La globalizzazione incerta. DOMANDA Che cosa è e quando comincia la GLOBALIZZAZIONE?

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La globalizzazione incerta

DOMANDA

Che cosa è e quando comincia la GLOBALIZZAZIONE?

La globalizzazione

La progressiva estensione del mercato, dei traffici, degli scambi, dei movimenti demografici a tutto il mondo

Inizia già nel ‘500, con le grandi scoperte geografiche e il primo colonialismo

Il predominio dell’Occidente

I fattori della globalizzazione

Rivoluzione tecnologica

Progressiva liberalizzazione degli scambi e dei movimenti di capitale

Produzione di manufatti + servizi

La rivoluzione informatica: Internet e l’intensificazione degli scambi tra produttori e consumatori; tra gestori dei servizi e utenti; tra investitori e mercati finanziari

La delocalizzazione della produzione industriale dall’occidente verso Asia e America Latina: basso costo manodopera

Le multinazionali

Riduzione delle tariffe doganali

DOMANDA

Quale è la DOTTRINA ECONOMICA imperante negli ultimi decenni di globalizzazione?

Liberismo

Deregulation, ridimensionamento spese sociali, taglio delle tasse ai ceti più ricchi

“Lo Stato non è la soluzione ma il problema”

“Meno Stato e più mercato”

Milton Friedman (Nobel Economia 1976) vs Keynes

I keynesiani e l’eccessiva dilatazione della spesa pubblica

Monetarismo

Limitare il ruolo dello Stato al governo della moneta: una quantità compatibile con il tasso di sviluppo desiderato

Lasciar fare al mercato

La privatizzazione delle imprese pubbliche e la chiusura delle miniere in GB> ripianato il deficit

La reaganomics: deregulation e riduzione delle tasse ma aumento del deficit

L’eccessiva dilatazione del mercato finanziario e il crollo di Wall Street dell’ottobre 1987

Il risanamento dei conti pubblici dei paesi europei per creare una nuova moneta unica e garantire una maggiore unificazione politica

Una espansione ipertrofica dei poteri pubblici: le aziende di Stato

Le privatizzazioni

Un capitalismo regolato

La necessità di regole tali da assicurare la libera concorrenza e un buon governo della finanza pubblica

Clinton negli USA e Blair in GB

USA: dal welfare al workfare

Tra il 1990 e il 2000 la quota USA del PIL mondiale salì dal 25 al 30%; le esportazioni aumentarono e il budget federale fu risanato

GB: investimenti nella tecnologia e nell’istruzione pubblica> formazione permanente

DOMANDA

Che cosa si intende per TERZA VIA?

La “terza via”

Tra capitalismo e socialismo

L’ideologo: Anthony Giddens

Un laburismo pragmatico

Riforme nel campo fiscale, occupazionale, sindacale

Sistema economico competitivo + equa redistribuzione della ricchezza

Lo sviluppo delle tecnologie e il labour saving> disoccupazione

La concorrenza dei paesi in via di sviluppo

Meno lavoro fisso e più flessibilità (il problema della “flexsecurity”)

La nuova occupazione: terziario avanzato, telecomunicazioni, biotecnologie, marketing, commercio elettronico

Parigi Berlino l’UE e il trattato di Maastricht (1992): debito pubblico non oltre il 60% del PIL; rapporto deficit-PIL non superiore al 3%

1995: dal Gatt (General agreement on tariffs and trade) al WTO (World trade organization)

Il G8 e il movimento no (o new) global

L’eccessiva crescita dei titoli azionari delle aziende elettroniche (Nasdaq)

Gli accordi di libero scambio: NAFTA (North american free trade agreement) e Mercosur

Un nuovo ordine mondiale neoliberista?

I paesi emergenti

Lo sviluppo del Brasile, del Cile, dell’Argentina

In Asia della Cina e dell’India

Le “tigri asiatiche”: Corea del Sud, Honk Kong, Taiwan e Singapore: aumento della produzione industriale, delle esportazioni, dell’occupazione e del reddito pro-capite (in crisi nel 1997)

La Cina

La fine della collettivizzazione e della pianificazione statalistica

L’impulso al settore privato sotto il controllo statale

L’apertura ai capitali stranieri

La crescita economica e industriale

L’aumento delle esportazioni

Un “capitalismo socialista”

La compressione dei consumi e l’investimento nel debito pubblico USA

L’India

Modernizzazione economica + democrazia parlamentare

Riduzione del deficit pubblico

Apertura agli investimenti esteri

Liberalizzazione degli scambi

Crescita industriale e del PIL (+7,5% annuo tra 1994 e 1997)

Macchinari, manufatti metallici, prodotti chimici e farmaceutici

Industrie di software elettronico (il back office): dal cotone al silicio

Africa

Guerre tra Stati, guerre civili, povertà,

Ruanda, Somalia, Rhodesia (Zimbabwe)

Il Sudafrica dall’apartheid al governo dell’ANC: De Klerk e Mandela> Commissione nazionale per la verità e la riconciliazione

America Latina

Dalle dittature alla democrazia: Perù, Bolivia, Argentina, Uruguay, Brasile, Cile

Le politiche neoliberiste

La vittoria delle sinistre: Lula (Brasile), Chavez (Venezuela), Morales (Bolivia)

La crescita del Brasile (Brics)

Nuovi rapporti di forza

La potenza del dollaro consentiva agli USA di vivere al di sopra delle proprie possibilità

L’UE pensava di poter realizzare una staffetta con gli USA nel traino dell’economia mondiale

Nel 2005 si concentravano in Estremo Oriente i 2/3 delle riserve valutarie mondiali derivanti dai profitti delle esportazioni

Gli investimenti cinesi in occidente

La globalizzazione come levatrice di un “colonialismo asiatico”?

I nuovi istinti protezionistici (Tremonti e la Lega)

Ma… il rischio della rappresaglia finanziaria sarebbe altissimo

Come comincia la crisi attuale?

L’indebitamento USA

L’eccessiva espansione del mercato finanziario senza controlli

Strumenti finanziari sempre più sofisticati ma rischiosi

L’espansione del credito

2006: risparmio investito in titoli e in azioni 5 volte più grande del PIL mondiale

Hedge fund (fondi speculativi)

Credit default swap: titoli consistenti in scommesse sulla capacità o meno di una società di rientrare dai propri debiti, trattati in un mercato parallelo di scambi bilaterali tra banche

Non più una finanza che alimentava l’economia reale ma che si autoalimentava

Le cause del crollo

2001 e 2004: la FED mantiene basso il costo del denaro

Ne deriva un abnorme aumento della liquidità

Una legge del 2003 USA che consente di finanziare interamente con mutui l’acquisto di case

I mutui subprime (non di prima scelta, erogati dalle banche senza tante garanzie)

L’aumento del prezzo del petrolio e delle materie prime> aumento dei tassi di interesse (costo della moneta)

Mancanza di controlli da parte di FED e SEC

L’investimento dei fondi pensione in derivati

Il credito al consumo

2007

Esplosione della bolla immobiliare

Crollo dei prezzi delle case: le case valevano meno dei mutui accesi per comprarle

Insolvenza dei debitori nei confronti delle banche

Il crollo di Wall Street sulla scia del crack degli hedge fund legati ai subprime

Crollo delle banche d’affari: Lehman Brothers, Goldman Sachs, Morgan Stanley

La caduta dei titoli dei fondi sovrani (quelli degli Stati)

Una voragine di oltre 1600 miliardi di dollari di capitalizzazione

Le nazionalizzazioni di molte banche private in USA e GB

Nulla sarebbe stato più come prima: il liberismo a briglie sciolte era stato sepolto dalle macerie di Wall Street

Si chiudeva la stagione del neoliberismo puro inaugurata da Ronald Reagan e da Margaret Thatcher