Transcript of LEZIONE N.22 Se il nostro strumento è un martello ogni problema assomiglierà a un chiodo da...
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- LEZIONE N.22 Se il nostro strumento un martello ogni problema
assomiglier a un chiodo da battere Bill Gates Anno Accademico 2012
-2013 Ss 1
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- IL RUOLO DEI TERMINALI MARITTIMI Per il trasporto terrestre la
UE ha compiuto sforzi non comuni che hanno prodotto vari documenti
finalizzati a definire linee dintervento. Non altrettanto stato
fatto per il trasporto marittimo malgrado il suo peso rilevante.
90% dei traffici con il resto del mondo; 35% dei traffici
intracomunitari. I porti sono stati considerati quali luoghi di
transito obbligato delle merci, quali punti di rottura di carico/
trasporto piuttosto che come infrastrutture complesse ad elevato
contenuto logistico. Per il trasporto terrestre la UE ha compiuto
sforzi non comuni che hanno prodotto vari documenti finalizzati a
definire linee dintervento. Non altrettanto stato fatto per il
trasporto marittimo malgrado il suo peso rilevante. 90% dei
traffici con il resto del mondo; 35% dei traffici intracomunitari.
I porti sono stati considerati quali luoghi di transito obbligato
delle merci, quali punti di rottura di carico/ trasporto piuttosto
che come infrastrutture complesse ad elevato contenuto logistico.
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- IL NORTHERN RANGE Il grande sviluppo dei porti del Northern
Range da ascrivere a scelte politiche di ampie vedute e a scelte
imprenditoriali coraggiose; essi godono di una situazione di grande
intermodalit e di un retroterra in cui insistono importanti
insediamenti industriali, infrastrutture, una rete fluviale e
canali navigabili. La concezione affermatasi nel N.R. non quella di
servizio pubblico tal quale ma consiste in un sistema porto-impresa
orientato alla collaborazione strategica con grandi gruppi
internazionali di trasporto. Il grande sviluppo dei porti del
Northern Range da ascrivere a scelte politiche di ampie vedute e a
scelte imprenditoriali coraggiose; essi godono di una situazione di
grande intermodalit e di un retroterra in cui insistono importanti
insediamenti industriali, infrastrutture, una rete fluviale e
canali navigabili. La concezione affermatasi nel N.R. non quella di
servizio pubblico tal quale ma consiste in un sistema porto-impresa
orientato alla collaborazione strategica con grandi gruppi
internazionali di trasporto. 3
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- IL RUOLO DELLA MANO PUBBLICA Le PORT AUTHORITY sono state
concepite per attivare una comunit portuale in cui insistono
diversi operatori che sono coordinati dal soggetto pubblico ed
operano con la finalit di offrire servizi di qualit secondo i noti
principi della customer satisfaction. Il ruolo della Pubblica
Amministrazione stato determinante nel diffondere la percezione che
la comunit portuale un importante fattore generativo di ricchezza;
ma i fattori di tale successo possono cos sintetizzarsi: Le PORT
AUTHORITY sono state concepite per attivare una comunit portuale in
cui insistono diversi operatori che sono coordinati dal soggetto
pubblico ed operano con la finalit di offrire servizi di qualit
secondo i noti principi della customer satisfaction. Il ruolo della
Pubblica Amministrazione stato determinante nel diffondere la
percezione che la comunit portuale un importante fattore generativo
di ricchezza; ma i fattori di tale successo possono cos
sintetizzarsi: 4
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- FATTORI DI SUCCESSO DEI PORTI DEL NORTHERN RANGE Politiche di
portafoglio del porto per tipologie merceologiche, traffici serviti
e servizi accessori; Politiche di marketing di promozione delle
attivit del porto attraverso rappresentanze nei porti esteri e la
partecipazione a fiere e manifestazioni; Politiche di formazione e
qualificazione professionale delle risorse umane impiegate nel
porto; Politiche dinvestimento finalizzate al conseguimento di
vantaggi competitivi quali: sistemi di trasmissione dati, carrelli
AGV automatizzati guidati via laser, miglioramento dei collegamenti
con lentroterra; Politiche sociali di coinvolgimento con gli
operatori, di integrazione e di focusing dellopinione pubblica
sulle problematiche portuali e della sua comunit; Politiche di
coordinamento delle azioni e delle strategie degli operatori
logistici insediati. Politiche di portafoglio del porto per
tipologie merceologiche, traffici serviti e servizi accessori;
Politiche di marketing di promozione delle attivit del porto
attraverso rappresentanze nei porti esteri e la partecipazione a
fiere e manifestazioni; Politiche di formazione e qualificazione
professionale delle risorse umane impiegate nel porto; Politiche
dinvestimento finalizzate al conseguimento di vantaggi competitivi
quali: sistemi di trasmissione dati, carrelli AGV automatizzati
guidati via laser, miglioramento dei collegamenti con lentroterra;
Politiche sociali di coinvolgimento con gli operatori, di
integrazione e di focusing dellopinione pubblica sulle
problematiche portuali e della sua comunit; Politiche di
coordinamento delle azioni e delle strategie degli operatori
logistici insediati. 5
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- CONSEGUENZE In sostanza attraverso la pianificazione a
medio-lungo termine si creata, la capacit di essere pronti ad
affrontare i mutamenti del mercato. 6
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- PUNTI DI FORZA INTERMODALIT ED ACCESSIBILIT DELLE RETI;
PENETRAZIONE NELLENTROTERRA I porti del N. R. godono inoltre di una
particolare rendita di posizione rappresentata dal fatto di essere
localizzati in adiacenza ad unimportantissima rete di fiumi e
canali atti alla navigazione interna. INTERMODALIT ED ACCESSIBILIT
DELLE RETI; PENETRAZIONE NELLENTROTERRA I porti del N. R. godono
inoltre di una particolare rendita di posizione rappresentata dal
fatto di essere localizzati in adiacenza ad unimportantissima rete
di fiumi e canali atti alla navigazione interna. 7
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- VALUTAZIONE DEI SERVIZI PORTUALI GRADO DI ARTICOLAZIONE DEI
PORTAFOGLIO PRODOTTI: Numero e articolazioni dei terminal operators
presenti; Frequenze delle linee di navigazione; Collegamenti
ferroviari; Servizi portuali specializzati. Nota: I porti del N. R.
dispongono dei requisiti elencati e sono quelli in cui presente la
pi vasta rappresentanza dei terminal operators; su un totale di 333
Rotterdam, Amburgo e Anversa ne ospitano ben 254. GRADO DI
ARTICOLAZIONE DEI PORTAFOGLIO PRODOTTI: Numero e articolazioni dei
terminal operators presenti; Frequenze delle linee di navigazione;
Collegamenti ferroviari; Servizi portuali specializzati. Nota: I
porti del N. R. dispongono dei requisiti elencati e sono quelli in
cui presente la pi vasta rappresentanza dei terminal operators; su
un totale di 333 Rotterdam, Amburgo e Anversa ne ospitano ben 254.
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- VALUTAZIONE SERVIZI PORTUALI (2) CAPACIT COMMERCIALE E
GESTIONALE: Numero degli armatori liner che scalano; Numero dei
porti toccati. Infatti maggiore il numero delle linee, della
frequenza delle partenze, dei porti scalati e delle toccate
oltremare pi alta la capacit di competizione di un porto. CAPACIT
COMMERCIALE E GESTIONALE: Numero degli armatori liner che scalano;
Numero dei porti toccati. Infatti maggiore il numero delle linee,
della frequenza delle partenze, dei porti scalati e delle toccate
oltremare pi alta la capacit di competizione di un porto. 9
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- VALUTAZIONE SERVIZI PORTUALI (3) A giocare un ruolo non
secondario inoltre lesistenza di una rete di relazioni commerciali
e di flussi di traffico che le Autorit Portuali sono in grado di
canalizzare. Gli operatori sono inoltre attratti dalla presenza di
imprenditori della logistica cui affidare in outsourcing parte
delle proprie attivit. I porti del N. R. dispongono di servizi
ferroviari con programmi desercizio frequenti e regolari. In virt
di quanto sinora esaminato i porti del N. R. sono in condizione di
captare i maggiori flussi da e per lEuropa. A giocare un ruolo non
secondario inoltre lesistenza di una rete di relazioni commerciali
e di flussi di traffico che le Autorit Portuali sono in grado di
canalizzare. Gli operatori sono inoltre attratti dalla presenza di
imprenditori della logistica cui affidare in outsourcing parte
delle proprie attivit. I porti del N. R. dispongono di servizi
ferroviari con programmi desercizio frequenti e regolari. In virt
di quanto sinora esaminato i porti del N. R. sono in condizione di
captare i maggiori flussi da e per lEuropa. 10
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- PERFORMANCE DEL NR Nel 1996 i porti del northern range hanno
movimentato oltre 700 milioni di tonnellate di merci su un totale
di 4.800 milioni di tonnellate, di queste il 50% ascrivibile ai
soli pori di Rotterdam e Anversa. Nei porti in esame fluiscono
sempre pi prodotti finiti e semilavorati a maggior valore aggiunto
e sempre meno materie prime. Nel 1996 i porti del northern range
hanno movimentato oltre 700 milioni di tonnellate di merci su un
totale di 4.800 milioni di tonnellate, di queste il 50% ascrivibile
ai soli pori di Rotterdam e Anversa. Nei porti in esame fluiscono
sempre pi prodotti finiti e semilavorati a maggior valore aggiunto
e sempre meno materie prime. 11
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- PERFORMANCE DEL NR (2) 12
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- PERFORMANCE DEL NR (3) 13
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- NR e Mediterraneo occidentale: i ritardi logistici 14
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- Trattto da Limes rivista italiana di geopolitica 15
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- Trattto da Limes rivista italiana di geopolitica 16
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- IL MODELLO ORGANIZZATIVO Uno dei fattori del successo dei porti
del N. R. indubbiamente individuabile nel modello istituzionale
/organizzativo in quanto, nelle attivit imprenditoriali, il fattore
gestionale rappresenta la chiave del successo dellimpresa.
Trovandosi in presenza di un rilevante numero di operatori che
interagiscono contemporaneamente allinterno della comunit portuale
necessario che le loro azioni siano coordinate al fine di
raggiungere una buona cooperazione unitamente alle relative
assunzioni di responsabilit secondo il noto principio di chi fa che
cosa. In particolare si rende necessaria la ripartizione dei ruoli
e delle funzioni tra la Port Authority, che fa parte del comparto
pubblico, e gli operatori privati. Uno dei fattori del successo dei
porti del N. R. indubbiamente individuabile nel modello
istituzionale /organizzativo in quanto, nelle attivit
imprenditoriali, il fattore gestionale rappresenta la chiave del
successo dellimpresa. Trovandosi in presenza di un rilevante numero
di operatori che interagiscono contemporaneamente allinterno della
comunit portuale necessario che le loro azioni siano coordinate al
fine di raggiungere una buona cooperazione unitamente alle relative
assunzioni di responsabilit secondo il noto principio di chi fa che
cosa. In particolare si rende necessaria la ripartizione dei ruoli
e delle funzioni tra la Port Authority, che fa parte del comparto
pubblico, e gli operatori privati. 17
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- MODELLO ORGANIZZATIVO (2) LEnte pubblico definisce le politiche
di investimento e di intervento a livello locale; La Port Authority
una struttura non operativa la cui mission riguarda l funzioni di
pianificazione, la gestione delle aree ( si pensi che il bacino
industriale di Rotterdam ha una superficie di 5.000 ettari di cui
3.900 occupati da imprese private con contratti di concessione dei
suoli), quella del marketing e la formazione delle risorse umane. I
soggetti privati perseguono una mission che consiste nelloperare
con trasparenza alla ricerca di elevati standard di efficienza e
qualit impiegando le infrastrutture messe loro a disposizione
favorendo l'innovazione tecnologica. LEnte pubblico definisce le
politiche di investimento e di intervento a livello locale; La Port
Authority una struttura non operativa la cui mission riguarda l
funzioni di pianificazione, la gestione delle aree ( si pensi che
il bacino industriale di Rotterdam ha una superficie di 5.000
ettari di cui 3.900 occupati da imprese private con contratti di
concessione dei suoli), quella del marketing e la formazione delle
risorse umane. I soggetti privati perseguono una mission che
consiste nelloperare con trasparenza alla ricerca di elevati
standard di efficienza e qualit impiegando le infrastrutture messe
loro a disposizione favorendo l'innovazione tecnologica. 18
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- IN SINTESI I PUNTI DI FORZA DEI PORTI DEL NR SONO Condizioni
naturali favorevoli (insediamenti industriali, reti fluviali e di
canali navigabili, reti ferroviarie, situazione geografica);
Notevole capacit di penetrazione dei flussi di merci nel centro
Europa; Elevato interesse della Port Authority per i programmi di
sviluppo e rafforzamento dellimportanza del porto sia sotto il
profilo economico che quello sociale; Condizioni naturali
favorevoli (insediamenti industriali, reti fluviali e di canali
navigabili, reti ferroviarie, situazione geografica); Notevole
capacit di penetrazione dei flussi di merci nel centro Europa;
Elevato interesse della Port Authority per i programmi di sviluppo
e rafforzamento dellimportanza del porto sia sotto il profilo
economico che quello sociale; 19
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- SINTESI PUNTI DI FORZA (2) Realizzazione di strutture moderne;
Politica degli investimenti orientata al miglioramento dei livelli
di produttivit e sicurezza del porto secondo principi di work in
progress; Grande attenzione allinnovazione tecnologica sia sotto il
profilo dellinformatica che quello del movimento delle merci;
Realizzazione di strutture moderne; Politica degli investimenti
orientata al miglioramento dei livelli di produttivit e sicurezza
del porto secondo principi di work in progress; Grande attenzione
allinnovazione tecnologica sia sotto il profilo dellinformatica che
quello del movimento delle merci; 20
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- SINTESI PUNTI DI FORZA (3) Ampio portafoglio di prodotti; Vasta
gamma di servizi agli operatori sia in termini di numero che di
articolazioni; Marketing particolarmente aggressivo realizzato con
operatori residenti nelle zone ritenute importanti; Ampio
portafoglio di prodotti; Vasta gamma di servizi agli operatori sia
in termini di numero che di articolazioni; Marketing
particolarmente aggressivo realizzato con operatori residenti nelle
zone ritenute importanti; 21
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- SINTESI PUNTI DI FORZA (4) Importanza annessa ai programmi di
formazione delle risorse umane facenti parte della comunit portuale
cui viene riconosciuto il ruolo di fattore importante per il
conseguimento di obiettivi competitivi; Modello
Istituzionale/organizzativo orientato alla chiara ripartizione
delle responsabilit tra la Port Authority e gli operatori privati.
Importanza annessa ai programmi di formazione delle risorse umane
facenti parte della comunit portuale cui viene riconosciuto il
ruolo di fattore importante per il conseguimento di obiettivi
competitivi; Modello Istituzionale/organizzativo orientato alla
chiara ripartizione delle responsabilit tra la Port Authority e gli
operatori privati. 22
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- I DISTRETTI INDUSTRIALI DEFINIZIONE LA FASE MARSHALLIANA Il
distretto industriale pu essere definito come "un'entit
socio-economica-territoriale caratterizzata dalla compresenza
attiva, in un' area territoriale circoscritta, naturalisticamente e
storicamente determinata, di una comunit di persone e di una
popolazione di imprese industriali". La comunit di persone ha come
caratteristica principale il fatto di incorporare un sistema
omogeneo di valori che "si esprime in termini di etica del lavoro e
dell'attivit, della famiglia, della reciprocit, del cambiamento".
La popolazione di imprese appartiene ad uno stesso settore
industriale, in senso ampio, e ciascuna specializzata in una o pi
fasi del processo produttivo tipico del distretto. 24
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- IDENTIFICAZIONE DEI DISTRETTI Lidentificazione dei distretti
industriali si deve alleconomista Alfred Marshall (1842- 1924) che
coni il concetto di distretto industriale osservando alcune realt
presenti in Gran Bretagna. In Italia la riscoperta della teoria dei
distretti si deve a Becattini e alla scuola di Firenze. Dai suoi
studi sulla realt anglosassone il Marshall deriv che esistono pi
itinerari che conducono allindustrializzazione: - grandi imprese
integrate verticalmente; - concentrazioni di piccole unit
produttive specializzate nelle diverse fasi di un unico processo
produttivo stanziate in una data localit. 25
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- IDENTIFICAZIONE (2) La localizzazione si verifica in
considerazione dell'esigen- za dei produttori di essere vicini alle
risorse naturali per cui essa dovuta a condizioni fisiche (clima,
risorse naturali, accesso al mare); un' altra causa della
localizzazione semplice il patrocinio di una corte (beni di alta
qualit; unulteriore causa la presenza di una citt (centro smercio,
mercato). Vi infine unulteriore spiegazione di carattere economico,
ascrivibile all'alto costo della rendita urbana, che ha espulso
dalle citt le attivit produttive che richiedono impianti di
maggiori dimensioni spostandole in luoghi dove la rendita minore.
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- REQUISITI Per poter parlare e di distretto necessario che la
localizzazione permanga per un tempo lungo; tale condizione
temporale quindi destinata a generare importanti vantaggi:
specializzazioni ereditarie, formazione di un certo numero di
industrie sussidiarie, impiego di macchinari altamente
specializzati, presenza sul mercato locale di lavoro specializzato
Questi sono gli aspetti che contraddistinguono il distretto
industriale e costituiscono la sintesi dell'idea che Marshall
realizz osservando i centri di Sheffield e Solingen in cui avvert
quella industrial atmosphere che li distingueva dai preesistenti
centers of specialized skill. 27
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- IL FATTORE UMANO Marshall attribuiva grande valore al fattore
umano per cui deline la situazione che era in grado di infondere un
dinamismo tale da far competere i distretti con le grandi imprese.
Il fattore umano insediato sul territorio che viene riscoperto come
valore sono le principali chiavi interpretative dei distretti.
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- Ma cosa spiega questa vivacit? Tra le diverse caratteristiche
gi enunciate? Il fatto pi rilevante sembra dovuto alla
localizzazione temporale che ha liberato una serie di conoscenze e
di energie che hanno permesso al distretto di allignare
permettendogli di raggiungere importanti obiettivi. 29
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- OBIETTIVI Economie Esterne Mentre le economie interne dipendono
dalle singole imprese e dalla loro organizzazione e dall'efficienza
della loro amministrazione delle risorse. Le economie esterne
dipendono dallo sviluppo generale dell'industria. Secondo Marshall
esse operano indipendentemente dalla dimensione delle imprese e si
esplicano nella forma di diffusione della conoscenza. Possono
essere definite forze "INTERINDUSTRIALI" in quanto dipendono dal
generale sviluppo dell'industria. 30
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- OBIETTIVI Conoscenza Altro aspetto importante del distretto
marshalliano rappresentato dalla sua pi intrinseca qualit di essere
un meccanismo propulsore della "education", della conoscenza, della
circolazione delle idee. MARSHALL SCRIVE CHE I SEGRETI SONO
NELLARIA The mysteries of the trade become no mysteries; but are as
it were in the air and the children learn many of them incosciously
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- OBIETTIVI Innovazione Il distretto, attraverso linclinazione e
la spontaneit con cui si sviluppano i rapporti interpersonali
costituisce il miglior humus per l innovazione ed il progresso.
L'esperienza stratificata e il conseguente aumento della conoscenza
fanno del distretto il luogo in cui si realiz- zano con pi
prontezza le risposte ai cambiamenti. 32
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- OBIETTIVI Cooperazione/concorrenza Nellambito del distretto le
diverse imprese si specializ- zano in particolari fasi di un unico
processo produttivo da cui deriva che ogni fase, pur separata, non
isolata dal contesto del processo produttivo ma funzionale alle
altre svolte da altre imprese. Da ci necessaria- mente deriva che
il distretto fortemente competitivo ma anche cooperativo dove le
parti interagisco e/o cooperano attraverso un processo di
interscambio. 33
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- FASE POSTMODERNA Con la crisi del fordismo o meglio del
taylorismo che aveva indotto un determinismo industriale tale da
eliminare al pi possibile complessit la situazione si modifica.
Lorganizzazione tayloristica aveva parcellizzato la produzione
riducendola a fasi destinate a compiersi in un mondo artificiale
(la fabbrica) allinterno della quale la programmazione aveva fatto
di tutto per tener fuori la complessit. 34
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- LOGISTICA DISTRETTUALE Nella recente fase delleconomia, che ha
visto svilupparsi laumento della pressione competitiva, la
compressione dei tempi di recupero degli investimenti e pertanto
della crescita del rischio operativo, si creano occasioni
irripetibili per la logistica. Lapproccio reticolare ha sovvertito
i paradigmi che si erano affermati con la prima rivoluzione
industriale. Laffermarsi delloutsourcing ha consentito il processo
di destrutturazione, unico in grado di assicurare la flessibilit
lefficienza richieste dai mercati. Laccesso alla rete determina per
lesigenza di ottimizzare limpegno collettivo inteso alla
collaborazione pur in un quadro di concorrenza che ha determinato i
lineamenti della nuova economia B2B (business to business) che
necessita dellampliamento di quello che stato chiamato prodotto
logisticizzato; prodotto realizzato con la tecnica just in time e
distribuito door to door. 35
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- FASE POST-MODERNA (2) E in questa fase che la conoscenza che
vive nel comportamento aggregato, che a sua volta costituisce un
laboratorio di problem solving, fa s che ognuno sperimenti quello
che stato definito un sistema adattivo complesso ed
autorganizzante. Ma il pi importante fattore di successo della fase
postmoderna da individuare nella comunicazione o meglio nelleffetto
rete che fa del distretto unefficiente multinazionale. La forza del
nuovo distretto consiste nellessere una economia di reti pur in
presenza di una relativa polverizzazione di imprese. 36
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- LOGISTICA DISTRETTUALE (2) Le aggregazioni spaziali di imprese
logistiche possono assumere connotazioni assai variegate, non
facilmente tipizzabili anche se, al fine precipuo di semplificare
lanalisi, pu essere opportuno assumere lanalisi effettuata dal Vona
il quale ripartisce le tipologie secondo il numero degli operatori
specializzati e secondo la gamma dei servizi offerti: 37
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- TIPOLOGIE 38
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