Post on 16-Feb-2019
La gerarchia nella gestione dei rifiuti
quale indirizzo per
lo sviluppo del settore
Dottoressa Cesarina Ferruzzi
art. 179 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152
come sostituito
art. 4 del decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205
La gerarchia è un ordine di prioritàdi ciò che costituisce
la migliore opzione ambientale,
tenendo conto degli impatti:
- sanitari
- sociali
- economici
- la fattibilità tecnica e la praticabilità economica.
L’ordine di priorità prevede:
primo - la prevenzione,
secondo - la preparazione per il riutilizzo,
terzo - il riciclaggio,
quarto - il recupero di materiale e di energia,
quinto - lo smaltimento.
L’ordine di priorità prevede:
l’ordine delle priorità è noto anche con il termine delle
quattro “erre”.
indicazione per lo sviluppo del settore
attuale crisi di questo settore
la causa “scatenante” è la contrazione
dei consumi e della produzione
Questo comporta
- una minore produzione di rifiuti urbani ed industriali
- una riduzione dei prezzi di smaltimento
- a causa della elevata offerta di impianti di
trattamento e valorizzazione dei rifiuti.
Gli operatori stanno vivendo questa crisi con ansia per le sorti delle loro imprese.
Si sta perdendo il senso del futuro e della speranza.
Molti operatori non sono più in grado di sostenere i costi fissi, dando cosi il via a processi di
concentrazione del settore.
Ci vogliono
interventi decisivi e concretiper fronteggiare la crisi e
“rifondare” il settore produttivo dellagestione dei rifiuti.
Bisogna avere i coraggio di fare delle scelte.
Il NON scegliere è l’unica scelta da NON fare !
La prima scelta da fare è di tipo congiunturale
La seconda scelta è di tipo legislativo / normativo
La terza scelta è di tipo concettuale
La quarta scelta riguarda la politica imprenditoriale del recupero.
La prima scelta è di tipo congiunturale
Per fronteggiare la crisi delle imprese di difesa dell’ambientee per contribuire a combattere la crisi economica
si rendono necessari interventi urgenti come :
- il recupero delle aree dismesse
- Il recupero dei siti contaminati,
- la depurazione degli scarichi idrici, ( tematica che non viene mai
affrontata ma che è stata oggetto/censura di infrazioni ricevute da parte della Commissione Europea,)
- Il recupero dei fanghi biologici in agricoltura, derivanti dal
trattamento delle acque reflue.
La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)
Sono interventi importanti in un paese
industrializzato e moderno.
Abbiamo apprezzato gli interventi
con i relativi finanziamenti
in materia di ambiente e di tutela del territorio
nell’art. 5 del Disegno di Legge di Stabilità.
La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)
Sottolineiamo le misure per potenziare la
depurazione dei reflui urbani e
per bonificare le discariche, le quali,
oltre ad avere una valenza congiunturale positiva,
servono a bloccare le procedure di infrazioni
comunitarie già arrivate nella fase del
pagamento di elevate penalità.
La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)
Negativo è il giudizio riguardante le misure contenute nel Disegno
di Legge Ambientale collegato alla Legge di Stabilità.
Non condividiamo:
- né il blocco delle autorizzazioni per i nuovi impianti di
incenerimento e co-incenerimento- né la proposta di abrogazione del divieto di conferire in
discarica i rifiuti con potere calorifico superiore ai
13 mila Kj/kg.
La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)
Sono due misure che rischiano di creare
ulteriori e forti contraccolpi
al settore della termovalorizzazione dei rifiuti nell’attuale momento di ridotta attività
La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)
Ci sembra fuori luogo la proposta di
eliminare il divieto
di portare in discarica
rifiuti con elevato potere calorifico
perché si utilizza lo strumento del Collegato alla
Legge di Stabilità
e perché siamo non in linea con la politica degli altri
Paesi comunitari.
La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)
Né è convincente la giustificazione che
tale divieto non è previsto a livello comunitario.
Il singolo Paese può emanare norme più restrittive
di quelle fissate a livello comunitario.
La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)
Condividiamo la riforma delle norme sui
siti inquinati nazionali di interesse pubblicoper la riconversione industriale
contenuta nell’art. 8 della bozza di Decreto-Legge
per il rilancio dell’economia messa a punto dal
Ministero dello Sviluppo Economico,
che sostituisce l’art. 252 del 152.
La prima scelta è di tipo congiunturale
(continua)
La riforma proposta prevede la stipula di accordi di
programma con soggetti interessati ad attuare progetti
integrati nei siti di interesse nazionale di:
- messa in sicurezza,
- bonifica,
- riconversione industriale e
- sviluppo economico produttivo
La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)
Si rende necessario un intervento ancora più
“deciso” e “risolutivo”
dall’attuale Ministro dell’Ambiente,
il quale dovrebbe accelerare l’iter delle norme contenute
nel Disegno di Legge sulle Semplificazioni.
La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)
Sarebbe utile lo stralcio delle norme ambientali
così da procedere
autonomamente ed in tempi rapidi a livello Parlamentare.
La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)
In conclusione per dare un forte e decisivo impulso alla ripresadell’attività imprenditoriale occorre che
siano da subito approvati il “trittico”
- dei provvedimenti della Legge di Stabilità,
- quelle del Collegato Ambientale e
- quelle del Disegno di Legge sulle Semplificazioni.
La seconda scelta è di tipo legislativo/normativo
Oggi il sistema normativo della gestione dei rifiuti
necessita di un accurato ed efficiente “riordino”.
Possiamo dire che il “riordino” costituisce la
quinta “erre” della priorità della gestione dei rifiuti.
La seconda scelta è di tipo legislativo/normativo(continua)
Il sistema normativo è diventato molto complesso.
Presenta connotazioni talvolta irrazionali.
E’ un ibrido di concetti e di decisioni assunte
a diversi livelli.
E’ un labirinto di carte, si pensi al Sistri.
La seconda scelta è di tipo legislativo/normativo(continua)
La nostra legislazione, ai vari livelli,non agevola la vita delle imprese,ma crea distorsioni che generano
inefficienze e costi impropri.
Va detto con forza che la differenza tra l’Italia egli altri Paesi comunitari è diventata ormai
“abissale” e quindi insostenibile.
La seconda scelta è di tipo legislativo/normativo(continua)
La regolamentazione della gestione dei rifiuti non può continuare ad essere assicurata da
diverse amministrazioni.
Né può essere oggetto di un sistemaopaco e ricco di duplicazioni.
La seconda scelta è di tipo legislativo/normativo(continua)
Ci vuole un serio progetto di semplificazione dai vincoli.
Il sistema normativo dev’essere più trasparente
e non ostile nei confronti delle imprese.
E’ vero che talvolta alcune imprese operano al di fuori
delle norme, inquinando invece di disinquinare.
Tuttavia, qual è quella categoria che non ha nel suo
paniere delle mele marce?
La seconda scelta è di tipo legislativo/normativo(continua)
Basti pensare all’evasione fiscale.
Queste imprese, come gli evasori, vanno “scovate” e
punite severamente.
Parlando delle imprese di difesa dell’ambiente
“sane” e “rispettose” delle leggi e delle regole,
molto spesso non vengono tenute in considerazione.
La seconda scelta è di tipo legislativo/normativo(continua)
Eppure queste imprese hanno tutte
le ‘’medaglie’’ ed i “pezzi di carta” :
- Le certificazioni ambientali,
- Modelli organizzativi basati sulla responsabilità degli
amministratori,
- Il carico burocratico – amministrativo e
- Le pesanti sanzioni penali.
La terza scelta è di tipo concettuale
Le imprese che svolgono attività
per la Difesa dell’Ambiente sono strumento e mezzo
per lo sviluppo della Green Economy.
Esse hanno un duplice rapporto nell’ambito dell’Economia Verde:
- Da un lato, la loro attività produce impatti ambientali che devono
essere di livello minimo.
- Dall’altro sono espressione intrinseca della Economia Verde in
quanto nascono con la vocazione di difendere l’ambiente.
La terza scelta è di tipo concettuale (continua)
Per questa funzione, l’impresa di difesa dell’ambiente
deve essere maggiormente considerata
da parte delle Istituzioni.
Le regole tecnico-amministrative concernenti le
imprese ambientali sono identiche a quelle delle
imprese di tipo manifatturiere nell’ambito delle quali va
ricompresa l’Industria dell’Ambiente,
La terza scelta è di tipo concettuale (continua)
L’industria dell’ambiente che utilizza i rifiuti come
materia prima trasformandola in prodotti
che vengono collocati sul mercato
va considerata e riconosciuta come una qualsiasi
industria produttiva.
La quarta scelta riguarda la politica imprenditoriale del recupero.
Basta “buttare” e “sprecare”.
Oggi bisogna maggiormente recuperareintensificando la ricerca e lo sviluppo
di nuove tecnologie.
Si deve recuperare tutto ciò che è
economicamente riutilizzabile.
La quarta scelta riguarda la politica imprenditoriale del recupero. (continua)
Alcuni esempi significativi di linee di recupero:
- produzione di biocombustibili derivati dal recupero di frazioni ad alto contenuto organico;
- recupero delle masse biodegradabili con la produzione di
metano;
- recupero dei sottoprodotti degli impianti “waste to energy”;
La quarta scelta riguarda la politica imprenditoriale del recupero. (continua)
Ed ancora
- recupero di aree e di terreni abbandonati ed inutilizzati
perché fortemente deteriorati
da attività industriali dismesse o
da smaltimento illeciti di rifiuti
con programmazione dell’utilizzo finale.
La quarta scelta riguarda la politica imprenditoriale del recupero. (continua)
E’ evidente che il know-how e
la disponibilità di tecnologie innovative
costituiscono le basi del successo
della politica del recupero.
Riassumendo
La prima scelta da fare è di tipo congiunturale
La seconda scelta è di tipo legislativo / normativo
La terza scelta è di tipo concettuale
La quarta scelta riguarda la politica imprenditoriale del recupero.
Questo è il futuro delle imprese “serie”
che intendono raggiungere efficienze nel recupero
ai più alti standard europei
ed intendono gareggiare a livelli di eccellenza
nei confronti internazionali.
Anche in Italia ci sono queste tipologie di imprese
le cui attività si possono inquadrare nella
categoria dell’Industria dell’Ambiente
che è l’industria che utilizza i rifiuti come materia prima
trasformandola in prodotti che
vengono collocati sul mercato.
Anida ha oggi questa missione:
sostenere e diffondere
a livello di Governo e di Opinione Pubblica
l’Industria dell’Ambiente
come una qualsiasi industria manifatturiera.
In conclusione:
bisogna uscire, soprattutto in un momento di crisi,
dall’attuale logica restrittiva, punitiva e monopolistica
per instaurare un “nuovo patto”,
una nuova politica imprenditoriale
per la gestione dei rifiuti, che sia di qualità e
che operi con una netta discontinuità rispetto al passato.