L'Italia Da Depretis a Giolitti.

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Presentazione power-point sul panorama politico italiano da Depretis all'inizio dell'età giolittiana

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L’Italia da Depretis a l’inizio

dell’età Giolittiana

1876 Quintino Sella raggiunge il pareggio del bilancio.

Si chiude la fase di Governo della Destra Storica (durata dal 1861 al 1876)

La Destra Storica supportava un’economia basata sul libero-scambismo, eliminando dazi e barriere doganali.

La Sinistra Storica rappresentava la nuova borghesia ed era a favore di una politica protezionistica a difesa del mercato interno.

{ L’economia italiana era prevalentemente basata sull’agricoltura.

1876 : Depretis, esponente della sinistra storica, diventa presidente del consiglio.

In seguito all’avvento della crisi mondiale del 1873 la politica di protezionismo della sinistra storica risulta necessaria per le società che non vogliono essere schiacciate dalla concorrenza estera.

La Sinistra cercò di ottenere il consenso popolare con diversi provvedimenti.

Abolizione della tassa sul macinato. Legge Coppino : sancisce l’obbligatorietà della scuola primaria. Prima legislazione sociale formulata tra 1883 e 1886. Abbasso della soglia censitaria, si passa da 450.000 a 2 milioni di votanti.

1882 : Andrea Costa, uno dei padri del socialismo italiano, viene eletto nella circoscrizione di Imola.

Con l’allargarsi del suffragio le forme di azione e rappresentanza politica variano. Vi è un nuovo protagonismo sociale e politico degli operai e dei contadini.

1882 : viene fondato a Milano il Partito Operaio Italiano.

1892: nasce il Partito Socialista a Genova.

Viene condotta da Sidney Sonnino e Leopoldo Franchetti un inchiesta sulle condizioni di vita dei contadini meridionali. (1876)

A Stefano Jacini conduce un inchiesta sull’agricoltura e le classi rurali italiane. (1877)

Viene promossa la prima inchiesta sanitaria. (1885)

Maggiore interesse sociale verso il

mezzogiorno e le condizioni di vita.

Depretis venne criticato dai suoi avversari politici come un “trasformista”. Numerosi esponenti della destra storica finirono nelle file della sinistra durante il suo mandato.

Trasformismo :

manovra politica

che consiste

nell’annullamento

del conflitto

politico-

democratico tra

maggioranza e

opposizione.

1882 : L’Italia stringe un patto con Germania e Austria denominato Triplice Alleanza. 1881 : “Schiaffo di Tunisi “ la Francia occupa la Tunisia su cui l’Italia aveva delle mire coloniali 1882 : L’Italia compra dalla società Rubattino i territori introno alla baia di Assab sul mar rosso.Il negus d’Abissinia si oppone. A Dogali (1887) le truppe italiane vengono massacrate dalle tribù abissine.

Fallimenti del colonialismo Italiano

Col “massacro di Dogali” si chiude la leadership di Depretis. Il Re affida il nuovo governo a Francesco Crispi (1887) ,esponente della Sinistra Storica, che esercita una politica autoritaria accentrando il potere a se.

L’età crispina

1894 : Crispi sopprime i Fasci

dei lavoratori siciliani formatisi

nel 1893 come movimento di

protesta. Inasprisce il controlli

dell’ordine pubblico rinforzando il

potere dei prefetti.

1894 : leggi antianarchiche.

1891 : Leone XIII, succeduto a Pio IX, pubblica l’enciclica Rerum novarum. In quest’enciclica viene difeso il diritto dei lavoratori di associarsi in sindacati.I cattolici incominciano ad affacciarsi nel panorama politico italiano

I cattolici in politica

La politica coloniale di Crispi.

Mantenendo fitti rapporti diplomatici con Bismarck, Crispi riprende l’occupazione in Abissinia.

I risultati sono drastici, gli italiani vengono sconfitti ad Amba Aòagi (1895) a Macallè (1896) e ad Adua (marzo 1896).

Con la sconfitta ad Adua si chiude il mandato di Crispi che si defila dal panorama politico.

La crisi di fine secolo.

Le banche italiane si trovarono in una profonda crisi, vennero sorrette dallo Stato che formo un nuovo tipo di banche, le “banche miste” che non erano ne finanziarie ne istituti di emissione ma banche di deposito orientate al credito.Servirono come collettori del risparmio privato e finanziamento delle attività industriali.

Agitazioni sindacali e i moti di Milano.

La crisi economica e le spese nelle spedizioni coloniali che appesantirono le imposte fecero scoppiare le prime agitazioni sindacali nel Ferrarese, a Modena e a Bologna.

A Milano la folla insorse erigendo le barricate. Il generale Bava Beccaris, sotto ordine di Antonio Di Rudinì, sparò cannonate contro la folla provocando decine di morti.

Le elezioni del 1900

Nelle elezioni del 1900, i radicali e i socialisti ottennero il massimo dei voti vincendo con 660.000 voti su 650.000. Il re Umberto I nominò primo ministro Giuseppe Zanardelli.

Neanche con l’assassinio di Umberto I per opera dell’anarchico Gaetano Bresci (1900) non ci fu un cambio di rotta nella politica ormai indirizzata verso una svolta liberale e non più protezionista.

Giolitti entra in campo.

Nel 1903 Giolitti assume la presidenza del consiglio e terra il potere per circa 15 anni dando inizio all’età giolittiana.

Fine

Federico Delussu V F