Learning Objects Alberto Battaggia fonte: Bozza per il testo “Ricercare in rete”, Corrado...

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Learning Objects

Alberto Battaggiafonte: Bozza per il testo “Ricercare in rete”, Corrado

Patrucco, Pensa Multimedia, 2003

Alberto Battaggia - Learning Object - 2003

Sommario

• La ricerca di risorse educative in rete• La natura dei LO• Gli oggetti di apprendimento• Definizioni di LO• Caratteri fondamentali di un OL• Problematiche di definizione• La riusabilità mediante Web• I metadati• Metadati e comunità di pratiche• Problemi di definizione dei metadati• Le prospettive del Web semantico• Semantic Web• Xml e Rdf. Esempi• rdf• Granularità di un LO• Aggregabilità di un LO• Problemi di costruzione degli LO

• Standard SCO(RM)• Il processo di fruizione degli SCO• La dimensione ottimale di un LO• Intenzionalità di un LO• Dimensione dei LO• LO e didattica modulare• La progettazione di LO• LO in didattica modulare• LO e cooperazione• Quantità e profondità interdisciplin

are• LO SCORM• La piattaforma Scorm• imsmanifest.xml• xml• LO e costruttivismo• Prospettive

Alberto Battaggia - Learning Object - 2003

La ricerca di risorse educative in rete

• Le difficoltà nell’utilizzo dei motori• I portali dell’educazione:Didaweb, Edulinks,

Gold, Intel• Learning Objects:

– descrizione didattica della singola risorsa (filmato, presentazione, testo…)

– definire standard per la loro descrizione– opportunità di riutilizzabilità

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La natura dei LO

• Programmazione ad oggetti:– elementi flessibili e modulari riutilizzabili– come gli oggetti dei linguaggi di programmazione– secondo alcuni, analogie fuorvianti

• Problema: pacchetti formativi di strutture proprietarie inutilizzabili

• Riutilizzabilità, accessibilità, interoperabilità– necessari criteri condivisi di descrizione

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Gli oggetti di apprendimento

• Criteri tradizionali di costruzione di software– semanticamente densi, ma rigidi e poco esportabili

• Vantaggi degli OL:– per gli utenti: modalità adattiva di costruzione del

corso– per i docenti: risparmio, praticità, condivisibilità

• Paradigmi dei LO– “lego”: privi di limiti quantitativi o qualitativi

– teoria della neutralità pedagogica (inaccettabile: un oggetto pedagogicamente neutrale è anche irrilevante)

– “atomo”: combinabili, ma secondo leggi fisiche– “puzzle”: occorre formare una figura

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Definizioni di LO

• “Qualsiasi risorsa digitale che può essere utilizzata come supporto all’apprendimento” (Wiley 2000)

• “Un elemento che abbia un contenuto e degli strumenti per la valutazione basata su specifici obiettivi educativi e che possegga dei metadati come descrittori”(Idc 2001)

• “Qualsiasi entità, digitale o non, che può essere usata, riusata o a cui si può fare riferimento durante un processo di apprendimento, istruzione o formazione supportato da artefatti tecnologici” (IEEE - LTSC 2000)

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Caratteri fondamentali di un L0

• Piccola unità di apprendimento ben strutturata su di un argomento specifico

• autosufficiente (completa)• riusabile in contesti diversi e piattaforme

diverse• aggregabile in collezioni più ampie• catalogabile con standard di metadati

funzionali al reperimento• comprensivo di una parte dedicata alla

valutazione dell’apprendimento

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Problematiche di definizione

• A livello di categorie– individuazione dei metadati significativi

• A livello di costruzione– teoria della conoscenza sottesa al LO

• A livello di fruizione– nelle piattaforme secondo le specifiche SCORM

(Sharable Content Object Reference Model)

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La riusabilità mediante Web

• Esigenze di descrizione univoca delle caratteristiche

• Repositori: database di LO– Merlot (Multimedia Educational Resource for Learning

and Online Teaching)

• Metadati: consentono l’indicizzazione– IEEE, Dublin Core, Ariadne…– IMS (Instructional Management Systems Global Learning

Consortium– defiinisce linee guida a livello internazionale– promuove standard per le piattaforme di gestione di

e-learning

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I metadati

• Dati che descrivono dati– Esempio: una scheda bibliografica

• Dublin (Ohio) Core– 15 categorie

– title, creator, subject, description, publisher, contributor, date, type,format, identifier, source, language, relation, coverage, rights

– esprimibile in RDF/XML

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Metadati e comunità di pratiche

• Preconoscenze e stili cognitivi rendono molto soggettiva la terminologia di ricerca

• Nelle comunità di pratiche, invece, maggiore condivisione dei significati (shared repertoire)– reificazione: costruzione di artefatti, simboli e

tipologie– partecipazione: grazie alla reificazione

• Problema: la condivisione è inversamente proporzionale alla dimensione– soluzione: autorevolezza dei catalogatori– autocontrollo di catalogatori diffusi

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Problemi di definizione dei metadati

• Metadati IEEE– 9 categorie:

– General, Life Cycle, Meta metadata, Technical, Educational, Rights, Relation, Annotation, Classification

– Campi di Relation– name, explanation, size, order, example,

valuespace, datatype– Valori della sottocategoria Learning Resource Type

– diagram, simulation, graph...– Da un certo livello in poi non descrivono ma

interpretano

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Le prospettive del Web semantico

• Ambiguità inevitabili• Utilizzare vocabolari multipli

– le comunità descrivono i loro criteri, specificano i contesti d’uso

• Sfruttare i linguaggi RDF ed XML– pensati per integrare gli standard descrittivi– per soddisfare esigenze di flessibilità

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Semantic Web

• Utilizzare dei descrittori per rendere semantica la rete– xml: sistema di marcatori concettualmente

significativi– rdf: permette asserzioni predicative

– descrive relazioni tra risorse in termini di proprietà e valori

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Xml e Rdf. Esempi

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rdf

• “tratta di”, negli standard w3, appartiene alla categoria dei “predicati italiani”

• è anche possibile inserire il nome di chi fa questa affermazione, così da accrescerne l’autorevolezza (meta-metadata)– si potrebbero costruire così delle “web of trust” ,

catene web fiduciarie, validazione comunitaria della conoscenza

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Granularità di un LO

• Misura il livello di densità didattica di un LO– da un massimo di elementarità ad un massimo di

complessità

• Nello schema IEEE LOM, “1.7. structure” definisce il concetto di struttura interna– atomica (unico oggetto indivisibile)– collezione (insieme di oggetti senza relazioni

specifiche)– gerarchica (insieme di oggetti in relazione

gerarchica)– lineare (insieme di oggetti in relazione lineare)

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Aggregabilità di un LO

• Nello schema IEEE LOM, “1.8. aggregation” definisce il concetto di aggregazione

• 4 livelli– “1”, dati grezzi (film, testo)– “2”, lezione (collezione di elementi di livello 1)– “3”, corso (collezione di elementi di livello 2)– “4” insieme di corsi necessari per ottenere una

certficazione (collezione di elementi di livello 3)

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Problemi di costruzione degli LO

• Importanza del livello di granularità e di aggregazione nella costruzione di LO

• Il docente tende a decontestualizzare l’oggetto culturale, ricontestualizzandolo nella scena didattica (Damiano)

• Cognitive Flexibility Theory (Spiro, 1987)– frammentazione del dominio culturale in elementi

mobili e ricomponibili per riesaminarlo da diversi punti di vista

• Da questi problemi standardizzazione di regole per la definizione delle strutture: SCORM

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Standard SCO(RM)

• Due categorie di LO:– Asset:

– singolo oggetto– Sharable Content Object

– collezione di oggetti– sono i veri oggetti didattici: i collanti tra gli asset

sono didatticamente decisivi

• Narratività didattica– è il collante che dà senso e forma, anche in termini

intertestuali, ipertestuali e pluridisciplinari, alla collezione di LO

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Il processo di fruizione degli SCO

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• Più piccolo è l’oggetto, minore è l’informazione contestuale richiesta

• Contesto e granularità sono in stretta correlazione

• Un problema di equlibrio

La dimensione ottimale del LO

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Intenzionalità di un LO

• L’informazione contestuale è fondamentale– per dare senso all’oggetto– per suggerire percorsi in un’ottica costruttivistica

• L’intenzione (contestualizzazione didattica)– dichiarata mediante i metadata– problematica analoga a quella dell’utilizzo del sw

didattico

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Dimensione dei LO

• Criteri possibili– dimensione dei file– numerosità dei pixel– tempo di fruizione– numero di dati grezzi (raw media) contenuti

• Proposta: granularità coincidente con gli aggregati di concetti dati dai nuclei fondanti delle discipline– “media” in matematica– “mammifero”, scienze…

• Compiti degli insegnanti– costruzione di LO sui nuclei fondanti delle discipline– messa a fuoco delle relazioni (=disegno reticolare

disciplina)

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LO e didattica modulare

• I moduli– natura

– ampie parti del curricolo– tematicamente omogenei– rimandi multidisciplinari– autonomi

– struttura– composti di unità didattiche legate da connessioni

specifiche

• Learning Object– possono essere moduli od unità didattiche

– dipende dalla granularità-aggregazione

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La progettazione di LO

• Regole dello standard IEEE LOM• Rispondere a queste domande:

– Quale concetto voglio rappresentare? (titolo, keywords, densità semantica)

– Quali competenze di desidera fare acquisire?– A chi è destinato?– Quale livello di interazione?– Quali e quanti materiali utilizzare?– Quali e quante relazioni legano i materiali?

(aggregazione, granularità, densità semantica)– Quali test e criteri di valutazione?

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LO in didattica modulare

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LO e cooperazione• Natura modulare e quindi interdisciplinare del LO• Progettare attraverso mappe

– per identificare i segmenti disciplinari da condividere

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Quantità e profondità interdisciplinare

• Riusabilità– significa funzionalità anche in percorsi didattici

diversi, anche eterodisciplinari– va definito nel livello di:

– profondità– livello di accuratezza

– quantità– numero di riferimenti interdisciplinari

– Metodo SEWCOM– adatto per supportare il processo di creazione di

LO

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LO SCORM

• Insieme di specifiche tecniche funzionali all’interoperabilità

• 1997. La certificazione Scorm:– LO utilizzabili su qualunque piattaforma (Learning

Management System)– linguaggio xml– separa i contenuti didattici dalla sequenza di essi

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La piattaforma Scorm• Content Packaging

– insieme di procedure per l’aggregazione dei contenuti– descrizione dello Scorm (metadati, organizzazione e

sequenza)– materiali usati nel corso (files)

• Run-Time Communications– ambiente di elaborazione riconoscibile da tutte le

piattaforme

• imsmanifest.xml:– descrive corso, metadati, organizzazione struttura,

interazione con l’utente e l’ambiente LMS

• limiti– sono descritte le strutture, ma non le relazioni semantiche

tra gli oggetti delle unità didattiche– L’EML propone la marcatura semantica del contesto

pedagogico

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imsmanifest.xml

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xml

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LO e costruttivismo

• Utilizzo didattico della tecnologia per– la riproduzione della conoscenza (IP)– produzione della conoscenza (costruttivismo)

– progetto Merlot– accoglie i suggerimenti degli utenti (=costruzione

negoziata della conoscenza)

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Prospettive

• Ridefinizione del libro di testo– risentirà del paradigma modulare della ricerca di

oggetti in rete

• Superamento della rigidità didattica dei LO in senso costruttivistico

• Diffusione repositori accessibili via web semantico– edutella: scambio peer to peer risorse didattiche– splash: creazione repositori on line