Post on 02-May-2015
Museo di San MarcoGloria Scalini
Museo di San Marco
Museo di San Marco
Address: Piazza San MarcoCity: FirenzeRegion: ToscanaCountry: ItaliaContinent: Europa
Coordinates: 43° 46’ 41,21’’ N 11° 15’ 31,74’’ E
Museo di San MarcoGloria Scalini
Il complesso originario venne eretto per i Silvestrini prima del 1300 e svolgeva oltre alle funzioni di monastero quelle di chiesa parrocchiale. Nel 1437 Cosimo commissionò a Michelozzo, architetto di fiducia di casa Medici, la ricostruzione del convento secondo i più moderni canoni rinascimentali. Inaugurato nel 1443, il convento fu una delle opere che furono al centro del nuovo assetto del quartiere nord del centro di Firenze. Il complesso venne espropriato una prima volta nel 1808, tornò ai frati dopo la caduta di Napoleone, per poi venire in larga parte confiscato dal demanio nel 1866. Dopo un restauro e adattamento generale, il complesso venne in larga parte riaperto come museo nel 1869. Nel 1906 vi confluirono i resti architettonici degli sventramenti ottocenteschi: fu allora creato il Museo di Firenze antica.
Museo di San MarcoGloria Scalini
Museo di San MarcoGloria Scalini
Il complesso di San Marco, nella sua forma attuale datagli da Michelozzo, si sviluppa secondo norme di semplice ma elegantissima funzionalità : pareti intonacate di bianco, ambienti organizzati su due chiostri (di Sant'Antonino e di San Domenico), con un capitolo, due refettori e una foresteria al piano terra. Il primo piano ospitava le celle dei monaci, stanzette chiuse al di sotto di un'unica copertura del soffitto con grandi capriate, e la biblioteca monumentale. Le scelte materiche e distributive hanno fatto si che, ancora nella fase conventuale, il complesso avesse connotati museali, dati dai cicli di affreschi creati dai monaci stessi: Beato Angelico, Fra Bartolomeo.
Museo di San MarcoGloria Scalini
Il percorso museale si sviluppa sui due piani del complesso, permettendo di percepire quella che era la destinazione d’uso originaria, arricchita dalle collezioni monografiche su Beato Angelico e Fra Bartolomeo. Gli ambienti del convento e il loro uso sono ancora ben percepibili grazie agli affreschi e all’arredo originale, ai quali si aggiungono pannelli esplicativi. In alcuni casi l’allestimento è stato totalmente riprogettato, senza intaccare l’essenza originale del luogo. Sono state create nuove soluzione per l’illuminazione e molto interessante è il dibattito aperto sul ripristino di affreschi trovati sotto l’intonaco della biblioteca.
Chiostro di Sant’Antonino
Michelozzo 1437-44
Affreschi di Beato Angelicoe completamentodelle lunette nel 1500-1600
Pareti originariamente coperte da lapidi
Capitolo
Affresco della Crocefissione diBeato Angelico
Campana della chiesa, detta la Piagnona
• Leggibilità della funzione originaria
• Lettura storica: nell’affresco sono raffigurati anche santi legati a Firenze, ai Medici e ai Domenicani
Refettorio grande
Era quello usato dai monaci del convento
Riallestito nel 1983, ospita opere datate XVI e XVIII secolo
Museo di San MarcoGloria Scalini
Sala del lavabo e sala di Fra Bartolomeo
Si trovano prima dell’accesso al refettorio grande
La sala con la raccolta delle opere di San Bartolomeo ospitava la cucina
La sala del lavabo mantiene la struttura architettonica tardo-trecentesca
Museo di San MarcoGloria Scalini
Piccolo Refettorio
Vi mangiavano le persone ospitate nel convento
Affresco del Ghirlandaio: Cenacolo
• Percorso museale e funzioni si uniscono
• La parete del bookshop si stacca dalla struttura muraria
• Struttura in pannelli lignei con illuminazione inserita
• Il tema dell’affresco è testimone della funzione originaria
Museo di San MarcoGloria Scalini
Ospizio
In origine vi venivano accolti i pellegrini più umili
Oggi è dedicata a Beato Angelico e raccoglie molti dei suoi più importanti dipinti su tavola
Museo di San MarcoGloria Scalini
Foresteria
Vi venivano alloggiati gli ospiti più importanti
Dal 1906 ospita il Museo di Firenze com’era voluto da Guido Carocci, che raccoglie reperti provenienti dalle demolizioni ottocentesche
Attraverso la sala si esce dal museo su Via della Dogana
Museo di San MarcoGloria Scalini
Celle dei monaci
45 cellearticolate in tre corridoi che circondano il Chiostro di Sant’Antonino
Struttura creata per ospitare il ciclo di affreschi, interni ed esterni, di Beato Angelico e la sua scuola
Le stanze sono chiuse al di sotto di una copertura a capriate
Museo di San MarcoGloria Scalini
Corridoio est
Fu il primo ad essere edificato e decorato
Da qui inizia il ciclo affrescato con Scene della vita di Cristo
Museo di San MarcoGloria Scalini
Corridoio sud
Celle destinate ai novizi, con affreschi di qualità inferiore
In fondo si trova il quartiere de priore (tre celle collegate) dedicato alla memoria di Savonarola
Museo di San MarcoGloria Scalini
Corridoio nord
Celle su entrambi i lati
A metà del corridoio si apre la Biblioteca
Le due celle in fondo al corridoio, interconnesse, erano appannaggio di Cosimo il Vecchio
Museo di San MarcoGloria Scalini
Biblioteca
costruita da Michelozzoper volere esplicito di Cosimo de' Medici
Custodisce una collezione di codici miniati esposti a rotazione
Illustra le fasi di restauro
Museo di San MarcoGloria Scalini
Biblioteca
Dibattito sul restauro: sono stati portate alla luce delle campionature della stratificazione
Museo di San MarcoGloria Scalini
• Il contenuto del museo è radicato e si è evoluto con la struttura del convento
• Divisione delle sale per contenuto
• Storicizzazione del contesto con leggibilità delle diversi fasi
• Nuove installazioni per l’esposizione delle opere
• Pannellature esplicative sui contenuti e sul “contenitore”
• Attualizzazione degli interventi di recupero tramite un dibattito aperto basato sulla ricerca
• I contenuti dei diversi ambienti spesso riportano alla funzione originaria
Museo di San MarcoGloria Scalini