Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

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L’evoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta

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L’evoluzione:la gerarchia strutturale della mente

parte quarta

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I “bisogni” dell’organismo biologico

• metabolico: necessario per la formazione e il mantenimento delle strutture dell’organismo, si realizza con i processi di cattura e trasformazione dell’energia.

• riproduttivo: necessario per il mantenimento e la trasformazione della specie, si realizza con i processi di trasmissione dell’informazione genetica.

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Metabolismo dei sistemi biologici

• vegetali: energeticamente autosufficienti

• animali: energeticamente non-autosufficienti

necessità del movimento per esplorare l’ambiente al fine di ricercare e catturare l’energia e per accoppiarsi

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Il ruolo del sistema nervoso nella soddisfazione dei bisogni

• il s.n. compare negli organismi animali pluricellulari complessi (coordina l’attività delle diverse parti dell’organismo)

• regola il movimento nell’ambiente in funzione dei bisogni metabolico-riproduttivi dell’organismo e in funzione dell’ambiente (coordina il rapporto tra ambiente interno e ambiente esterno all’organismo)

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Valore euristico della prospettiva evoluzionista

La p.e. afferma che nel nostro s.n. sono inscritte le diverse complessità strutturali e organizzative che caratterizzano le diverse specie animali con cui abbiamo condiviso un comune antenato

• molteplicità delle disposizioni innate all’azione• omologia tra alcune delle disposizioni innate

umane e quelle di altre specie animali

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Il “cervello trino” di Paul MacLean:il prototipo dei modelli neurobiologici di matrice

evoluzionista

• fondato sui dati derivanti dall’anatomia comparata e dall’etologia.

• propone la distinzione, nel s.n.c. umano, di tre sezioni anatomo-funzionali, dette: cervello rettiliano, cervello limbico e cervello neocorticale

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cervello rettiliano

cervello limbico

cervello neocorticale

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Il modello di Paul MacLean

• nel cervello umano è rilevabile una tripartizione strutturale-

funzionale, testimone del percorso filogenetico.

• ogni parte sostiene un particolare tipo di intelligenza, di memoria, di organizzazione dello spazio e del tempo.

• ogni parte è la struttura che permette la costituzione di un certo

tipo di relazione tra un certo tipo di corpo e un certo tipo di mondo.

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I sistemi motivazionali

• motivazioni rettiliane

• motivazioni limbiche

• motivazioni neocorticali

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Il rapporto motivazione-comportamento: struttura ed organizzazione nei sistemi

biologici

struttura (valore)

oggetto

rilevazionesensomotoria

memoria

corpo mondo

motivazionereti valore-rilevazione

categorizzazione

organizzazione

comportamento

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Motivazioni rettiliane

• costituiscono le tendenze innate all’azione tese a sodddisfare i valori individuali di base (alimentazione e riproduzione)

• sostengono i comportamenti di esplorazione, predazione, difesa

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Il sistema rettiliano

struttura troncoencefalo, ipotalamo, talamo, nuclei della base

specie pesci, rettili

motivazione alimentazione, riproduzione

comportamento esplorazione, consumazione, difesa

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Sistema dell’esplorazione

indici omeostatici negativi

n. veget. troncoencefalo ipotalamo ventrale

grigio periacqueduttale dorsale ipotalamo laterale

area tegmentale ventrale

esplorazione

risposta

mediazione dopaminergica

stimolo

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Strutture neuroanatomiche del sistema dell’esplorazione

troncoencefalo

ipot. ventrale

ipot. laterale

tegmento

stimoli interni

grigio periacq.dorsale

talamo, nuclei base

risposta: esplorazione

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Sistema della consumazione

oggetto

ipotalamo dorsolaterale

consumazione (predazione/ foraggiamento)

esplorazione

stimolo risposta stimolo

grigio periacq. ventralearea preottica e del setto

indici omeostatici positivi

mediazione endorfinica

inibizione

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Strutture neuroanatomiche del sistema della consumazione

troncoencefalo

ipot. ventrale

ipot. laterale

tegmento

stimoli interni

grigio periacq.dorsale

talamo, nuclei base

risposta: consumazione

ipot. dorsolateralearea preottica, setto

grigio periacq.ventrale

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Sistema di difesa

ostacoli ambientali

ipotalamo anteroventrale grigio periacqueduttale

attacco fuga immobilizzazione

esplorazione

stimolo risposta

allontanamento ostacolo

inibizione

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Strutture neuroanatomiche del sistema di difesa

troncoencefalo

ipot. ventrale

ipot. laterale

tegmento

stimoli interni

talamo, nuclei base

risposta: difesa

ipot. dorsolateralearea preottica, setto

grigio periacqueduttale

ipot. anteroventrale

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esplorazione

oggetto consumazione

ostacolo difesa

Interazione tra i sistemi comportamentali

attacco fugaimmobilizzazione

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esplorazione

oggetto consumazione

ostacolo difesa

Sistemi comportamentali rettiliani e emotional systems (Panksepp)

attacco fugaimmobilizzazione

seeking system

lust system

rage system fear system

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Il cervello rettiliano

struttura troncoencefalo, ipotalamo, talamo, nuclei della base

specie pesci, rettili

comportamento esplorazione, consumazione, difesa

motivazione alimentazione, riproduzione

attività ciclica e automatica

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Caratteristiche formali comportamento rettiliano

• ciclicità (sintonizzazione cicli metabolico-endocrini dell’ambiente interno con

cicli ecologici stagionali, mensili, quotidiani dell’ambiente esterno)

• automatismo (comportamento sostenuto da una catena di riflessi, con impossibilità di

arrestare l’azione una volta innescata da uno stimolo)

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Il cervello rettiliano

struttura troncoencefalo, ipotalamo, talamo, nuclei della base

specie pesci, rettili

comportamento esplorazione, consumazione, difesa

motivazione alimentazione, riproduzione

attività ciclica e automatica

funzione percezione

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Il cervello rettiliano

struttura troncoencefalo, ipotalamo, talamo, nuclei della base

specie pesci, rettili

comportamento esplorazione, consumazione, difesa

motivazione alimentazione, riproduzione

attività ciclica e automatica

funzione percezione

rappresentazione sé(vegetativo)conl’oggetto

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Il cervello rettiliano

struttura troncoencefalo, ipotalamo, talamo, nuclei della base

specie pesci, rettili

comportamento esplorazione, consumazione, difesa

motivazione alimentazione, riproduzione

attività ciclica e automatica

funzione percezione

rappresentazione sé(vegetativo)conl’oggetto

categorizzazione oggetti

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Il cervello rettiliano

struttura troncoencefalo, ipotalamo, talamo, nuclei della base

specie pesci, rettili

comportamento esplorazione, consumazione, difesa

motivazione alimentazione, riproduzione

attività ciclica e automatica

funzione percezione

rappresentazione sé(vegetativo)conl’oggetto

categorizzazione oggetti

memoria procedurale

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Il cervello rettiliano

struttura troncoencefalo, ipotalamo, talamo, nuclei della base

specie pesci, rettili

comportamento esplorazione, consumazione, difesa

motivazione alimentazione, riproduzione

attività ciclica e automatica

funzione percezione

rappresentazione sé(vegetativo)conl’oggetto

categorizzazione oggetti

memoria procedurale

riflessività (mente) ----

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Motivazioni limbiche

• costituiscono le tendenze innate all’azione tese a sodddisfare i valori interindividuali diadici (richiesta di cura, offerta di cura, definizione del rango di accesso)

• sostengono i comportamenti di attaccamento, accudimento, agonistici.

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Il sistema limbico

struttura sistema limbico

specie uccelli, mammiferi

motivazione richiesta di cura, offerta di cura, competizione per il rango.

comportamento attaccamento, accudimento, agonismo.

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Strutture neuroanatomiche del sistema di offerta di cura

troncoencefalo

ipot. ventrale

ipot. laterale

tegmento

grigio periacq.dorsale

talamo, nuclei base

accudimento

ipot. dorsolaterale

amigdala

grigio periacq.ventrale

ipot. anteroventrale

area preottica

ippocampo, giro del cingolo

ossitocina (sex)prolattina

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Sistemi motivazionali limbici ericonoscimento interindividuale

• nelle specie con cervello rettiliano il riconoscimento del consimile come oggetto ambientale distinto in modo specifico da altri oggetti si evidenzia pressochè esclusivamente nel comportamento di accoppiamento.

• il comportamento di accoppiamento è sostenuto dal sistema della consumazione (“piacere”) e mediato biochimicamente dalle endorfine.

• il comportamento di offerta di cura è sostenuto da un sistema limbico che coopta il sistema della consumazione rettiliano, sia dal punto di vista strutturale che biochimico; analoghe considerazioni valgono per il sistema della richiesta di cura

• è ipotizzabile che il riconoscimento del consimile che si realizza nelle dinamiche di offerta-richiesta di cura sia consolidato grazie all’attività dell’ippocampo (memoria) ed esteso alle interazioni dipendenti dal sistema agonistico

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Allevamento prole: l’offerta di cura• necessario per l’immaturità fisiologica della prole degli

uccelli e dei mammiferi rispetto alla prole dei pesci e dei rettili

• consente la soddisfazione dei bisogni omeostatici e la difesa dai predatori

• sostenuta dalla comparsa della capacità di percepire il proprio piccolo come oggetto distinto rispetto agli altri piccoli della propria e di altre specie…

• …e dalla comparsa della capacità di percepire il proprio genitore come oggetto distinto rispetto agli altri grandi della propria e di altre specie (riconoscimento interindividuale genitore-figlio)

• l’intensità della discriminazione del riconoscimento interindividuale genitore-figlio è correlata alla complessità del sistema limbico (aumento della discriminazione dagli uccelli ai mammiferi)

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Allevamento prole: fattori sfavorenti l’offerta di cura(primati)

• fattori relativi alla madre: inesperienza (prime cucciolate sfavorite); allevamento sfavorevole propria infanzia (maltrattamento, isolamento); mancata osservazione comportamento di allevamento da parte conspecifici; malattie fisiche.

• fattori relativi alla gravidanza e al parto: gravidanze e parti difficili, alterazioni ormonali.

• fattori relativi alla prole: malattie della prole

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Strutture neuroanatomiche del sistema di richiesta di cura

troncoencefalo

ipot. ventrale

ipot. laterale

tegmentotalamo, nuclei base

attaccamento

ipot. dorsolaterale

amigdala

grigio periacqueduttale

ipot. anteroventrale

setto

ippocampo, giro del cingolo

endorfine

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Allevamento prole: la richiesta di cura

• si attua tramite una serie di richiami (sonori, posturali) e di ricerca della vicinanza fisica

• nei primati si manifesta il comportamento di aggrappamento alla madre

• il comportamento di aggrappamento è primariamente espressione della richiesta di protezione (dai predatori), distinto dalla richiesta alimentare (esperimenti Harlow)

• si rileva correlazione positiva tra la qualità dell’allevamento ricevuto e la qualità dello sviluppo somatico-comportamentale dell’individuo

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Strutture neuroanatomiche del sistema di competizione per il rango

troncoencefalo

ipot. ventrale

ipot. laterale

tegmento

grigio periacq.dorsale

talamo, nuclei base

sottomissione immobilizzazione-fuga (paura)

ipot. dorsolaterale

amigdala

grigio periacq.ventrale

ipot. anteroventrale

dominanza attacco (collera)

ippocampo, giro del cingolo

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La competizione per il rango

• si manifesta nelle condizioni in cui la presenza di un oggetto alimentare o sessuale a limitata disponibilità ambientale richiede la definizione di un ordine di accesso tra consimili.

• si realizza tramite i comportamenti di attacco, fuga (alta nocività) o immobilizzazione (bassa nocività).

• nell’individuo sconfitto (specie sociali) la resa si esprime con i comportamenti di sottomissione che rievocano atteggiamenti posturali e richiami propri della richiesta di cura e/o della disponibilità all’accoppiamento.

• nell’individuo vincente (specie sociali) i segnali di resa dello sconfitto inibiscono l’attacco.

• la competizione per il rango definisce la gerarchia di potere dei singoli nel gruppo, consentendone la permanenza.

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richiesta cura

oggetto(disponibilità cura)

offerta di cura

ostacolo(indisponibilità cura)

(difesa)

Interazione tra sistema dell’offerta e della richiesta di cura

rabbia

(attacco) tristezza ; ansia (immobilizzazione-fuga)

gioia

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esplorazione

oggetto consumazione

ostacolo (consimile)

agonismo

Interazione tra sistema della competizione per il rango e consumazione

dominanza (attacco)

sottomissione(immobilizzazione-fuga)

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richiesta di cura

offerta di cura

Sistemi comportamentali limbici e emotional systems (Panksepp)

competizione rango

panic system

care system

social dominance system

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Collaborazione paritetica

• attiene a quel tipo di comportamento in cui due individui raggiungono un comune obiettivo tramite un reciproco contributo.

• nelle specie con sistema limbico si assiste spesso all’allevamento della prole da parte di entrambi i genitori, e, a volte, con la partecipazione di altri adulti.

• la caratteristica di questo tipo di comportamento collaborativo è l’alternanza della sequenza interattiva tra i genitori e il piccolo piuttosto che l’integrazione delle sequenze (tolleranza della presenza dell’altro piuttosto che collaborazione?).

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Gioco

• si rileva in particolare nei piccoli dei mammiferi nei momenti in cui sono soddisfatti i bisogni alimentari e di ricerca di cura.

• nel gioco si rileva l’alternanza di frammenti di comportamenti che, nell’adulto, costituiranno i maturi comportamenti interattivi di attaccamento-accudimento e agonistici: se il frammento comportamentale si prolunga, il gioco si interrompe (gioco come espressione dell’attivazione dei circuiti limbici immaturi?)

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Sistemi motivazionali limbici eSistemi Motivazionali Interpersonali

• i sistemi motivazionali limbici costituiscono il riferimento neurobiologico per quella sezione della “teoria dei sistemi motivazionali” della mente umana, elaborata in ambito cognitivo-evoluzionista da Giovanni Liotti, relativa ai “sistemi motivazionali interpersonali”.

• i s.m.i. sostengono un insieme di interazioni diadiche tra sé e l’altro, ciascuna delle quali è distinguibile per la specificità dell’obiettivo interattivo e del tipo di sintonizzazione interindividuale necessaria per l’attuazione dell’interazione stessa.

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Obiettivi interattivi delle motivazioni interpersonali

• attaccamento: essere protetto.

• accudimento: proteggere.

• agonismo: dominare/sottomersi.

• cooperazione: raggiungimento congiunto dell’obiettivo.

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Sintonizzazioni interindividuali necessarie per l’attuazione delle dinamiche diadiche

• attaccamento:

sé (vulnerabile)-con-l’altro (protettivo)

• accudimento:

sé (protettivo)-con-l’altro (vulnerabile)

• agonismo:

sé (dominante/sottomesso)-con-l’altro (sottomesso/dominante)

• cooperazione:

sé (verso obiettivo)-con-l’altro (verso medesimo obiettivo)

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Il cervello limbico

struttura sistema limbico

specie uccelli, mammiferi

comportamento attaccamento, accudimento, agonismo

motivazione richiesta di cura, offerta di cura, competizione per il rango

attività episodica

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Caratteristiche formali comportamento limbico

• imprevedibilità (connessa alla variabilità dell’incontro tra disposizioni del soggetto e

disposizioni del consimile)

• episodicità (connessa all’arresto del comportamento una volta raggiunto

l’obiettivo dell’interazione)

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Il cervello limbico

struttura sistema limbico

specie uccelli, mammiferi

comportamento attaccamento, accudimento, agonismo

motivazione richiesta di cura, offerta di cura, competizione per il rango

attività episodica

funzione emozione semplice

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Emozioni semplici(schemi innati viscero-motori)

• gioia

• rabbia

• disgusto

• paura

• sorpresa

• tristezza

avvicinamento

allontanamento

immobilizzazione

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Emozioni semplici e differenziazione interattivaes.: rabbia (avvicinamento aggressivo)

• Attaccamento: richiamo conspecifico accudente

• Accudimento: richiamo conspecifico da accudire

• Agonismo: definizione dominanza sul conspecifico

• Cooperazione: richiamo conspecifico cooperante

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Emozioni semplici e riconoscimento interindividuale

• percezione segnali emotivi

• percezione del contesto

• riferimento alla storia interattiva

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Il cervello limbico

struttura sistema limbico

specie uccelli, mammiferi

comportamento attaccamento, accudimento, agonismo

motivazione richiesta di cura, offerta di cura, competizione per il rango

attività episodica

funzione emozione semplice

rappresentazione sé(viscerale)conl’altro

Page 54: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello limbico

struttura sistema limbico

specie uccelli, mammiferi

comportamento attaccamento, accudimento, agonismo

motivazione richiesta di cura, offerta di cura, competizione per il rango

attività episodica

funzione emozione semplice

rappresentazione sé(viscerale)conl’altro

categorizzazione consimile

Page 55: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello limbico

struttura sistema limbico

specie uccelli, mammiferi

comportamento attaccamento, accudimento, agonismo

motivazione richiesta di cura, offerta di cura, competizione per il rango

attività episodica

funzione emozione semplice

rappresentazione sé(viscerale)conl’altro

categorizzazione consimile

memoria episodica

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Il cervello limbico

struttura sistema limbico

specie uccelli, mammiferi

comportamento attaccamento, accudimento, agonismo

motivazione richiesta di cura, offerta di cura, competizione per il rango

attività episodica

funzione emozione semplice

rappresentazione sé(viscerale)conl’altro

categorizzazione consimile

memoria episodica

riflessività (mente) coscienza primaria (mente episodica)

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Cervello limbico e mente episodica

attività mentale

cervello rettiliano

cervello limbico

Page 58: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Cervello limbico e mente episodica

sé-con-l’oggetto

sèconl’oggetto

sèconl’altro

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Cervello limbico e coscienza primaria

sé-con-l’oggetto

sèconl’oggetto

sèconl’altro

coscienza primaria

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Motivazioni neocorticali

• costituiscono le tendenze innate all’azione tese a sodddisfare i valori sovraindividuali (unitarietà e continuità di sé nella molteplicità e discontinuità dei contesti sociali)

• sostengono i comportamenti affiliativi gruppali, sociali e culturali

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Il cervello neocorticale frontoorbitoventromediale

Page 63: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale frontoorbitoventromediale

struttura lobo frontale ventromediale

specie scimmie antropomorfe

motivazione affiliazione gruppale

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Affiliazione gruppale

• L’affiliazione gruppale indica la disposizione innata all’azione che consente al soggetto di relazionarsi con un gruppo riconoscendosi sia come un elemento omogeneo rispetto agli altri (appartenenza) sia come un elemento differenziato rispetto agli altri (individuazione)

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Strutture neuroanatomiche del sistema affiliativo gruppale

troncoencefalo

ipot. ventrale ipot. laterale

tegmento

grigio periacq.dorsale

talamo, nuclei base

affiliazione gruppale

ipot. dorsolaterale

amigdala

grigio periacq.ventrale

ipot. anteroventrale

area preottica

ippocampo, giro del cingolo

corteccia frontoorbitoventromediale

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Cognizione, rappresentazione, intelligenza sociale: definizioni e interconnessioni

La cognizione sociale è il tipo di rappresentazione mentale che consente al soggetto di modulare il proprio comportamento in riferimento all’organizzazione sociale cui appartiene

(“intelligenza sociale”)

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Cognizione, rappresentazione, intelligenza sociale ed encefalizzazione

• la complessità della cognizione sociale è correlata al grado di encefalizzazione rilevabile nelle diverse specie animali

(“ipotesi sociologica”)• in particolare, la grandezza della neocortex è correlata

alla dimensione del gruppo nei primati in grado di attuare comportamenti di coalizione-pacificazione

(Dunbar 1992)

Page 68: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale frontoorbitoventromediale

struttura lobo frontale ventromediale

specie scimmie antropomorfe

motivazione affiliazione gruppale

comportamento coalizione, pacificazione

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Cognizione, rappresentazione, intelligenza sociale e categorizzazione nei primati

• i primati, a differenza degli altri mammiferi, esprimono la capacità di elaborare categorizzazioni relazionali tra terzi fondate sulla parentela e/o sulla gerarchia

(Humphrey 1976; Tomasello 1999)• questo tipo di categorizzazione relazionale orienta i

comportamenti di coalizione-pacificazione

(“intelligenza machiavellica”, Byrne e Whiten 1988) • la categorizzazione relazionale tra oggetti è possibile

solo dopo lungo addestramento

(Tomasello 1999)

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Cognizione, rappresentazione, intelligenza sociale e apprendimento nei primati

• in natura i primati mostrano limitate capacità di apprendimento interindividuale (correlate a limitate capacità di insegnamento)

• l’apprendimento è connesso, e limitato, alla focalizzazione dell’attenzione sul risultato ottenuto dall’azione del consimile, piuttosto che sull’azione del consimile necessaria per raggiungerlo

(“apprendimento per emulazione” Tomasello 1999)

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“i primati non umani sono esseri intenzionali e causali ma non comprendono il mondo in termini intenzionali e causali (…) pur possedendo la capacità di formare categorie relazionali e categorie di eventi, non sono in grado di comprendere le forze mediatrici (non percepibili) che sostengono le relazioni (intenzioni) e gli eventi (cause)”

Michael Tomasello

Cognizione, rappresentazione, intelligenza sociale e intenzionalità nei primati

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Cognizione e relazione negli scimpanzè

• capacità di percepirsi dal punto di vista dell’oggetto percepito: combinazione tra percezione (autocentrica) attuale e memoria della percezione (eterocentrica) passata (inganno tattico-regolazione eterocentrica-percezione di sé in II persona-riconoscimento allo specchio; attenzione e vincolo contestuale)

• abbozzo cooperativo (io e te-contro l’altro)• nelle specie sociali: coevoluzione tra complessità coalizione

e complessità pacificazione (grooming, sessualità)

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Comunicazione vocale nelle scimmie

come in tutte le altre specie animali (eccetto uomo) la comunicazione vocale è strettamente dipendente dallo stato

emotivo

comunicazione non intenzionale e aspecifica rispetto al ricevente

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Comunicazione gestuale nelle scimmie

• a differenza delle vocalizzazioni, i gesti non sono risposte fisse a situazioni fisse: stesso gesto (braccio in alto) per fini diversi (pacificazione/pulizia); gesti diversi (braccio circonda testa consimile/mano afferra mano consimile) per stesso fine (giocare)

• nel gesticolare lo sguardo si rivolge alternativamente al consimile e all’oggetto; sono prodotti soprattutto se il consimile guarda il soggetto; il soggetto aspetta la risposta del consimile -intenzionalità e direzionalità comunicazione-

• sono iconici (mimano l’azione) piuttosto che simbolici (associazione convenzionale)

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Comunicazione gestuale nelle scimmie

• con l’esperienza (sviluppo) si assiste a convenzionalizzazione per ritualizzazione: presa dell’oggetto con la mano-> tendere mano aperta verso oggetto -> mano penzoloni

• si riferiscono per lo più ad azioni piuttosto che ad oggetti –comunicazione diadica-

• la focalizzazione dell’attenzione sull’oggetto si realizza per lo più tramite la percezione della vicinanza del corpo del consimile ad un oggetto piuttosto che sulla percezione della direzione dello sguardo del consimile ad un oggetto

• si rilevano differenze nell’uso e nella forma dei gesti tra gruppi diversi di scimpanzè -cultura-

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Il cervello neocorticale frontoorbitoventromediale

struttura lobo frontale ventromediale

specie scimmie antropomorfe;

Homo Ergaster

comportamento coalizione e pacificazione;

cooperazione, costruzione strumenti

motivazione affiliazione gruppale

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trasporto oggetto(strumento): emancipazione dell’oggetto(strumento) dal contesto

concreto(uso)

emancipazione dello schema d’azione (fine) dal contesto concreto di azione

• costruzione oggetto-strumento

Cognizione in Homo Ergaster

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Costruzione oggetto-strumento

• pietre scheggiate (manufattura olduvaiana, 2.5 milioni anni fa): tagliare e scuoiare carcasse animali uccisi da altri predatori

• mannaie, asce bipenni, picconi (manufattura acheuliana, 1.5 milioni anni fa): caccia

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Costruzione oggetto-strumento

• La costruzione dell’oggetto-strumento segnala il possesso di uno schema cognitivo invariante (modello dell’oggetto) che orienta l’azione sullo specifico e singolare oggetto concreto al fine di produrre una forma concreta simile alla forma astratta del modello.

• Con l’invenzione dell’oggetto-strumento la selezione naturale si esercita sul “corpo-con-strumento”: favoriti gli individui capaci di apprendere per imitazione dalle azioni dei consimili (effetto Baldwin)

• Favorito, cioè, l’apprendimento per imitazione mimica

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trasporto oggetto(strumento): emancipazione dell’oggetto(strumento) dal contesto

concreto(uso)

emancipazione dello schema d’azione (fine) dal contesto concreto di azione

• costruzione oggetto-strumento• cooperazione gruppale

Cognizione in Homo Ergaster

Page 81: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Cooperazione gruppale

• La caccia in gruppo richiede la condivisione in tutti i partecipanti di uno schema d’azione gruppale condiviso

• In questo schema convivono sia la rappresentazione di sé che la rappresentazione degli altri (percezione di sé in III persona)

• La cooperazione richiede, ed è sostenuta, dall’attenzione congiunta

• Necessità della modulazione del proprio comportamento (“vai-aspetta”) in sintonia con il comportamento degli altri (“allontanamento-avvicinamento”) in relazione al fine condiviso dell’azione (cooperazione)

Page 82: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

trasporto oggetto(strumento): emancipazione dell’oggetto(strumento) dal contesto

concreto(uso)

emancipazione dello schema d’azione (fine) dal contesto concreto di azione

• costruzione oggetto-strumento• cooperazione gruppale• migrazione

Cognizione in Homo Ergaster

Page 83: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Migrazione

• Segnala la capacità di adattamento ad habitat assai diversi, che necessita del possesso un modello cognitivo di relazione con l’ambiente in grado di combinare regole di comportamento necessarie per la sopravvivenza (invariante) con la flessibilità di comportamento necessaria per adattarsi alle diversità ambientali (variante).

Page 84: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

trasporto oggetto(strumento): emancipazione dell’oggetto(strumento) dal contesto

concreto(uso)

emancipazione dello schema d’azione (fine) dal contesto concreto di azione

• costruzione oggetto-strumento• cooperazione gruppale• migrazione• rito

Cognizione in Homo Ergaster

Page 85: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Rito

riproposizione dello schema d’azione gruppale in assenza dell’oggetto concreto (fine dell’azione): attivazione endogena

(grazie a riferimenti contestuali: il gruppo) della memoria

emancipazione del comportamento dal vincolo costituito dall’oggetto concreto

simbolizzazione mimico-corporea

Page 86: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

trasporto oggetto(strumento): emancipazione dell’oggetto(strumento) dal contesto

concreto(uso)

emancipazione dello schema d’azione (fine) dal contesto concreto di azione

• costruzione oggetto-strumento• cooperazione gruppale• migrazione• rito• linguaggio gestuale

Cognizione in Homo Ergaster

Page 87: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Linguaggio gestuale

• i segni del linguaggio dei gesti hanno, rispetto alle parole del linguaggio vocale, una relazione con l’oggetto che rappresentano di tipo prevalentemente iconico (raffigurativa, mimica) piuttosto che simbolico (arbitrario e convenzionale)

• il rapporto iconico-simbolico va inteso come un continuum

• nella lingua dei segni i segni tendono, nel tempo, a diventare meno iconici e maggiormente simbolici (casa=dita riunite toccano bocca -mangiare- e guancia -dormire- -> due tocchi a dita riunite sulla guancia)

• nel passaggio da iconico a simbolico i segni acquistano brevità (aumento velocità comunicazione) e aumenta la distinzione tra oggetto e azione (mimica può indurre confusione per azioni/oggetti simili)

Page 88: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Linguaggio gestuale

• si ipotizza che circa 1 milione di anni fa Homo Ergaster fosse dotato di un linguaggio gestuale articolato, con accompagnamento vocale.

• Corballis ritiene che l’impegno delle mani nel linguaggio gestuale abbia inibito lo sviluppo della manifattura in Homo Ergaster

Page 89: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (I)

struttura lobo frontale ventromediale

specie scimmie antropomorfe;

Homo Ergaster

comportamento coalizione e pacificazione;

cooperazione, costruzione strumenti

motivazione affiliazione gruppale

attività ricorrente

Page 90: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (I)

struttura lobo frontale ventromediale

specie scimmie antropomorfe;

Homo Ergaster

comportamento coalizione e pacificazione;

cooperazione, costruzione strumenti

motivazione affiliazione gruppale

attività ricorrente

funzione emozione complessa

Page 91: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (I)

struttura lobo frontale ventromediale

specie scimmie antropomorfe;

Homo Ergaster

comportamento coalizione e pacificazione;

cooperazione, costruzione strumenti

motivazione affiliazione gruppale

attività ricorrente

funzione emozione complessa

rappresentazione sé(schema corporeo)nelgruppo

Page 92: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (I)

struttura lobo frontale ventromediale

specie scimmie antropomorfe;

Homo Ergaster

comportamento coalizione e pacificazione;

cooperazione, costruzione strumenti

motivazione affiliazione gruppale

attività ricorrente

funzione emozione complessa

rappresentazione sé(schema corporeo)nelgruppo

categorizzazione gruppo

Page 93: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (I)

struttura lobo frontale ventromediale

specie scimmie antropomorfe;

Homo Ergaster

comportamento coalizione e pacificazione;

cooperazione, costruzione strumenti

motivazione affiliazione gruppale

attività ricorrente

funzione emozione complessa

rappresentazione sé(schema corporeo)nelgruppo

categorizzazione gruppo

memoria eventi

Page 94: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (I)

struttura lobo frontale ventromediale

specie scimmie antropomorfe;

Homo Ergaster

comportamento coalizione e pacificazione;

cooperazione, costruzione strumenti

motivazione affiliazione gruppale

attività ricorrente

funzione emozione complessa

rappresentazione sé(schema corporeo)nelgruppo

categorizzazione gruppo

memoria eventi

riflessività (mente) coscienza estesa (mente mimica)

Page 95: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Cervello neocorticale frontorbitoventromediale e mente mimica

sé-con-l’altro

sèconl’altro

sènelgruppo

Page 96: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Cervello neocorticale frontorbitoventromediale e coscienza estesa

sé-con-l’altro

sèconl’altro

sènelgruppo

coscienza estesa

Page 97: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale frontodorsolaterale

Page 98: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Strutture neuroanatomiche del sistema affiliativo sociale

troncoencefalo

ipot. ventrale ipot. laterale

tegmento

grigio periacq.dorsale

talamo, nuclei base

affiliazione sociale

ipot. dorsolaterale

amigdala

grigio periacq.ventrale

ipot. anteroventrale

area preottica

ippocampo, giro del cingolocorteccia frontoorbitoventromediale

corteccia frontodorsolaterale

Page 99: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale frontodorsolaterale

struttura lobo frontale dorsolaterale

specie Homo Sapiens arcaico

motivazione affiliazione sociale

comportamento costruzione oggetti; linguaggio

Page 100: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

L’affiliazione sociale

• L’affiliazione sociale indica la tendenza del soggetto a relazionarsi con più gruppi la cui differenziazione, sia per composizione che per funzione, è contesto-dipendente.

• In tal modo il soggetto sviluppa una molteplicità di appartenenze-individuazione di sé(nella società)…

• …che implicano il possesso di una molteplicità di regole di comportamento contesto-dipendenti (sociale)

Page 101: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il linguaggio vocale

• le variazioni anatomiche e neuroanatomiche necessarie per una vocalizzazione fluente si sono probabilmente completate con la comparsa di Homo Sapiens arcaico (300.000 anni fa)

• dal punto di vista anatomico, elemento critico per la produzione dei suoni linguistici è l’abbassamento della laringe nella specie Homo rispetto alle scimmie antropomorfe (dipendente dalla postura eretta)

• dal punto di vista neuroanatomico, elemento critico per la modulazione della produzione dei suoni è il controllo corticale (emisfero sin.) dei nuclei motori nervi laringe, presente negli uccelli e nell’uomo

Page 102: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il linguaggio vocale

• lesioni dell’area di Broca (prossima all’area che controlla movimenti mano e bocca e sede dei neuroni specchio) comportano deficit nella produzione del linguaggio; nelle scimmie la lesione non altera la vocalizzazione.

• area di Broca si attiva nella produzione del linguaggio dei segni

• probabile ruolo nella sintassi; probabile ruolo area supplementare motoria

Page 103: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il linguaggio vocale

• i fonemi (unità minime del discorso capaci di veicolare una differenza di significato: ruolo/suono - fonema ‘r’-‘s’) sono prodotti usando gli elementi articolatori del tratto vocale (labbra, lingua, palato molle, laringe)

• secondo la teoria della derivazione del linguaggio vocale da quello gestuale -filosofo Condillac ‘700-, “il riconoscimento dei suoni verbali avviene non tanto per le proprietà acustiche bensì in base al modo in cui vengono prodotti”(Lieberman) -teoria motoria percezione del linguaggio-: i fonemi sono gesti sonori

Page 104: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

linguaggio vocale versus gestuale

• elementi del linguaggio vocale articolati in sequenza; nel linguaggio gestuale in contemporanea

• arbitrarietà (convenzionalizzazione-simbolismo) del linguaggio vocale: “il linguaggio è un’invenzione” (Corballis)

• maggiore categorizzazione e distinzione ‘azioni’ e ‘oggetti’ nel linguaggio vocale

• uso del linguaggio vocale al buio e a distanza• liberazione uso delle mani: dalla costruzione strumenti

(stabili da 2.5 milioni a 300.000 anni fa) alla costruzione oggetti (utensili compositi)

Page 105: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Linguaggio e costruzione oggetti

• “noi combiniamo elementi costruttivi (mattoni, chiodi, assi, etc) nello stesso modo in cui combiniamo fonemi per la costruzione delle parole, parole per formare sintagmi, etc.” (Corballis)

• linguaggio e manipolazione degli oggetti condividono la possibilità di essere regolate da una rappresentazione gerarchica e generativa (Greenfield)

• “con il linguaggio compare il lavoro” (Vygotskji)

Page 106: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Costruzione degli oggetti e linguaggio

• richiede la capacità di effettuare lunghe sequenze di schemi di azione ordinate e diversificate su oggetti diversi.

• il ‘concetto’ rappresenta l’unitarietà nella diversità degli oggetti; l’ordine della sequenza concettuale è correlato all’ordine della sequenza temporale dell’azione; un insieme di concetti ordinati costituisce una “trama” di schemi di azione.

• l’aumento numerico del gruppo e la dinamicità e molteplicità dei ruoli dei singoli è coevolutivo all’ordinamento del pensiero concettuale.

Page 107: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Costruzione degli oggetti e linguaggio

• la comparsa del linguaggio ha costituito lo strumento idoneo per l’esplosione del pensiero concettuale; l’ordinamento concettuale coincide con la sintassi

• il prodotto primario del linguaggio è la narrazione (Bruner), che veicola la “trama” delle relazioni tra l’uomo e il mondo (“miti”: regolazione della vita quotidiana).

• la rievocazione, da parte dell’individuo, della narrazione mitica costituisce la percezione di sé in III persona che regola il comportamento (linguaggio interno percepito come ‘esterno’ a sé -Jaynes: “la mente bicamerale”-)

Page 108: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Cognizione, rappresentazione, intelligenza sociale nell’uomo

• la rappresentazione della cognizione sociale nell’uomo è arricchita, rispetto a quella dei primati, dai sistemi simbolici e semantici di matrice linguistico-culturale

• in tal modo la cognizione sociale si fonda non solo sulla rappresentazione relazionale di tipo concreto propria dei gruppi di appartenenza esperenziale (come nei primati) ma anche sulla rappresentazione relazionale di tipo astratto propria dei gruppi di appartenenza socioculturale (apprendimento regole sociali)

Page 109: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (II)

struttura lobo frontale dorsolaterale

specie Homo Sapiens arcaico

comportamento costruzione oggetti; linguaggio

motivazione affiliazione sociale

attività continua

Page 110: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (II)

struttura lobo frontale dorsolaterale

specie Homo Sapiens arcaico

comportamento costruzione oggetti; linguaggio

motivazione affiliazione sociale

attività continua

funzione linguaggio

Page 111: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (II)

struttura lobo frontale dorsolaterale

specie Homo Sapiens arcaico

comportamento costruzione oggetti; linguaggio

motivazione affiliazione sociale

attività continua

funzione linguaggio

rappresentazione sé(identità corporea)nellasocietà

Page 112: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (II)

struttura lobo frontale dorsolaterale

specie Homo Sapiens arcaico

comportamento costruzione oggetti; linguaggio

motivazione affiliazione sociale

attività continua

funzione linguaggio

rappresentazione sé(identità corporea)nellasocietà

categorizzazione concetti

Page 113: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (II)

struttura lobo frontale dorsolaterale

specie Homo Sapiens arcaico

comportamento costruzione oggetti; linguaggio

motivazione affiliazione sociale

attività continua

funzione linguaggio

rappresentazione sé(identità corporea)nellasocietà

categorizzazione concetti

memoria storie

Page 114: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (II)

struttura lobo frontale dorsolaterale

specie Homo Sapiens arcaico

comportamento costruzione oggetti; linguaggio

motivazione affiliazione sociale

attività continua

funzione linguaggio

rappresentazione sé(identità corporea)nellasocietà

categorizzazione concetti

memoria storie

riflessività (mente) coscienza secondaria (mente mitica)

Page 115: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Cervello neocorticale frontodorsolaterale e mente mitica

sé-nel-gruppo

sènelgruppo

sénellasocietà

Page 116: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Cervello neocorticale frontodorsolaterale e coscienza secondaria

sé-nel-gruppo

sènelgruppo

sénellasocietà

coscienzasecondaria

Page 117: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale

Page 118: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (III)

struttura connessioni corticocorticali

specie Homo Sapiens sapiens

motivazione affiliazione culturale

comportamento invenzione oggetto culturale

Page 119: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

L’affiliazione culturale

• L’affiliazione culturale indica la tendenza del soggetto a relazionarsi con soggetti con cui non condivide prolungate azioni, per cui il riconoscimento interindividuale si fonda sulla condivisione di segni, di simboli e di regole di comportamento che indicano il riferimento ad un comune mondo di significati.

Page 120: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

L’invenzione della cultura simbolica

I tappa: simbolico-iconica (40.000 anni fa)

pitture rupestri: immagini oggetti (animali) tramite traccia del contorno, alternati a segni non figurativi (punti, linee, etc.): “mitogrammi”?

“l’arte figurativa, alle origini, è direttamente collegata al linguaggio e più vicina alla scrittura, in senso ampio, che non all’opera d’arte”

Leroy-Gourhan

Page 121: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

L’invenzione della cultura simbolica

II tappa: simbolico-ideografica (6.000 anni fa)

caratteri cuneiformi: codice per numerazione e elencazione (commercio): inizialmente piccoli oggetti lavorati (coni, sfere, etc.) la cui forma diversa indica differenziazione numerica (unità e multipli) -> oggetti in contenitori con tacche indicanti numero oggetti -> tavolette con tacche e disegno del tipo merce (spiga->grano)

Page 122: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

L’invenzione della cultura simbolica

II tappa: simbolico-ideografica (6.000 anni fa)

egizi, sumeri, cinesi: combinazione di pittogrammi (raffigurazione stilizzata oggetto) e segni fonetici.

Limite: memorizzazione pittogrammi -> elite

Page 123: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

L’invenzione della cultura simbolica

III tappa: simbolico-fonetica (3.000 anni fa)

cultura protosinaica -> fenici -> greci

invenzione alfabeto: i segni (20) indicano solo suoni

M <-> Mem: onde

N <-> Nahasu : serpente

A <-> Aleph : testa di bue ->

facilità apprendimento -> diffusione

Page 124: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

L’invenzione della cultura simbolica

“non è il cervello ad essersi evoluto per la scrittura bensì è la scrittura ad essersi evoluta per il cervello”

“imparare a leggere/scrivere consiste nel connettere le aree visive con le aree del linguaggio”

Stanislas Dehaene

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Dall’oggetto culturale…

• primi oggetti: sculture, incisioni, pitture rupestri

• oggetti come stimoli esterni per riattivazione narrazione nel linguaggio interno (cultura come memoria extracerebrale)

• apprendimento culturale transgenerazionale: dinamica lamarckiana (“trasmissione dei caratteri acquisiti) e trasmissione cumulativa (innovazioni a “dente d’arresto): crescita geometrica dell’evoluzione culturale

• la trasmissione culturale richiede imitazione combinata ad istruzione e l’evoluzione culturale si fonda su processi collaborativi (sociogenesi della trasmissione ed evoluzione culturale –Tomasello 1999)

Page 126: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

…alla nascita delle teorie.

• con l’invenzione dell’agricoltura, specializzazione ruoli sociali e commercio, l’aumento quantitativo e qualitativo rapporti sociali richiede l’aumento dei “modelli” (aumento narrazioni mitiche-Torre di Babele)

• la nascita della scrittura permette di canonizzare la narrazione (scritture sacre) e i modelli di comportamento (leggi divine)

• contemporaneamente, la scrittura permette di esercitare l’attività riflessivo-sintattica sulla narrazione stessa: nasce il pensiero logico-paradigmatico e il mondo delle teorie (mondo simbolico governato dalle regole logiche): filosofia (nascita: notazione dei dialoghi) e scienza.

• con l’esercizio della riflessività sui prodotti del linguaggio la “voce interna” diventa “la mia voce” (“cogito ergo sum”: autocoscienza)

Page 127: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (III)

struttura connessioni corticocorticali

specie Homo Sapiens sapiens

comportamento invenzione oggetto culturale

motivazione affiliazione culturale

attività continua

Page 128: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (III)

struttura connessioni corticocorticali

specie Homo Sapiens sapiens

comportamento invenzione oggetto culturale

motivazione affiliazione culturale

attività continua

funzione autocoscienza

Page 129: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (III)

struttura connessioni corticocorticali

specie Homo Sapiens sapiens

comportamento invenzione oggetto culturale

motivazione affiliazione culturale

attività continua

funzione autocoscienza

rappresentazione sé(identità personale)nellacultura

Page 130: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (III)

struttura connessioni corticocorticali

specie Homo Sapiens sapiens

comportamento invenzione oggetto culturale

motivazione affiliazione culturale

attività continua

funzione autocoscienza

rappresentazione sé(identità personale)nellacultura

categorizzazione significati

Page 131: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (III)

struttura connessioni corticocorticali

specie Homo Sapiens sapiens

comportamento invenzione oggetto culturale

motivazione affiliazione culturale

attività continua

funzione autocoscienza

rappresentazione sé(identità personale)nellacultura

categorizzazione significati

memoria teorie

Page 132: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Il cervello neocorticale (III)

struttura connessioni corticocorticali

specie Homo Sapiens sapiens

comportamento invenzione oggetto culturale

motivazione affiliazione culturale

attività continua

funzione autocoscienza

rappresentazione sé(identità personale)nellacultura

categorizzazione significati

memoria teorie

riflessività (mente) autocoscienza (mente teoretica)

Page 133: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Cervello neocorticale e mente teoretica

sé-nella-società

sènellasocietà

sénellacultura

Page 134: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Cervello neocorticale e autocoscienza

sé-nella-società

sènellasocietà

sénellacultura

autocoscienza

Page 135: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

L’evoluzione della mente

struttura motivazioni comportamento relazione funzione categorizzazione memoria mente

connessioni

intercorticali

affiliazione culturale

invenzione

oggetto

culturale

relazione

con la

cultura

coscienza significato leggi teoreticea

lobo frontale

dorsolaterale

affiliazione

sociale

costruzione oggetti

relazione

con la

società

linguaggio concetto storie mitica

lobo frontale

ventromediale

affiliazione

gruppale

coalizione

pacificazione

cooperazione

relazione

con il

gruppo

emozione

complessa

gruppo eventi mimica

cervello

limbico

richiesta cura

offerta cura

definizione rango

attaccamento;

accudimento;

agonismo

rapporto

episodico

con il consimile

emozione

semplice

consimile episodica episodica

cervello

rettiliano

alimentazione

riproduzione

predazione;

esplorazione;

territorialità

interazione

ciclica

con gli oggetti

percezione oggetto procedurale --------

Page 136: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Motivazioni e qualità della relazione con l’ambiente

struttura motivazione categorizzazione

connessioni

intercorticali

sovraindividuale significati

lobo frontale

dorsolaterale

sovraindividuale concetti

lobo frontale

ventromediale

sovraindividuale gruppo

cervello

limbico

interindividuale consimile

cervello

rettiliano

intraindividuale oggetti

relazione concreta (diretta e immediata)

relazione astratta (indiretta e mediata)

relazione con l’ambiente

Page 137: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Evoluzione della mente e rapporto natura-cultura

struttura motivazione categorizzazione

connessioni

intercorticali

sovraindividuale significati

lobo frontale

dorsolaterale

sovraindividuale concetti

lobo frontale

ventromediale

sovraindividuale gruppo

cervello

limbico

interindividuale consimile

cervello

rettiliano

intraindividuale oggetti

natura cultura

Page 138: Levoluzione: la gerarchia strutturale della mente parte quarta.

Sviluppo

Le motivazioni costituiscono le tendenze innate alla relazione con l’ambiente le cui rappresentazioni si costruiscono nell’esperienza, durante lo sviluppo individuale