Post on 01-May-2015
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POLITICHE EUROPEE PER L’ECONOMIA DELLA
CONOSCENZA
Il Consiglio Europeo di Lisbona del marzo del 2000 ha determinato una svolta significativa
nella storia della cooperazione europea in campo di istruzione e formazione
Obiettivo strategico:
rendere l’UE entro il 2010rendere l’UE entro il 2010 l’economia basata l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, capace di una crescita economica del mondo, capace di una crescita economica duratura accompagnata da un miglioramento duratura accompagnata da un miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione e quantitativo e qualitativo dell’occupazione e
da una maggiore coesione socialeda una maggiore coesione sociale
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Il peso della conoscenza come risorsa strategica nelle dinamiche economiche approda nell’agenda
politica europea
Le politiche della formazione e dell’educazione nell’arco di tutta la vita sono ritenute strategiche ai
fini dell’incremento della competitività
Ciò significa che:
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I percorsi educativi, formativi e del lavoro devono integrarsi maggiormente per favorire l’emersione e
la circolazione delle conoscenze
Il riconoscimento della centralità dell’individuo che apprende si traduce nell’attivazione di percorsi
“personalizzati”
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Nell’economia della conoscenza i rischi sono:
• l’obsolescenza sempre più rapida di conoscenze e competenze (per individui e
organizzazioni)
•L’allargamento del Learning Divide, e quindi di esclusione sociale ed economica (per
individui e organizzazioni)
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(Consiglio istruzione 2001)
I macro-obiettivi strategici puntano a:
Aumentare la qualità e l’efficaciaAumentare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione e formazione dell’UE
Facilitare l’accesso di tuttiFacilitare l’accesso di tutti ai sistemi di istruzione e formazione
Aprire al mondo esternoAprire al mondo esterno i sistemi di istruzione e formazione
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Considerato il rapido muoversi del mondo globalizzato verso economie e società basate sulla
conoscenza, l’opportunità di istruirsi lungo tutto l’arco della propria vita diventa l’obiettivo primario
dei nuovi sistemi sociali.
Puntare sul capitale umano e socialecapitale umano e sociale rafforzando conoscenzeconoscenze e competenzecompetenze risulterà un fattore determinante per la crescita sociale e economica di ogni paese, attraverso la creazione
di un sistema integrato di istruzione e sistema integrato di istruzione e formazioneformazione
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L’idea di lifelong learninglifelong learning, che è alla base di questa nuova concezione dell’istruzione e della
formazione, implica soprattutto una visione visione sistemicasistemica in grado di stabilire legami forti tra i vari tipi di apprendimento in diversi momenti della vita e in un ampio raggio di ambienti e
partenariati piuttosto che considerare le varie forme di istruzione e formazione isolate le une
dalle altre
Dal LifeLong Learning al Life Wide LearningDal LifeLong Learning al Life Wide Learning
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Il modello sociale europeo di coesione sociale vuole incentivare tutti i cittadini ad accedere ai sistemi di
istruzione e di formazione formali,formali, informaliinformali e non formalinon formali facilitando soprattutto il passaggio da
un settore d’istruzione ad un altro, dall’infanzia all’età matura
La sfida del futuro è quella di valorizzare tutte le competenze dei soggetti, indipendentemente dalle
loro modalità di acquisizione, riconoscerle e certificarle
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l’apprendimento formalel’apprendimento formale è quello riferito al sistema di scuole, collages, università ecc.
L’apprendimento non-formaleL’apprendimento non-formale riguarda ogni attività di istruzione organizzata e finanziata che non corrisponde alla prima e di solito non porta a
certificati ufficiali
L’apprendimento informale L’apprendimento informale riguarda tutte le attività di apprendimento hanno un basso livello di organizzazione. A volte può non essere intenzionale e normalmente ha luogo a livello individuale (autoapprendimento) o a livello di gruppo (luogo di lavoro o famiglia)
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L’obiettivo strategico di Lisbona viene realizzato con l’applicazione del “metodo di coordinamento metodo di coordinamento
apertoaperto”, il quale implica:
la definizione di orientamenti comuni dell’U.E. per il conseguimento degli obiettivi fissati a
breve, medio e lungo termine
periodico svolgimento di attività di monitoraggio, verifica e valutazione
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la trasposizione di questi orientamenti europei nelle politiche nazionali e regionali
la determinazione di parametri di riferimento (benchmarks) intesi come strumenti per
confrontare le buone prassi
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Benchmarks:Benchmarks:
Abbandono scolastico prematuro: per il 2010 gli abbandoni scolastici prematuri non
dovrebbero essere superiori al 10%
Matematica, scienze e tecnologie: il totale dei laureati in matematica, scienze e tecnologie dovrebbe aumentare almeno del 15% entro il
2010 e al contempo dovrebbe diminuire lo squilibrio tra i sessi in questo settore
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Completamento del ciclo di istruzione secondaria superiore: almeno l’85% della
popolazione ventiduenne dovrebbe aver completato un ciclo di istruzione secondaria superiore
Competenze di base: la percentuale di quindicenni con scarse capacità di lettura dovrebbe
diminuire almeno del 20% rispetto al 2000
Apprendimento lungo tutto l’arco della vita: il livello medio di partecipazione ad iniziative di LLL dovrebbe aumentare almeno fino al 12,5% della
popolazione adulta in età lavorativa la cui fascia di età è compresa tra i 25 ed i 64 anni
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Ad oggi in Italia:
Il numero degli abbandoni scolastici è troppo elevato
Poche donne in carriere scientifiche e tecnologiche
Numero di diplomati nell’istruzione superiore basso
Quasi il 20% dei giovani non ha le competenze base
La partecipazione degli adulti al LLL è insufficiente
Carenza di insegnanti e di formatori qualificati
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Il Quadro Strategico Nazionale 2007/2013
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Il Quadro Strategico Nazionale 2007/2013
i 4 macro-obiettivi:
1.Sviluppare i circuiti della conoscenza
priorità 1: miglioramento e valorizzazione delle risorse umane
priorità 2: promozione, valorizzazione e diffusione della Ricerca e dell’Innovazione
per la competitività
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Il Quadro Strategico Nazionale 2007/2013
i 4 macro-obiettivi:
2. Accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l’inclusione sociale nei territori
priorità 3: energia e ambiente: uso sostenibile e efficiente delle risorse per lo
sviluppo
priorità 4: inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l’attrattività territoriale
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Il Quadro Strategico Nazionale 2007/2013
i 4 macro-obiettivi:
3. Potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza
priorità 5: valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività per lo sviluppo
priorità 6: reti e collegamenti per la mobilità
priorità 7: competitività dei sistemi produttivi e occupazione
priorità 8: competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani
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Il Quadro Strategico Nazionale 2007/2013
i 4 macro-obiettivi:
4. Internazionalizzare e modernizzare
priorità 9: apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse
priorità 10: governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali e efficaci
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