Le organizzazione tipologiche Centrale, lineare, radiali,a ... organizzazione... · Esso è...

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Le organizzazioni tipologiche Centrale, lineare, radiale, griglia, corte , pettine, labirintica.

ar

A. Kostantinidis , variazioni tipologiche

0rganizzazione dello spazio La logica insediativa: programma, luogo, gerarchie relazionali tra le parti e il tutto

L. Kahn

L’inizio: la logica insediativa.

Lo studente_ dovrà formulare e analizzare idee progettuali mediante disegni concettuali, modelli tridimensionali e

commenti scritti.

Temi :

• interpretazione del luogo del suo orientamento e della sua forma (morfologia ).

• organizzazione dell’organismo architettonico e sue qualità spaziali.

L.Kahn, Motherhouse, Domenican sisters convent , 1965-1968 Le Corbusier, Convento della Tourette, 1953_1960 Eveux- l’Arbresle, Francia

0rganizzazione dello spazio

0rganizzazione centrale

A. Mantegna 1431_1506 Camera degli sposi

Organizzazione centralizzata: Spazialità inclusive Una organizzazione centralizzata è una configurazione spaziale unitaria, assimilabile geometricamente ad un punto e consiste o di una aula semplice o di spazi secondari raggruppati intorno ad una spazialità dominate centrale. Esso è l’elemento unificante della composizione ed assume gerarchicamente il ruolo ordinatore della organizzazione. Gli spazi secondari sono normalmente ambiti subordinati rispetto all’aula centrale, e possono essere equivalenti l’uno con l’altro per funzione, forma e dimensioni o differire quando sono introdotte variazioni funzionali che tendono a modificare i rapporti di uguaglianza tra gli elementi costituenti l’insieme. La forma centrale non ammette direzioni prevalenti. Solo in alcuni casi il moto di avvicinamento è direzionato dalla presenza di un corpo che impone un accostamento principale al volume. ( Pantheon) In ogni caso l’ordine di movimento all’interno ad uno spazio centrale si configura in modo radiale o a spirale e termina sull’asse verticale del centro geometrico. L’organizzazioni centralizzate svolgono un ruolo importante sul piano fisico-percettivo quando: a- fissano luoghi nello spazio, introducendo riferimenti geometrici e dimensionali all’interno di una area in estensione. b- concludono composizioni assiali; C- svolgono il ruolo di forma-oggetto all’interno di un campo definito.

A.Palladio, La Rotonda Vicenza 1550

Organizzazioni centralizzate

Leonardo , progetti per chiese centrali S. Serlio, Esempi di chiese a pianta centrale

1954/59L. Kahn, Centro della comunità ebraica ,Trenton New Jersey

Organizzazioni centralizzate

S.Fehn, villa a Norrkoping Svezia 1963

Organizzazioni centralizzate

F. O. Gehry , Schnabel house 1989

Organizzazioni centralizzate

The tower house , A. van Eyck 1958

Organizzazioni centralizzate

A.Libera, villa Malaparte Capri 1938/40 Caspar David Friedrich , Viandante sul mare di nebbia, 1818, Amburgo,

Organizzazione lineare

Organizzazioni lineari Una configurazione lineare è costituita da una spazialità direzionata. Essa stabilisce da un lato una relazione funzionale tra un luogo di

inizio ed una meta finale, dall’altro descrive lo spazio come luogo dell’attraversamento.

Una spazialità direzionata segna la progressione nel tempo attraverso il movimento includendo la possibilità della sosta. Possiamo sinteticamente descrivere alcune organizzazioni lineari: a. Una organizzazione lineare può essere semplicemente costituita da

un involucro direzionato, una semplice aula rettangolare. Questo schema può arricchirsi attraverso la giustapposizione di “cappelle”, spazi minori subordinati che si succedono secondo un ritmo regolare lungo la direzione principale.

b. Una organizzazione lineare può essere costituita da una serie di spazi simili uniti l’uno con l’altro mediante uno spazio comune. Sul piano percettivo potremo definire tale organizzazione come una sequenza di spazi ritmati dal succedersi regolare secondo la variazione A b A b A …. In questa organizzazione assume particolare significato architettonico la soglia come luogo che descrive il passaggio da un ambiente all’ altro.

c. Una organizzazione lineare può essere costituita da spazi simili uniti attraverso uno spazio distinto per funzione, forme e dimensione. Quest’ultimo costituisce una canale direzionato servente sul quale si organizzano in modo irregolare o regolare gli ambienti serviti.

d. Una organizzazione lineare può essere costituita da spazi dissimili per funzione, forma e dimensione uniti da uno spazio comune.

c. Una organizzazione lineare può essere costituita da spazi dissimili o uguali per funzione forma e dimensione contenuti all’interno di uno spazio comune contenitore.

Organizzazione lineare Simultaneità, sequenza e successione. Una strada vuol essere una costruzione. Questi spazi emergono da progetti e desunti da un ordine del

movimento che distingua il movimento intermittente da quello continuo e che includa l’idea di fermata …. L. Kahn.

Ci sono immagini che vanno lette in una sequenza prescritta, viceversa ci sono opere e configurazioni che non sono sequenziali ma che esprimono sul piano visivo e simbolico la simultaneità e la succesione.

La simultaneità è una qualità percettiva dello spazio direzionato e non, che consente/impone l’assimilazione sia in senso concettuale che visivo dell’opera attraverso un immediato e contemporaneo possedimento del rapporto tra canale e meta. La qualità essenziale e strutturale di questa configurazione è la semplicità dello schema di base: un’aula intesa come “stanza” direzionata, un’unità spaziale introversa che mediante forti contrasti “luce/ombra”, materico/immaterico, scabro/levigato, dinamico/statico, orienta l’osservatore in un cammino concettuale atemporale .

La sequenza è la condizione necessaria che manifesta la volontà di uno spazio direzionato di raccontarsi attraverso il tempo, mediante una serie ordinata di elementi sintatticamente e gerarchicamente connessi l’uno all’altro atti ad esprimere un nucleo narrativo unitario. L’opera a poco a poco diventa un tutto e man mano che se ne accompagna lo svolgimento , ogni nuovo elemento in arrivo trova posto nell’ordine complessivo, ogni nuovo elemento in arrivo trova posto nell’ordine complessivo che regolamenta il nostro procedere ritmato dal canale verso la meta.

La successione è una sequenza spezzata di eventi spaziali non regolamentati che si susseguono l’uno all’altro in un costante mutamento. Queste fasi assumono valore momentaneo in modo tale che ilnostro percorrere all’interno di uno spazio direzionato, sia costituito da una mera sommatoria di eccezione trattenute insieme da un elemento autonomo di connessione. Il rapporto tra canale e meta viene continuamente interrotto, rallentato , facendo si che ogni variazione assuma una propria identità. L’architettura spesso esprime il contrasto paradossale tra diversi livelli d’intenzionalità includendo all’interno di una stessa configurazione molteplici tensioni spaziali.

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La simultaneità, la sequenza e la successione

Organizzazione lineare

La simultaneità è una qualità percettiva dello spazio direzionato e non, che consente/impone l’assimilazione

sia in senso concettuale che visivo dell’opera attraverso un immediato e contemporaneo possedimanto del rapporto tra canale e meta. La qualità essenziale e strutturale di questa configurazione è la semplicità dello schema di base: un’aula intesa come “stanza” direzionata, un’unità spaziale introversa che mediante forti contrasti “luce/ombra”, materico/immaterico, scabro/levigato, dinamico/statico, orienta l’osservatore in un cammino concettuale atemporale .

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Organizzazione lineare Simultaneità, sequenza e successione. .

Organizzazione lineare Simultaneità, sequenza e successione. La sequenza è la condizione necessaria che manifesta la volontà di uno spazio direzionato di raccontarsi

attraverso il tempo, mediante una serie ordinata di elementi sintatticamente e gerarchicamente connessi l’uno all’altro atti ad esprimere un nucleo narrativo unitario. L’opera a poco a poco diventa un tutto e man mano che se ne accompagna lo svolgimento , ogni nuovo elemento in arrivo trova posto nell’ordine complessivo, ogni nuovo elemento in arrivo trova posto nell’ordine complessivo che regolamenta il nostro procedere ritmato dal canale verso la meta.

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Organizzazione lineare Simultaneità, sequenza e successione. La successione è una sequenza spezzata di eventi spaziali non regolamentati che si susseguono l’uno

all’altro in un costante mutamento. Queste fasi assumono valore momentaneo in modo tale che ilnostro percorrere all’interno di uno spazio direzionato, sia costituito da una mera sommatoria di eccezione trattenute insieme da un elemento autonomo di connessione. Il rapporto tra canale e meta viene continuamente interrotto, rallentato , facendo si che ogni variazione assuma una propria identità. L’architettura spesso esprime il contrasto paradossale tra diversi livelli d’intenzionalità includendo all’interno di una stessa configurazione molteplici tensioni spaziali.

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Organizzazione lineare

Sean Godsell Kengo Kuma

Souto de Moura

I percorsi possono essere relazionati agli spazi che uniscono nei seguenti modi.

Organizzazione lineare

Procedere attraverso gli spazi

Procedere in direzione di uno spazio. Il posizionamento di uno spazio determina la necessità

del percorso.

Procedere tra gli spazi

Un percorso può attraversare uno spazio o più spazi assialmente, obliquamente o lungo il suo bordo. Nell’attraversare uno spazio il percorso distingue ambiti di sosta quelli per il movimento.

Secondo questo criterio il percorso lineare si sviluppa tra i singoli spazi : ognuno di questi mantiene una propria integrità ed identità funzionale e formale.

Procedere attraverso gli spazi

Un percorso può attraversare uno spazio o più spazi assialmente, obliquamente o lungo il suo bordo. Nell’attraversare uno spazio il percorso distingue ambiti di sosta quelli per il movimento.

Organizzazione lineare

Un percorso può attraversare uno spazio o più spazi assialmente, obliquamente o lungo il suo bordo. Nell’attraversare uno spazio il percorso distingue ambiti di sosta quelli per il movimento.

Procedere attraverso gli spazi

Organizzazione lineare

Procedere in direzione di uno spazio. Il posizionamento di uno spazio determina la necessità del percorso.

Organizzazione lineare

Procedere in direzione di uno spazio. Il posizionamento di uno spazio determina la necessità del percorso.

Organizzazione lineare

Procedere attraverso gli spazi Un percorso può attraversare uno spazio o più spazi

assialmente, obliquamente o lungo il suo bordo. Nell’attraversare uno spazio il percorso distingue ambiti

di sosta quelli per il movimento.

R. MeierNeugebauer House Naples, Florida 1995 - 1998

Tracciato regolatore

struttura

distribuzione

serventi /serviti

servito

servente

R. MeierNeugebauer House Naples, Florida1995 - 1998

servito

servente

Procedere attraverso gli spazi

Procedere tra gli spazi Secondo questo criterio il percorso lineare si

sviluppa tra i singoli spazi : ognuno di questi mantiene una propria integrità ed identità funzionale e formale.

Carlos Ferrater, casa unifamiliare 1999-01

servente

servito

servente

servito

Carlos Ferrater, casa unifamiliare 1999-01

Procedere tra gli spazi

Procedere in direzione di uno spazio. Il posizionamento di uno spazio determina la

necessità del percorso.

A. Libera, casa Malaparte, Capri 1938/40

Procedere in direzione di uno spazio. Il posizionamento di uno spazio determina la

necessità del percorso.

Y HOUSE Catskills, NY, United States, 1997-1999

Procedere in direzione di uno spazio. Il posizionamento di uno spazio determina la

necessità del percorso.

L’attacco a terra e la ricerca dell’orizzontalità

Radicamento, appoggio e sospensione.

Stilobati e terrazzamenti.

Acropoli d’Atene e la città di Machu Picchu ,Perù, XV sec. d.C

Disposizione del corpo di fabbrica parallelamente alle curve di livello: sequenze tra muri e terrazzamenti

Disposizione del corpo di fabbrica ortogonalmente alle curve di livello: simultaneità tra canali e macchine prospettiche

Organizzazione lineare e orografia

Granada, Alhambra

Organizzazione lineare

A.Libera, villa Malaparte Capri 1938/40

Sospensione appoggio radicamento, terrazzamento

sospensione/scollamento

appoggio

radicamento

terrazzamento

Sverre Fehn, Padiglione Paesi Nordici , Venezia 1958 Mies Van der Rohe, Padiglione Esposizione Universale,Barcellona 1929 Peter Zumthor, Terme di Vals, Svizzera 1999

Organizzazione lineare

Sospensione Il rapporto tra edificio e terreno è stabilito in modo indiretto attraverso la sospensione del corpo di fabbrica. Questo principio costruttivo ed abitativo deriva dal sistema a palafitta e nella sua evoluzione tecnica e tecnologica si identifica oggi con il sistema a telaio. Il peso è ricondotto e concentrato incontrando travi e pilastri e da quest’ultimi ri-condotto al terreno sottostante attraversando i plinti di fondazione.

Fienili in Galizia Le Corbusier, Convento della Tourette , 1957 Mies Van der Rohe, Villa Fanswort

Appoggio su basamento su terreno in declivio Il rapporto tra edificio e terreno è stabilito attraverso il contatto diretto del corpo di fabbrica. Unica mediazione tra suolo naturale e piano artificiale è la presenza di un podio ( stilobate, basamento, piattaforma, terrazza ) necessario a regolarizzare e a compensare l’irregolarità del piano base e suolo. L’organizzazione funzionale segue le opportunità suggerite dalla morfologia del suolo. Se dall’alto, dove è ubicato l’ingresso della casa e la zona notturna, la zona più privata, prevale un’osservazione mediata della natura, sulla zona basamentale, dove si sviluppa la zona giorno ,il rapporto con il giardino è più diretto per quanto ancora una volta, tra casa e bosco, tra dimensione domestica e natura c’è un basamento.

Mies van der Rohe, Villa Tugendhat, Brno 1929/30

Mies van der Rohe, Villa Tugendhat, Brno 1929/30

Il rapporto tra logica insediativa, morfologia e paesaggio: Gallerie e Terrazzi

Il rapporto tra logica insediativa, morfologia e paesaggio: Gallerie e Terrazzi

Mies van der Rohe, Villa Tugendhat, Brno 1929/30

Souto de Moura, Moledo, Portugal

Radicamento al suolo su terrazzamento

Il terazzamento è un dispositivo tecnico che ha quale scopo quello di regolarizzare i pendii rendendoli così utilizzabili per finalità antropiche. L’obiettivo è quello di realizzare mediante scavi o riporti di terreno dei piani orizzontali accessibili; in entrambe le soluzioni , scavo o riporto, è necessario introdurre, per contenere ed opporsi alla naturale tendenza allo smottamento dei terreni, dei muri contro terra o muri di contenimento. Costruire su terrazzamento rappresenta un archetipo della storia delle civiltà e della tettonica dell’ architettura. Gli edifici si organizzano in serie o isolati lungo i pianori accuratamente modellati dall’ andamento delle isometriche. La spazialità della casa costruita su terrazzamento è in linea di principio orientata visivamente verso l’unico fronte aperto all’intorno; è qui, lungo questo limite, dove si mostra la luce, dove spira la brezza e dove contemplare il paesaggio , che si garantisce il rapporto con l’esterno. L’altro fronte, quello opposto, è il muro contro terra ad una sola faccia. Spazio servito e spazio servente si dispongono parallelamente l’un l’altro, rispettando l’ordinamento stabilito dal grado di permeabilità dell’involucro: la fascia servente si dispone lungo il muro contro terra, tanto da apparire come una cavità funzionale ricavata nello stesso spessore murario; la fascia servita, invece, si distende tra muro abitato e paesaggio, espandendosi senza soluzione di continuità verso lo spazio esterno. E’ questa una architettura dove il rapporto tra risorse del luogo e tecniche costruttive, descrive una estetica e un carattere in cui prevale l’organico compenetrarsi tra la dimensione naturale e quella culturale, espressione del lavoro dell’uomo. Una architettura mimetica dove, gli scarti geometrici delle scalettature dei terrazzamenti e gli allineamenti delle murature a secco ( mimetici tanto da apparire una parete di roccia) rendono identificabile inel paesaggio il lavoro dell’uomo.

Organizzazione lineare Alcuni casi di organizzazione tipologica 1 -Sistema lineare asimmetrico costituito da due campate a sviluppo parallelo e contiguo , contraddistinto dal rapporto tra spazi serviti e spazio servente. La configurazione è caratterizzato da un fronte chiuso ed introverso e un fronte aperto estroverso.

2- Sistema lineare simmetrico costituito da tre campate a sviluppo parallelo e contiguo, contraddistinto dal rapporto servito/servente/servito ; configurazione caratterizzata da un fronte chiuso ed introverso e un fronte aperto. 3- Sistema lineare costituito da una sequenza regolare o irregolare di ambiti spaziali relazionati l’uno all’altro con strutture ripetitive a carattere servente, con andamento trasversale rispetto a quello principale. Lo schema della configurazione presenta la dualità tra un fronte chiuso e un fronte aperto.

5. Sistema lineare costituito da un unico invaso direzionato ad unica campata all’interno del quale vengono contenuti dei volumi serventi secondo una disposizione libera sia in senso longitudinale che trasversale regolamentata dal rispetto di una griglia strutturale modulare di base e dell’organizzazione delle funzioni. Lo schema della configurazione può presentare la dualità tra un fronte chiuso ed introverso e un fronte aperto estroverso.

4. Sistema lineare asimmetrico costituito da spazi simili uniti attraverso uno spazio distinto per funzione, forme e dimensione. Quest’ultimo costituisce una canale direzionato servente sul quale si organizzano in modo irregolare o regolare gli spazi serviti.

Organizzazione lineare

A.Konstantinidis, casa studio dell’architetto, 1978

1. Sistema lineare asimmetrico costituito da due campate a sviluppo parallelo e contiguo, contraddistinto dal rapporto tra spazi serviti e spazio servente. La configurazione è caratterizzata da un fronte chiuso ed introverso e un fronte aperto estroverso.

Organizzazione lineare

2. Sistema lineare simmetrico costituito da tre campate a sviluppo parallelo e contiguo, contraddistinto dal rapporto servito/servente/servito ; configurazione caratterizzata da un fronte chiuso ed introverso e un fronte aperto.

R. Meier, Neugebauer House Naples, Florida, 1995 - 1998

3. Sistema lineare costituito da una sequenza regolare o irregolare di ambiti spaziali relazionati l’uno all’altro con strutture ripetitive a carattere servente, con andamento trasversale rispetto a quello principale. Lo schema della configurazione presenta la doppia possibilità tra un fronte chiuso e un fronte aperto o entrambi i fronti aperti aperti.

Organizzazione lineare

4. Sistema lineare asimmetrico costituito da spazi simili uniti attraverso uno spazio distinto per funzione, forme e dimensione. Quest’ultimo costituisce una canale direzionato servente sul quale si organizzano in modo irregolare o regolare gli spazi serviti.

Organizzazione lineare

F.L. Wright

5. Sistema lineare costituito da un unico invaso direzionato ad unica campata all’interno del quale vengono contenuti dei volumi serventi secondo una disposizione libera sia in senso longitudinale che trasversale regolamentata dal rispetto di una griglia strutturale modulare di base e dell’organizzazione delle funzioni. Lo schema della configurazione può presentare la dualità tra un fronte chiuso ed introverso e un fronte aperto estroverso.

Organizzazione lineare S. Fehn

Organizzazione lineare Da uno spazio direzionato ad unica campata Caso 1 Il principio insediativo nel contesto La griglia di riferimento e le misure fondamentali Sistema della circolazione e dell’orientamento nello spazio Sistema delle funzioni: rapporto tra spazi serviti e serventi Sistema della struttura e principi tettonici

K. Kuma, Hiroshige Museum, 2000

K. Kuma, Hiroshige Museum, 2000

Organizzazione lineare

L’organizzazione a corte

Can Hassan. Pianta dei nuclei residenziali anatolici- mesopotamici V millennio a.c. Ur, Palazzo Naram-Sin, 2100 c.a. a.C P. Mondrian

La corte è come un “pozzo”

La corte isolata è prodotta da un recinto

Una organismo a più corti

Un tessuto di più corti regolare e irregolare

chiuso/ aperto _ limite/soglia _ dentro/ fuori _ introverso/estroverso _

L’organizzazione a corte

Mies Van der Rohe, Padiglione di Barcellona 1929 Peristilio casa pompeiana . Castel del Monte Andria XIII sec. d.C

La civiltà mesopotamica Babilonia . La grande casa Catal Ooyuk ( Anatolia del sud) V millennio a.C

L’organizzazione a corte

Catal Ooyuk ( Anatolia del sud) V millennio a.C

L’organizzazione a corte

Ur.Quartiere occidentale III millennio a.C

L’organizzazione a corte

Knossos. Creta XV_XVI sec. a.C

L’organizzazione a corte

Abitare la città

Delo, le insulae e due case con cortile,III, IV sec. a.C.

L’organizzazione a corte

Olinto dopo l’ampliamento Ippodameo, tre isolati e la Casa della buona fortuna. 432 a.C.

Marzabotto, città etrusca V sec. a.C. Planimetria della città di fondazione Planimetria dell’insula dell Regiona IV Casa con cortile

Abitare la città L’organizzazione a corte

Casa di Pansa, Pompei , II sec.a.C. (1 atrium, 2 ala, 3 tablinum, 4 peristylium, triclinium )

L’organizzazione a corte La casa urbana pompeiana

C.Plnio al suo amico Gallo. …Ti meravigli per il fatto che mi sia di tanto diletto Laurentino - se preferisci Laurento; cesserai di meravigliarti quando conoscerai la grazia della villa, la bella disposizione del luogo, lo spazio litoraneo. Dista da Roma 17 mila passi. Vi si giunge non per una sola via; la raggiungono infatti sia la Laurentina che la Ostiense, ma bisogna abbandonare la Laurentina dalla 14° pietra miliare e l'Ostiense dall'11°; con il cavallo il viaggio è breve e leggero. La via è è tra boschi a tratti, talora il paesaggio si distende e si apre in vastissimi prati; molte greggi di pecore, molte mandrie di cavalli e di buoi, mandrie che che di inverno allontanatesi dai monti si ingrassano in quegli abbondanti pascoli al tepore primaverile.. La mia villa di campagna è sufficiente alle necessità, e dalla gestione non dispendiosa. Nella zona anteriore un atrio modesto ma non meschino poi il portico che ruota in forma di lettera D e che racchiude un cortile piccolo ma allegro. .Eccellente rifugio nel temp avverso; infatti tutto è protetto da vetrate molto alte in senso verticale. Di fronte si trova un cortile interno piacevole, poi un triclinio alquanto bello che va a declinare verso il litorale, quando il mare è mosso dal vento africano è leggermente sfiorato dalla risacca. Da ogni parte imposte o finestre non più piccole delle porte e così dai lati e dalla fronte guarda come tre mari; da tergo un cortile un portico - galleria, un cortile, di nuovo un portico, e subito dopo un atrio che guarda i boschi e i lontani monti. Alla sua sinistra alquanto più interno - o nascosto - si trova un ampio cubicolo e subito accanto un cubicolo più piccolo, questi con una finestra guoarda a oriente mentre una seconda finestra si volge a occidente; la marina sotto scivola per lungo tratto ma con più sicurezza per la villa. Di contro a questo cubicolo c'è uno spazio chiuso che trattiene il sole purissimo e lo accende, è il mio appartamento invernale e palestra dei miei. Qui tacciono i venti, eccetto quelli che portano nembi, . Si annette a questo angolo un cubicolo curvato,a forma ricurva, che segue da ogni finestra il passare del sole Alla sua parete è incassato un armadio a forma di biblioteca, adatto non tanto a studiare libri ma a leggiucchiare. Adiacente un vano camera da letto , inserito un passaggio che, sospeso in alto un tabulato fornito di tubi, dirige e distribuisce qui e là il vapore prodotto a temperatura salubre .La parte restante di questo lato è riservata a servi e liberti, é cosi ben messa che potrebbe ricevere gli i miei ospiti. Dall'altro lato si trova un elegantissimo cubicolo, e indi o un vasto cubicolo o media stanza da pranzo, questa risplende di sole e di mare .Accanto un cubicolo con anticamera , per altezza adatto all'estate e per le protezioni invernale.é infatti sottratto ad ogni vento. Si congiungono a questo un altro cubicolo e una anticamera con una parete comune.. Indi la stanza per il bagno freddo, spaziosa e larga, alle pareti si insinuano due vasche come fossero esiliate, abbondantemente capaci ,se penserai che il mare è in prossimità.. Sono adiacenti un untorio, una stanza sotterranea che irradia aria calda, e ancora adiacente una stanza di bagno caldo, poi due piccole stanze più eleganti che sontuose;poi si affianca una meravigliosa piscina calda da cui mentre si nuota si guarda il mare, e non lontano lo sferisterio. Qui si erige una torre, sottostante due appartamenti- stanze- e altrettante all'interno..Si alza un'altra torre, in cui è un cubicolo , il sole vi nasce e tramonta., una vasta cella delle provviste e un granaio, al di sotto un triclinio che sente del mare se non il suono e lo sciabordio., che infatti il rumore giunge ormai languente .Un viale di busso o rosmarino ,quando il busso si spoglia ; il busso , ove è protetto da muri, cresce vigoroso; a cielo libero e aperto ai venti e, sebbene lontani gli spruzzi marini, si inaridisce. Vicino al viale in zona alquanto interna in forma circolare una tenera e ombrosa vigna..il moro e il fico, in gran numero, riveste l'orto , la terra vi è infatti molto ferace per questi tipi di alberi,,meno per altri. Di li parte e si estende una galleria coperta Dall'una e dall'altra parte finestre , più dalla parte del mare, dall'orto singole alternate a più piccole…. Di fronte al criptoportico un viale alberato odorato di viole. Il criptoportico accresce il tepore per il riflesso del sole, così come trattiene il sole allontana il vento aquilone del nord, ugualmente si ferma il vento del sud .Spazio piacevole in inverno e ancor più in estate.Infatti antimeridie iil porticoo-viale, e postmeridie il viale e la zona vina dell'orto con le sue obrecosi' le ombre cadono più brevi e più lunghe col crescere e rramontare del giorno. Il criptoportico è soprattutto priva di sole quando questi brucia a picco. In cima al viale , dopo il criptoportico dell'orto-giardino, c'è lo spazio I miei amori: lo ho posizionato da me. In essa l'eliocamino (...)

L’organizzazione a corte La villa romana

Gaio Plinio Cecilio Secondo 61-113 detto Plinio il Giovane Epistolario

Virgilio, Georgiche - Bucoliche, edizione franco fiamminga, XV sec. Hall, Lord Leicester Library N.Poussin, Paesaggio con i funerali di Focione. 1648

L’organizzazione a corte La villa romana Ville dell’otium e fattorie rusticae

Configurazione compatta strutturata all’interno di un recinto che comprende unità funzionali distinte e organizzate intorno ad una corte o ad un peristilio. La ragione fondamentale di questa struttura compositiva è la necessità di sicurezza. Le ville più antiche, databili al II sec.a.C. sono semplici case sub- urbane, contadine dove non esiste una chiara distinzione tra gli spazi produttivi e quelli residenziali.

Aggregazioni chiuse / introverse e organiche/estroverse

Due modelli contrastanti si affermano ai tempi dell’antica Roma: la forma cubica e compatta e quella aperta e articolata . La forma compatta , come la Villa di Settefinetre è dovuta non solo a motivi di sicurezza ma anche dalla stretta relazione di analogia che ancora la relaziona con il tipo urbano. Essa è caratterizzata dall’uso di geometrie chiuse e regolari, all’interno delle quali peristili, impluvi, logge e porticati offrono molteplici e differenziati sistemi di relazione con il contesto ambientale . La presenza di podi e basamenti tendono arimarcare che il rapporto con l’ambiente naturale deve essere fisicamente distaccato e escusivamente di tipo percettivo. La villa di forma aperta,organica, come Piazza Armerina, è più congeniale ad esaltare i caratteri ambientali e morfologici del luogo. Essa si espande in modo “informale” con una modalità compositiva di tipo aggregativo. Essa si espande mediante giustapposizione di blocchi edilizi caratterizzati sul piano tipologico descrivendo una composizione mutevole ed organica. L’assetto cubico esalta l’ambiente naturale, diventando contrappunto figurale finito rispetto al continuum spaziale dell’ambiente, mentre la struttura aperta ne diventa parte integrante, imitando le forme naturali e l’irregolarità del profilo orografico.

L’organizzazione a corte

Villa di Boscoreale. I sec.a.C.

Configurazione compatta strutturata all’interno di un recinto che comprende unità funzionali distinte e organizzate intorno ad una corte o ad un peristilio. Le ville più antiche, databili al II sec.a.C. sono semplici case sub- urbane, contadine, dove non esiste una chiara distinzione tra gli spazi produttivi e quelli residenziali.

L’organizzazione a corte La villa romana a schema compatto

Capua, La villa di San Rocco a Francolise 30 a.C.

L’organizzazione a corte La villa romana a schema compatto

Villa di Settefinestre, I a.C. IV d.C.

L’organizzazione a corte La villa romana a schema compatto

La villa romana con sviluppo aperto/organico

Villa Adriana a Tivoli, II sec. d.C.

L’organizzazione a corte La villa romana con sviluppo aperto/ organico

Villa di Piazza Armerina , III sec. d.C.

L’organizzazione a corte Palladio e l’uso dei modelli classici

Dagli organismi costituiti da blocchi isolati , residenziali e agricoli del tipo toscano , i veneti e Palladio cominciano a riunire le singole funzioni della villa in un organismo serrato. Palladio dice nei Quattro libri dell’architettura che: “la Città non è altro che una casa grande e per lo contrario la casa è una piccola città.” J. Ackerman , Palladio.

L’organizzazione a corte Palladio e l’uso dei modelli classici

Andrea Palladio Villa Thiene 1547 Interpretazione palladiana di villa romana

L’organizzazione a corte Palladio e l’uso dei modelli classici

Andrea Palladio Villa Barbaro 1570

Oganizzazione a corte K.F. Schinkel Progetti per ville antiche 1840/1852

Oganizzazione a corte K.F. Schinkel Progetti per ville “antiche” 1840/1852

Oganizzazione a corte K.F. Schinkel Progetti per ville antiche 1840/1852

Oganizzazione a corte K.F. Schinkel Progetti per ville antiche 1840/1852

Organizzazione a corte Una organizzazione a corte parte da un’idea di recinto, da una chiara separazione tra spazio in estensione e intimità protetta di un luogo contenuto nell’interno. L’organizzazione a corte assume quale fondamento geometrico un reticolo modulare; da un lato se ne caratterizza il limite esterno come bordo invalicabile ed introverso e dall’altro se ne scopre una stanza interna ma a cielo aperto, un vuoto posto tra il cielo e la terra: la corte che assume quale nucleo centrale dell’organizzazione il ruolo di fulcro della struttura spaziale e funzionale. Luce, ventilazione , approvvigionamento delle acque, relazioni funzionali e distributive sono regolamentate dal rapporto tra essa e gli ambienti che gli si organizzano perimetralmente. L’organizzazione a corte può consentire varianti tipologico-strutturali in base al grado di permeabilità e chiusura dell’involucro: configurazioni ad U, ad L,ad I, a più corti , documentano il grado di flessibilità che questa tipo di organizzazione consente in relazione alle caratteristiche morfologiche del contesto e del programma funzionale.

Organizzazione a corte

Priene gymnasium 130 a.C. La casa del Fauno , Pompei 120 a.C.

L’organizzazione a corte Scavata/ costruita

Giardino Zen . Uno spazio interno/ esterno contemplativo

Lalibela, Etiopia chiesa rupestre copta, XII sec d.C

L’organizzazione a corte Scavata/ costruita

Lalibela, Etiopia chiesa rupestre copta, XII sec d.C

Castel del Monte, Andria, XIII sec.

L’organizzazione a corte Scavata/ costruita

L’organizzazione a corte Accesso

Due modalità di accesso al tema del recinto: A_l’ingresso è strutturato attraverso una sequenza di spazi che culminano nella corte, fulcro interno dal quale si delineano tutte le relazioni funzionali tra i deversi spazi della casa. B_ L’ingresso alla corte è di tipo indiretto: essa è meta,scena e rappresentazione, contrappunto luministico all’internità della casa.

Mies van der Rohe, Case a Tre Corti,1938 ( progetto) Padiglione di Barcellona, 1929

Due modalità di accesso al tema del recinto: A_l’ingresso è strutturato attraverso una sequenza di spazi che culminano nella corte, fulcro interno dal quale si delineano tutte le relazioni funzionali tra i deversi spazi della casa. B_ L’ingresso alla corte è di tipo indiretto: essa è meta,scena e rappresentazione, contrappunto lluministico all’internità della casa.

L’organizzazione a corte (approfondimenti)

Il recinto del danteum a Roma Giuseppe Terragni 1938_40

L’organizzazione a corte (approfondimenti)

Il recinto del danteum a Roma Giuseppe Terragni 1938_40

Il recinto del danteum a Roma Giuseppe Terragni 1938_40

L’organizzazione a corte (approfondimenti)

Recinti Padiglione tedesco alla esposizione universale di Barcellona Mies van der Rohe 1929

L’organizzazione a corte (approfondimenti) Recinti Padiglione tedesco alla esposizione universale di Barcellona Mies van der Rohe 1929

Nell’edificio a corte, comunque configurato ( U,T,Z,L , ecc.) le parti serventi sono disposte secondo due principali criteri distributivi e geometrico spaziali, rafforzando così la natura compositiva dell’impianto tipologico: il primo è quello che vede la parte servente organizzata in fascia disposta lungo il perimetro murario esterno; tale soluzione determina un “ispessimento” del muro così da garantire il potenziamento dell’involucro sia sul piano espressivo che tettonico /impiantistico ; l’altro è quello che vede lo spazio servente concentrato in unità funzionali, blocchi serventi, disposti in prossimità degli angoli del fabbricato.

L’organizzazione a corte Ingresso e rapporto tra servito e servente

A.Mateus P.Zumthor

L’organizzazione a corte Trasformazione della forma

Configurazione: Chiusa Aperta ad U; Aperta ad U con loggia; Aperta con corpi paralleli; Chiusa con nucleo intercluso; Ad L,T ecc.; Chiusa con corpi di fabbrica diseuguali; Recinto con un corpo semplice; Recinto con un corpo semplice traslato; Chiusa con corte interna di forma e posizione irregolare; Chiusa con corpi giustapposti a corona; Aperta con corpi traslati; Aperta con elementi raggruppati; Chiusa a due o più corti.

Avvicinamento ad un edificio a corte

Assiale Tangenziale

L’organizzazione a corte Configurazione ad U

J. Navarro Baldweg, La casa della pioggia, Santander 1979.

L’organizzazione a corte Configurazione chiusa ipogea

Wang Shu, Ceramic House, 2004_06

Wang Shu, Ceramic House, 2004_06

Wang Shu, Ceramic House, 2004_06

L’organizzazione a corte Configurazione a tre corti

C. Baeza Casa Gaspar

Organizzazioni centralizzate

Organizzazione a corte Configuazione ad unico corpo di fabbrica

Questo tipo di organizzazione è definita da un recinto chiuso o aperto – a seconda dell’andamento orografico del terreno – all’intero del quale si giustappone un unico corpo di fabbrica costituito da due fasce funzionali una a carattere servente l’altra, quella contigua alla corte, a carattere servito. Mentre lungo i perimetri esterni dovrà essere garantito un forte grado di chiusura, all’interno il rapporto con la corte sarà diretto.

Organizzazione a corte Configurazione ad unico corpo di fabbrica Organizzazione a doppia corte Se il corpo di fabbrica viene traslato in modo tale che la sua posizione risulta compresa all’interno di due corti il rapporto tra servito e servente si modifica. Questa organizzazione rende possibile un più diretto ed organico rapporto con gli spazi esterni recinti. Gli spazi serventi si dispongono alle due estremità del corpo di fabbrica svolgendo il ruolo di elementi di delimitazione dello spazio servito.

Organizzazione a corte Configurazione ad unico corpo di fabbrica Organizzazione a doppia corte Questa organizzazione tipologica si basa sulla concentrazione degli spazi serventi in un unico corpo “cavo” in grado di svolgere o contribuire alla tettonica dell’edificio, liberamente disposto all’interno del corpo di fabbrica.

Organizzazione a corte /patio Configurazione del corpo di fabbrica ad U Sezioni

Organizzazione a griglia Una organizzazione a griglia consiste in una spazialità regolata da un modello di riferimento tettonico-spaziale sulla base di una maglia geometrica cartesiana . La organizzativa di una griglia risulta dalla sua regolarità e continuità, che permea tutti gli elementi che organizza. Il suo modello geometrico stabilisce una riferimento costante per l’organizzazione spaziale degli elementi anche se dissimili per funzione, forma e dimensione. Una griglia in architettura rappresenta l’ordine tettonico , l’ossatura strutturale dell’edificio: un reticolo murario costituito da unità modulari (stanze) tridimensionali ripetute o una maglia di pilastri e travi. ( scheletro) Entro il campo della griglia gli spazi possono coincidere omogeneamente con la struttura geometrico-spaziale di riferimento attraverso la ripetizione del modulo base , - un reticolo murario di un palazzo, una grande sala di una moschea- o coincidere solo parzialmente producendo una serie di eventi isolati regolati nel loro sviluppo dimensione e formale dalla griglia medesima. Nell’organizzazione a griglia è consentito operare , rispetto alla configurazione di base , delle aggiunte o delle sottrazioni delle unità modulari. Queste manipolazioni formali -una corte interna, un pronao d’ingresso- possono essere adottate per migliorare il funzionamento dell’organismo architettonico senza mutare l’identità della struttura di base. Una griglia può essere costruita anche in modo irregolare in una o più direzioni : queste differenze dimensionali introducono delle variazioni sul modulo in modo tale da determinare delle relazioni gerarchiche all’interno della struttura.

L’ipostilo è un spazio orizzontale, una autentica foresta di colonne. Queste sorreggono archi di modeste dimensioni ordinati secondo una sequenza regolare. Né le sale ipostile dei templi dei faraoni, ( Karnak, Luxor ) né le basiliche romane ( basilica Ulpia ) né quelle tardo antiche avevano descritto una così permeabile e trasparente atmosfera . Una griglia geometrica regolare, contenuta da un recinto murario sordo, costituisce la matrice sulla quale si costituisce la tettonica dell’edificio. Diciannove campate regolari si succedono fino ad intercettare la massività del muro coincidente con l’involucro.

Organizzazione radiale Una organizzazione radiale di spazi unisce elementi delle due organizzazioni centralizzate e lineari. Consiste in uno spazio centrale dominante dal quale si estendono in modo radiale una serie di organizzazioni lineari. Mentre una organizzazione centrale rappresenta uno spazialità introversa, una organizzazione radiale è uno schema estroverso che si estende da un nucleo centrale verso in contesto che si sviluppa nell’intorno. Come nell’organizzazione centrale il nucleo è generalmente di forma regolare mentre gli elementi lineari possono avere funzione forma e dimensione uguale o differire l’uno dall’altro.