LA NOSTRA EDUCAZIONE A DISTANZA AL TEMPO DELLO SLOW … · 2020-04-27 · LA NOSTRA EDUCAZIONE A...

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LA NOSTRA

EDUCAZIONE A DISTANZA

AL TEMPO DELLO

SLOW TIME

Scuola dell’Infanzia Taggia

Via Taggia, 70 - Roma

Municipio XIV - Sez. 5

Educazione a distanza: allargare lo sguardo per una

resilienza creativa

La chiusura inaspettata e improvvisa della nostra scuola ha creato un senso d’instabilità, d’insicurezza, un cambiamento del ciclo della giornata, della settimana e dell’anno: per noi, ma soprattutto per i bambini che hanno stravolto le loro routine.

Andare a scuola dà un ritmo alle nostre vite e nello stesso tempo costruisce e consolida l’appartenenza a una comunità.

Preoccupate per i nostri bambini, man mano che passavano i giorni, ci siamo rese conto che avevamo bisogno di vederci, sentirci, di mantenere quel legame affettivo creato da tempo.

E così, i social e i mezzi tecnologici che spesso giudichiamo freddi e impersonali sono diventati l’unica risorsa per offrire un supporto ai bambini e alle loro famiglie aiutandoli nella quotidianità a vivere serenamente le difficoltà di questo periodo.

In tempi di distanziamento sociale e di isolamento possiamo virtualmente incontrare i nostri bambini, raccogliere le loro storie, emozioni, fargli sentire la nostra voce e quella dei compagni… la relazione c’è non si è interrotta.

Ecco quindi che la casa diventa un grande laboratorio di attività, e la classe diviene una zona virtuale dove poter condividere momenti e proporre attività, un’occasione per noi insegnanti di ascoltare le loro emozioni e stati d’animo, ma soprattutto per dare loro la parola e renderli protagonisti.

«In un certo senso c’è da invertire un percorso. Eravamo abituati, a portare un po’ di casa dentro la scuola,

facendo portare ai bambini oggetti transizionali, permettendo alle famiglie di entrare nei servizi,

cercando di fare trovare tracce di casa dentro la scuola. Forse oggi c’è da fare un percorso al contrario:

si tratta di far entrare la scuola nelle case, mandare messaggi, ricordare che la scuola c’è, attraverso incontri virtuali,

conferme che confortano e rassicurano.» (Diana Penso – pedagogista MCE)

Bambini e Corona Virus: le parole per dirlo

«Che cos’è che in aria vola? C’è qualcosa che non so? Come mai non si va a scuola? Ora ne parliamo un po’.

Virus porta la corona, ma di certo non è un re, e nemmeno una persona: ma allora, che cos’è? È un tipaccio piccolino, così piccolo che proprio, per vederlo da vicino, devi avere il microscopio.

Baci e abbracci? Non li dare: finché è in giro quel tipaccio, è prudente rimandare ogni bacio e ogni abbraccio.

E fin quando quel tipaccio se ne va, dannoso, in giro, caro amico, sai che faccio? io in casa mi ritiro.

Chi si vuole bene, può mantenere una distanza: baci e abbracci adesso no, ma parole in abbondanza.

E magari, quando avremo superato questa prova, tutti insieme impareremo una vita saggia e nuova.»

(tratto dalla filastrocca di R. Piumini sul Corona Virus)

«Ciao maestre sono Asia io oggi ho disegnato il Corona Virus blu con le ambulanze . Poi ci sono anche le nuvole e la pioggia.»

«Ciao maestre sono Samuel, mi mancate… hanno chiuso pure scuola»

«Ciao maestre sono Lorenzo, voglio uscire ma non si puo’ che c’è il corona virus , è chiusa pure scuola… vabbè …. Uffa allora faccio un puzzle.»

PRENDERSI CURA: di un fratellino, delle proprie cose… di un semino

«Ciao maestre, oggi sono felice, le mie lenticchie stanno già germogliando» (Samuel 4 anni)

EMOZIONI IN RETE:

La classe virtuale come luogo di incontro e di scambio.

A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme, e le note

E le emozioni. Alessandro Baricco

Emozioni in rete: le nostre storie

«Storia di un puntino che si credeva un re» Resistere con serenità chiusi in casa.

«Elmer l’elefantino variopinto» Ogni persona è unica e speciale

«I colori delle emozioni» Riconoscere le emozioni, saperle distinguerle, parlarne.

«IL PENTOLINO DI ANTONINO» Una storia sulla resilienza

Per i nostri bambini il termine resilienza è stato tradotto semplicemente come la capacità di riconoscere una sofferenza, e cercare di reagire nel modo migliore possibile trasformandola in ricchezza. Ognuno di noi ha un pentolino che ci rende difficile affrontare alcune situazioni. Una proposta didattica che insegna ai bambini che c’è sempre un modo di affrontare periodi difficili, perché non siamo mai soli e il modo per trovare soluzioni e non perdersi d’animo si trova sempre. Così, come Antonino, la nostra difficoltà si trasformerà in risorsa.

Oggi mi sento…

«Oggi sono felice, ho disegnato un gatto che gioca al sole»

Asia 3 anni

«Queste sono tutte faccine, ogni giorno vedo come mi sento.

Oggi mi sono divertita e sono felice»

«Ciao amici sono Davide, mi mancate… quando viene Pasqua e non c’è tutto questo virus

ci vediamo…»

«Abbiamo realizzato una scatolina dei desideri. Ogni giorno scriviamo quello che avremmo voluto fare se fossimo potuti uscire. Lo faremo quando tutto sarà finito. Vorrebbero fare tante cose poveri cuccioli.

Rileggendo i biglietti potro’ esaudire i loro desideri quando tutto questo sarà finito.» (Mara – mamma di Siria e Samuel)

Emozioni in cucina

«Ciao maestre io oggi ho fatto la torta per il mio papa’, e ce la siamo

pure mangiata» Asia 4 anni

«Ciao io e mio fratello ci stiamo divertendo a preparare le

cotolette per tutti.» (Maria)

«La cucina è uno degli strumenti in cui si possono applicare al meglio le competenze di vita pratica, è una palestra di esercizi sensoriali,

di apprendimento della lingua e della matematica»

Maria Montessori

«La mano è lo strumento della personalità, l’organo dell’intelligenza e della volontà individuale»

Montessori

A CASA: FACCIO QUINDI APPRENDO

“Se v’è per l’umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino

perché in lui si costruisce l’uomo. (Montessori 1870 – 1952)

Insegnanti: Stefania Fabbri Laura Longardi

Mariagrazia Pasquariello

Scuola dell’Infanzia Taggia anno scolastico 2019/20 sez. 5 via Taggia, 70 – 00168 Roma

Municipio XIV