L'abbazia di Mogliano Veneto (TV)

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Percorso didattico sulla fonte architettonica, fonte cartografica e fonte secondaria Scuola Primaria 1 I.C. di Mogliano Veneto

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I°CIRCOLO - MOGLIANO VENETO

Scuola Primaria Olme

Classe 5°

Ins. Borsellino-De Bei-Moretto

Anno scolastico 2009/2010

L’ABBAZIA DI SANTA MARIA

DI MOGLIANO

•La visita guidata

•La ricerca storica

•Il monachesimo

L’ABBAZIA DI

SANTA MARIA DI MOGLIANO

Visita guidata virtuale

Parte 1

Questo è lo stemma

che è stato concesso a

Mogliano Veneto con

un decreto del

Presidente della

Repubblica il 18

gennaio 1988 assieme

al titolo di Città.

E’ suddiviso in due partiti. Nel primo, su uno sfondo

azzurro, si vede un monte sopra al quale sono poste la luna

e una stella a otto punte. Il monte poggia su una campitura

dorata. Nel secondo, su uno sfondo verde, una cornucopia

rovescia delle pesche e delle spighe. Questi simboli

poggiano su una campitura a onde azzurre e dorate.

Particolare

Che cosa significa il

partito a sinistra in

alto?

Antico simbolo

Tra antichi documenti èstato ritrovato questodisegno: c’è un montesormontato dalla lunacapovolta e da una stellaad otto punte cherappresenta la Madonna.

E’ il simbolo dell’abbazia di Mogliano che è stata molto importante per la città e per questo compare nel suo stemma.

Ora ti accompagneremo in una visita

guidata virtuale dell’abbazia.

Vicino alla piazza principale di Mogliano, a fianco della

chiesa dedicata a Santa Maria Assunta c’è un edificio

bianco a due piani, con delle finestre ad arco: è

l’abbazia.

Sulla porta a destra c’è un campanello con scritto sulla

targhetta SUORE PASTORELLE.

La porta a sinistra permette di entrare nel chiostro.

Cartello turistico

Sopra alle finestre c’è un cartello turistico di colore giallo

che attira l’attenzione.

C’è scritto “CHIOSTRO BENEDETTINO sec. XII°”.

Sarà questa la data di fondazione dell’Abbazia?

Perché si parla di Benedettini se le suore che ci vivono sono

Pastorelle?

L’architrave

Sull’architrave di marmo che sovrasta l’ingresso del chiostro

si trova un’altra data incisa

MDCXVI

E’ scritta in numeri romani e tradotta in numeri arabi

corrisponde al 1616.

Cosa sarà accaduto in quella data?

Ecco l’interno del chiostro: il portico è formato da 12 arcate di diverse dimensioni sostenute da pilastri di mattoni e da tre colonne di pietra di forma e dimensioni diverse.

Queste sono le colonne

viste dall’interno

e viste dall’esterno

In questa immagine vista dal fondo, osservando le ombre e

il riflesso del sole, si può avere la conferma che le arcate

non sono tutte uguali. Si notano anche le vetrate messe per

proteggere il chiostro dalle intemperie e le porte di alcune

stanze.

Il chiostro è stato restaurato per l’ultima volta nel 1993 e,

durante quei lavori di pulizia e di rimozione delle

incrostazioni di cemento, sono state fatte delle

scoperte……….

….. delle decorazioni a fresco costituite da triangoli e

rombi rossi che fanno pensare a come doveva essere

bello il chiostro tutto affrescato!

….una scritta in latino incisa in un listello di

marmo di uno dei pilastri : ADELARDUS

CARDENALIS .

Che cosa significano queste parole e perché

sono state scritte?

….un pezzo di muro costruito con mattoni di colori diversi,

irregolari perchè fatti a mano e disposti come a spina di

pesce.

È stato lasciato senza intonaco ed è protetto da una lastra di

vetro

…. Due nicchie allungate verso l’alto , anch’esse protette da

una lastra di vetro. Servivano per mettere le lucerne cioè

delle candele per l’illuminazione

Uscendo dal chiostro si va nel cortile interno e a sinistra

c’è la chiesa di Santa Maria Assunta.

Si notano il campanile e alcune statue che sono sopra la

facciata e, più avanti sul muro della chiesa, è stata

ritrovata una meridiana dipinta

Nella foto si può vedere il chiostro dall'esterno: al centro

del cortile c'è un pozzo che, un tempo serviva per

l’acqua, ma ora non è più in funzione e ci sono

addirittura dei fiori.

Sopra il secondo balcone da sinistra, alprimo piano, si vedono dei mattoni messi adarco: questo ci fa ipotizzare che una volta,forse, c’era un'altra serie d'arcate sopraquelle del chiostro.

Una scala esterna porta al piano superiore.

Vicino al pozzo ci sono alberi molto antichi che hanno le

radici sollevate rispetto al piano del terreno e, in un

angolo del cortile, è stata costruita una grotta con dentro

la statua della Madonna

Alla fine di questa visita ci sono delle domande che

aspettano di trovare una risposta:

Quale è la data di fondazione dell’Abbazia?

Perché si parla di benedettini se le suore che ci vivono

sono Pastorelle?

Chi ha vissuto nell’abbazia?

Che cosa significano le parole ADELARDUS

CARDENALIS e perché sono state scritte?

E’ NECESSARIO AVVIARE UNA RICERCA

STORICA PER TROVARE LE RISPOSTE

I°CIRCOLO - MOGLIANO VENETO

Scuola Primaria Olme

Classe 5°

Ins. Borsellino-De Bei-Moretto

Anno scolastico 2009/2010

L’ABBAZIA DI SANTA MARIA

DI MOGLIANO

LA RICERCA

STORICA

La ricerca storica

Per rispondere alle domande che ci siamo posti

durante la visita all’abbazia di Santa Maria di

Mogliano abbiamo utilizzato vari tipi di fonti

primarie e secondarie:

Fonte materiale: l’edificio stesso

Fonte fotografica: immagini antiche e recenti

Fonte d’archivio: il documento di fondazione e

mappe storiche

Fonte secondaria : i testi degli storici A.A. Michieli,

Venturini e Polo

Quando è stata fondata l’abbazia di

Mogliano?

"In nomine Domini Dei, et

Salvatoris Jesu Christi, Anno ab

incarnationis eiusdem Domini

nostri Jesu Christi DCCCC atque

XCVII.

Imperatore domino Ottone tertio

imperatore annoduodecimo..."

Quando è stata fondata l’abbazia di

Mogliano?Nel nome del Signore Iddio, e

del nostro Salvatore Gesù

Cristo. Nell'anno dalla

incarnazione dello stesso

Signor Nostro Gesù Cristo

novecentonovantasettesimo,

essendo imperatore il signor

Ottone III nel dodicesimo

anno del suo impero, per

grazia di Dio primo qui in

Italia, il ventotto febbraio,

indizione undecima.

Così inizia il documento di fondazione del monastero diSanta Maria di Mogliano scritto su una pergamenaattualmente conservata nell'Archivio Vescovile di Treviso.

Esso ci è giunto in una copia come è scritto alla fine deldocumento stesso

…..”Esemplare ricavato dalla copia autentica

nell'anno del Signore 1157, indizione V , 6

giugno. Redatto felicemente nella contea di

Treviso nel chiostro del monastero e della

Chiesa di S. Maria di Mogliano.

* Io Giacomo notaio intervenni su richiesta e

questa copia scrissi e completai”

Quando è stata fondata l’abbazia di

Mogliano?

Il 28 febbraio 997 il vescovo di Treviso Rozone fa scrivere un

atto dal notaio Enrico dove afferma di regalare all’abate

benedettino Vitale un territorio nel quale costruire un

monastero dove si potesse pregare per la salvezza della sua

anima.

Scelse un luogo

…….che fin dai tempi antichi fu pieve, e che fu

distrutta da genti pagane, e c'era una vastità

di solitudine e un luogo selvoso, dove non

c'era nessuna abitazione umana, il cui nome era

Moliane, dove avrei dovuto edificare un

monastero ad onore di Dio onnipotente e della

Beata Vergine Maria per la salvezza

dell'anima mia

Quali erano le proprietà del

monastero?

Da "Invito alla storia di Mogliano n° l" Giuseppe Polo - ed. Distretto Scolastico

la chiesa di Mogliano ( non ancora eretta) con tutto il necessario per la costruzione e la sistemazione del nuovo monastero

l'intera zona di Mogliano, in quel tempo assolutamente disabitata e coperta di boschi ed acquitrini

la corte di Cavergnago ( oggi Campalto ) con la sua cappella dedicata alla Madonna

la terra d'Agugnano.

la cappella situata sulla via Sarmazia ( Levada di Trebaseleghe ) dedicata a San Pietro

la villa di Cavasagra

tutto il terreno incolto tra il Dese e Gaio, e a nord tutto il terreno che si estendeva fino alla strada che partiva da Quinto

due mulini, uno presso Mirano, un altro presso Musestre

il monastero aveva inoltre il diritto a riscuotere le decime sul fiume Bottenigo

la chiesa di Mogliano ( non ancora eretta) con tutto il necessario

per la costruzione e la sistemazione del nuovo monastero

l'intera zona di Mogliano, in quel tempo assolutamente disabitata

e coperta di boschi ed

acquitrini

la corte di Cavergnago ( oggi Campalto ) con la sua cappella

dedicata alla Madonna

la terra d'Agugnano.

la cappella situata sulla via Sarmazia ( Levada di Trebaseleghe )

dedicata a San Pietro

la villa di Cavasagra

tutto il terreno incolto tra il Dese e Gaio, e a nord tutto il terreno

che si estendeva fino alla strada che partiva da Quinto

due mulini: uno presso Mirano, un altro presso Musestre

il monastero aveva inoltre il diritto a riscuotere le decime sul

fiume Bottenigo

Quali sono stati gli abati e le

abbadesse dell’abbazia?

In un primo tempo l'abbaziaera abitata solo da monacibenedettini che sioccuparono di costruire ilmonastero e la chiesa maanche di bonificare ilterritorio che era statoabbandonato dagli abitantiper paura dei barbari.

Ci furono come capi gliabati: Vitale, Giovanni eBernardo .

Non si sa il motivo ma, nel1075, l’abbazia vennepassata alle monache dellostesso ordine e fugovernata da abbadesse.

Purtroppo, non conosciamo tutti i loro nomi perché dopo la soppressione napoleonicadel monastero di San Teonisto di Treviso, erede dell'abbazia di Mogliano, l'archivioandò disperso.

Solo pochi documenti furono salvati ed ora si trovano sparsi tra gli archivi ecclesiasticie gli archivi di Stato. Da essi si ricavano soltanto i nomi di undici abbadesse..

Matilde

Matilde II

Polissena

Palmira

Gisla

Agnese

Florades

Agnese d’Arpo

Benedetta Bonomo

Donata Zapparino

Franceschina Ognibene

Quest‘ultima si trasferì con tutte le monache del monastero a S.Teonisto di Treviso peressere protette dalle mura della città.

Il vecchio edificio dell'abbazia di Mogliano rimase come luogo di villeggiatura dellemonache nei periodi di pace.

Questo elenco è stato tratto dal volume "PASSEGGIATE MOGLIANESI di GiuseppeVenturini

Chi era

ADELARDUS CARDENALIS?

Chi era

Adelardus Cardinalis ?

Lo storico A.A. Michieli nel suo libro Casi e vicende di Mogliano Veneto scrive: ..... un eminente prelato Adelardo Cattaneo di Lendinara, già Canonico e Vescovo, quando venne eletto Cardinale nel 1184, fece a sue spese abbellire il chiostro stesso « prò anima sua » Intorno al listello quadrato della quarta colonna (a partire dall'entrata che dà sul Sagrato della chiesa) si leggono ancora le parole Hoc Opus feci Pro Anima..... Dominus + Adelardus Cardinalis .

Come era fatta l’abbazia?

Sempre il Michieli scrive:

….. Il monastero di Mogliano

doveva essere un edificio a

forma quadrata con due

chiostri sovrapposti ad

archi ricorrenti, ( la nostra

ipotesi era quindi corretta), su

cui, nell’interno della

galleria superiore si

aprivano le celle delle

monache e, a piano terra,

con altre poche celle, un

oratorio, la sala del capitolo,

il refettorio e uno stanzone

da lavoro.

Come era fatta l’abbazia?

In mezzo al giardino, al

centro c’era un pozzo, a

sinistra la Chiesa, dove si

trova adesso e a destra

stalle, fienili, granai, cantine

e depositi per gli attrezzi

circondati da orti (brolo) e

da campi

Come era fatta l’abbazia?

L’abbazia è stata più volte

ricostruita perché era stata

incendiata e distrutta nel 1192,

nel 1234 (dai Padovani in guerra

con Treviso), nel 1331 dai soldati

imperiali e nel 1356 durante la

guerra tra Venezia e l’Ungheria .

Ha avuto però anche numerosi

restauri e, tra questi ricordiamo

quello del 1616 ( la data incisa

sull’architrave di marmo) e poi

tutti gli altri a partire da quando

l’abbazia è tornata in possesso

della parrocchia nel 1929 fino a

quelli del 1993 che hanno

interessato proprio il chiostro.

Chi ha vissuto nell’abbazia?

La foto in alto mostra lo statodel cortile interno dell’abbazianel 1912 quando era usatacome un’ osteria.

Le monache benedettinel’avevano affittata ad un ostegià dal 1698.

Poi nel 1810 Napoleonesopprime gli istituti religiosi egli edifici della ex abbazia diMogliano vengono tolti allemonache e venduti a deiprivati.

Solo 1929 (foto in basso) ilparroco Mons. Mattaruccoricompra l’abbazia e la usaper il catechismo

Chi ha vissuto nell’abbazia?

Nel 1939, per iniziativa delparroco Mons. Luigi Fedalto,dopo secoli tornano lemonache nell’abbazia:: sonole suore Carmelitane.

Poi arriveranno altri ordini disuore e oggi ci vivono elavorano per la comunità lesuore Pastorelle

alcune suore Pastorelle

GLOSSARIO

Abate : il capo di un monastero

Abbadessa : madre superiora a capo di un monastero di suore

Abbazia : casa religiosa di monaci che possiede del territori , costituitaper lo più da un complesso di fabbricati con vicino del terreno e conuna chiesa propria

Brolo : orto, luogo alberato

Cardinale : Principe della Chiesa, nominato dal Papa ,suocollaboratore e avente il diritto di eleggere il nuovo Papa durante ilconclave

Cenobio : convento di monaci

Chiostro : cortile di un monastero circondato da porticatiCorte: era un insieme di caseggiati nei quali si svolgeva una specie di vita

collettiva, ognuno aveva le sue mansioni in modo da produrre tutto il necessario per la vita locale

Decime : tassa che doveva essere pagata alla Chiesa ( la decima parte del raccolto )

Monastero : comunità religiosa cattolica di monaci o di monache

Restaurare : riportare a come era all’inizio un’opera d’arte o un edificioriparandolo

Villa : il villaggio, paese

BIBLIOGRAFIA

De Bei - Ramelli, I misteri dell’abbazia di Mogliano, 2003

Forti B.,L’abbazia e il suo brolo, Oderzo 2000

Inaugurazione restauri del chiostro, Mogliano 1993

ed . Comitato per il millennio

Invito alla storia di Mogliano, I vol.(1981)e V vol. (1995 )

ed. Distretto scolastico di Mogliano Veneto

Michieli A. A.,Casi e vicende di Mogliano Veneto, Treviso 1957

Nicolini R.B.,L’abbazia benedettina, Treviso 1997

“Venturini G..Passeggiate moglianesi, Mogliano 1980

L’ABBAZIA DI SANTA MARIA

DI MOGLIANO

IL MONACHESIMO

La Regola

Il medioevo

Il Monastero

Il Monaco

L’Abate

Il fondatore

Il Monachesimo

Il monachesimo

Il monaco

• Da latino mònos, solo, il monaco ècolui che si consacra a Diodedicandosi alla preghiera nellasolitudine.

• Benedetto si ritirò in una grottadove rimase circa treanni,diventando un monaco eremita.A poco a poco si unirono a lui altrimonaci con cui fondò una comunità,divenendo in seguito monacocenobita.

• Nello stesso tempo fiorì la vitamonastica femminile, nata dallasorella di san Benedetto, santaScolastica, che fondò a Subiacouna comunità di monache.

Il medioevo Il medioevo fu caratterizzato dalle frequenti invasioni barbariche, dalle guerre,dalle pestilenze e dalla miseria che imperversava ovunque. I monastericostituirono un’oasi di tranquillità e di sicurezza per le persone che vi sirifugiarono, costituendo un “mondo chiuso” e perfettamente autonomo nelprovvedere alle proprie necessità.

I monasteri

• I monasteri nacquero grazie all’opera missionaria dievangelizzazione dei benedettini in Italia e poi intutta Europa.

Abbazia benedettina di Montecassino

I monasteri

I monaci diffusero così ilVangelo in numerosipaesi ancora legati aculti pagani.

Monastero benedettino di Subiaco

I monasteri

Con il passare del tempoi monasteri simoltiplicarono e alcunivennero così chiamatiAbbazie, perchépossedevano proprietàterriere lasciate daifedeli.

Abbazia di Praglia, Teolo (Pd)

La Regola

Benedetto da Norcia scrisse una“Regola”, cioè un insieme dinorme da rispettare e cheriassunse nel motto “Ora etlabora”, per indicare la necessitàd’incontrare Dio nella preghierae nel lavoro. Importantissima traqueste è la regola del silenzio,che chiede di evitare inutilichiacchiere per poter ascoltare,nella preghiera e nellameditazione, la voce di Dio.

Struttura diun

monastero

Sala capitolare

Chiostro

Foresteria

Le celleIl brolo

Il refettorio

Lo scriptorium

Struttura di un monastero

Dal libro “Il nome della rosa”

Nel suo famoso romanzo Il nome della rosa Umberto Eco descrive lo scriptorium di un monastero.

“…I posti più luminosi erano riservati agli antiquarii, agli alluminatori più esperti, ai rubricatori e a copisti. Ogni tavolo aveva tutto quanto servisse per miniare e copiare.: corni di inchiostro, penne fini, che alcuni monaci stavano affinando con un coltello sottile, pietra pomice per rendere liscia la pergamena, regoli per tracciare le linee su cui si sarebbe stesa la scrittura…”

Sala capitolare• Nella sala del Capitolo del

Seminario di Treviso iDomenicani trattavano lequestioni più importanti per lavita della comunità, svolgevanoalcune cerimonie solenni edeleggevano i loro rappresentanti.

• Gli affreschi sono opera diTommaso da Modena che , nel1352, raffigurò quarantadomenicani – tra santi, beati,papi, cardinali, vescovi e semplicifrati – , ognuno nella propriacella intento in un’attività. C’èchi studia, chi scrive, chi medita,chi consulta un testo, chi tracciadelle linee su fogli…

Il Cardinale Ugo di Provenza, primo

esempio nella storia della pittura di

persona con gli occhiali

Il chiostro

Il chiostro, dal latinoclaustrum, è costituito daun cortile, quadrato orettangolare, chiuso daquattro lati da un portico,sostenuto da archi. La suafunzione, oltre ad offrire unluogo coperto per lapasseggiata e la lettura, èquella di collegare i variambienti del monastero.

Un’immagine del chiostro minore

del Seminario di Treviso,

collegato all’ingresso della Sala

del Capitolo.

Il monachesimo

• Il Monachesimo nacque nel medioevo come un fenomenoimportantissimo di rinascita religiosa e culturale. In ItaliaBenedetto da Norcia, dopo essersi ritirato come eremita inuna grotta per pregare e meditare, fondò una nuovacomunità di monaci, i Benedettini, che in seguito radunò nelcelebre monastero di Montecassino.

L’ospitalità“...ho avuto fame e mi avete dato da

mangiare, ho avuto sete e m avete dato da

bere; ero forestiero e mi avete ospitato,

nudo e mi avete vestito, malato e mi avete

visitato…”

(Matteo 25)

Le porte del monastero e delle abbazie

erano sempre aperte a chi bussava: i

viandanti e i pellegrini venivano accolti

e ospitati nella foresteria, un fabbricato

che comprendeva un dormitorio, un

refettorio e un’infermeria.

Lo scriptoriumNelle sale di scrittura dellebiblioteche lavoravano gliamanuensi, i monaci cioè checopiavano a mano i testi e che sidedicavano alla riproduzionedelle opere dei grandi scrittorilatini e greci. Il lavoro dicopiatura veniva eseguito sullapergamena, la pelle di pecoraraschiata e ammorbidita. Ilmonaco illuminatore era poiesperto nel rifinire conpennellate d’oro le miniature,disegnate e colorate con altricolori.

Il refettorio è la grande sala da pranzo comune, in cui i monaci consumano il pasto. La regola impone il silenzio, mentre un fratello legge il testo sacro.

La cella del monaco è la stanza adibita al riposo e alla preghiera individuale.

San Benedetto da Norcia• Benedetto nasce a Norcia in Umbria verso il 480 d.C.• Dopo aver completato gli studi a Roma, abbandona la città per iniziare la sua

esperienza di eremita.• A Cassino fonda un monastero e scrive per i suoi discepoli una “Regola” che

sarà poi di riferimento per tutto il monachesimo d’Occidente.• Dall’esperienza benedettina nasceranno nei secoli diversi ordini religiosi, come i

cluniacensi, i cistercensi, i camaldolesi, i certosini, i silvestrini…

L’abate

Ogni monastero era governatocon una disciplina simile a quellamilitare. L’Abate era il superioredell’ordine monastico, o il capodella comunità religiosa, delmonastero o dell’abbazia; era“padre amoroso”che scandiva iltempo nella giornata dei monaci,impegnati nella preghiera e nellavoro. Negli ordini femminili viera invece la Badessa.L’Abate o la Badessaassumevano un potere quasiassoluto.

Il broloIl brolo è lo spazio verde dedicato all’orto, al frutteto o a giardino, curato dai monaci,

nel quale trovavano spazio le piante officinali, utili per i medicamenti.