Metodologie didattiche ed efficacia dei processi di insegnamento-apprendimento

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Metodologie didattiche ed efficacia dei processi di insegnamento-apprendimento. Tecnologie tradizionali. MIND MAPPING o stesura di MAPPE MENTALI. Tecnologie tradizionali. Le mappe mentali sono : rappresentazioni grafiche. Tecnologie tradizionali. Le mappe mentali sono : - PowerPoint PPT Presentation

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Metodologie didattiche ed efficacia dei processi di insegnamento-

apprendimento

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Tecnologie tradizionali

MIND MAPPINGo

stesura di MAPPE MENTALI

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Tecnologie tradizionali

Le mappe mentali sono :- rappresentazioni grafiche

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Tecnologie tradizionali

Le mappe mentali sono :- rappresentazioni grafiche- del pensiero di cui ha parlato

per primo Tony Buzan (2003; 2008).

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Le mappe mentali sono :- rappresentazioni grafiche- del pensiero- di cui ha parlato per primo

Tony Buzan (2003; 2008).

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Una mappa mentale è un diagramma usato per rappresentare parole, idee, compiti o altri elementi, collegati in maniera radiante partendo da una parola o da un’idea chiave collocata al centro della schematizzazione.

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diagrammaparole, idee,

compiti o altri elementi

MANIERARADIANTEPAROLA CHIAVE

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Una mappa mentale non è una mappa concettuale o una mappa cognitiva.

Serve ad organizzare il pensiero e le conoscenze.

Serve anche da brainstorming.

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Vediamo più da vicino cosa c’è alla base dell’utilizzazione delle mappe mentali.

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Le nostre reti neurali sono dotate di una ricca struttura di connessioni ricorrenti o feedback (“ah, ma allora…”) che generano input dall’interno.

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Sono questi input autogenerati che rendono possibile la nostra vita mentale (e, di conseguenza, l’apprendimento).

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Le reti neurali oggi sono utilizzate per spiegare la motivazione, il fenomeno dell’apprendimento o del riconoscimento percettivo.

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Come avvengono i processi di una rete neurale?

La rete apprende cambiando i “pesi” delle connessioni cioè il numero di contatti sinaptici tra due neuroni. 

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Il nostro cervello funziona in maniera non-lineare, non-sequenziale, ma per connessioni.

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Una caratteristica derivante dalla non linearità  propria del cervello è la non sovrapponibilità  tra flusso energetico e flusso informazionale.

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Ciò porta ad una visione del rapporto mente-corpo in cui la mente non è localizzata in una parte specifica del cervello come nel caso del dualismo cartesiano, ma si caratterizza come flusso di informazione che collega il cervello al corpo e all’ambiente. 

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… al corpo e all’ambiente!Si apprende EMOTIVAMENTE!Ricordiamo il titolo del libro di

Antonio Damasio: L’errore di Cartesio.

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La mappa mentale non è un semplice schema che si organizza unicamente per ripassare la lezione o l’unità appresa!

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La mappa mentale è parte attiva del processo di comprensione e di assimilazione.

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La mappa mentale ricalca la modalità naturale del cervello, per questa ragione si rivela utile nei compiti di apprendimento e di organizzazione della conoscenza.

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La mappa mentale utilizza parole, immagini, loghi, schematizzazioni personali e così via.

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Ogni mappa è quindi diversa dall’altra e segue la specifica tendenza dell’individuo che apprende e delle associazioni che si creano in lui. In tal senso si può affermare che le mappe mentali assecondano lo stile cognitivo di ogni studente.

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La mappa mentale non è altro che l’espressione del pensiero radiante, ovvero del modo personalissimo che abbiamo di organizzare le informazioni.

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Tale struttura rispetta i nostri sensi, creando legami forti tra ciò che pensiamo e gli stimoli visivi e/o uditivi che riceviamo.

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Ogni ramo della mappa ha dei concetti chiave che potenzialmente aprono il varco ad altre mappe mentali: il processo è pressoché infinito, perché ad associazione mentale segue associazione mentale.

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Il nostro cervello funziona così!

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Secondo Margulies (2004), le mappe mentali aiutano gli studenti a:

1. Generare, sviluppare, organizzare e comunicare idee;

2. Scorgere le connessioni, i modelli e le relazioni tra i concetti; 36

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3. Creare ponti con le conoscenze acquisite precedentemente;

4. Incrementare il vocabolario;

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5. Avere delle linee guida nei processi delle attività di scrittura;

6. Mettere in luce le idee più significative;

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7. Classificare e categorizzare le informazioni;

8. Comprendere gli eventi di una storia o di un libro;

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9. Studiare, revisionare e ritenere ciò che si apprende;

10. Migliorare le abilità e le strategie di comprensione nella lettura.

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Le mappe mentali migliorano inoltre le interazioni sociali e a questo scopo dobbiamo offrire occasioni per creare mappe mentali di gruppo.

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Dal confronto di idee e modi di pensare diversi emergerà un pensiero che tiene conto anche delle differenze dell’altro, che saranno viste come arricchimento e non come problematica distanza.

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Le mappe mentali rendono il pensiero astratto in un processo visibile, tangibile.

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“Tocco con mano ciò che avviene nella mia mente e lo metto per iscritto, attraverso immagini, icone, loghi. Le mie idee si materializzano su carta proprio come le ho pensate”.

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Accanto alle tradizionali tecniche per stimolare “a pensare” ne esistono di nuove sempre più all’avanguardia e attraenti per i ragazzi. Siamo conquistati dalle nuove tecnologie!

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Soprattutto la Rete si presenta come un potentissimo ausilio nell’azione didattico-formativa.

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Provare un software per stendere mappe mentali:

Il sito http://www.mindmeister.com/, permette di “provare” gratuitamente il software e di acquistarlo in un secondo momento.

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Lavoro cooperativo

1. Discutere in gruppo su come insegnare a stendere mappe mentali.

2. Stendere una mappa mentale attorno alla parola-chiave: “programmazione”.

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Lavoro cooperativo

3. Stendere una mappa mentale attorno a una poesia di Giuseppe Ungaretti:

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Lavoro cooperativo

Si stacome d’autunnosugli alberile foglie.

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Per saperne di più

E. De Bono, Creatività e pensiero laterale,  BUR Biblioteca Univ. Rizzoli , Milano 2001.

L. Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, Bologna 2004.

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Per saperne di più

T. Buzan, - B. Buzan, Mappe mentali. Come utilizzare il più potente strumento di accesso alle straordinarie capacità del cervello per pensare, creare, studiare, organizzare…. NLP Italy, Milano 2003.

T. Buzan, Le mappe mentali e le relazioni personali, Frassinelli, Milano 2008.

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