Microcamera cattura-emozioni E il popolo blu piange e rideMicrocamera cattura-emozioni E il popolo...

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Microcamera cattura-emozioniE il popolo blu piange e rideI segreti di Avatar: i visi degli attori filmati e riprodotti

Tecniche al computer

Nove nomination agliOscar di Los Angeles del pros-simo 7 marzo, con un succes-so di pubblico e incassi cheoscureranno il colossal Tita-nic. Parliamo di Avatar, ilfilm James Cameron già su-perpremiato ai Golden Glo-be, destinato a rimanere ne-gli annali del cinema per glioltre 3000 effetti speciali.Messi in scena per portare ilfantastico mondo di Pandorae il popolo dei Na’vi sul gran-de schermo, con una visionepanoramica in 3D stereosco-pico.

Un successo dovuto alletante novità hitech di un pro-getto cinematografico ideatodal regista 15 anni fa. Una, pe-rò, è la più importante: per laprima volta sono stati gli stes-si attori reali a dare vita agli«alter ego» virtuali. Il sistemaadottato, con il primo ciac dilavorazione nel 2005, si chia-ma Fpr (facial performancereplacement).

La nuova tecnica, messa apunto da Cameron, dà gran-de rilievo all’espressione fac-ciale degli Avatar, aumentan-do di conseguenza il senso dipartecipazione e le emozioni

degli spettatori durante la vi-sione del film. Spiega a propo-sito Joe Letteri, direttore diWeta Digital (azienda neoze-landese di computer grafica),nonché supervisore degli ef-

fetti speciali: «I protagonistihanno indossato un cascoequipaggiato con una sofisti-cata microcamera in alta defi-nizione, poco più grande diun microfono, posizionata auna ventina di centimetri dalvolto». In questo modo è sta-to possibile riprendere tutti imovimenti dei muscoli faccia-li, catturando le espressionidel viso e i singoli movimentidelle pupille con una nitidez-za e precisione mai raggiunteprima.

A questo punto è sceso incampo il software After Ef-fects della californiana Ado-be, già usato nelle fasi inizialidella produzione per digitaliz-zare i disegni 2D e montare avideo i singoli fotogrammi3D, dando dinamicità e movi-mento alle illustrazioni stati-che.

«Sia nelle scene live che inquelle di postproduzione —spiega Andrea Amadeo, esper-to di soluzioni video di Ado-be Systems Italia —, After Ef-fects è servito per verificarel’allineamento tra le azionidal vivo e quelle realizzate insimulcam con animazione vir-tuale». Questo significa chein pochi minuti, dopo averterminato una ripresa, artistie regista erano in grado dicontrollare la corrispondenzagrafica delle singole scene.

Invece, nei precedenti filmgirati in computer graphics,era utilizzata la tecnica mo-tion capture. Al corpo dell’at-tore venivano applicati alcu-ni sensori elettronici per rile-vare i movimenti. Il sistemadi registrazione catturava lecoordinate reali, applicando-le ai personaggi virtuali ani-

mati dal Pc. Alla fine i risulta-ti erano realistici in terminidi riproduzione dei sposta-menti, ma la gestualità risul-tava poco fluida. Perché que-sta tecnica non riusciva a regi-strare i movimenti di musco-li facciali e occhi. E sono pro-prio questi a dare espressivi-tà e fornire le emozioni deipersonaggi.

«Fusion digital 3D came-ra» è l’altra tecnologia innova-tiva sperimentata in Avatar.Si tratta di un sistema compo-sto da una videocamera ingrado di riportare le immagi-ni tridimensionali di ogni sce-na direttamente sullo scher-mo della macchina da ripre-sa. In questo modo il registapoteva girare attorno agli at-tori, osservando nel visore di-gitale le scenografie di sfondie paesaggi come se stesseguardando nell’oculare del-l’obbiettivo.

Di fatto Cameron si muove-va nei mondi virtuali realizza-ti dal computer assieme aiprotagonisti. Interessante os-servare che le nuove tecnolo-gie di ripresa e montaggio co-me After Effects usate nelfilm avranno una ricaduta an-che in ambito della ricercascientifica. «Pensiamo adesempio — conclude AndreaAmadeo — alle applicazioniin medicina e biologia per lacreare immagini 3D, in gene-rale nei settori dove sia richie-sta un’analisi dettagliata del-le immagini».

Umberto Torelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Scienza illustrata La sterna percorre (zigzagando) fino a 80 mila km l’anno

Il software Adobe After Effects ha integrato i volti degli attori conquelli dei personaggi digitali, con la possibilità di correggerli

Jake (Sam Worthington, a sinistra), Quaritch (Stephen Lang) el’immagine virtuale del salice, epicentro dell’universo dei Na’vi

Scene virtuali

Scienza&Tecnologia

Davanti al volto dell’attrice una microcamera cattura leespressioni facciali, che saranno poi rielaborate al computer

Per raggiungere l’Antarticopartendo dalla Groenlandia, eviceversa, le sterne artiche nonscelgono mai il percorsopiù brevenel corsodelle loromigrazioni. Il risultato finaleè una sorta di immenso zig zagtra terre e oceani del Pianeta.Lasciando la Groenlandia,l’uccello tocca così prima leAzzorre, costeggiando l’Africao, sorprendentemente, puòattraversare l’Atlantico,compiendo poi un voloparallelo lungo le costedell’America, sino ad arrivarein Antartico. Nel ritorno,«visita» l’Africa Meridionale epoi in volo ai Carabi, prima diapprodare nell’Artico, contappe lunghe anche oltre 500chilometri. In questo suoperegrinare, il volatile sfruttain modo ottimale le correntiaeree, razionalizzandol’energia, come rilevato da unteam internazionale di biologiche ha spiato i movimentidegli uccelli con deigeolocalizzatori di 15 grammidi peso. La sterna artica coprecosì in volo oltre 70milachilometri all’anno (con puntedi 80 mila e più).Considerando che vivemediamente circa 29 anni, nelcorso della sua vita questouccello può coprire tre volte ladistanza Terra-Luna in andatae ritorno. Un record faunisticoreso ancora più incredibile dalsuo peso, un etto circa. Tra iviaggiatori «piuma» del mondoanimale, la farfalla monarcacompie migrazioni di 4500chilometri, mentre il colibrìgolarubino (3 grammi) volaper 3000 chilometri, con tappenon stop di oltre 600 km.

Roberto Furlani© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il volo dell’uccello-maratoneta

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Il software per ladigitalizzazione delleimmagini fornito dallacaliforniana Adobe

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PROTAGONISTI Jake Sully (Sam Worthington, a sinistra) eNeytiri (l’attrice Zoë Saldana), protagonisti del colossal Avatar

Come è stata realizzata la pellicola che ha rivoluzionato la cinematografia

30 Martedì 9 Febbraio 2010 Corriere della Sera