L’epidemiologia nella diagnosi dello stato di salute delle ... · Coerenza tra Obiettivi,...

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L’epidemiologia nella diagnosi dello stato di salute delle popolazioni

e nell’individuazione delle cause di malattia

Dr. Valerio GENNARO Dipartimento Epidemiologia e Prevenzione, Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro (IST), Genova

CTS Medici per l’Ambiente (ISDE - Italia)Tel: 010.5600957 – Fax: 010.5600781

valerio.gennaro@istge.it

Castrovillari, 22 maggio 2009

Epidemiologia è

la disciplina che studiala disciplina che studia

nelle popolazioni umanenelle popolazioni umane

la diffusione delle malattie la diffusione delle malattie

e delle cause di malattia e delle cause di malattia

al fine di conoscereal fine di conoscere

fare Prevenzione Primaria fare Prevenzione Primaria (rimanere sani)(rimanere sani)

in modo tempestivo

ed efficace

ma è anche

10 strumenti (componenti) dell’epidemiologia

1.Esposizioni

2.Patologie

3.Letteratura scientifica

4.Metodo di studio

5.Riferimenti / Controlli / gold standard

6.Fattori confondenti

7.Statistica

8.Rigore scientifico

9.Etica

10. Indipendenza

potenzialità

Dilution Effect (DE): 0->100% (Comparison Bias=0%)

Rischio Reale

Rischio

stimatoDE=0%

DE=100%

a) Falsi allarmi: si sovrastima l’entità del vero rischio

Gli errori in epidemiologia provocano:

b) False rassicurazioni: si sottostima il vero rischio

Conseguenze negative (certe): danni alla salute pubblica, all’economia, alla società, alla credibilità istituzionale,..

Conseguenze negative (possibili): ansia, danni economici,…

per un breve periodo

per un lungo periodoper tutte le persone esposte

per una quota di popolazione

…e il riesame di.. Obiettivi, Materiali, Metodi, Risultati e Conclusioni?

Lo studio epidemiologico non ha evidenziato

alcun rischio per la salute pubblica

(lo studio è negativo).

le rassicurazioni sono basate su evidenze scientifiche? (ovvero…Verificabili e Condivise ?)

Vero negativo o Falso negativo?

Perché (non) si fa lo studio?

Popolazione in studio (e di controllo)

Esposizioni

Effetti e Malattie

Tempi e Follow-up (brevi)

Significatività statistica ed Epidemiologia

Coerenza tra Obiettivi, Risultati, Conclusioni

Sottostime e sottovalutazioni del rischio

Principio di Prevenzione e di Precauzione

Metodo di studio

Perché non si falo studio? (1)

2. l2. la richiesta è ignorata, scoraggiata, ritardata, ridicolizzata, minimizzata, strumentalizzata, esagerata, criminalizzata, sviata(con studi inidonei),…;

1. L’assenza di dati (e/o studi) sulle esposizioni (ed effetti) èconsiderata una prova di assenza di rischi;

3. carenza di risorse (dati, collaborazioni, fondi);

4. epidemiologi e ricercatori (dis)orientati alla ricerca…di finanziamenti;

5. censura da sovrabbondanza di risorse per ricerche che non criticano gli attuali stili di vita economico-sociali (L.Tomatis)

Perché non si falo studio? (2)

6. si fa credere che l’epidemiologo abbia sempre bisogno di grandi risorse economiche, organizzative, tempi lunghi,..;

7. si propone uno studio epidemiologico troppo complesso (o costoso o fuori tema o perfetto). Risultato? Scoraggiare o ritardare le evidenze e le possibili modifiche allo status quo;

8. timori/convenienze: economiche, politiche, sociali, giudiziari;

9. ignoranza epidemiologica: tutti i casi sono dovuti a quell’espo?

Perché si falo studio?

10. si fa uno studio veloce, superficiale o non pertinente al quesito: il lettore verrà distratto e convinto che tutto è nella norma;

9. per ritardare i cambiamenti e mantenere lo status quo(spesso lo studio non serve: i rischi sono già noti: PUBMED);

Quale popolazionestudiamo?

1111.. le le popolazionpopolazionii (periodi, aree,...) e(periodi, aree,...) espostsposte e none e non--esposteesposte sono sono mescolatemescolate invece che invece che confrontateconfrontate; ;

1212.. non sinon si analizzanoanalizzano lle e sottosotto--popolazionpopolazionii pipiùù fragilfragili (oppure + esposte)i (oppure + esposte);;

Quale riferimento?

1313.. popolazione di riferimento popolazione di riferimento troppo diversa da quella in studio: da quella in studio: lavoratori, soldati, ecc.) VS. pop. generale (lavoratori, soldati, ecc.) VS. pop. generale (HealthyHealthy EffectEffect); );

14. popolazione di riferimento troppo simile a quella in studio: stessa esposizione o altra esposizione con stesso target

Quali esposizioniconsideriamo?

1818.. nnon on si collegasi collega ((si separasi separa?)?) esposizionesposizione ed effetto sae ed effetto sanitarinitarioo;;

17. si dimentica che le 17. si dimentica che le interazioni (negative) tra fattori avvengono anche (negative) tra fattori avvengono anche entro ientro i limiti di legge (WTO vs. WHO)limiti di legge (WTO vs. WHO);;

16. si misura l’inquinamento dopo ampio preavviso (scegliendo in modo arbitrario aree, tempi, composti, metodi, popolazioni, ecc.;

1515.. si considerasi considera un un singolosingolo inquinante (inquinante (eses: amianto, benzene, diossina, : amianto, benzene, diossina, CVM, PM10,..) o singola fonte (un solo camino, ecc..);CVM, PM10,..) o singola fonte (un solo camino, ecc..);

Quali malattie analizziamo?

19. si scelgono solo 19. si scelgono solo alcunealcune patologiepatologie ((alcunialcuni tumori raritumori rari)), ma non , ma non ll’’insieme di insieme di tutte tutte le patologie, malformazioni, aborti, ecc.;le patologie, malformazioni, aborti, ecc.;

20. si mescolano le patologie bersaglio e non bersaglio dell’agente in studio (diluizione del rischio attribuibile alla causa);

21. si separano le patologie omogenee (sarà difficile reggiungere la significatività statistica);

22. si studia solo la mortalità (ed alcune patologie) invece di incidenza e ricoveri (le SDO sono disponibili da almeno 10 anni): visione (storica) delle cause di malattia;

Quale metodoutilizziamo?

23. studi Caso23. studi Caso--Controllo invece che studi Coorte (tutte le patologie); Controllo invece che studi Coorte (tutte le patologie);

24. analisi per anelli (distanza) invece che per livelli (isoconcentrazioni)

Valerio Gennaro (IST) Genova

Castrovillari, 22 maggio 2009 20

FEMMINE (1990-2003) residenti almeno 5 anni entro 3.5 km dagli impianti.

Esposizione a metalli pesanti (ng/m3) ed NO2 in aria. Enhance Health

Gli inceneritori Gli inceneritori Gli inceneritori Gli inceneritori Gli inceneritori Gli inceneritori Gli inceneritori Gli inceneritori

sono classificati industrie insalubri: Classe 1 sono classificati industrie insalubri: Classe 1 sono classificati industrie insalubri: Classe 1 sono classificati industrie insalubri: Classe 1 sono classificati industrie insalubri: Classe 1 sono classificati industrie insalubri: Classe 1 sono classificati industrie insalubri: Classe 1 sono classificati industrie insalubri: Classe 1

(Art.216 T.U. Leggi Sanitarie/ G.U. n 220 del 20/09/1994 (Art.216 T.U. Leggi Sanitarie/ G.U. n 220 del 20/09/1994

s.o.n.129).s.o.n.129).

LIMITI AUTORIZZATI PER LE EMISSIONI: l’esempio di un inceneritore di Forlì

Quantità annua autorizzata del 21.10.1999

Quantità annua autorizzata del 5.11.2001

Quantità annua autorizzata del 25.7.2006

Quantità autorizz. rifiuti (t/anno) 11.000 16.000 32.000

Portata fumi (Nm3/h) 12.500 21.500 42.000

Monossido di carbonio (CO) (kg/anno) 5.475 9.417 5.475

Polveri Totali (kg/anno) 1.095 1.883 1.095

Sostanze organiche sottoforma di gas e vapori con il carbonio organico totale

(kg/anno)

1.095 1.883 1.095

HCl (kg/anno) 1.095 1.883 1.095

HF (kg/anno) 110 188 110

SO2 (kg/anno) 10.950 18.834 10.950

NOx (kg/anno) 21.900 37.668 21.900*

* Il limite autorizzato per le concentrazione degli NOx è pari a 59 mg/ Nm3 nonostante la normativa italiana ed europea preveda un limite di 200 mg/Nm3. Le emissioni sono quindi pari a meno di un terzo di tutti gli altri impianti italiani

Fonte: http://www.mengozzi.com/Sistema%20Integrato/Il%20Termovalorizzatore/Limiti%20emissioni.aspx

P. Fabre, C. Daniau, S. Goria, P. de Crouy-Chanel, P. Empereur-BissonnetÉtude d’incidence des cancers à proximité des usines d’incinération d’ordures ménagères. Synthèse. Santéenvironnement. www.invs.sante.fr/publications/

Fabre P. Etude d’incidence des cancers a proximitè des usines d’incineration d’ ordures menagereshttp://www.cniid.org/espace_mailing/cp_20080402.htm

Tempi e Follow-up…

26. Effetti a breve latenza si studiano dopo troppo tempo (o mescolati);

25. follow-up troppo breve: molte patologie hanno lunga latenza;

La Statistica è importante. PERO’…

30. l’eccesso di rischio SS, è ignorato e minimizzato (confr. multipli);

27. il metodo statistico è troppo generico ed elementare (univariato);

29. si pretendono solo rischi altissimi (es: RR=2);enfasi sulla non significatività statistica dei LC al 95%; significatività statistica o causalità in epidemiologia (Bradf. Hill);

32. si confonde il risultato Statistico con Epidemiologia, Scienza, Verità.

28. si standardizza, ma non si stratifica (per età, sesso, ecc..);

31. non si stimano i casi in eccesso (e attribuibili);

Risultati, Presentazione, Commenti…

35. si aspetta l’evidenza mancante (epidemiologica o sperimentale) prima di eliminare la possibile causa di malattia;

34. si aspetta sempre l’assoluta certezza del danno. Risultato: Esposizioni (ed Effetti) continuano;

33.33. si comunicasi comunica solo il il risultatrisultatoo tranquillizzanttranquillizzante, in ritardo, e, in ritardo, in modo poco comprensibile (tabelle, statistiche,in modo poco comprensibile (tabelle, statistiche,……); );

36. E i Principi di Precauzione e di Prevenzione?

Effetti sulla salute umana (in %) per ogni incremento di 10 microgrammi / m3

di PM10 e PM2.5

Effetti PM10* PM10** PM2.5***

Mortalità generica 0.6 1.3 6

Mortalità per patologie respiratorie 1.3 2.1

Mortalità per patologie cardiovascolari 0.9 1.4 12

Ricoveri ospedalieri

Pazienti oltre 65 anni0.7

Mortalità per cancro al polmone 14

*Anderson HR, WHO Regional Office for Europe, 2004

**MISA Meta Analisi Italiana su otto grandi città italiane

***Pope A.C., Journal American Association, 2002 - Pope Circulation, 2004

Effetti:Effetti:

LungoLungo termine: 8220 decessi/anno (9%)termine: 8220 decessi/anno (9%)

BreveBreve termine: 1372 decessi/anno (1.5%)termine: 1372 decessi/anno (1.5%)

OMS Europa, 2006 OMS Europa, 2006 www.euro.www.euro.whowho..intint

MortalitMortalitàà per per tuttetutte le cause le cause

da PMda PM1010 oltre 20 oltre 20 micro grmicro gr/m/m33

Periodo 2002 Periodo 2002 -- 20042004

13 citt13 cittàà italiane: oltre 200.000 abitanti;italiane: oltre 200.000 abitanti;

9 milioni di persone (16%) 9 milioni di persone (16%)

Loss in statistical life expectancy (months)

due to anthropogenic PM2.5 emitted in 2000Agenzia EuropeaAgenzia Europea per per ll’’AmbienteAmbiente (10/10/2007)(10/10/2007)

LLLLLLLL’’’’’’’’incenerimento di 1 tonnellata di rifiuti incenerimento di 1 tonnellata di rifiuti incenerimento di 1 tonnellata di rifiuti incenerimento di 1 tonnellata di rifiuti incenerimento di 1 tonnellata di rifiuti incenerimento di 1 tonnellata di rifiuti incenerimento di 1 tonnellata di rifiuti incenerimento di 1 tonnellata di rifiuti

immette circa 1 tonnellata di gas serraimmette circa 1 tonnellata di gas serraimmette circa 1 tonnellata di gas serraimmette circa 1 tonnellata di gas serraimmette circa 1 tonnellata di gas serraimmette circa 1 tonnellata di gas serraimmette circa 1 tonnellata di gas serraimmette circa 1 tonnellata di gas serra

28 miliardi di Euro solo in Italiaogni anno

Riducendo Riducendo ll’’inquinamento atmosferico inquinamento atmosferico si potrebbero risparmiaresi potrebbero risparmiare

Fonte:Fonte: Organizzazione Mondiale SanitOrganizzazione Mondiale Sanitàà (OMS, 22.06.2005)(OMS, 22.06.2005)

Dove reperirle?

Servono risorse!

30% Riduzione spese militari

UNESCO 2001:

780 miliardi di dollari (mondo, 2001)

CONCLUSIONI (1/2)

Alcuni studi negativi (rassicuranti) hanno limiti importanti:

solo un fattore nocivo,

nessuna sinergia tra più inquinanti (limiti di legge),

disegno dello studio inadeguato,

la popolazione di riferimento inadatta,

popolazione esposta diluita,

Osservazione (follow-up) troppo breve (vs lunga latenza)

Principi di Precauzione e Prevenzione

distorsione nell’interpretazione e comunicazione dei risultati,

Statistica o Epidemiologia

solo un tumore (raro),

Prima di diffondere risultati rassicuranti (così come quelli allarmanti)

CONCLUSIONI (2/2)

L’epidemiologia è una tra le discipline scientifiche più preziose perché è orientata a difendere la salute pubblica;

risulta quindi indispensabile evitare sottostime e sottovalutazione del rischio eziologico.

….come si cerca di escludere le possibili cause

sarebbe bene verificare con rigore

i vari settori dello studio

(obiettivi / materiali / risultati / conclusioni / commenti)

…o si magnificano gli effetti su farmaci!

Lorenzo TOMATIS ( 1929 – 21.9.2007)International Agency for the Research on Cancer (IARC)

Medici per l’Ambiente (ISDE)

Valerio Gennaro (IST) Genova

Castrovillari, 22 maggio 2009 43

Grazie!

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