Post on 07-Mar-2018
MODELLO BIOPSICOSOCIALE MODELLO BIOPSICOSOCIALE
DELLA MALATTIA E DELLA MALATTIA E
DELLA SALUTEDELLA SALUTE
Dott.ssa Elena LuisettiPsicologa-Psicoterapeuta
MALATTIA COME MALATTIA COME INTERAZIONE TRA FATTORIINTERAZIONE TRA FATTORI
BIOLOGICIPSICO
LOGICISOCIALI
Modificazioni fisiologiche, eventi psicologicie comportamentali fanno parte di un unico processo biopsicologico integrato.
(Turpin, 1989)
FUNZIONAMENTO DEL FUNZIONAMENTO DEL
SISTEMA STRESSSISTEMA STRESSSISTEMA STRESSSISTEMA STRESS
La metodologia più La metodologia più appropriata per indagare appropriata per indagare
la relazione tra eventi la relazione tra eventi psicologici e malattia è psicologici e malattia è
lo studio dei precursori lo studio dei precursori lo studio dei precursori lo studio dei precursori psicofisiologici del psicofisiologici del
processo patogeneticoprocesso patogenetico .
Il precursore più tipico è rappresentato da un’iperreattività transitoria e ricorrente, cioè una
eccessiva ampiezza delle modificazioni fisiologiche ad eventi ambientali significativi:
Incremento del livello di vigilanzaAssociato a variazioni del tono muscolare e Associato a variazioni del tono muscolare e dell’attività motoriaReazione vegetativa prevalentemente simpatica adrenergicaConseguenti reazioni ormonali che se ripetute portano ad una eccessiva stimolazione dell’attività cardiaca e vascolare
ALLOSTASIALLOSTASIBruce McEwen (Fricchione, 2008)
Mantenere la stabilità
(omeostasi) attraverso
il cambiamento.
Processo di risposta attiva dell’organismo, che mette in atto un
cambiamento, al fine di cambiamento, al fine di riportare una
condizione di equilibrio.
Si tratta della capacità di adattarsi o cambiare costantemente, attraverso la modificazione dei parametri fisiologici, in
relazione ai cambiamenti ambientali.
Il cervello ha la funzione di mantenere la
stabilità nell’organismo, anche attraverso una
“previsione” degli aggiustamenti e dei livelli di
energia che saranno necessari in base alle
informazioni ricavate. informazioni ricavate.
SOVRACCARICO SOVRACCARICO
ALLOSTATICOALLOSTATICO
Bruce McEwen (Fricchione, 2008)
È dato dall’uso eccessivo dei processi di allostasi il quale
fa sì che il sistema di protezione si rivolti contro protezione si rivolti contro
l’individuo.
E’ il peso biologico che il corpo accumula nel tentativo di adattarsi nell’equilibrio tra richieste e risorse.
Il CARICO ALLOSTATICO viene misurato in base
ad alcuni parametri biologici (mediatori) che
riflettono le funzioni dell’asse ipotalamo-ipofisi-
surrene, del Sistema Nervoso Simpatico, di
quello Cardiovascolare e del metabolismo quello Cardiovascolare e del metabolismo
(cortisolo, norepinefrina, epinefrina, DHEA,
pressione diastolica e sistolica, obesità
addominale, densità di lipoprofene-Hdl,
colesterolo totale).
Un maggior caricoallostatico all’inizio del periodo considerato, è risultato predittivo, a distanza di anni, di una più elevata mortalità, di un maggiore mortalità, di un maggiore declino intellettivo e fisico e di eventi cardiovascolari.
(Lazzari, 2008)
Sia il comportamento che le modificazioni
fisiologiche e neuroendocrine sono
componenti di un pattern di risposta
organizzato e integrato dal organizzato e integrato dal
SISTEMA SISTEMA
NERVOSO CENTRALENERVOSO CENTRALE
in funzione delle richieste ambientali.
L’alterazione di questo pattern è alla base dell’insorgenza della malattia (o del rischio malattia (o del rischio di malattia), del comportamento disfunzionale e del suo mantenimento.
ATTIVAZIONEATTIVAZIONE
EMOZIONALEEMOZIONALEEMOZIONALEEMOZIONALE
Il principale meccanismo attraverso il qualefattori psicosociali o comportamentali possono influenzare lo sviluppo di una
malattia è costituito dall’attivazione attivazione emozionaleemozionaleemozionaleemozionale
che è l’elemento essenziale della risposta di stress
L’emozione non è solo la rappresentazionementale di uno stato affettivo, ma costituisce il processo motivazionale discriminativo che consente all’individuo di:
Evitare o ridurre l’impatto di eventi avversiviEvitare o ridurre l’impatto di eventi avversivi
Favorire il mantenimento e l’approccio di legami stabili in situazioni appaganti
L’ATTIVAZIONE EMOZIONALEL’ATTIVAZIONE EMOZIONALE
È il tramite attraverso il quale un evento ambientale induce nell’individuo un insieme di
risposte adattive o disfunzionali
Gli eventi emotigeni vengono elaborati dalle strutture corticali e sottocorticali in modo che il loro processamento sia immediatamente e strettamente connesso con l’attivazione dei strettamente connesso con l’attivazione dei circuiti neurali che programmano l’azione e la mobilizzazione delle risorse energetiche
(vegetative, endocrine).
Il termine“IPERREATTIVITA’IPERREATTIVITA’ ” non designa solo una esagerata reazione, ma anche un anomalo pattern di reazione (dis-reattività): entità della risposta, rapidità con della risposta, rapidità con cui compaiono, durata, tempi di recupero dei livelli precedenti la stimolazione
L’attività emozionale è solo in parte determinata dalle caratteristiche proprie delle situazioni
stimolo.
E’ fortemente influenzata dalla modalità di risposta :E’ fortemente influenzata dalla modalità di risposta :di ogni organo (predisposizione genetica);dell’intero organismo; dell’individuo (delle caratteristiche costituzionali, psicologiche e comportamentali definibili su base individuale).
Rapporto fra la domanda ambientale (stressor) e potenzialità
•Costrutti più indagati sperimentalmente potenzialità
motivazionali per farvi fronte (abilità di coping)
sperimentalmente•Controllabilità dello stimolo
Nel processo reattività psicobiologica e malattia
si inserisce un’altra variabile:
IL CONTESTO AMBIENTALEIL CONTESTO AMBIENTALE
Sia come ambiente dove si produce l’evento stressante
Sia come fonte di condivisione e sostegno
TRE CLASSI TRE CLASSI DIDI EVENTI STRESSANTIEVENTI STRESSANTI
AA
Situazioni acute e dirompenti, seria minaccia per la
BB
Situazioni di avversità che
CC
Eventi minori che quotidianamente
dirompenti, seria minaccia per la sopravvivenza (disturbo post-traumatico da
stress)
Situazioni di avversità che persistono nel
tempo (patologia somatica)
Eventi minori che quotidianamente
impongono richieste di
adattamento
La ripetizione continuativa di situazioni
stressanti, caratterizzate da squilibrio fra
pressione esercitata sulla persona e la sua
possibilità di con-
trollo si traduce in trollo si traduce in
maggior rischio di
malattia.
Anche il verificarsi di eventi traumatici in fase esistenziale dove le risorse adattive
sono limitate comporta
FACILITA’ FACILITA’ DIDI INSORGENZA DELLA MALATTIAINSORGENZA DELLA MALATTIA
FATTORI CHIAVE PER FATTORI CHIAVE PER
UN PROGRAMMA TERAPEUTICOUN PROGRAMMA TERAPEUTICO
VARIABILI SOCIOVARIABILI SOCIO--DEMOGRAFICHEDEMOGRAFICHE
VARIABILI PSICOLOGICHE:VARIABILI PSICOLOGICHE:
Percezione dei sintomiConvinzioni sulla malattiaLocus of controlFiducia nelle proprie risorseFattori motivazionaliFattori di personalità
Il passaggio dalla
disfunzione alla malattia è
sempre legato ad una
predisposizione biologica
MODELLO DIATESIMODELLO DIATESI--STRESSSTRESS
predisposizione biologica
o psicologica ed è
determinato dagli effetti
reciproci di tutte le
variabili
OBIETTIVO PRINCIPALEOBIETTIVO PRINCIPALE
Non solo apprendere a rilassarsi, ma modulare
la propria reattività quando vi è l’occasione.
L’intervento psicofisiologico agisce sul nucleo
dell’iperattività agli eventi stressanti.dell’iperattività agli eventi stressanti.
Il principio generale è l’incompatibilità tra le
risposte di attivazione emozionale
e il Rilassamento.
PROCEDURE DIRETTE ALLAPROCEDURE DIRETTE ALLA
MODIFICAZIONE MODIFICAZIONE
PSICOFISIOLOGICA E PSICOFISIOLOGICA E PSICOFISIOLOGICA E PSICOFISIOLOGICA E
COMPORTAMENTALECOMPORTAMENTALE
OBIETTIVO GENERALEOBIETTIVO GENERALE
Identificare e stimolare modalità comportamentali
e cognitive che permettano di ridurre la discrepanza
tra l’impatto delle situazioni e la percezione delle
proprie risorse.
Riduzione dell’investimento sulla situazione
Ridefinizione dei propri obiettivi
Utilizzo di procedure di autoregolazione psicofisiologica durante l’esposizione alla situazione stressante che sono alla base di processi reattivi disfunzionali
TECNICHETECNICHE
Training Autogeno
Rilassamento Muscolare Progressivo di Jacobson
Biofeedback
Ristrutturazione cognitiva e comportamentaleRistrutturazione cognitiva e comportamentale
Procedure di esposizione
Modeling comportamentale
Educazione-razionale-emotiva
Meditazione e spiritualità
RIORGANIZZAZIONE COGNITIVARIORGANIZZAZIONE COGNITIVA
Modificazione del modo di percepire l’evento minaccioso
Maggior fiducia nelle proprie risorseMaggior fiducia nelle proprie risorse
Una distribuzione più funzionale dell’attenzione
La rivalutazione delle proprie convinzioni
GRAZIE PER GRAZIE PER
L’ATTENZIONEL’ATTENZIONEL’ATTENZIONEL’ATTENZIONE