La gerarchia nella gestione dei rifiuti quale indirizzo...

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La gerarchia nella gestione dei rifiuti quale indirizzo per lo sviluppo del settore Dottoressa Cesarina Ferruzzi

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La gerarchia nella gestione dei rifiuti

quale indirizzo per

lo sviluppo del settore

Dottoressa Cesarina Ferruzzi

art. 179 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152

come sostituito

art. 4 del decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205

La gerarchia è un ordine di prioritàdi ciò che costituisce

la migliore opzione ambientale,

tenendo conto degli impatti:

- sanitari

- sociali

- economici

- la fattibilità tecnica e la praticabilità economica.

L’ordine di priorità prevede:

primo - la prevenzione,

secondo - la preparazione per il riutilizzo,

terzo - il riciclaggio,

quarto - il recupero di materiale e di energia,

quinto - lo smaltimento.

L’ordine di priorità prevede:

l’ordine delle priorità è noto anche con il termine delle

quattro “erre”.

indicazione per lo sviluppo del settore

attuale crisi di questo settore

la causa “scatenante” è la contrazione

dei consumi e della produzione

Questo comporta

- una minore produzione di rifiuti urbani ed industriali

- una riduzione dei prezzi di smaltimento

- a causa della elevata offerta di impianti di

trattamento e valorizzazione dei rifiuti.

Gli operatori stanno vivendo questa crisi con ansia per le sorti delle loro imprese.

Si sta perdendo il senso del futuro e della speranza.

Molti operatori non sono più in grado di sostenere i costi fissi, dando cosi il via a processi di

concentrazione del settore.

In questa situazione

ci vuole una

netta discontinuità

con le logiche del passato.

Ci vogliono

interventi decisivi e concretiper fronteggiare la crisi e

“rifondare” il settore produttivo dellagestione dei rifiuti.

Bisogna avere i coraggio di fare delle scelte.

Il NON scegliere è l’unica scelta da NON fare !

Ma quali sono le scelte da fare?

La prima scelta da fare è di tipo congiunturale

La seconda scelta è di tipo legislativo / normativo

La terza scelta è di tipo concettuale

La quarta scelta riguarda la politica imprenditoriale del recupero.

La prima scelta è di tipo congiunturale

Per fronteggiare la crisi delle imprese di difesa dell’ambientee per contribuire a combattere la crisi economica

si rendono necessari interventi urgenti come :

- il recupero delle aree dismesse

- Il recupero dei siti contaminati,

- la depurazione degli scarichi idrici, ( tematica che non viene mai

affrontata ma che è stata oggetto/censura di infrazioni ricevute da parte della Commissione Europea,)

- Il recupero dei fanghi biologici in agricoltura, derivanti dal

trattamento delle acque reflue.

La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)

Sono interventi importanti in un paese

industrializzato e moderno.

Abbiamo apprezzato gli interventi

con i relativi finanziamenti

in materia di ambiente e di tutela del territorio

nell’art. 5 del Disegno di Legge di Stabilità.

La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)

Sottolineiamo le misure per potenziare la

depurazione dei reflui urbani e

per bonificare le discariche, le quali,

oltre ad avere una valenza congiunturale positiva,

servono a bloccare le procedure di infrazioni

comunitarie già arrivate nella fase del

pagamento di elevate penalità.

La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)

Negativo è il giudizio riguardante le misure contenute nel Disegno

di Legge Ambientale collegato alla Legge di Stabilità.

Non condividiamo:

- né il blocco delle autorizzazioni per i nuovi impianti di

incenerimento e co-incenerimento- né la proposta di abrogazione del divieto di conferire in

discarica i rifiuti con potere calorifico superiore ai

13 mila Kj/kg.

La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)

Sono due misure che rischiano di creare

ulteriori e forti contraccolpi

al settore della termovalorizzazione dei rifiuti nell’attuale momento di ridotta attività

La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)

Ci sembra fuori luogo la proposta di

eliminare il divieto

di portare in discarica

rifiuti con elevato potere calorifico

perché si utilizza lo strumento del Collegato alla

Legge di Stabilità

e perché siamo non in linea con la politica degli altri

Paesi comunitari.

La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)

Né è convincente la giustificazione che

tale divieto non è previsto a livello comunitario.

Il singolo Paese può emanare norme più restrittive

di quelle fissate a livello comunitario.

La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)

Condividiamo la riforma delle norme sui

siti inquinati nazionali di interesse pubblicoper la riconversione industriale

contenuta nell’art. 8 della bozza di Decreto-Legge

per il rilancio dell’economia messa a punto dal

Ministero dello Sviluppo Economico,

che sostituisce l’art. 252 del 152.

La prima scelta è di tipo congiunturale

(continua)

La riforma proposta prevede la stipula di accordi di

programma con soggetti interessati ad attuare progetti

integrati nei siti di interesse nazionale di:

- messa in sicurezza,

- bonifica,

- riconversione industriale e

- sviluppo economico produttivo

La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)

Si rende necessario un intervento ancora più

“deciso” e “risolutivo”

dall’attuale Ministro dell’Ambiente,

il quale dovrebbe accelerare l’iter delle norme contenute

nel Disegno di Legge sulle Semplificazioni.

La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)

Sarebbe utile lo stralcio delle norme ambientali

così da procedere

autonomamente ed in tempi rapidi a livello Parlamentare.

La prima scelta è di tipo congiunturale(continua)

In conclusione per dare un forte e decisivo impulso alla ripresadell’attività imprenditoriale occorre che

siano da subito approvati il “trittico”

- dei provvedimenti della Legge di Stabilità,

- quelle del Collegato Ambientale e

- quelle del Disegno di Legge sulle Semplificazioni.

La seconda scelta è di tipo legislativo/normativo

Oggi il sistema normativo della gestione dei rifiuti

necessita di un accurato ed efficiente “riordino”.

Possiamo dire che il “riordino” costituisce la

quinta “erre” della priorità della gestione dei rifiuti.

La seconda scelta è di tipo legislativo/normativo(continua)

Il sistema normativo è diventato molto complesso.

Presenta connotazioni talvolta irrazionali.

E’ un ibrido di concetti e di decisioni assunte

a diversi livelli.

E’ un labirinto di carte, si pensi al Sistri.

La seconda scelta è di tipo legislativo/normativo(continua)

La nostra legislazione, ai vari livelli,non agevola la vita delle imprese,ma crea distorsioni che generano

inefficienze e costi impropri.

Va detto con forza che la differenza tra l’Italia egli altri Paesi comunitari è diventata ormai

“abissale” e quindi insostenibile.

La seconda scelta è di tipo legislativo/normativo(continua)

La regolamentazione della gestione dei rifiuti non può continuare ad essere assicurata da

diverse amministrazioni.

Né può essere oggetto di un sistemaopaco e ricco di duplicazioni.

La seconda scelta è di tipo legislativo/normativo(continua)

Ci vuole un serio progetto di semplificazione dai vincoli.

Il sistema normativo dev’essere più trasparente

e non ostile nei confronti delle imprese.

E’ vero che talvolta alcune imprese operano al di fuori

delle norme, inquinando invece di disinquinare.

Tuttavia, qual è quella categoria che non ha nel suo

paniere delle mele marce?

La seconda scelta è di tipo legislativo/normativo(continua)

Basti pensare all’evasione fiscale.

Queste imprese, come gli evasori, vanno “scovate” e

punite severamente.

Parlando delle imprese di difesa dell’ambiente

“sane” e “rispettose” delle leggi e delle regole,

molto spesso non vengono tenute in considerazione.

La seconda scelta è di tipo legislativo/normativo(continua)

Eppure queste imprese hanno tutte

le ‘’medaglie’’ ed i “pezzi di carta” :

- Le certificazioni ambientali,

- Modelli organizzativi basati sulla responsabilità degli

amministratori,

- Il carico burocratico – amministrativo e

- Le pesanti sanzioni penali.

La terza scelta è di tipo concettuale

Le imprese che svolgono attività

per la Difesa dell’Ambiente sono strumento e mezzo

per lo sviluppo della Green Economy.

Esse hanno un duplice rapporto nell’ambito dell’Economia Verde:

- Da un lato, la loro attività produce impatti ambientali che devono

essere di livello minimo.

- Dall’altro sono espressione intrinseca della Economia Verde in

quanto nascono con la vocazione di difendere l’ambiente.

La terza scelta è di tipo concettuale (continua)

Per questa funzione, l’impresa di difesa dell’ambiente

deve essere maggiormente considerata

da parte delle Istituzioni.

Le regole tecnico-amministrative concernenti le

imprese ambientali sono identiche a quelle delle

imprese di tipo manifatturiere nell’ambito delle quali va

ricompresa l’Industria dell’Ambiente,

La terza scelta è di tipo concettuale (continua)

L’industria dell’ambiente che utilizza i rifiuti come

materia prima trasformandola in prodotti

che vengono collocati sul mercato

va considerata e riconosciuta come una qualsiasi

industria produttiva.

La quarta scelta riguarda la politica imprenditoriale del recupero.

Basta “buttare” e “sprecare”.

Oggi bisogna maggiormente recuperareintensificando la ricerca e lo sviluppo

di nuove tecnologie.

Si deve recuperare tutto ciò che è

economicamente riutilizzabile.

La quarta scelta riguarda la politica imprenditoriale del recupero. (continua)

Alcuni esempi significativi di linee di recupero:

- produzione di biocombustibili derivati dal recupero di frazioni ad alto contenuto organico;

- recupero delle masse biodegradabili con la produzione di

metano;

- recupero dei sottoprodotti degli impianti “waste to energy”;

La quarta scelta riguarda la politica imprenditoriale del recupero. (continua)

Ed ancora

- recupero di aree e di terreni abbandonati ed inutilizzati

perché fortemente deteriorati

da attività industriali dismesse o

da smaltimento illeciti di rifiuti

con programmazione dell’utilizzo finale.

La quarta scelta riguarda la politica imprenditoriale del recupero. (continua)

E’ evidente che il know-how e

la disponibilità di tecnologie innovative

costituiscono le basi del successo

della politica del recupero.

Riassumendo

La prima scelta da fare è di tipo congiunturale

La seconda scelta è di tipo legislativo / normativo

La terza scelta è di tipo concettuale

La quarta scelta riguarda la politica imprenditoriale del recupero.

Questo è il futuro delle imprese “serie”

che intendono raggiungere efficienze nel recupero

ai più alti standard europei

ed intendono gareggiare a livelli di eccellenza

nei confronti internazionali.

Anche in Italia ci sono queste tipologie di imprese

le cui attività si possono inquadrare nella

categoria dell’Industria dell’Ambiente

che è l’industria che utilizza i rifiuti come materia prima

trasformandola in prodotti che

vengono collocati sul mercato.

Anida ha oggi questa missione:

sostenere e diffondere

a livello di Governo e di Opinione Pubblica

l’Industria dell’Ambiente

come una qualsiasi industria manifatturiera.

In conclusione:

bisogna uscire, soprattutto in un momento di crisi,

dall’attuale logica restrittiva, punitiva e monopolistica

per instaurare un “nuovo patto”,

una nuova politica imprenditoriale

per la gestione dei rifiuti, che sia di qualità e

che operi con una netta discontinuità rispetto al passato.

Insomma

anche nel Settore Ambientale

si deve far leva

sulla vocazione industriale del nostro Paese.

Grazie !

Dott.ssa Cesarina Ferruzzi