La Legge Attuale in Materia Di Immigrazione

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presentazione in ppt sull'immigrazione

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La legislazione italiana

in materia di immigrazione

Gli immigrati sono mossi dalla ricerca di condizioni di vita migliori perché spesso i Paesi di provenienza sono poveri oppure in quei Paesi non vengono rispettati i diritti civili. E’ un fenomeno di cui sono oggetto generalmente i paesi più ricchi.

Chi sono gli immigrati regolari?

Lo straniero regolarmente soggiornante nel territorio dello Stato può partecipare alla vita pubblica locale e gli è riconosciuta parità di

trattamento con il cittadino relativamente alla tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi,

nei rapporti con la pubblica amministrazione e nell’accesso ai pubblici servizi.

Sono considerati immigrati regolari tutti i cittadini stranieri il cui ingresso e la cui permanenza nel territorio dello Stato

avvengono nel rispetto delle condizioni di legge

L’immigrazione ha raggiunto in Italia un

notevole "stadio di insediamento“:

Attualmente sono più di 4 milioni gli immigrati regolari in Italia

Il 7,2 % dei residenti

L‘immigrazione clandestina è l'ingresso di cittadini stranieri in violazione delle leggi di immigrazione del paese di destinazione.

Le persone che si muovono in questa maniera spesso mettono a rischio la propria vita, sono obbligate a viaggiare in condizioni disumane e possono essere oggetto di sfruttamento ed abuso

Che cos’è l’immigrazione clandestina?

Negli ultimi anni si è assistito ad un forte aumento

del fenomeno dell'immigrazione clandestina

Non c’è giorno che clandestini, poveri derelitti, disperati senza nessuna illusione e senza niente da perdere provenienti dal Marocco, dall'Algeria, dall'Iraq, dalla Somalia, o da altri paesi corrano ad imbarcarsi sopra le decrepiti imbarcazioni che li porteranno non si sa dove, verso quella che credono la salvezza.

.

Almeno 12.012 tra uomini, donne e bambini hanno perso la vita tentando di raggiungere l'Europa clandestinamente, non potendo viaggiare in modo regolare.

Molto spesso è proprio la criminalità organizzata internazionale a gestire l’ingresso clandestino, e questo rende il problema ancora più drammatico.

Basti pensare a quei “trafficanti” che, dopo essere stati introdotti nei paesi di destinazione, vengono spesso inseriti nel modo criminale e sfruttati come fonti di nuovi profitti illeciti

In Italia l'immigrazione clandestina è alimentata soprattutto dagli overstayers, tutti quegli stranieri che, entrati nel Paese regolarmente, restano dopo la scadenza del visto o dell'autorizzazione al soggiorno: un fenomeno che ha raggiunto - secondo dati ufficiali del Ministero dell'Interno, il 60% del totale dei clandestini

Nell'agosto del 2009 anche in Italia è entrato in vigore il reato penale di immigrazione clandestina, reato già previsto negli ordinamenti giuridici di altri stati europei quali ad esempio Gran Bretagna, Francia e Germania, seppure con delle sostanziali differenze

Questo ingente flusso migratorio verso la penisola ha colto impreparate le istituzioni che non sono riuscite a governare in maniera adeguata il fenomeno, generando malcontento tra gli italiani, molti dei quali vedono negli immigrati una minaccia alla propria sicurezza e alla propria identità culturale .

Ancora oggi l’Italia non è riuscita ad elaborare un suo modello d’integrazione, anzi lo sforzo legislativo è stato concentrato nell’emanare norme che mirano ad arginare e a reprimere l’immigrazione

L’attuale legge per l’immigrazione, la Bossi – Fini prevede:

• diminuzione da tre a due anni della durata del permesso di soggiorno

• entra in Italia solo lo straniero che ha già in tasca un contratto di lavoro

• introduzione di un reato per il clandestino che rientra in Italia nonostante sia stato espulso

• sanatoria per colf e badanti irregolari • impronte digitali ai lavoratori extracomunitari

Permesso di soggiorno:

Viene concesso solo allo straniero che ha già un contratto di lavoro. Le ambasciate e i consolati italiani fungeranno quindi da uffici di collocamento.

Il permesso di soggiorno durerà due anni; se nel frattempo lo straniero ha perso il lavoro dovrà tornare in patria, altrimenti diverrà irregolare.

Quote: Entro il 30 novembre il presidente del

Consiglio, pubblica il decreto con le quote flussi, cioè il numero di extracomunitari che possono entrare.

Il decreto però è facoltativo, e teoricamente per un anno si potrebbe decidere di non far entrare altri stranieri o di fare un’altra sanatoria.

Colf e badanti:

Sarà possibile sanare una colf a famiglia nonché un numero illimitato di badanti purché venga certificato la presenza di anziani o disabili che ne hanno bisogno.

Ricongiungimenti:

Il cittadino extracomunitario, in regola con i permessi, può chiedere di essere raggiunto dal coniuge, dal figlio minore, o dai figli maggiorenni purché a carico e a condizione che non possano provvedere al proprio sostentamento.

Potranno entrare in Italia i genitori degli extracomunitari a condizione che abbiano compiuto i 65 anni e se nessun altro figlio possa provvedere al loro sostentamento.

Irregolari:

L'irregolare (cioè una persona con documenti ma senza permesso di soggiorno) viene espulso mediante "accompagnamento alle frontiere",

cioè viene materialmente messo su un aereo o una nave che lo riporta in patria.

Clandestino: Il clandestino (colui che non ha nemmeno i

documenti di identità) viene condotto in appositi Centri di identificazione ed espulsione fino a 6 mesi, per poter garantire il rimpatrio di tutti coloro che sono nei Centri per immigrati. durante questo periodo si cerca di scoprirne l'identità per poterlo rimandare in patria. Se non ci si riesce, al clandestino viene "intimato" di lasciare il paese entro tre giorni.

Impronte digitali:

E’ l'ultima proposta del centrodestra:

a tutti gli stranieri che chiedono il permesso di soggiorno vengono prese le impronte, per poterlo riconoscere se contraffa i documenti.

Reato di ingresso clandestino:

Un extracomunitario che rientra in Italia clandestinamente dopo un'espulsione, compie un reato che lo condurrà in prigione.

Minori: I minori non accompagnati da nessun parente che

sono ammessi per almeno tre anni a un progetto di integrazione sociale e civile di un ente pubblico o privato avranno il permesso di soggiorno al compimento dei diciotto anni.

Una volta maggiorenne sarà l'ente gestore del progetto a dover garantire e provare che il ragazzo si trovava in Italia da non meno di quattro anni, che aveva seguito il progetto di integrazione da non meno di tre, che ha una casa e che frequenta corsi di studio oppure lavora. O, ancora, che è in possesso di un contratto di lavoro anche se non ha ancora iniziato l'attività.

La Bossi – Fini è giudicata da molti come una legge molto restrittiva e repressiva nei confronti degli immigrati che, alla fine, ha aggravato il problema della clandestinità, che si era prefissata di sradicare:

La Magistratura democratica:

«Affidare al giudice di pace delle funzioni in materia di “restrizione della libertà personale” significa snaturare la funzione originaria del giudice di pace e soprattutto dare il senso anche alla popolazione di una sostanziale discriminazione».

La presidente della commissione Cultura e immigrazione, Tana De Zulueta:

«La ritengo una legge nata con un intento un po’ demagogico e l’esperienza ha dimostrato che è “disfunzionale”, nel senso che ha generato moltissima irregolarità.

Attualmente, è quasi impossibile far incontrare la domanda e l’offerta di lavoratori immigrati attraverso canali ufficiali, basti pensare che a Roma i tempi di attesa per un permesso di soggiorno sono di 18 mesi e il permesso è valido un anno. In queste condizioni, vi sono stati diversi casi di lavoratori regolari che si sono trovati ad essere irregolari».

Fonti:

www.wikipedia.it

www.confronti.net

www.repubblica.it