Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.
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L’evoluzione:la gerarchia strutturale della mente
parte quarta
I “bisogni” dell’organismo biologico
• metabolico: necessario per la formazione e il mantenimento delle strutture dell’organismo, si realizza con i processi di cattura e trasformazione dell’energia.
• riproduttivo: necessario per il mantenimento e la trasformazione della specie, si realizza con i processi di trasmissione dell’informazione genetica.
Metabolismo dei sistemi biologici
• vegetali: energeticamente autosufficienti
• animali: energeticamente non-autosufficienti
necessità del movimento per esplorare l’ambiente al fine di ricercare e catturare l’energia e per accoppiarsi
Il ruolo del sistema nervoso nella soddisfazione dei bisogni
• il s.n. compare negli organismi animali pluricellulari complessi (coordina l’attività delle diverse parti dell’organismo)
• regola il movimento nell’ambiente in funzione dei bisogni metabolico-riproduttivi dell’organismo e in funzione dell’ambiente (coordina il rapporto tra ambiente interno e ambiente esterno all’organismo)
Valore euristico della prospettiva evoluzionista
La p.e. afferma che nel nostro s.n. sono inscritte le diverse complessità strutturali e organizzative che caratterizzano le diverse specie animali con cui abbiamo condiviso un comune antenato
• molteplicità delle disposizioni innate all’azione• omologia tra alcune delle disposizioni innate
umane e quelle di altre specie animali
Il “cervello trino” di Paul MacLean:il prototipo dei modelli neurobiologici di matrice
evoluzionista
• fondato sui dati derivanti dall’anatomia comparata e dall’etologia.
• propone la distinzione, nel s.n.c. umano, di tre sezioni anatomo-funzionali, dette: cervello rettiliano, cervello limbico e cervello neocorticale
cervello rettiliano
cervello limbico
cervello neocorticale
Il modello di Paul MacLean
• nel cervello umano è rilevabile una tripartizione strutturale-
funzionale, testimone del percorso filogenetico.
• ogni parte sostiene un particolare tipo di intelligenza, di memoria, di organizzazione dello spazio e del tempo.
• ogni parte è la struttura che permette la costituzione di un certo
tipo di relazione tra un certo tipo di corpo e un certo tipo di mondo.
I sistemi motivazionali
• motivazioni rettiliane
• motivazioni limbiche
• motivazioni neocorticali
Il rapporto motivazione-comportamento: struttura ed organizzazione nei sistemi
biologici
struttura (valore)
oggetto
rilevazionesensomotoria
memoria
corpo mondo
motivazionereti valore-rilevazione
categorizzazione
organizzazione
comportamento
Motivazioni rettiliane
• costituiscono le tendenze innate all’azione tese a sodddisfare i valori individuali di base (alimentazione e riproduzione)
• sostengono i comportamenti di esplorazione, predazione, difesa
Il sistema rettiliano
struttura troncoencefalo, ipotalamo, talamo, nuclei della base
specie pesci, rettili
motivazione alimentazione, riproduzione
comportamento esplorazione, consumazione, difesa
Sistema dell’esplorazione
indici omeostatici negativi
n. veget. troncoencefalo ipotalamo ventrale
grigio periacqueduttale dorsale ipotalamo laterale
area tegmentale ventrale
esplorazione
risposta
mediazione dopaminergica
stimolo
Strutture neuroanatomiche del sistema dell’esplorazione
troncoencefalo
ipot. ventrale
ipot. laterale
tegmento
stimoli interni
grigio periacq.dorsale
talamo, nuclei base
risposta: esplorazione
Sistema della consumazione
oggetto
ipotalamo dorsolaterale
consumazione (predazione/ foraggiamento)
esplorazione
stimolo risposta stimolo
grigio periacq. ventralearea preottica e del setto
indici omeostatici positivi
mediazione endorfinica
inibizione
Strutture neuroanatomiche del sistema della consumazione
troncoencefalo
ipot. ventrale
ipot. laterale
tegmento
stimoli interni
grigio periacq.dorsale
talamo, nuclei base
risposta: consumazione
ipot. dorsolateralearea preottica, setto
grigio periacq.ventrale
Sistema di difesa
ostacoli ambientali
ipotalamo anteroventrale grigio periacqueduttale
attacco fuga immobilizzazione
esplorazione
stimolo risposta
allontanamento ostacolo
inibizione
Strutture neuroanatomiche del sistema di difesa
troncoencefalo
ipot. ventrale
ipot. laterale
tegmento
stimoli interni
talamo, nuclei base
risposta: difesa
ipot. dorsolateralearea preottica, setto
grigio periacqueduttale
ipot. anteroventrale
esplorazione
oggetto consumazione
ostacolo difesa
Interazione tra i sistemi comportamentali
attacco fugaimmobilizzazione
esplorazione
oggetto consumazione
ostacolo difesa
Sistemi comportamentali rettiliani e emotional systems (Panksepp)
attacco fugaimmobilizzazione
seeking system
lust system
rage system fear system
Il cervello rettiliano
struttura troncoencefalo, ipotalamo, talamo, nuclei della base
specie pesci, rettili
comportamento esplorazione, consumazione, difesa
motivazione alimentazione, riproduzione
attività ciclica e automatica
Caratteristiche formali comportamento rettiliano
• ciclicità (sintonizzazione cicli metabolico-endocrini dell’ambiente interno con
cicli ecologici stagionali, mensili, quotidiani dell’ambiente esterno)
• automatismo (comportamento sostenuto da una catena di riflessi, con impossibilità di
arrestare l’azione una volta innescata da uno stimolo)
Il cervello rettiliano
struttura troncoencefalo, ipotalamo, talamo, nuclei della base
specie pesci, rettili
comportamento esplorazione, consumazione, difesa
motivazione alimentazione, riproduzione
attività ciclica e automatica
funzione percezione
Il cervello rettiliano
struttura troncoencefalo, ipotalamo, talamo, nuclei della base
specie pesci, rettili
comportamento esplorazione, consumazione, difesa
motivazione alimentazione, riproduzione
attività ciclica e automatica
funzione percezione
rappresentazione sé(vegetativo)conl’oggetto
Il cervello rettiliano
struttura troncoencefalo, ipotalamo, talamo, nuclei della base
specie pesci, rettili
comportamento esplorazione, consumazione, difesa
motivazione alimentazione, riproduzione
attività ciclica e automatica
funzione percezione
rappresentazione sé(vegetativo)conl’oggetto
categorizzazione oggetti
Il cervello rettiliano
struttura troncoencefalo, ipotalamo, talamo, nuclei della base
specie pesci, rettili
comportamento esplorazione, consumazione, difesa
motivazione alimentazione, riproduzione
attività ciclica e automatica
funzione percezione
rappresentazione sé(vegetativo)conl’oggetto
categorizzazione oggetti
memoria procedurale
Il cervello rettiliano
struttura troncoencefalo, ipotalamo, talamo, nuclei della base
specie pesci, rettili
comportamento esplorazione, consumazione, difesa
motivazione alimentazione, riproduzione
attività ciclica e automatica
funzione percezione
rappresentazione sé(vegetativo)conl’oggetto
categorizzazione oggetti
memoria procedurale
riflessività (mente) ----
Motivazioni limbiche
• costituiscono le tendenze innate all’azione tese a sodddisfare i valori interindividuali diadici (richiesta di cura, offerta di cura, definizione del rango di accesso)
• sostengono i comportamenti di attaccamento, accudimento, agonistici.
Il sistema limbico
struttura sistema limbico
specie uccelli, mammiferi
motivazione richiesta di cura, offerta di cura, competizione per il rango.
comportamento attaccamento, accudimento, agonismo.
Strutture neuroanatomiche del sistema di offerta di cura
troncoencefalo
ipot. ventrale
ipot. laterale
tegmento
grigio periacq.dorsale
talamo, nuclei base
accudimento
ipot. dorsolaterale
amigdala
grigio periacq.ventrale
ipot. anteroventrale
area preottica
ippocampo, giro del cingolo
ossitocina (sex)prolattina
Sistemi motivazionali limbici ericonoscimento interindividuale
• nelle specie con cervello rettiliano il riconoscimento del consimile come oggetto ambientale distinto in modo specifico da altri oggetti si evidenzia pressochè esclusivamente nel comportamento di accoppiamento.
• il comportamento di accoppiamento è sostenuto dal sistema della consumazione (“piacere”) e mediato biochimicamente dalle endorfine.
• il comportamento di offerta di cura è sostenuto da un sistema limbico che coopta il sistema della consumazione rettiliano, sia dal punto di vista strutturale che biochimico; analoghe considerazioni valgono per il sistema della richiesta di cura
• è ipotizzabile che il riconoscimento del consimile che si realizza nelle dinamiche di offerta-richiesta di cura sia consolidato grazie all’attività dell’ippocampo (memoria) ed esteso alle interazioni dipendenti dal sistema agonistico
Allevamento prole: l’offerta di cura• necessario per l’immaturità fisiologica della prole degli
uccelli e dei mammiferi rispetto alla prole dei pesci e dei rettili
• consente la soddisfazione dei bisogni omeostatici e la difesa dai predatori
• sostenuta dalla comparsa della capacità di percepire il proprio piccolo come oggetto distinto rispetto agli altri piccoli della propria e di altre specie…
• …e dalla comparsa della capacità di percepire il proprio genitore come oggetto distinto rispetto agli altri grandi della propria e di altre specie (riconoscimento interindividuale genitore-figlio)
• l’intensità della discriminazione del riconoscimento interindividuale genitore-figlio è correlata alla complessità del sistema limbico (aumento della discriminazione dagli uccelli ai mammiferi)
Allevamento prole: fattori sfavorenti l’offerta di cura(primati)
• fattori relativi alla madre: inesperienza (prime cucciolate sfavorite); allevamento sfavorevole propria infanzia (maltrattamento, isolamento); mancata osservazione comportamento di allevamento da parte conspecifici; malattie fisiche.
• fattori relativi alla gravidanza e al parto: gravidanze e parti difficili, alterazioni ormonali.
• fattori relativi alla prole: malattie della prole
Strutture neuroanatomiche del sistema di richiesta di cura
troncoencefalo
ipot. ventrale
ipot. laterale
tegmentotalamo, nuclei base
attaccamento
ipot. dorsolaterale
amigdala
grigio periacqueduttale
ipot. anteroventrale
setto
ippocampo, giro del cingolo
endorfine
Allevamento prole: la richiesta di cura
• si attua tramite una serie di richiami (sonori, posturali) e di ricerca della vicinanza fisica
• nei primati si manifesta il comportamento di aggrappamento alla madre
• il comportamento di aggrappamento è primariamente espressione della richiesta di protezione (dai predatori), distinto dalla richiesta alimentare (esperimenti Harlow)
• si rileva correlazione positiva tra la qualità dell’allevamento ricevuto e la qualità dello sviluppo somatico-comportamentale dell’individuo
Strutture neuroanatomiche del sistema di competizione per il rango
troncoencefalo
ipot. ventrale
ipot. laterale
tegmento
grigio periacq.dorsale
talamo, nuclei base
sottomissione immobilizzazione-fuga (paura)
ipot. dorsolaterale
amigdala
grigio periacq.ventrale
ipot. anteroventrale
dominanza attacco (collera)
ippocampo, giro del cingolo
La competizione per il rango
• si manifesta nelle condizioni in cui la presenza di un oggetto alimentare o sessuale a limitata disponibilità ambientale richiede la definizione di un ordine di accesso tra consimili.
• si realizza tramite i comportamenti di attacco, fuga (alta nocività) o immobilizzazione (bassa nocività).
• nell’individuo sconfitto (specie sociali) la resa si esprime con i comportamenti di sottomissione che rievocano atteggiamenti posturali e richiami propri della richiesta di cura e/o della disponibilità all’accoppiamento.
• nell’individuo vincente (specie sociali) i segnali di resa dello sconfitto inibiscono l’attacco.
• la competizione per il rango definisce la gerarchia di potere dei singoli nel gruppo, consentendone la permanenza.
richiesta cura
oggetto(disponibilità cura)
offerta di cura
ostacolo(indisponibilità cura)
(difesa)
Interazione tra sistema dell’offerta e della richiesta di cura
rabbia
(attacco) tristezza ; ansia (immobilizzazione-fuga)
gioia
esplorazione
oggetto consumazione
ostacolo (consimile)
agonismo
Interazione tra sistema della competizione per il rango e consumazione
dominanza (attacco)
sottomissione(immobilizzazione-fuga)
richiesta di cura
offerta di cura
Sistemi comportamentali limbici e emotional systems (Panksepp)
competizione rango
panic system
care system
social dominance system
Collaborazione paritetica
• attiene a quel tipo di comportamento in cui due individui raggiungono un comune obiettivo tramite un reciproco contributo.
• nelle specie con sistema limbico si assiste spesso all’allevamento della prole da parte di entrambi i genitori, e, a volte, con la partecipazione di altri adulti.
• la caratteristica di questo tipo di comportamento collaborativo è l’alternanza della sequenza interattiva tra i genitori e il piccolo piuttosto che l’integrazione delle sequenze (tolleranza della presenza dell’altro piuttosto che collaborazione?).
Gioco
• si rileva in particolare nei piccoli dei mammiferi nei momenti in cui sono soddisfatti i bisogni alimentari e di ricerca di cura.
• nel gioco si rileva l’alternanza di frammenti di comportamenti che, nell’adulto, costituiranno i maturi comportamenti interattivi di attaccamento-accudimento e agonistici: se il frammento comportamentale si prolunga, il gioco si interrompe (gioco come espressione dell’attivazione dei circuiti limbici immaturi?)
Sistemi motivazionali limbici eSistemi Motivazionali Interpersonali
• i sistemi motivazionali limbici costituiscono il riferimento neurobiologico per quella sezione della “teoria dei sistemi motivazionali” della mente umana, elaborata in ambito cognitivo-evoluzionista da Giovanni Liotti, relativa ai “sistemi motivazionali interpersonali”.
• i s.m.i. sostengono un insieme di interazioni diadiche tra sé e l’altro, ciascuna delle quali è distinguibile per la specificità dell’obiettivo interattivo e del tipo di sintonizzazione interindividuale necessaria per l’attuazione dell’interazione stessa.
Obiettivi interattivi delle motivazioni interpersonali
• attaccamento: essere protetto.
• accudimento: proteggere.
• agonismo: dominare/sottomersi.
• cooperazione: raggiungimento congiunto dell’obiettivo.
Sintonizzazioni interindividuali necessarie per l’attuazione delle dinamiche diadiche
• attaccamento:
sé (vulnerabile)-con-l’altro (protettivo)
• accudimento:
sé (protettivo)-con-l’altro (vulnerabile)
• agonismo:
sé (dominante/sottomesso)-con-l’altro (sottomesso/dominante)
• cooperazione:
sé (verso obiettivo)-con-l’altro (verso medesimo obiettivo)
Il cervello limbico
struttura sistema limbico
specie uccelli, mammiferi
comportamento attaccamento, accudimento, agonismo
motivazione richiesta di cura, offerta di cura, competizione per il rango
attività episodica
Caratteristiche formali comportamento limbico
• imprevedibilità (connessa alla variabilità dell’incontro tra disposizioni del soggetto e
disposizioni del consimile)
• episodicità (connessa all’arresto del comportamento una volta raggiunto
l’obiettivo dell’interazione)
Il cervello limbico
struttura sistema limbico
specie uccelli, mammiferi
comportamento attaccamento, accudimento, agonismo
motivazione richiesta di cura, offerta di cura, competizione per il rango
attività episodica
funzione emozione semplice
Emozioni semplici(schemi innati viscero-motori)
• gioia
• rabbia
• disgusto
• paura
• sorpresa
• tristezza
avvicinamento
allontanamento
immobilizzazione
Emozioni semplici e differenziazione interattivaes.: rabbia (avvicinamento aggressivo)
• Attaccamento: richiamo conspecifico accudente
• Accudimento: richiamo conspecifico da accudire
• Agonismo: definizione dominanza sul conspecifico
• Cooperazione: richiamo conspecifico cooperante
Emozioni semplici e riconoscimento interindividuale
• percezione segnali emotivi
• percezione del contesto
• riferimento alla storia interattiva
Il cervello limbico
struttura sistema limbico
specie uccelli, mammiferi
comportamento attaccamento, accudimento, agonismo
motivazione richiesta di cura, offerta di cura, competizione per il rango
attività episodica
funzione emozione semplice
rappresentazione sé(viscerale)conl’altro
Il cervello limbico
struttura sistema limbico
specie uccelli, mammiferi
comportamento attaccamento, accudimento, agonismo
motivazione richiesta di cura, offerta di cura, competizione per il rango
attività episodica
funzione emozione semplice
rappresentazione sé(viscerale)conl’altro
categorizzazione consimile
Il cervello limbico
struttura sistema limbico
specie uccelli, mammiferi
comportamento attaccamento, accudimento, agonismo
motivazione richiesta di cura, offerta di cura, competizione per il rango
attività episodica
funzione emozione semplice
rappresentazione sé(viscerale)conl’altro
categorizzazione consimile
memoria episodica
Il cervello limbico
struttura sistema limbico
specie uccelli, mammiferi
comportamento attaccamento, accudimento, agonismo
motivazione richiesta di cura, offerta di cura, competizione per il rango
attività episodica
funzione emozione semplice
rappresentazione sé(viscerale)conl’altro
categorizzazione consimile
memoria episodica
riflessività (mente) coscienza primaria (mente episodica)
Cervello limbico e mente episodica
attività mentale
cervello rettiliano
cervello limbico
Cervello limbico e mente episodica
sé-con-l’oggetto
sèconl’oggetto
sèconl’altro
Cervello limbico e coscienza primaria
sé-con-l’oggetto
sèconl’oggetto
sèconl’altro
coscienza primaria
Motivazioni neocorticali
• costituiscono le tendenze innate all’azione tese a sodddisfare i valori sovraindividuali (unitarietà e continuità di sé nella molteplicità e discontinuità dei contesti sociali)
• sostengono i comportamenti affiliativi gruppali, sociali e culturali
Il cervello neocorticale frontoorbitoventromediale
Il cervello neocorticale frontoorbitoventromediale
struttura lobo frontale ventromediale
specie scimmie antropomorfe
motivazione affiliazione gruppale
Affiliazione gruppale
• L’affiliazione gruppale indica la disposizione innata all’azione che consente al soggetto di relazionarsi con un gruppo riconoscendosi sia come un elemento omogeneo rispetto agli altri (appartenenza) sia come un elemento differenziato rispetto agli altri (individuazione)
Strutture neuroanatomiche del sistema affiliativo gruppale
troncoencefalo
ipot. ventrale ipot. laterale
tegmento
grigio periacq.dorsale
talamo, nuclei base
affiliazione gruppale
ipot. dorsolaterale
amigdala
grigio periacq.ventrale
ipot. anteroventrale
area preottica
ippocampo, giro del cingolo
corteccia frontoorbitoventromediale
Cognizione, rappresentazione, intelligenza sociale: definizioni e interconnessioni
La cognizione sociale è il tipo di rappresentazione mentale che consente al soggetto di modulare il proprio comportamento in riferimento all’organizzazione sociale cui appartiene
(“intelligenza sociale”)
Cognizione, rappresentazione, intelligenza sociale ed encefalizzazione
• la complessità della cognizione sociale è correlata al grado di encefalizzazione rilevabile nelle diverse specie animali
(“ipotesi sociologica”)• in particolare, la grandezza della neocortex è correlata
alla dimensione del gruppo nei primati in grado di attuare comportamenti di coalizione-pacificazione
(Dunbar 1992)
Il cervello neocorticale frontoorbitoventromediale
struttura lobo frontale ventromediale
specie scimmie antropomorfe
motivazione affiliazione gruppale
comportamento coalizione, pacificazione
Cognizione, rappresentazione, intelligenza sociale e categorizzazione nei primati
• i primati, a differenza degli altri mammiferi, esprimono la capacità di elaborare categorizzazioni relazionali tra terzi fondate sulla parentela e/o sulla gerarchia
(Humphrey 1976; Tomasello 1999)• questo tipo di categorizzazione relazionale orienta i
comportamenti di coalizione-pacificazione
(“intelligenza machiavellica”, Byrne e Whiten 1988) • la categorizzazione relazionale tra oggetti è possibile
solo dopo lungo addestramento
(Tomasello 1999)
Cognizione, rappresentazione, intelligenza sociale e apprendimento nei primati
• in natura i primati mostrano limitate capacità di apprendimento interindividuale (correlate a limitate capacità di insegnamento)
• l’apprendimento è connesso, e limitato, alla focalizzazione dell’attenzione sul risultato ottenuto dall’azione del consimile, piuttosto che sull’azione del consimile necessaria per raggiungerlo
(“apprendimento per emulazione” Tomasello 1999)
“i primati non umani sono esseri intenzionali e causali ma non comprendono il mondo in termini intenzionali e causali (…) pur possedendo la capacità di formare categorie relazionali e categorie di eventi, non sono in grado di comprendere le forze mediatrici (non percepibili) che sostengono le relazioni (intenzioni) e gli eventi (cause)”
Michael Tomasello
Cognizione, rappresentazione, intelligenza sociale e intenzionalità nei primati
Cognizione e relazione negli scimpanzè
• capacità di percepirsi dal punto di vista dell’oggetto percepito: combinazione tra percezione (autocentrica) attuale e memoria della percezione (eterocentrica) passata (inganno tattico-regolazione eterocentrica-percezione di sé in II persona-riconoscimento allo specchio; attenzione e vincolo contestuale)
• abbozzo cooperativo (io e te-contro l’altro)• nelle specie sociali: coevoluzione tra complessità coalizione
e complessità pacificazione (grooming, sessualità)
Comunicazione vocale nelle scimmie
come in tutte le altre specie animali (eccetto uomo) la comunicazione vocale è strettamente dipendente dallo stato
emotivo
comunicazione non intenzionale e aspecifica rispetto al ricevente
Comunicazione gestuale nelle scimmie
• a differenza delle vocalizzazioni, i gesti non sono risposte fisse a situazioni fisse: stesso gesto (braccio in alto) per fini diversi (pacificazione/pulizia); gesti diversi (braccio circonda testa consimile/mano afferra mano consimile) per stesso fine (giocare)
• nel gesticolare lo sguardo si rivolge alternativamente al consimile e all’oggetto; sono prodotti soprattutto se il consimile guarda il soggetto; il soggetto aspetta la risposta del consimile -intenzionalità e direzionalità comunicazione-
• sono iconici (mimano l’azione) piuttosto che simbolici (associazione convenzionale)
Comunicazione gestuale nelle scimmie
• con l’esperienza (sviluppo) si assiste a convenzionalizzazione per ritualizzazione: presa dell’oggetto con la mano-> tendere mano aperta verso oggetto -> mano penzoloni
• si riferiscono per lo più ad azioni piuttosto che ad oggetti –comunicazione diadica-
• la focalizzazione dell’attenzione sull’oggetto si realizza per lo più tramite la percezione della vicinanza del corpo del consimile ad un oggetto piuttosto che sulla percezione della direzione dello sguardo del consimile ad un oggetto
• si rilevano differenze nell’uso e nella forma dei gesti tra gruppi diversi di scimpanzè -cultura-
Il cervello neocorticale frontoorbitoventromediale
struttura lobo frontale ventromediale
specie scimmie antropomorfe;
Homo Ergaster
comportamento coalizione e pacificazione;
cooperazione, costruzione strumenti
motivazione affiliazione gruppale
trasporto oggetto(strumento): emancipazione dell’oggetto(strumento) dal contesto
concreto(uso)
emancipazione dello schema d’azione (fine) dal contesto concreto di azione
• costruzione oggetto-strumento
Cognizione in Homo Ergaster
Costruzione oggetto-strumento
• pietre scheggiate (manufattura olduvaiana, 2.5 milioni anni fa): tagliare e scuoiare carcasse animali uccisi da altri predatori
• mannaie, asce bipenni, picconi (manufattura acheuliana, 1.5 milioni anni fa): caccia
Costruzione oggetto-strumento
• La costruzione dell’oggetto-strumento segnala il possesso di uno schema cognitivo invariante (modello dell’oggetto) che orienta l’azione sullo specifico e singolare oggetto concreto al fine di produrre una forma concreta simile alla forma astratta del modello.
• Con l’invenzione dell’oggetto-strumento la selezione naturale si esercita sul “corpo-con-strumento”: favoriti gli individui capaci di apprendere per imitazione dalle azioni dei consimili (effetto Baldwin)
• Favorito, cioè, l’apprendimento per imitazione mimica
trasporto oggetto(strumento): emancipazione dell’oggetto(strumento) dal contesto
concreto(uso)
emancipazione dello schema d’azione (fine) dal contesto concreto di azione
• costruzione oggetto-strumento• cooperazione gruppale
Cognizione in Homo Ergaster
Cooperazione gruppale
• La caccia in gruppo richiede la condivisione in tutti i partecipanti di uno schema d’azione gruppale condiviso
• In questo schema convivono sia la rappresentazione di sé che la rappresentazione degli altri (percezione di sé in III persona)
• La cooperazione richiede, ed è sostenuta, dall’attenzione congiunta
• Necessità della modulazione del proprio comportamento (“vai-aspetta”) in sintonia con il comportamento degli altri (“allontanamento-avvicinamento”) in relazione al fine condiviso dell’azione (cooperazione)
trasporto oggetto(strumento): emancipazione dell’oggetto(strumento) dal contesto
concreto(uso)
emancipazione dello schema d’azione (fine) dal contesto concreto di azione
• costruzione oggetto-strumento• cooperazione gruppale• migrazione
Cognizione in Homo Ergaster
Migrazione
• Segnala la capacità di adattamento ad habitat assai diversi, che necessita del possesso un modello cognitivo di relazione con l’ambiente in grado di combinare regole di comportamento necessarie per la sopravvivenza (invariante) con la flessibilità di comportamento necessaria per adattarsi alle diversità ambientali (variante).
trasporto oggetto(strumento): emancipazione dell’oggetto(strumento) dal contesto
concreto(uso)
emancipazione dello schema d’azione (fine) dal contesto concreto di azione
• costruzione oggetto-strumento• cooperazione gruppale• migrazione• rito
Cognizione in Homo Ergaster
Rito
riproposizione dello schema d’azione gruppale in assenza dell’oggetto concreto (fine dell’azione): attivazione endogena
(grazie a riferimenti contestuali: il gruppo) della memoria
emancipazione del comportamento dal vincolo costituito dall’oggetto concreto
simbolizzazione mimico-corporea
trasporto oggetto(strumento): emancipazione dell’oggetto(strumento) dal contesto
concreto(uso)
emancipazione dello schema d’azione (fine) dal contesto concreto di azione
• costruzione oggetto-strumento• cooperazione gruppale• migrazione• rito• linguaggio gestuale
Cognizione in Homo Ergaster
Linguaggio gestuale
• i segni del linguaggio dei gesti hanno, rispetto alle parole del linguaggio vocale, una relazione con l’oggetto che rappresentano di tipo prevalentemente iconico (raffigurativa, mimica) piuttosto che simbolico (arbitrario e convenzionale)
• il rapporto iconico-simbolico va inteso come un continuum
• nella lingua dei segni i segni tendono, nel tempo, a diventare meno iconici e maggiormente simbolici (casa=dita riunite toccano bocca -mangiare- e guancia -dormire- -> due tocchi a dita riunite sulla guancia)
• nel passaggio da iconico a simbolico i segni acquistano brevità (aumento velocità comunicazione) e aumenta la distinzione tra oggetto e azione (mimica può indurre confusione per azioni/oggetti simili)
Linguaggio gestuale
• si ipotizza che circa 1 milione di anni fa Homo Ergaster fosse dotato di un linguaggio gestuale articolato, con accompagnamento vocale.
• Corballis ritiene che l’impegno delle mani nel linguaggio gestuale abbia inibito lo sviluppo della manifattura in Homo Ergaster
Il cervello neocorticale (I)
struttura lobo frontale ventromediale
specie scimmie antropomorfe;
Homo Ergaster
comportamento coalizione e pacificazione;
cooperazione, costruzione strumenti
motivazione affiliazione gruppale
attività ricorrente
Il cervello neocorticale (I)
struttura lobo frontale ventromediale
specie scimmie antropomorfe;
Homo Ergaster
comportamento coalizione e pacificazione;
cooperazione, costruzione strumenti
motivazione affiliazione gruppale
attività ricorrente
funzione emozione complessa
Il cervello neocorticale (I)
struttura lobo frontale ventromediale
specie scimmie antropomorfe;
Homo Ergaster
comportamento coalizione e pacificazione;
cooperazione, costruzione strumenti
motivazione affiliazione gruppale
attività ricorrente
funzione emozione complessa
rappresentazione sé(schema corporeo)nelgruppo
Il cervello neocorticale (I)
struttura lobo frontale ventromediale
specie scimmie antropomorfe;
Homo Ergaster
comportamento coalizione e pacificazione;
cooperazione, costruzione strumenti
motivazione affiliazione gruppale
attività ricorrente
funzione emozione complessa
rappresentazione sé(schema corporeo)nelgruppo
categorizzazione gruppo
Il cervello neocorticale (I)
struttura lobo frontale ventromediale
specie scimmie antropomorfe;
Homo Ergaster
comportamento coalizione e pacificazione;
cooperazione, costruzione strumenti
motivazione affiliazione gruppale
attività ricorrente
funzione emozione complessa
rappresentazione sé(schema corporeo)nelgruppo
categorizzazione gruppo
memoria eventi
Il cervello neocorticale (I)
struttura lobo frontale ventromediale
specie scimmie antropomorfe;
Homo Ergaster
comportamento coalizione e pacificazione;
cooperazione, costruzione strumenti
motivazione affiliazione gruppale
attività ricorrente
funzione emozione complessa
rappresentazione sé(schema corporeo)nelgruppo
categorizzazione gruppo
memoria eventi
riflessività (mente) coscienza estesa (mente mimica)
Cervello neocorticale frontorbitoventromediale e mente mimica
sé-con-l’altro
sèconl’altro
sènelgruppo
Cervello neocorticale frontorbitoventromediale e coscienza estesa
sé-con-l’altro
sèconl’altro
sènelgruppo
coscienza estesa
Il cervello neocorticale frontodorsolaterale
Strutture neuroanatomiche del sistema affiliativo sociale
troncoencefalo
ipot. ventrale ipot. laterale
tegmento
grigio periacq.dorsale
talamo, nuclei base
affiliazione sociale
ipot. dorsolaterale
amigdala
grigio periacq.ventrale
ipot. anteroventrale
area preottica
ippocampo, giro del cingolocorteccia frontoorbitoventromediale
corteccia frontodorsolaterale
Il cervello neocorticale frontodorsolaterale
struttura lobo frontale dorsolaterale
specie Homo Sapiens arcaico
motivazione affiliazione sociale
comportamento costruzione oggetti; linguaggio
L’affiliazione sociale
• L’affiliazione sociale indica la tendenza del soggetto a relazionarsi con più gruppi la cui differenziazione, sia per composizione che per funzione, è contesto-dipendente.
• In tal modo il soggetto sviluppa una molteplicità di appartenenze-individuazione di sé(nella società)…
• …che implicano il possesso di una molteplicità di regole di comportamento contesto-dipendenti (sociale)
Il linguaggio vocale
• le variazioni anatomiche e neuroanatomiche necessarie per una vocalizzazione fluente si sono probabilmente completate con la comparsa di Homo Sapiens arcaico (300.000 anni fa)
• dal punto di vista anatomico, elemento critico per la produzione dei suoni linguistici è l’abbassamento della laringe nella specie Homo rispetto alle scimmie antropomorfe (dipendente dalla postura eretta)
• dal punto di vista neuroanatomico, elemento critico per la modulazione della produzione dei suoni è il controllo corticale (emisfero sin.) dei nuclei motori nervi laringe, presente negli uccelli e nell’uomo
Il linguaggio vocale
• lesioni dell’area di Broca (prossima all’area che controlla movimenti mano e bocca e sede dei neuroni specchio) comportano deficit nella produzione del linguaggio; nelle scimmie la lesione non altera la vocalizzazione.
• area di Broca si attiva nella produzione del linguaggio dei segni
• probabile ruolo nella sintassi; probabile ruolo area supplementare motoria
Il linguaggio vocale
• i fonemi (unità minime del discorso capaci di veicolare una differenza di significato: ruolo/suono - fonema ‘r’-‘s’) sono prodotti usando gli elementi articolatori del tratto vocale (labbra, lingua, palato molle, laringe)
• secondo la teoria della derivazione del linguaggio vocale da quello gestuale -filosofo Condillac ‘700-, “il riconoscimento dei suoni verbali avviene non tanto per le proprietà acustiche bensì in base al modo in cui vengono prodotti”(Lieberman) -teoria motoria percezione del linguaggio-: i fonemi sono gesti sonori
linguaggio vocale versus gestuale
• elementi del linguaggio vocale articolati in sequenza; nel linguaggio gestuale in contemporanea
• arbitrarietà (convenzionalizzazione-simbolismo) del linguaggio vocale: “il linguaggio è un’invenzione” (Corballis)
• maggiore categorizzazione e distinzione ‘azioni’ e ‘oggetti’ nel linguaggio vocale
• uso del linguaggio vocale al buio e a distanza• liberazione uso delle mani: dalla costruzione strumenti
(stabili da 2.5 milioni a 300.000 anni fa) alla costruzione oggetti (utensili compositi)
Linguaggio e costruzione oggetti
• “noi combiniamo elementi costruttivi (mattoni, chiodi, assi, etc) nello stesso modo in cui combiniamo fonemi per la costruzione delle parole, parole per formare sintagmi, etc.” (Corballis)
• linguaggio e manipolazione degli oggetti condividono la possibilità di essere regolate da una rappresentazione gerarchica e generativa (Greenfield)
• “con il linguaggio compare il lavoro” (Vygotskji)
Costruzione degli oggetti e linguaggio
• richiede la capacità di effettuare lunghe sequenze di schemi di azione ordinate e diversificate su oggetti diversi.
• il ‘concetto’ rappresenta l’unitarietà nella diversità degli oggetti; l’ordine della sequenza concettuale è correlato all’ordine della sequenza temporale dell’azione; un insieme di concetti ordinati costituisce una “trama” di schemi di azione.
• l’aumento numerico del gruppo e la dinamicità e molteplicità dei ruoli dei singoli è coevolutivo all’ordinamento del pensiero concettuale.
Costruzione degli oggetti e linguaggio
• la comparsa del linguaggio ha costituito lo strumento idoneo per l’esplosione del pensiero concettuale; l’ordinamento concettuale coincide con la sintassi
• il prodotto primario del linguaggio è la narrazione (Bruner), che veicola la “trama” delle relazioni tra l’uomo e il mondo (“miti”: regolazione della vita quotidiana).
• la rievocazione, da parte dell’individuo, della narrazione mitica costituisce la percezione di sé in III persona che regola il comportamento (linguaggio interno percepito come ‘esterno’ a sé -Jaynes: “la mente bicamerale”-)
Cognizione, rappresentazione, intelligenza sociale nell’uomo
• la rappresentazione della cognizione sociale nell’uomo è arricchita, rispetto a quella dei primati, dai sistemi simbolici e semantici di matrice linguistico-culturale
• in tal modo la cognizione sociale si fonda non solo sulla rappresentazione relazionale di tipo concreto propria dei gruppi di appartenenza esperenziale (come nei primati) ma anche sulla rappresentazione relazionale di tipo astratto propria dei gruppi di appartenenza socioculturale (apprendimento regole sociali)
Il cervello neocorticale (II)
struttura lobo frontale dorsolaterale
specie Homo Sapiens arcaico
comportamento costruzione oggetti; linguaggio
motivazione affiliazione sociale
attività continua
Il cervello neocorticale (II)
struttura lobo frontale dorsolaterale
specie Homo Sapiens arcaico
comportamento costruzione oggetti; linguaggio
motivazione affiliazione sociale
attività continua
funzione linguaggio
Il cervello neocorticale (II)
struttura lobo frontale dorsolaterale
specie Homo Sapiens arcaico
comportamento costruzione oggetti; linguaggio
motivazione affiliazione sociale
attività continua
funzione linguaggio
rappresentazione sé(identità corporea)nellasocietà
Il cervello neocorticale (II)
struttura lobo frontale dorsolaterale
specie Homo Sapiens arcaico
comportamento costruzione oggetti; linguaggio
motivazione affiliazione sociale
attività continua
funzione linguaggio
rappresentazione sé(identità corporea)nellasocietà
categorizzazione concetti
Il cervello neocorticale (II)
struttura lobo frontale dorsolaterale
specie Homo Sapiens arcaico
comportamento costruzione oggetti; linguaggio
motivazione affiliazione sociale
attività continua
funzione linguaggio
rappresentazione sé(identità corporea)nellasocietà
categorizzazione concetti
memoria storie
Il cervello neocorticale (II)
struttura lobo frontale dorsolaterale
specie Homo Sapiens arcaico
comportamento costruzione oggetti; linguaggio
motivazione affiliazione sociale
attività continua
funzione linguaggio
rappresentazione sé(identità corporea)nellasocietà
categorizzazione concetti
memoria storie
riflessività (mente) coscienza secondaria (mente mitica)
Cervello neocorticale frontodorsolaterale e mente mitica
sé-nel-gruppo
sènelgruppo
sénellasocietà
Cervello neocorticale frontodorsolaterale e coscienza secondaria
sé-nel-gruppo
sènelgruppo
sénellasocietà
coscienzasecondaria
Il cervello neocorticale
Il cervello neocorticale (III)
struttura connessioni corticocorticali
specie Homo Sapiens sapiens
motivazione affiliazione culturale
comportamento invenzione oggetto culturale
L’affiliazione culturale
• L’affiliazione culturale indica la tendenza del soggetto a relazionarsi con soggetti con cui non condivide prolungate azioni, per cui il riconoscimento interindividuale si fonda sulla condivisione di segni, di simboli e di regole di comportamento che indicano il riferimento ad un comune mondo di significati.
L’invenzione della cultura simbolica
I tappa: simbolico-iconica (40.000 anni fa)
pitture rupestri: immagini oggetti (animali) tramite traccia del contorno, alternati a segni non figurativi (punti, linee, etc.): “mitogrammi”?
“l’arte figurativa, alle origini, è direttamente collegata al linguaggio e più vicina alla scrittura, in senso ampio, che non all’opera d’arte”
Leroy-Gourhan
L’invenzione della cultura simbolica
II tappa: simbolico-ideografica (6.000 anni fa)
caratteri cuneiformi: codice per numerazione e elencazione (commercio): inizialmente piccoli oggetti lavorati (coni, sfere, etc.) la cui forma diversa indica differenziazione numerica (unità e multipli) -> oggetti in contenitori con tacche indicanti numero oggetti -> tavolette con tacche e disegno del tipo merce (spiga->grano)
L’invenzione della cultura simbolica
II tappa: simbolico-ideografica (6.000 anni fa)
egizi, sumeri, cinesi: combinazione di pittogrammi (raffigurazione stilizzata oggetto) e segni fonetici.
Limite: memorizzazione pittogrammi -> elite
L’invenzione della cultura simbolica
III tappa: simbolico-fonetica (3.000 anni fa)
cultura protosinaica -> fenici -> greci
invenzione alfabeto: i segni (20) indicano solo suoni
M <-> Mem: onde
N <-> Nahasu : serpente
A <-> Aleph : testa di bue ->
facilità apprendimento -> diffusione
L’invenzione della cultura simbolica
“non è il cervello ad essersi evoluto per la scrittura bensì è la scrittura ad essersi evoluta per il cervello”
“imparare a leggere/scrivere consiste nel connettere le aree visive con le aree del linguaggio”
Stanislas Dehaene
Dall’oggetto culturale…
• primi oggetti: sculture, incisioni, pitture rupestri
• oggetti come stimoli esterni per riattivazione narrazione nel linguaggio interno (cultura come memoria extracerebrale)
• apprendimento culturale transgenerazionale: dinamica lamarckiana (“trasmissione dei caratteri acquisiti) e trasmissione cumulativa (innovazioni a “dente d’arresto): crescita geometrica dell’evoluzione culturale
• la trasmissione culturale richiede imitazione combinata ad istruzione e l’evoluzione culturale si fonda su processi collaborativi (sociogenesi della trasmissione ed evoluzione culturale –Tomasello 1999)
…alla nascita delle teorie.
• con l’invenzione dell’agricoltura, specializzazione ruoli sociali e commercio, l’aumento quantitativo e qualitativo rapporti sociali richiede l’aumento dei “modelli” (aumento narrazioni mitiche-Torre di Babele)
• la nascita della scrittura permette di canonizzare la narrazione (scritture sacre) e i modelli di comportamento (leggi divine)
• contemporaneamente, la scrittura permette di esercitare l’attività riflessivo-sintattica sulla narrazione stessa: nasce il pensiero logico-paradigmatico e il mondo delle teorie (mondo simbolico governato dalle regole logiche): filosofia (nascita: notazione dei dialoghi) e scienza.
• con l’esercizio della riflessività sui prodotti del linguaggio la “voce interna” diventa “la mia voce” (“cogito ergo sum”: autocoscienza)
Il cervello neocorticale (III)
struttura connessioni corticocorticali
specie Homo Sapiens sapiens
comportamento invenzione oggetto culturale
motivazione affiliazione culturale
attività continua
Il cervello neocorticale (III)
struttura connessioni corticocorticali
specie Homo Sapiens sapiens
comportamento invenzione oggetto culturale
motivazione affiliazione culturale
attività continua
funzione autocoscienza
Il cervello neocorticale (III)
struttura connessioni corticocorticali
specie Homo Sapiens sapiens
comportamento invenzione oggetto culturale
motivazione affiliazione culturale
attività continua
funzione autocoscienza
rappresentazione sé(identità personale)nellacultura
Il cervello neocorticale (III)
struttura connessioni corticocorticali
specie Homo Sapiens sapiens
comportamento invenzione oggetto culturale
motivazione affiliazione culturale
attività continua
funzione autocoscienza
rappresentazione sé(identità personale)nellacultura
categorizzazione significati
Il cervello neocorticale (III)
struttura connessioni corticocorticali
specie Homo Sapiens sapiens
comportamento invenzione oggetto culturale
motivazione affiliazione culturale
attività continua
funzione autocoscienza
rappresentazione sé(identità personale)nellacultura
categorizzazione significati
memoria teorie
Il cervello neocorticale (III)
struttura connessioni corticocorticali
specie Homo Sapiens sapiens
comportamento invenzione oggetto culturale
motivazione affiliazione culturale
attività continua
funzione autocoscienza
rappresentazione sé(identità personale)nellacultura
categorizzazione significati
memoria teorie
riflessività (mente) autocoscienza (mente teoretica)
Cervello neocorticale e mente teoretica
sé-nella-società
sènellasocietà
sénellacultura
Cervello neocorticale e autocoscienza
sé-nella-società
sènellasocietà
sénellacultura
autocoscienza
L’evoluzione della mente
struttura motivazioni comportamento relazione funzione categorizzazione memoria mente
connessioni
intercorticali
affiliazione culturale
invenzione
oggetto
culturale
relazione
con la
cultura
coscienza significato leggi teoreticea
lobo frontale
dorsolaterale
affiliazione
sociale
costruzione oggetti
relazione
con la
società
linguaggio concetto storie mitica
lobo frontale
ventromediale
affiliazione
gruppale
coalizione
pacificazione
cooperazione
relazione
con il
gruppo
emozione
complessa
gruppo eventi mimica
cervello
limbico
richiesta cura
offerta cura
definizione rango
attaccamento;
accudimento;
agonismo
rapporto
episodico
con il consimile
emozione
semplice
consimile episodica episodica
cervello
rettiliano
alimentazione
riproduzione
predazione;
esplorazione;
territorialità
interazione
ciclica
con gli oggetti
percezione oggetto procedurale --------
Motivazioni e qualità della relazione con l’ambiente
struttura motivazione categorizzazione
connessioni
intercorticali
sovraindividuale significati
lobo frontale
dorsolaterale
sovraindividuale concetti
lobo frontale
ventromediale
sovraindividuale gruppo
cervello
limbico
interindividuale consimile
cervello
rettiliano
intraindividuale oggetti
relazione concreta (diretta e immediata)
relazione astratta (indiretta e mediata)
relazione con l’ambiente
Evoluzione della mente e rapporto natura-cultura
struttura motivazione categorizzazione
connessioni
intercorticali
sovraindividuale significati
lobo frontale
dorsolaterale
sovraindividuale concetti
lobo frontale
ventromediale
sovraindividuale gruppo
cervello
limbico
interindividuale consimile
cervello
rettiliano
intraindividuale oggetti
natura cultura
Sviluppo
Le motivazioni costituiscono le tendenze innate alla relazione con l’ambiente le cui rappresentazioni si costruiscono nell’esperienza, durante lo sviluppo individuale