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Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte
Direzione GeneraleFORMAZIONE DOCENTI NEOASSUNTI
Torino, 30/3/2015
Ufficio Scolastico Regionale
per il Piemonte
CONDIVISIONE DEL PERCORSO FORMATIVO
NOTA MIUR 6768 DEL 27/2/2015
Il primo incontro è finalizzato a far conoscere le aspettative dell’amministrazione e della scuola nei confronti dei neo-assunti, il profilo professionale atteso, le innovazioni in atto nella scuola, le questioni fondamentali attinenti la professionalità.
Ufficio Scolastico Regionale
per il Piemonte
LA FUNZIONE DOCENTE
CCNL 29 novembre 2007, art. 26, comma 1:
La funzione docente realizza il processo di insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti dagli ordinamenti scolastici definiti per i vari ordini e gradi dell'istruzione.
Ufficio Scolastico Regionale
per il Piemonte
LA FUNZIONE DOCENTE
CCNL 29 novembre 2007, art. 26, comma 2:
La funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e professionale dei docenti; essa si esplica nelle attività individuali e collegiali e nella partecipazione alle attività di aggiornamento e formazione in servizio.
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per il Piemonte
LA FUNZIONE DOCENTE
CCNL 29 novembre 2007, art. 26, comma 3:
In attuazione dell’autonomia scolastica i docenti, nelle attività collegiali, attraverso processi di confronto ritenuti più utili e idonei, elaborano, attuano e verificano, per gli aspetti pedagogico – didattici, il piano dell’offerta formativa, adattandone l’articolazione alle differenziate esigenze degli alunni e tenendo conto del contesto socio - economico di riferimento, anche al fine del raggiungimento di condivisi obiettivi qualitativi di apprendimento in ciascuna classe e nelle diverse discipline. Dei relativi risultati saranno informate le famiglie con le modalità decise dal collegio dei docenti.
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per il Piemonte
IL PROFILO PROFESSIONALE DOCENTE
CCNL 29 novembre 2007, art. 27:
Il profilo professionale dei docenti è costituito da competenze disciplinari, psicopedagogiche, metodologico-didattiche, organizzativo-relazionali e di ricerca, documentazione e valutazione tra loro correlate ed interagenti, che si sviluppano col maturare dell'esperienza didattica, l'attività di studio e di sistematizzazione della pratica didattica. I contenuti della prestazione professionale del personale docente si definiscono nel quadro degli obiettivi generali perseguiti dal sistema nazionale di istruzione e nel rispetto degli indirizzi delineati nel piano dell’offerta formativa della scuola.
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IL PROFILO PROFESSIONALE DOCENTE
CCNL 29 novembre 2007, art. 28 : attività di insegnamento
• 1. le istituzioni scolastiche curano la promozione e il sostegno dei processi innovativi e il miglioramento dell’offerta formativa.
• 2. Nel rispetto della libertà d’insegnamento, regolano lo svolgimento delle attività didattiche nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni.
CCNL 29 novembre 2007, art. 28 : attività funzionali all’insegnamento
• 1. L’attività funzionale all’insegnamento è costituita da ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici. Essa comprende tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle delibere adottate dai predetti organi.
Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte
Direzione Generalewww.istruzionepiemonte.it
Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte
Direzione Generale Area Finanziaria Attività Motorie Centro Risorse Orientamento US
R Piemonte Cinemascuola Cittadinanza e Costituzione Competenze Educazione degli adulti Formazione Genitori e Studenti Immissioni in ruolo Inclusione Integrazione Indicazioni Nazionali 2012 per il
curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo
Inclusione Integrazione Indicazioni Nazionali 2012 per il
curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo
Legale, Contenzioso e Disciplinare
Lingue Straniere Ordinamenti Pari Opportunità Parità Scolastica Regione in Musica Scuola e Salute Sezioni Primavera Sicurezza Tirocinio
AREE TEMATICHE
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LA BUONA SCUOLA
PRIORITA’ POLITICA 7: Aumentare il numero di studenti della scuola secondaria che hanno accesso ad esperienze significative di alternanza fra scuola e lavoro, lavorando in sinergia con il tessuto imprenditoriale e regionale.
(Fondata sul lavoro)
ATTO DI INDIRIZZO MIUR
Nota 427 del 6/2/2015
Ufficio Scolastico Regionale
per il Piemonte
STUDIO E LAVORO IN ITALIA
Se si va a scuola o all’università, non si lavora; Se si va a lavorare prima, si hanno scarse
opportunità per continuare o per tornare a studiare;
E’ un modello che l’OCSE ha definito first study then work ed è risultato meno efficace di quello study while working per favorire l’occupazione dei giovani e per proteggerli dalla crisi
• Esiste un mismatch fra domanda di lavoro e competenze richieste: le carenze non sono principalmente nelle conoscenze scolastiche, accademiche o tecniche.
Quali sono le competenze più carenti ?
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COMPETENZE E LAVORO
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COMPETENZE E LAVORO
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per il Piemonte
Collegamento con realtà produttiva
Progettazione condivisa
Formazionedelle
competenzeEquivalenzaformativa
Ricerca diun linguaggio
comune
Valutazionecongiunta
Condivisioneobiettivi
Flessibilità
ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO
Rispondenza fabbisognisettori produttivi
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LA BUONA SCUOLA
PRIORITA’ POLITICA 6: Rafforzare le competenze e l’insegnamento di discipline che sono patrimonio storico, culturale e artistico del nostro paese. Accelerare sulle nuove alfabetizzazioni, potenziando le competenze linguistiche, economiche, informatiche.
(musica, storia dell’arte e sport; lingue straniere, coding, economia)
ATTO DI INDIRIZZO MIUR
Nota 427 del 6/2/2015
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CLIL – I VANTAGGI
• impegna gli studenti in compiti autentici, fornisce contestualizzazione all’insegnamento e focalizza il processo su attività significative che comportano scambi comunicativi autentici;
• aiuta a costruire conoscenze di tipo interculturale;
• assicura la possibilità di migliorare la competenza linguistica degli studenti attraverso un’esposizione intensiva e protratta alla L2;
• la focalizzazione intorno a un compito stimola la motivazione.
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CLIL – LA PROGETTAZIONE
Costituzione di “team CLIL” costituiti da docente DNL + docente LS/ conversatore/ assistente linguistico/docenti che hanno prestato servizio in scuole italiane all’estero.
CURRICOLO DISCIPLINARE
Quali obiettivi?Quali contenuti?
Quali metodologie?
CURRICOLO LINGUISTICOQuale microlingua?
Quali abilità?Quali tipi di discorso?
Quali costrutti morfo-sintattici?
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per il Piemonte
CLIL - LE NORME TRANSITORIE
• Attivazione del 50% del m.o. della DNL nella LS: moduli, laboratori, momenti intensivi, programmazione pluriennale, organizzazione flessibile…
• (istituti tecnici) Didattica fortemente laboratoriale incentrata sullo sviluppo di attività inerenti le conoscenze e le abilità delle discipline interessate.
Ufficio Scolastico Regionale
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LA BUONA SCUOLA
PRIORITA’ POLITICA 4: Promuovere la valutazione come strumento di miglioramento della scuola e di valorizzazione degli insegnanti e come strumento per attuare l’autonomia e la crescita delle scuole al fine di costruire «una scuola di qualità per tutti».
ATTO DI INDIRIZZO MIUR
Nota 427 del 6/2/2015
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per il Piemonte
SNV - FASI DEL PERCORSO
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SNV - LE PARTI DEL RAV
DescrittivaDescrizione del contesto e delle risorse
ValutativaValutazione degli esiti e dei processi
Descrizione e valutazione del percorso di auto -valutazione
Individuazione delle finalità e degli obiettivi di processo
Riflessiva Proattiva
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SNV -MODELLO TEORICO
Ufficio Scolastico Regionale
per il Piemonte
SNV - CARATTERISTICHE DEL SISTEMA
• Il modello autovalutativo, finalizzato al miglioramento, è:– comparabile (con dati e strumenti comuni di
riferimento)– integrabile (con informazioni che possano essere
integrate dalla scuola e/o da altri sistemi)– duttile(attento ai diversi contesti e ai punti di
partenza)– dinamico(attento allo sviluppo e al miglioramento che
avviene nel tempo).
• Il modello divide le varie aree → l’analisi è guidata.• Alcune aree non presentano indicatori e descrittori che
quindi vanno integrati dalle scuole.
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per il Piemonte
SNV -PIANO DI MIGLIORAMENTO
PRIORITA’Riferite agli esiti degli studenti
TRAGUARDI
di lungo periodo
obiettivo di processo
PIANO TRIENNALE
obiettivo di processo
obiettivo di processo
Ufficio Scolastico Regionale
per il Piemonte
SNV -PIANO DI MIGLIORAMENTO
• PRIORITA’: obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo;
• TRAGUARDI DI LUNGO PERIODO: risultati attesi in relazione alle priorità strategiche;
• OBIETTIVI DI PROCESSO: definizione operativa delle attività su cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche individuate. Sono obiettivi da raggiungere nel breve periodo (un anno scolastico).
Ufficio Scolastico Regionale
per il Piemonte
LA BUONA SCUOLA
PRIORITA’ POLITICA 10: Sviluppare la digitalizzazione per aumentare l’efficienza e migliorare la scuola con nuove modalità di insegnamento e apprendimento … introduzione di metodologie di insegnamento basate sull’utilizzo delle più moderne tecnologie digitali… sperimentazione di nuove tecniche di apprendimento.
ATTO DI INDIRIZZO MIUR
Nota 427 del 6/2/2015
Ufficio Scolastico Regionale
per il Piemonte
“IMMIGRANTI” DIGITALI E NATIVI DIGITALI
Alfabetizzazione cartacea/stampata
• Poche informazioni, da fonti limitate
• Compiti singoli da processare uno per volta
• Informazioni lineari, logiche, sequenziali
• Tendenza a far lavorare gli allievi singolarmente piuttosto che in modo interattivo
• Insegnamento “Just in case” (è nel programma!)
• Gratificazione posticipata, “sacrificio”
Alfabetizzazione digitale
• Informazioni rapide da più fonti
• Immagini, video, suoni e poi il testo
• Accesso casuale a testi con hyperlink
• Processamento parallelo e multitasking
• Interazione con più persone contemporaneamente
• Abitudine all’apprendimento “just in time”
• Gratificazione immediata, apprendimento divertente
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per il Piemonte
L’APPROCCIO SOCIO-CULTURALE
• Il soggetto che apprende è al centro del processo formativo;
• La conoscenza è il prodotto di una costruzione da parte del soggetto;
• L’apprendimento è strettamente legato alla situazione concreta;
• L’apprendimento nasce dalla collaborazione sociale e dalla comunicazione interpersonale;
• Il fine ultimo è l’interiorizzazione di una metodologia di apprendimento che rende l’allievo autonomo nei propri processi cognitivi.
Ufficio Scolastico Regionale
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IL NUOVO RUOLO DEL DOCENTE
• Mediatore che favorisce il processo di apprendimento
• Organizzatore del setting didattico e tecnologico
• Creatore di ambienti di apprendimento basati su:
o Pluralità di approcci e metodologie
oCooperazione
oMetacognizione e compiti sfidanti
Ufficio Scolastico Regionale
per il Piemonte
LA TECNOLOGIA
La tecnologia diventa parte dell’ambiente didattico con funzioni diverse:
Computer come luogo sociale
di apprendimento
Computer come strumento di lavoro
Computer come fonte di informazione
Ma … tra tecnologia e processi cognitivi non esiste alcuna relazione che agisca in senso deterministico
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per il Piemonte
LA TECNOLOGIA PER L’INCLUSIONE
La tecnologia consente la personalizzazione dell’insegnamento
BES disabilitàAllievi stranieri
Materiali individualizzati per soggetti in difficoltà
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LA “FLIPPED CLASSROOM”
Ufficio Scolastico Regionale
per il Piemonte
THE “FLIPPED CLASSROOM”
• Gli studenti prendono visione dei materiali predisposti dall’insegnante a casa
• La classe diventa il luogo del problem-solving cooperativo: si discutono i problemi e si trovano le soluzioni
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ESAMI DI STATO -NORMATIVA DI RIFERIMENTO
• CM prot.n.7316.25-11-2014 (Termini e modalità di presentazione delle domande di partecipazione)
• CM prot.n.7354 del 26/11/2014 (Prime indicazioni sullo Schema di Regolamento)
• CM prot.n. 8145 del 18/12/2014 (Termini e modalità di presentazione delle domande di partecipazione - Tabella codici indirizzi di esame)
• CM 1 del 29/1/2015 (Individuazione delle materie oggetto della seconda prova scritta negli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio ordinari e sperimentali di istruzione secondaria di secondo grado - Scelta delle materie affidate ai commissari esterni delle commissioni)
• CM 5 del 26/2/2005 (Formazione delle Commissioni)
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per il Piemonte
REGOLAMENTO ESAMI DI STATO -SECONDA PROVA SCRITTA
• Finalità: accertare il possesso delle conoscenze e abilità e competenze specifiche del candidato relative all’ultimo anno di studi
• La seconda prova verte su una delle discipline caratterizzante il corso di studio tenuto conto degli indirizzi, articolazioni, opzioni
• Per tecnici e professionali: La struttura della prova prevede una prima parte che tutti i candidati sono tenuti a svolgere, seguita da una seconda parte costituita da quesiti tra i quali il candidato sceglierà sulla base del numero minimo indicato in calce al testo.
Ufficio Scolastico Regionale
per il Piemonte
LICEO DELLE SCIENZE UMANE – OPZIONE ECONOMICO-SOCIALE
La prova ha per oggetto una delle seguenti tipologie:a) trattazione di problemi, concetti o anche
temi della disciplina;b) analisi e trattazione, qualitativa e quantitativa,
di particolari casi o situazioni socio-politiche, giuridiche ed economiche, che possono essere presentate al candidato anche con l’ausilio di grafici, tabelle statistiche, articoli dei giornali o di riviste specialistiche.
La trattazione prevede alcuni quesiti di approfondimento.
Ufficio Scolastico Regionale
per il Piemonte
La prova fa riferimento a situazioni operative in ambito economico-aziendale e richiede al candidato attività di analisi, scelta, decisione, individuazione e definizione di linee operative, individuazione di problemi e definizione motivata di soluzioni, ricerca e produzione di documenti aziendali.La prova consiste in una delle seguenti tipologie:a) analisi di testi e documenti economici
attinenti al percorso di studio;b) analisi di casi aziendali;c) simulazioni aziendali.
ISTITUTI TECNICI – SETTORE ECONOMICO
Ufficio Scolastico Regionale
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ISTITUTI TECNICI – SETTORE TECNOLOGICO
La prova consiste in una delle seguenti tipologie:a) analisi di problemi tecnologico-tecnici partendo da
prove di laboratorio su materiali, semilavorati, prodotti finiti;
b) analisi di caratteristiche di macchine e apparecchiature partendo da prove di verifica e collaudo;
c) ideazione e progettazione di componenti e prodotti delle diverse filiere;
d) analisi di processi tecnologici di produzione, gestione e controllo di qualità dei processi produttivi;
e) sviluppo di strumenti per l’implementazione di soluzioni a problemi organizzativi e gestionali dei processi produttivi;
f) gestione di attività produttive e del territorio nel rispetto e tutela dell’ambiente
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ISTITUTI PROFESSIONALI – SETTORE SERVIZI
La prova fa riferimento a situazioni operative della filiera di servizio e richiede al candidato attività di analisi, scelta, decisione sullo svolgimento dei processi produttivi e dei servizi.
La prova ha per oggetto una delle seguenti tipologie:a) Definizione, analisi ed elaborazione di un tema
anche sulla base di documenti, tabelle, dati;b) Analisi e soluzione di problematiche (caso
aziendale);c) Individuazione e predisposizione delle fasi per la
realizzazione di un prodotto e/o di un servizio;d) Individuazione di modalità e tecniche di
commercializzazione dei prodotti e dei servizi.
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ISTITUTI PROFESSIONALI – SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO
La prova fa riferimento a situazioni operative e richiede al candidato attività di analisi, scelta, decisione sullo svolgimento dei processi produttivi e dei servizi.
La prova ha per oggetto una delle seguenti tipologie:
a) Analisi e problemi tecnici relativi alle materie prime, ai materiali e ai dispositivi del settore di riferimento;
b) Diagnosi nella predisposizione, conduzione e mantenimento in efficienza di macchine, impianti e attrezzature;
c) Organizzazione dei servizi tecnici;d) Individuazione e predisposizione delle fasi per la
realizzazione di un prodotto artigianale o industriale;
e) Individuazione di modalità e tecniche di commercializzazione dei prodotti o anche dei servizi.