Maria secondo Ratzinger

Post on 06-Jun-2015

699 views 3 download

Transcript of Maria secondo Ratzinger

Parole tratte da

“Maria

Chiesa nascente”

di Joseph Ratzinger,

ed. San Paolo 1998

Il chicco non resta solo,

ad esso appartiene

il mistero materno della

terra.

A Cristo appartiene Maria,

suolo santo della Chiesa.

Il mistero di Maria è

la Parola di Dio che

non

rimane sola.

Nella terra della Madre,

la Parola divenne Uomo.

La Chiesa

non è un manufatto finito,

ma seme vivente di Dio che vuole

svilupparsi e arrivare a

maturazione.

Per questo

la Chiesa

ha bisogno del mistero

mariano,

anzi

Essa stessa è

Il mistero di Maria.

Nella Chiesa può esserci

fecondità

solo

se la Chiesa stessa

diventa

terra santa

per la Parola.

Dobbiamo accettare il simbolo del suolo fertile.

Dobbiamo nuovamente

diventare uomini e donne che aspettano,

raccolti all’interno.

Dobbiamo nuovamente diventare persone che nella profondità della preghiera, dell’anelito e della fede

danno spazio alla crescita.

Maria è la rappresentante

dell’uomo salvato e libero,

ma proprio

in quanto donna.

Il biologico e l’umano sono inseparabili, così come lo

sono l’umano e il teologico.

Potrebbe spettare alla devozione mariana

operare il risveglio del

cuore e la sua purificazione nella fede.

Se la disgrazia dell’uomo di

oggi è cadere o nel puro bios o

nella pura razionalità,

la devozione a Maria può aiutare.

Maria può aiutare,

partendo dal cuore,

a ritrovare, nel mezzo, l’unità.

Nell’Antico Testamento, accanto alla linea maschile, che va da Adamo, ai patriarchi e al Servo del Signore, corre la

linea femminile che va da Eva, alle donne dei

patriarchi.

Non si può teologicamente

minimizzare.

Alla luce della figura di Maria

diventa chiaro il significato della linea femminile,

nella sua unione inseparabile con il

mistero cristologico.

Col Suo sì alla nascita del Figlio di Dio per virtù

dello Spirito Santo dal Suo grembo, Maria pone tutta se

stessa a disposizione,

come luogo della presenza di Dio.

Così,

in questo sì,

la volontà di Maria

coincide con la volontà del

Figlio.

Nell’unisono di questo sì

- un corpo mi hai preparato -

diventa possibile l’incarnazione.

Agostino:

la concezione fu preceduta

dalla concezione

nella mente di Maria.

La vita non

scaturisce dal fare,

ma dall’essere partorito

ed esige quindi

le doglie del parto.

L’evangelista Luca descrive Maria come

l’ascoltatrice esemplare della

Parola,

come Colei che la porta in sé,

la conserva e

la fa maturare.

La maternità di Maria

non è

solo

un evento biologico

irripetibile.

Essa fu ed è Madre con tutta la Sua persona e

tale rimane.

Maria

fu ed è Madre,

ciò si concretizza il giorno di

Pentecoste,

nel momento della nascita della

Chiesa dallo Spirito Santo.

Maria è in mezzo

alla comunità orante, che, con l’avvento dello Spirito,

diventa Chiesa.

Maria è Sion in persona, e ciò significa che

Ella vive tutto quello che con Sion si intende.

Marianon

costituisce un’individualità

chiusa, che dipende

dall’originalità del proprio io.

Maria non vuole

essere soltanto l’essere

umano che difende e

protegge il suo io.

Non guarda alla vita come a un

mucchio di cose, delle quali si vuole avere quanto più è

possibile.

Ella vive in modo da essere permeabile,

abitabile da Dio.

Mariavive in modo da essere un luogo per Dio.

Mariavive nella

dimensione comune della Storia Sacra,

così quando ci guarda, ci guarda

tutto il vero Israele.

Maria è una creatura che prega,

totalmente proiettata verso Dio.

Maria è una persona che ama con

l’ampiezza e la magnanimità del

vero amore.

Maria ama con la

disponibilità a soffrire, che è

tipica

dell’amore.

Maria mette insieme

e tiene insieme.

Maria inserisce il

particolare nel tutto,

lo confronta, lo contempla, lo

conserva.

La Parola diventa

seme nella buona terra.

La Parola non viene

afferrata in fretta.

La Parola non viene

rinserrata in una prima

comprensione superficiale e poi

dimenticata.

Ciò che accade esteriormente

ottiene nel cuore

lo spazio della permanenza

e può così dischiudere

lentamente la sua profondità.

La singolarità dell’Evento

non viene mai annullata.

Fattasi totalmente ascolto,

accoglie la Parola

così completamente,

che, in Lei,

diviene carne.

Maria è profetessa, in quanto ascolta

fin nel profondo del cuore.

Maria realmente

interiorizza la Parola e

può, quindi, nuovamente, farne dono al

mondo.

La Bibbia era da Lei

pregata e vissuta,

davveroruminata nel Suo cuore.

Ella vedeva nella Parola divina la

sua vita e

la vita del mondo.

Mariarispondeva

usando la Parola di Dio.

La Parola di Dio era diventata la

Sua propria parola.

La Sua esistenza, nella

familiarità con la Parola,

era ormai vita con lo Spirito

Santo.

La spada trafiggerà il Suo cuore:

è un’allusione alla Passione del Figlio,

che diverrà la Sua propria passione.

Questa passione inizia

già con la visita al tempio.

Ella deve accettare la preminenza del Suo Vero Padre.

Maria deve imparare a lasciare libero

Colui che ha generato.

Maria deve portare a

compimento quel sì alla

volontà di Dio,

che l’ha fatta diventare

Madre.

Mariadeve mettersi in

disparte e lasciare che

Cristo compia la Sua missione.

Bernardo di Chiaravalle in uno dei suoi Sermoni ha rappresentato drammaticamente l’attesa di Dio, che coincide con l’attesa di tutta l’umanità.

FINE

L’angelo attende la Tua risposta, perché è ormai tempo di ritornare a Colui che lo ha inviato. O Signora da’ quella risposta, che la terra, che gli inferi, anzi, che i cieli attendono. Come il Re e Signore di tutti desiderava vedere la Tua bellezza, così Egli desiderava ardentemente la Tua risposta affermativa.Perché esiti? Perché trepidi?Ecco Colui che è atteso da tutte le genti bussa alla Tua porta. Ahimè, se Egli, per la Tua esitazione, passasse oltre!Alzati, corri, apri!Alzati con la fede, affrettati con la Tua offerta, apri con la Tua adesione!