisi di una competenza (Le Boterf, 2000)
1° Livello – Risorse
cognitive
2° Livello Processi chiave
3° Livello –
Disposizioni ad agire
Conoscenze e abilità necessarie per affrontare un
compito – Sapere e saper fare
Processi cognitivi e operativi -
Saper agire
Autonomia e responsabilit
à
15R. Iacovelli - E. Feleppa
Abilità
Conoscenze
Impegno Strategie meta-cognitiveMotivazion
e Ruolo socialeImmagine di
séSensibilità al contestoConsapevolezza
Cosa si apprende
Come si apprende
L’Iceberg di AUSUBEL
16R. Iacovelli - E. Feleppa
Dalle Linee Guida (C.M.3/2015)
“ La competenza è un COSTRUTTO SINTETICO nel quale confluiscono diversi contenuti di apprendimento – FORMALE – NON FORMALE e INFORMALE - insieme a una varietà di fattori individuali che attribuiscono alla competenza un carattere squisitamente personale. Spetta agli insegnanti MONITORARE continuamente il grado di maturazione delle competenze di ciascun alunno per valorizzarle e favorirne lo sviluppo”.
17R. Iacovelli - E. Feleppa
“Ci si attende che la certificazione delle competenze possa
retroagire positivamente con le pratiche didattiche in
atto nella scuola, ispirandole maggiormente
a quanto previsto dalle IN2012” 18R. Iacovelli - E. Feleppa
Dalle Linee Guida (C.M.3/2015)
RIFERIMENTI CONCETTUALI
• Prima di certificare le competenze è necessario valutarle
• Prima di valutarle è necessario promuoverle: “Gli insegnanti hanno il diritto di valutare
- ed eventualmente di certificare - solo ciò che hanno cercato con forza di sviluppare”
(C. Petracca, La progettazione per competenze)
• Per sviluppare le competenze è necessario sapere quali siano: adesso lo sappiamo = le
competenze indicate dalle Indicazioni del 2012 primo ciclo
• Per sviluppare le competenze è necessario sapere come fare 19R. Iacovelli - E. Feleppa
COMPETENZE: come promuoverle?
1. Rivisitazione dello statuto epistemologico delle discipline
2. Essenzializzazione dei contenuti3. Problematizzazione
dell’apprendimento4. Integrazione disciplinare 5. Sviluppo di conoscenze procedurali6. Didattica laboratoriale7. Operare per progetti8. Compiti di realtà9. Apprendimento come cognizione
situata10.Sviluppo dei processi cognitivi 20R. Iacovelli - E. Feleppa
Processi cognitivi e operativiPercettivi MnesticiInduttiviDeduttiviDialetticiCreativi
21R. Iacovelli - E. Feleppa
STATUTO EPISTEMOLOGICO
Logica Metodologica
Conoscenze Linguaggio
Euristica Estetica
22R. Iacovelli - E. Feleppa
Obiettivi di apprendimento
Cosa fare?
• Essenzializzare• Ricercare e selezionare
i nuclei fondanti
• Verbale ordinario umano = CODICE
(strumento di accesso ai saperi disciplinari)
• Specifico disciplinare = SOTTOCODICE
• Simbolico
Conoscenze Linguaggio
Con
osce
nze
dich
iara
tive
Conoscenze
semantiche
1° PIANOSTATUTO EPISTEMOLOGICO
23R. Iacovelli - E. Feleppa
La ricerca del CURCosa fare?
ProblematizzareContestualizzare
Costruire l’apprendimento
Il “COME” delle discipline
Logica Metodologica
2° PIANOSTATUTO EPISTEMOLOGICO
24R. Iacovelli - E. Feleppa
Euris
tica Estetica
Luogo immaginativo, fantastico, creativo
delle discipline
- PENSIERO DIVERGENTE -La FORMA o le forme che assumono i saperi quando vengono comunicati
STATUTO EPISTEMOLOGICO
25R. Iacovelli - E. Feleppa
a AU T H E N T I C EVA LUAT I O N
a una MULTIPLA SCELTA DIUnità di Apprendimento – Compiti di Realtà – in S i tuaz ion i -Prob lema
daPERFORMANCEEVALUATIONdai TEST A SCELTA MULTIPLA
CAMBIO di PARADIGMA
26R. Iacovelli - E. Feleppa
VERIFICA E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE Il riconoscimento di una competenza in uno
studente come in un qualsiasi soggetto non è impresa facile, tuttavia la letteratura finora riconosce che tre sono le modalità attraverso cui si può pervenire alla valutazione delle competenze:
A. COMPITI DI REALTA’
B. OSSERVAZIONE SISTEMATICA
C. AUTOBIOGRAFIE
Centro Lisciani di Formazione e Ricerca Carlo Petracca
Cos’è un COMPITO di REALTA’?E’ uno dei modi possibili per rendere
concreto lo sviluppo di competenze in
quanto propone un vero e proprio modello di
interazione antropologica che rompe il meccanismo del rapporto
duale “docente – discente”.R. Iacovelli - E. Feleppa 28
E’ uno strumento operativo complesso e ricco di risorse
perché richiede che l’alunno si misuri con una pluralità di fattori:
- i traguardi di competenze che si vogliono sviluppare
- la scansione dei necessari passi da compiere - il controllo dei processi attivati- le correzioni di rotta- la valutazione autentica
R. Iacovelli - E. Feleppa 29
Cos’è un COMPITO di REALTA’?
Rappresenta in ogni caso un ambiente di apprendimento dotato
di senso perché chiede all’alunno di cimentarsi in situazioni
che hanno attinenza con la realtà e lo induce a: riconoscere l’utilità - qui e ora - delle
conoscenze e delle abilitàscomporre i contenuti delle discipline e a
ricomporli intorno alle azioni che deve mettere in campo per lo scopo.
R. Iacovelli - E. Feleppa 30
Cos’è un COMPITO di REALTA’?
Il compito rappresenta
il processo di lavoro
che i ragazzi mettono in atto
per risolvere un problema o raggiungere uno scopo.R. Iacovelli - E. Feleppa 31
Il compito di realtà
è un percorso nel quale si intrecciano e si fondono
i processi cognitivi e quelli relazionali.
Permette un progressivo passaggio dall’imparare facendo
alla capacità di riflettere sull’esperienza, formalizzarla,
per utilizzare consapevolmente gli strumenti culturali come
chiave di lettura della realtà. R. Iacovelli - E. Feleppa 32
R. Iacovelli - E. Feleppa 33
Imparare facendo Ri-flettere
Strutturare
l’esperienza
Costruire e ri-
costruire strumenti culturali
Leggere e interpreta
re la realtà
Compito di realtà
Competenze del profilo
Competenze chiave
europee
Traguardi di competenza
delle discipline coinvolte
Obiettivi di apprendimento
disciplinari
34R. Iacovelli - E. Feleppa
R. Iacovelli - E. Feleppa 35
Compito di realtà
Competenze del profilo
Competenze chiave
europee
Traguardi di competenza
delle discipline coinvolte
Obiettivi di apprendimento
disciplinari
Gli elementi irrinunciabili di un cdrCompito di realtà
Situazione inedita, vicina
al reale
Destinatari Scopo
Disciplinarità e interconnessioni
Contesto luogo tempi
Conoscenze
R. Iacovelli - E. Feleppa 36
Complessità
Profilo delle competenze in uscita
dal I cicloRappresenta l’obiettivo generale del sistema educativo e
formativo italiano
Certificazione delle
competenze
Attesta e descrive le competenze
progressivamente acquisite dagli
allievi
Ha valenza squisitamente
educativa, di
documentazione del percorso
compiuto dagli allievi, rispetto
al Profilo.
37R. Iacovelli - E. Feleppa
1.Riferimenti ineludibili per l’azione didattica- «Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per
gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l'azione educativa allo sviluppo integrale dell'allievo»
2.Sono prescrittivi, le scuole possono scegliere le modalità di sviluppo
- «Le scuole hanno la libertà e la responsabilità di organizzarsi e di scegliere l'itinerario più opportuno per consentire agli studenti il miglior conseguimento dei risultati».
3.Criteri per la valutazione delle competenze- «Nella scuola del primo ciclo i traguardi
costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese …»
CURRICOLO VERTICALETraguardi di sviluppo delle competenze
rappresentano:
38R. Iacovelli - E. Feleppa
39R. Iacovelli - E. Feleppa
40R. Iacovelli - E. Feleppa
Compito di realtà
Traguardi di competenza delle
discipline coinvolte
Italiano
Matematica
Scienze
Geografia
Arte e immagine
41R. Iacovelli - E. Feleppa
Compito di realtà
Obiettivi di apprendimento disciplinari
Italiano geografia Storiamatematica
Lettura
Ascolto e
parlato
Scrittura
Utilizzo delle fonti-
Produzione scritta
Prevedere immaginare
e progettare –
Vedere, osservare e sperimentar
e
Esprimersi e
comunicare
42R. Iacovelli - E. Feleppa
Scienze
VERIFICA E VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
ESEMPI DI COMPITI DI REALTA’:
• Davanti la vostra scuola esiste uno spazio verde non attrezzato. Provate, in gruppi di 4-5 componenti, a fare un progetto che indichi come vorreste sistemarlo. Inviate poi il progetto più bello da voi scelto al vostro dirigente scolastico con una lettera di accompagnamento.
• Osservate, in gruppi di 4-5 componenti, i simboli cartografici riportati in alto e inventatene altri per segnalare la presenza di edifici, chiese, ospedali, piazze, ponti, ecc. Con i simboli che avete inventato rappresentate il territorio in cui è inserita la vostra scuola.
• Descrivi matematicamente la tua classe. Tieni presente che non puoi usare parole e che la tua descrizione è rivolta a bambini della scuola dell’infanzia che non sanno ancora leggere.
Centro Lisciani di Formazione e Ricerca Carlo Petracca
METODOLOGIE Problematizzazione iniziale e ricorsivaContestualizzazione Costruttivismo sociale della
conoscenza(Tutoring, Peer to peer, Cooperative learning)Apprendimento situatoFlipped classroom
44R. Iacovelli - E. Feleppa
STRUMENTI per l’OSSERVAZIONE e la VALUTAZIONE
IntervisteDiariFotografie/VideoRubriche di valutazioneAutovalutazioni
45R. Iacovelli - E. Feleppa
Autobiografie cognitive
R. Iacovelli - E. Feleppa 46
COSA OSSERVARE E VALUTARE
con un Compito di realtà ?
Carlo Petracca Centro Lisciani di Formazione e Ricerca
Organizzazione delle risorse personali e collettive
Gestione dell’interazione all’interno del gruppo
Gestione del tempoCapacità di argomentazione
Uso del lessico
VALUTAZIONE delle COMPETENZE:gli strumenti
Compiti di realtà (intermedi e finale) Osservazioni sistematiche su ciascun alunno e per
le voci significative desunte dagli obiettivi del Cdr(da effettuarsi costantemente con Diari di bordo)
Autobiografie cognitive/conversazioni cliniche(ogni 2 o 3 incontri)
Autonomia Relazione Partecipazione
Responsabilità
Flessibilità
Consapevolezza
48R. Iacovelli - E. Feleppa
Alunni Autonomia
Relazione
Partecipazione
Responsabilità
Flessibilità
Consapevolezza
1
2
3
4
5
6
7
LIVELLI A-B-C-D49R. Iacovelli - E. Feleppa
OSSERVAZIONE SISTEMATICA: gli strumenti osservativi
R. Iacovelli - E. Feleppa 50
OSSERVAZIONE SISTEMATICA: gli strumenti osservativi
R. Iacovelli - E. Feleppa 51
Rubrica di valutazione• È un prospetto sintetico di descrizione di una competenza
• Identifica ed esplicita il livello raggiunto • E’ una descrizione che connota - con un valore – la processualità nello sviluppo delle competenze attese
R. Iacovelli - E. Feleppa 52
Rubrica di valutazioneDeve permettere a chi valuta e a chi è valutato di
distinguere agilmente prestazioni di livello differente
Le descrizioni dei livelli delle prestazione attese devono essere rilevanti e non arbitrarie, espresse in un linguaggio preciso
Una rubrica deve essere uno strumento agile, perché se è chiara e semplice risulta essere più affidabile
R. Iacovelli - E. Feleppa 53
R. Iacovelli - E. Feleppa 54
Azioni per
niente pocoabbastanz
a moltoProblematizzare 0 0 21 4
Integrare le discipline 0 6 11 8Lavorare per una scuola inclusiva 0 7 10 8
Essenzializzare i contenuti 1 2 19 3Sviluppare i processi cognitivi 2 3 14 6Promuovere compiti di realtà 0 9 10 6
Favorire l’apprendimento situato 0 8 14 3Padroneggiare la didattica laboratoriale 1 8 12 4Sviluppare le conoscenze procedurali 2 11 5 7
Operare per progetti 0 11 10 4Rivisitare lo statuto epistemologico delle
discipline 4 12 8 1Predisporre strumenti di certificazione
delle competenze 4 15 3 3
Rete I.C. FALCONE – Scala Atteggiamento Docenti
R. Iacovelli - E. Feleppa 55
Problematizzare
Integrare le discipline
Lavorare per una scuola inclusiva
Essenzializzare i contenuti
Sviluppare i processi cognitivi
Promuovere compiti di realtà
Favorire l’apprendimento situato
Padroneggiare la didattica laboratoriale
Sviluppare le conoscenze procedurali
Operare per progetti
Rivisitare lo statuto epistemologico delle discipline
Predisporre strumenti di certificazione delle competenze
0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%
0
0
0
1
2
0
0
1
2
0
4
4
0
6
7
2
3
9
8
8
11
11
12
15
21
11
10
19
14
10
14
12
5
10
8
3
4
8
8
3
6
6
3
4
7
4
1
3
per niente poco abbastanza molto
R. Iacovelli - E. Feleppa 56
6%7%
8%
8%
8%
8%9%
9%
9%
9%
9%
9%
Rete I.C. FALCONE – Scala Atteggiamento Docenti Predisporre strumenti contes-
tualizzati di certificazione delle competenzeRivisitare lo statuto epistemo-logico delle discipline Operare per progetti Sviluppare le conoscenze pro-ceduraliPadroneggiare la didattica lab-oratoriale Favorire l'apprendimento come cognizione situataPromuovere compiti di realtà Sviluppare i processi cognitivi Essenzializzare i contenuti Lavorare per una scuola in-clusivaIntegrare le discipline Problematizzare l'ap-prendimento
R. Iacovelli - E. Feleppa 57
raffaella.iacovelli1@gmail.com
elvirafeleppa@hotmail.it