L'oasi che c'è

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1° I.C. Spinea (VE) - Scuola dell'Infanzia "Andersen" - bambini di 3 anni a.s. 2012-13 - ins. A. Aiolfi Percorso didattico di geostoria di osservazione degli elementi geografici, del paesaggio sonoro, della narrazione e dei cambiamenti nel tempo. www.retegeostorie.it

Transcript of L'oasi che c'è

PROGETTO DI GEOSTORIA PER I BAMBINI DI 3 ANNI SCUOLA DELL’INFANZIA “ANDERSEN”

ISTITUTO COMPRENSIVO SPINEA 1 (VE)A.S. 2012-13

Documentazione a cura di Anna Aiolfi

RETE DELLE GEO STORIE A SCALA LOCALE

COMPETENZA ATTESA

Scoprire aspetti del territorio vicini alla scuola attraverso l’osservazione e l’esplorazione del paesaggio

TRAGUARDI DI SVILUPPODimostra interesse nella scoperta dei luoghi circostanti la scuola nel

loro aspetto storico e morfologicoRacconta ciò che vede e lo rappresenta

Ascolta i suoni e rumori del luogo osservatoOsserva per cogliere gli elementi e ne da una sua spiegazione

Dimostra di saper organizzare i fatti collocandoli in modo temporalePresta attenzione ai linguaggi del luogo: simboli e colori, suoni e

rumori, immagini e situazioni. Dimostra curiosità e interesse verso il territorio vicino a scuola nelle

sue caratteristiche geografiche e storiche

CRONOCA FOTOGRAFICA

DELLA PRIMA USCITAALL’OASI DEL PARCO

NUOVE GEMME

All’ ingresso una mappa illustra il luogo con i bambini interpretiamo alcuni elementi: una strada, dei laghetti, un fiume.. degli alberi… … abbiamo trovato una stradina di terra

con i sassi , e pezzi di rametto…

PRIMA USCITA ALL’OASI

..ci sono due laghetti uno con tanta acqua e uno con pochissima acqua…In mezzo c’è un ponte… di legno che se pesti fa rumore…Il laghetto aveva l’acqua ferma anche dell’erba dentro…si sentivano le rane…

Stagno pieno d’acqua Il ponte di legnonel mezzo Stagno con pochissima

acqua

Erba molto alta

La stradina di sassi lunga

Sulla stradina c’era il fangoperchè ha piovuto tanto..…siamo andati a camminare sull’erba che era altissima…..io tiravo su la gamba perché mi arrivava alla pancia…Siamo tornati indietro perché c’era molto fango..

La forma dello stagno e gli alberi attorno

Uno spazio senza case, auto, strade, cancelli…muretti…

Quando usciamo riguardiamo la mappa per capire fino a dove siamo riusciti ad arrivare…

Osservando i disegni il giorno dopo elenchiamo gli elementi del paesaggio

Ricordiamo e rappresentiamo

Il ponticello

Il lago grande

I fiorellini

L’erba alta

L’albero con le foglie

Sono io che sto per entrare nell’oasi

Il lago piccolo

2ª USCITA.. COSA CI ASPETTIAMO DI VEDERE ….?..quando entri c’è la mappa…il disegnodi dove andiamo…..prendiamo la stradina di sassi lunga…forse c’è ancora il fango…..guando entri e giri un po’ vedi lo stagno rotondo…e poi il ponte…

Tre cose che ci aspettavamo di vedere: lo stagno, la stradina, il ponte

Ins: ci sono cose nuove?.. Ci sono tanti fiori tutti gialli……l’erba è ancora più alta e piena di fiori..ci sono i soffioni….. Ci sono le foglioline sugli alberi..

Ins: perché non le abbiamo viste l’altra volta?…perché non erano ancora nate....ha piovuto tanto e cosi si sono fatti i fiori…

Elementi nuovi:

•Fiori e soffioni•Farfalle e api•Foglioline sugli alberi•La stradina lunga ..•Il boschetto• il canale

….abbiamo camminato tanto la stradina era lunghissima dritta…...l’erba era alta e la stradina si vedeva perché era di terra non c’era l’erba....poi è girata con una curva e siamo andati quasi fuori, si vedeva una strada con le macchine e il canale pieno d’acqua che stava sotto….

La stradina lunghissima e il boschetto

Il canale e la strada con le macchine

Nel canale osserviamo come si muovono gli anatroccoli, e come la mamma anatra li controlla

e poi li richiama accanto a sé…

Controlliamo all’uscita la strada fatta sulla mappa, cercando di ritrovare gli elementi osservati durante la passeggiata

La strada lunghissima

Il boschetto dietro allo stagno grande

Il canale con l’acqua

Il prato grande

La mappa

Che cosa ho visto ?

…una stradina lunga che andava al boschetto, pieno di alberi..…un canale con dentro la mamma anatra e gli anatroccoli che erano sette.... La strada fuori che ci passavano le macchine….. Da una parte gli alberi dell’oasi dall’altra la strada.... I fiori e gli uccellini che si sentivanofare cip cip....un calabrone nero…l’erba ancora più alta…piena di fiori….. Gli alberi tutti pieni di edera sul tronco....tanti alberi che fanno il boschetto…

Cosa non ho visto all’oasi.…nell’oasi non ci sono le macchine perché non c’è la strada con i semafori.. ....non ci sono le moto e le bici.. Si va a piedi ..non ci sono le case con i giardini..è come un grande ptro pieno di alberi senza i cancelli perché non è un giardino …

ALLORA …. CHE COS’E’ UN OASI? QUALE DIFFERENZA CON UN GIARDINO?

Nel disegno chiediamo ai bambini di rappresentare la differenza fra la proprietà privata di una giardino o di un altro luogo e l’ oasi che invece è luogo pubblico.

Nel giardino di casa mia c’è..

I bambini raccontano cosa succede nel giardino della loro casa… il taglio dell’erba.. la pulizia dalle foglie, la mamma sotto l’ombrellone, che pianta i fori... ed altro …Poi lo rappresentano …

3ª uscita: Seduti accanto allo stagno per ascoltare i suoni

La terza uscita è dedicataall’ascolto dei suoni e all’esplorazione di una parte che ci porta l’ultimosentiero che ancora non abbiamo fatto.

Il ponte lunghissimo che passa sopra uno stagno grande

Le canne alte

Osserviamo nuovi elementi

Controlliamo all’uscita la strada fatta sulla mappa, cercando di ritrovare gli elementi osservati durante la passeggiata

Il canale

Il ponte lunghissimo

Lo stagno grande

I due stagni piccoli con il ponte piccolo

Il boschetto

Una prima idea di perimetroOsservando il disegno di Pierfrancesco discutiamo l’idea del “perimetro” dell’oasi

…c’è una strada di terra che gira attorno all’oasi....da una parte e dall’altra e poi torni sempre dove c’è la mappa..La strada è tonda perché gira attorno....dentro ci stanno i ponti e i laghetti e gli stagni e i parti grandi e gli alberi.. .. Gli animali e i fiori ….

QUALI ELEMENTI PER REALIZZARE UN PLASTICO?

stradina lunga di terra

ponti

stagni

Erba e fiori

alberi

boschetto

canale

OASI

Tanti alberi vicini per fare il boschettoIl boschetto dove c’è lo stagno grande

Il ponte di legno in mezzo ai laghettiper passare sopra…

La stradina coperta di sassi e terrache “gira” nell’oasi…

Colore verde-acqua per lo stagno

REALIZZIAMOUN PLASTICO

PER RICORDAREIL LUOGO

OSSERVATO

Sopra una semplice mappa che riprendei sentieri fatti e gli elementi trovati i bambini scorrono il dito: dal punto di partenza (disegno della mappa) lungo tutto il perimetro, passando per il ponte dei due fossi rotondi fino a tornare all’ ingresso.Ai bambini viene chiesto di raccontare il percorso mentre lo eseguono cosa si trova prima… dopo…e poi…

Tre colori per la mappaDiamo il colore alla mappa decidendoprima quali e perché.…ci vuole il verde per il prato…..il marrone per il sentiero perché è fatto di terra e sassi e rametti……per l’acqua ci vuole l’azzurro....no lo stagno non è azzurro e verde acqua perché io l’ho visto…

La leggenda permette l’identificazione di zone simili per caratteristiche:

zona d’acqua

zona di sentiero

zona d’erba

Completiamo la legenda aggiungendo un altro modo per descrivere le tre zone: il segno

Stradina di sassi

Zona d’erba e fiori

Zona d’acqua

Alberi con l’argilla vicino allo stagno grande

Segatura per fare la zona d’erba

1 mamma anatra e 7 anatroccoli

Colore verde per le zone d’erba e fiori

Il canaleverde acqua

SULLA MAPPA TENENDO, PRESENTE LE ZONE, INCOLLIAMO GLI ELEMENTI

Immaginiamo di essere all’oasi:quali suoni e rumori?

Con gli occhi chiusi chiediamo ai bambini di ripercorrere con la mente il percorso fatto…Cosa si vede appena dentro all’oasi?Cosa si sente? Quali suoni mi fanno capire la presenza di animali? Come si può riprodurre il fruscio del vento, il verso della rana, il rumore del calabrone?

Simuliamo l’ambiente osservato…muoviamoci come alberi, rane, canne, libellule, fiori, erba….produciamo suoni..

DRAMMATIZZIARE E SONORIZZARE UN LUOGO

Inventiamo una storia per l’oasiUn pomeriggio mentre i bambini

della scuola passeggiavanonell’oasi videro nel canale mammaanatra con i suoi sette anatroccoli

che la seguivano. Dei sette anatroccoli ce n’era uno

il più piccolo,che era indietro alla filache si fermò a giocare nell’erba

del canale perdendo la fila e la suaMamma Rosetta.

Il piccolo anatroccolo Pallino prima si divertì a giocare poi si accorse di essere

rimasto solo.Mamma Rosetta subito tornò indietro a

cercare Pallino, quando lo trovò era triste e solo;

lei lo rimproverò ma subito dopo lo abbracciò.

Pallino abbassò il becco dispiaciutodi essere stato disobbediente e si

mise in fila.

Al Centro di Educazione Ambientale per parlare dell’oasi

-Chiediamo a Rosa la responsabile del centro come si cura l’oasi.…ci ha detto che l’oasi è di tutti quelli che la vogliono visitare..…loro fanno fare pulizia e controllano che i cestini non siano pieni , raccolgono le foglie quando sono troppe, Tengono puliti i sentieri perchè alcune volte ci sono rami da spostare, sassi.. Poi hanno costruito dei ponti nuovi proprio quelli che abbiamo fatta -Perché l’erba non viene tagliata?Non è vero che non la tagliano, la tagliano quando èIl momento adesso è molto alta perché serve agli insettici sono api, libellule, vespe e calabroni, farfalle, hanno bisogno dell’erba piena di fiori..

I bambini sotto il portico del centrorappresentano l’erba alta del prato piena di farfalle e insetti

4ª uscita - Il prato e i fiori La quarta uscita è dedicata all’osservazione del prato e ai molti fiori che i bambini trovano nell’erba. Cerchiamo quelli uguali per colore e per forma, troviamo anche i soffioni, vicini ai fiori notiamo il ronzio di alcuni insetti, dopo un po’ li vediamo, un’ape e un grosso calabrone.

…il parto da lontano sembrava tutto perché era pieno di fiori gialli, in mezzo si vedevano delle margheritine piccole..…ho visto anche tanti soffioni che se ci soffi sopra volano via i semini….…nell’erba c’erano anche le spighe verdi…e ho visto un’ape che girava attorno a un fiore e poi è andata via …..c’erano anche dei fiori piccoli azzurri che si chiamano occhi della madonna…

CON LA TECNICA DELL’ACQUARELLO RAPPRESENTIAMO I FIORI DELL’ OASI

Realizziamo un piccolo erbario

La storia del fiore del tarassaco..abbiamo trovato molti fiori gialli di quelli che poi fanno il soffione..Ins: spiega come si forma il soffione?.. Quando il fiore giallo muore ci rimane sopra solo dei peletti bianchi ..…una pallina leggere di peletti e se ci soffi sopra si staccano e volano..… perché sono leggeri e volano via….. Il mio papà mi ha detto che sono i semi e se non soffi sopra, poi arriva il vento e li porta via, e poi il seme cade per terra e fa un altro fiore giallo bellissimo….. A me piace tantissimo soffiare il soffione…io lo soffio in faccia a mio fratello e i peletti gli vanno nel naso e poi gli viene l’allergia e si arrabbia…

RICOSTRUZIONE DI UN PEZZETTO DI PRATO OSSERVATO

Ascoltiamo la testimonianza di Marcello Da Lio

..io ho lavorato per il Comune di Spinea e tra le tante cose che abbiamo fatto c’è l’idea di fare un posto speciale dove andare a passeggiare il parco e poi vicino un’oasi dove non si va a giocare ma a guardare le cose belle della natura……prima dove c’e l’oasi non c’erano piante e parto ma solo tanta terra argillosa contante buche…le buche le facevano gli operai della fornace quella che si vede dal canale…gli operai scavano le buche perché dovevano riempire i carelli di terra e con la terra facevano i mattoni per fare le case….. Mio figlio invece ha fatto il progettodel parco quello che avete fuori dalla vostra scuola…ha pensato prima cosa mettere, poi lo ha disegnato il progetto e poi è stato costruito…

…anche noi abbiamo fatto un progetto .. quello dell’oasi…

..la fornace l’abbiamo vista dal canale

Il paesaggio dal balcone di una casa nel 1970

La ciminiera della fornace

Terra argillosa con fosse d’acqua

Come continuare l’esperienza…

• Proseguire con l’esplorazione del territorio vicino a scuola facilmente raggiungibile: dal canale la fornace• Approfondire il discorso della terra argillosa (cava)• Collegare gli elementi del luogo nel tempo passato: la terra, la cava, il canale, la fornace• Parlare del lavoro della fornace e di altri collegati• Ascoltare testimonianze • Recuperare il percorso didattico sulla fornace fatto negli anni precedenti