La fabbrica della fantasia - 1C

Post on 10-Mar-2016

224 views 1 download

description

Fiabe rielaborate ed illustrate dagli alunni della classe 1^C della Scuola Secondaria “E. Toti” nell’ambito del progetto:”Immagini da … favola”

Transcript of La fabbrica della fantasia - 1C

Istituto Comprensivo “Enrico Toti” di Musile di Piave Scuola Secondaria di Primo grado

Progetto inserito nel Piano dell’Offerta Formativa a.s. 2011-2012

Favole scritte e rielaborate dagli alunni

della classe 1^C

a cura delle prof.sse: MariaPaola Amadio

e Enrica Visca

di Elena Bianco

Un giorno un agnello,

mentre passeggiava sulla riva di un fiume, vide due volpi sull'altra sponda.

L'agnello scappo’, perche’

sapeva che bisognava diffidare di quegli animali astuti ed ingannevoli.

Le volpi, appena lo videro fuggire,

lo rincorsero subito.

Ad un certo punto l'agnello penso’di averle distanziate e si fermo’ per riprendere fiato, ma quando si volto’si accorse di averle proprio dietro di se’.

Naturalmente si spavento’ moltissimo e cerco’ un modo per mettersi al riparo, ma entrambi i sentieri percorribili

erano bloccati dalle volpi. L'agnello continuava a ripetere con un filo di voce:” Oh no! Penso proprio che mi vogliano mangiare”. Dopo aver preso un po' di coraggio, riusci’ a chiedere loro : ”Che cosa volete?”. Quelle, che erano molto furbe, con un tono convincente e persuasivo risposero :” Vogliamo solo diventare tue amiche”.

L'agnello accetto’ la proposta, perche’ aveva un solo amico, pero’in quel periodo dormiva e si sarebbe svegliato solo in primavera. Le volpi, approfittando della sua ingenuita’, lo portarono in un posto da loro definito “nascondiglio segreto”.

L'agnello era molto contento per

Il fatto di aver trovato nuove amiche, ma appena arrivati sul posto le volpi gli saltarono addosso e lo sbranarono

La favola La favola intende dimostrare che intende dimostrare che

ee’’ meglio averemeglio averepochissimi amici, pochissimi amici,

ma fidati, ma fidati, che tanti amici che tanti amici

pronti a tradirtipronti a tradirtialla prima occasione.alla prima occasione.

di Alessia Boatto

Un giorno una cagnolina di

nome Leila

stava giocando con i suoi

quattro vecchi amici.

In realtà ne avrebbe voluti

molti di più, per giocare in

gruppo, perciò chiese ai suoi

compagni se eventualmente

potessero andare con lei a

cercarne altri: siccome essi si

rifiutarono, Leila dovette

arrangiarsi e partì da sola

alla ricerca di nuove

amicizie

Dopo un po’ di ore, Leila

incontrò alcuni animali e

chiese se poteva unirsi ai

loro giochi. Naturalmente

essi le risposero di si, e tutti

insieme formarono un bel

gruppo numeroso: adesso

erano veramente in tanti!

Dopo un paio di ore Leila

tornò dai suoi quattro amici,

e questi, rincuorati, le dissero:

“Per fortuna sei tornata!

Eravamo molto preoccupati!

Il giorno dopo la cagnolina

volle tornare dagli amici

conosciuti il giorno prima.

Arrivata sul posto, si nascose

dietro ad un cespuglio, per

fare uno scherzo, ma ad un

certo punto sentì che quelli

stavano parlando male di lei e la prendevano in giro

Leila, allora triste e delusa,

tornò dai soliti quattro amici, che

la accolsero con un forte abbraccio e la coinvolsero

subito

nei loro giochi.

La favola spiega

che è meglio avere

pochi amici, ma buoni,

che tanti amici

pronti a tradirti

alla prima occasione!

di Alberto Cattai

C'erano una volta una volpe e un agnello che passeggiavano in un bosco.

La volpe cercava l'alleanza

dell'agnello, per assicurarsi un

pasto sicuro.

L'agnello accettò e insieme andarono da un corvo a chiedere del cibo.

L'agnello chiamò il corvo, che

uscì dal suo nido, e nello stesso

momento la volpe, rimasta ben

nascosta dietro un cespuglio,

assalì l'uccello e lo divorò.

In seguito la volpe, sempre con

l'aiuto dell'agnello, stanò gli

altri animali del bosco e se li

mangiò.

Alla fine rimasero solo la

volpe e l'agnello, che si

affrontarono in una lotta dalla

conclusione scontata:

l'agnello fu sbranato e fece la

stessa fine di tutti gli altri

animali.

Questa favola insegna che l’alleanza con il potente a volte può rivelarsi dannosa

piuttosto che vantaggiosa!

di Aminata Fallcon la collaborazione di Mirco Tegon

Una volta, in un prato fiorito, una farfalla stava deponendo le uova e,

quando si schiusero, vide i suoi piccoli senza ali.

Presa dallo sconforto disse:”Questi non possono essere i miei figli, dove sono le loro ali variopinte?” In seguito la farfalla li diede in adozione e si portò a casa, in cambio, delle farfalle bellissime.

Due giorni dopo, al risveglio, si accorse che le loro ali avevano perso ogni colore. Delusa e rattristata, cercò di riavere indietro i propri figli, ma fu tutto inutile: erano entrati a far parte di una nuova famiglia e ne erano felicissimi.

Un giorno, per caso, incontrò un gruppo di farfalle bellissime e

capì subito che si trattava dei suoi figli, perché erano uguali a lei.

Cercò di attirare la loro attenzione, ma quelle corsero via,

felici e spensierate, volando nel cielo azzurro.

Solo allora comprese di essere stata una madre stolta.

LLLLLLLLaaaaaaaa ffffffffaaaaaaaavvvvvvvvoooooooollllllllaaaaaaaa iiiiiiiinnnnnnnnsssssssseeeeeeeeggggggggnnnnnnnnaaaaaaaa cccccccchhhhhhhheeeeeeee

bbbbbbbbiiiiiiiissssssssooooooooggggggggnnnnnnnnaaaaaaaa aaaaaaaacccccccccccccccceeeeeeeettttttttttttttttaaaaaaaarrrrrrrreeeeeeee iiiiiiii pppppppprrrrrrrroooooooopppppppprrrrrrrriiiiiiii ffffffffiiiiiiiigggggggglllllllliiiiiiii ppppppppeeeeeeeerrrrrrrr ccccccccoooooooommmmmmmmeeeeeeee ssssssssoooooooonnnnnnnnoooooooo

eeeeeeee aaaaaaaammmmmmmmaaaaaaaarrrrrrrrlllllllliiiiiiii iiiiiiiinnnnnnnnccccccccoooooooonnnnnnnnddddddddiiiiiiiizzzzzzzziiiiiiiioooooooonnnnnnnnaaaaaaaattttttttaaaaaaaammmmmmmmeeeeeeeennnnnnnntttttttteeeeeeee!!!!!!!!

di Cecilia Favretto

In un prato, tanto tempo fa, abitava un gruppo di leprotti

molto agili e scattanti.

Un giorno arrivarono delle

aquile e presero tutti i leprotti,

tranne uno, che si chiamava Scattino

ed era molto più veloce degli altri : iniziò a correre a

perdifiato, preso dalla disperazione e a un certo

punto incontrò un gruppo

uguale al suo.

Ora era di nuovo felice e, proprio per questo, si mise a correre e a saltare, colto da un'emozione troppo grande e

troppo bella per descriverla.

Fece subito amicizia con i suoi nuovi amici.

Ad un tratto chiese loro :“Perché non girovaghiamo per

terre e per monti,

tutti insieme?”I leprotti si rifiutarono perché, altrimenti, le aquile li avrebbero sicuramente catturati e mangiati.

A Scattino, allora, … venne un'idea:

avrebbero dovuto correre, saltare e

camminare tutti v icini, per non correre rischi.

Accettarono la proposta, si unirono e

percorsero terre e monti uniti,

spaventando le aquile che volevano mangiarseli.

Questa favolaspiega che...

l'unione fa la forza!

di Irene Fortunato

Sui rami più alti di un albero di banane

si era impigliato

un palloncino rosso.

Gli animali, incuriositi, lo guardavano con attenzione, cercando di capire come fare

per poterlo osservare

Mentre cercavano una soluzione, il leone disse:

”Io, con le vibrazioni del mio ruggito,

riuscirò sicuramente a por tare a ter ra lo strano

oggetto”. Ruggì con tutta la sua forza, ma non ci riuscì.

Allora domandò:

”Qualcun altro vuole

tentare?” Si fece avanti la giraffa

che, vanitosamente, disse:”Ci riuscirò

sicuramente, data la mia statura, mi basta smuovere l'albero e poi affer rare lo

strano oggetto con la

bocca”. Anche il suo tentativo fallì, come quello

di tanti altri animali. Per ultimo, sul calar del sole, si presentò un topolino piccolo ed

ingenuo. ”Anch'io vor rei provare”, disse.

Subito si levò un brusio di commenti: tutti criticavano

il topolino, ritenendolo

incapace. Ma questo prese la

rincorsa e, con la sua

leggerezza, si ar rampicò sull'albero, raggiunse la cima e affer rò lo strano oggetto: il palloncino.

Nella sua rapida discesa tutti lo acclamarono,

, considerandolo non piùincapace…

…ma un eroe!

QQuueessttaa ffaavvoollaa vvuuoollee iinnsseeggnnaarree cchhee

nniieennttee èè ccoommee sseemmbbrraa,, ppeerrcchhéé ll''aappppaarreennzzaa ssppeessssoo iinnggaannnnaa !!

di Maria Francesca Grigor

Tanto tempo fa vivevano una volpe e un orso. La prima, astuta ed ingannevole, come tutte

le volpi del resto,

l’orso ingenuo e stupido. Un giorno la volpe aveva una gran fame

ma, vinta dal sonno, si era messa a

dormire nella sua tana.

Ad un tratto disse:”Che buon odorino!”Alzò la testa, uscì dalla tana e vide un

carro trainato da cavalli.

Si buttò in mezzo alla strada e il carro si fermò; la volpe era molto contenta della sua idea, perché capì

che nel carro c'erano mucchi di pesci.

Il carrettiere, sceso dal carro, prese la volpe con l'intenzione di

toglierle la

pelliccia, per farne un giubbotto alla moglie, ma l'animale riuscì a liberarsi,

prese un bel po' di pesci e fuggì via.

Lungo la strada incontrò un orso affamato che le chiese:”Dammi metà

dei tuoi pesci!”

La volpe ribatté:”No, caro mio, io i

pesci li ho guadagnati giustamente”.

L'orso la implorò:”Dai! Dimmi almeno come hai fatto a prendere

tutti questi pesci”. La volpe gli raccontò che avrebbe dovuto mettere la coda nel lago

vicino al bosco e aspettare:i pesci sarebbero sicuramente venuti a

galla.

L'orso restò lì con la coda nell'acqua per tutta la notte,

finché non si fece giorno.

Quella notte, però, c'era stato un gelo incredibile, l'acqua in superficie si era ghiacciata e la coda dell'orso

era rimasta bloccata nel ghiaccio

L'orso non catturò neanche un pesce e per di più perse

anche la coda.

La favola insegna La favola insegna La favola insegna La favola insegna che fidarsi che fidarsi che fidarsi che fidarsi èèèè bene bene bene bene ma non fidarsi ma non fidarsi ma non fidarsi ma non fidarsi èèèè

meglio!meglio!meglio!meglio!

di Anthony Soncincon la collaborazione di Mirco Tegon

C’era una volta un cane che non era mai puntuale.

Un giorno che non aveva niente da mangiare pensò di andare

dal macellaio, ma si mise a guardare la televisione e quando si ricordò, il negozio era chiuso.

Un altro giorno doveva

ritirare la macchina dal meccanico

ma si mise a giocare con la play station e quando si ricordò,l’officina. aveva già chiuso. Un altro giorno doveva andare a ritirare l’orologio dall’orologiaio ma per fare colazione ci mise così

tanto tempo che arrivò tardi al lavoro e fu licenziato.

Infine decise di tentare la fortuna e comprò un biglietto alla lotteria ma prima di andare a

ritirare il premio si mise a giocare a tennis con un amico e così perse 1 milione di euro!

La morale dice che:

CChhii hhaa tteemmppoo NNoonn ppeerrddaa tteemmppoo!!

di Dzenita Juskoska

Una volta una colomba non riusciva in alcun modo a trovare del cibo.

Girovagava per tutti i

campi, ma non c'era proprio niente da fare, non era rimasto nemmeno un seme.

Ad un certo punto vide un'aquila e, arditamente, le chiese: ”Per favore, aiutami! Non riesco a trovare del cibo. Per caso, hai visto da qualche parte dei semi?”

L'aquila, tutta contenta, le rispose: ”Sì, ma certo! Dove abito io c'è un prato tutto ricoperto di semi che nessuno mangia. Se vuoi, ti accompagno”.

“Allora andiamo!”, disse la colomba.

Appena arrivate sul posto, la colomba si gettò a capofitto nell'erba e mangiò a più non posso, poi con la pancia piena si rivolse all'aquila: ”Grazie, ti ringrazio di cuore, ma ora purtroppo devo andare”.

L'aquila replicò:

” Eh no, cara mia, tu non te ne vai. Hai mangiato a sazietà, però ora tocca a me!”

All'improvviso le saltò addosso e se la divorò,

compiaciuta.

La favola La favola La favola La favola La favola La favola La favola La favola insegna che insegna che insegna che insegna che insegna che insegna che insegna che insegna che

fidarsi fidarsi fidarsi fidarsi fidarsi fidarsi fidarsi fidarsi èèèèèèèè bene bene bene bene bene bene bene bene ma ma ma ma ma ma ma ma

non fidarsinon fidarsinon fidarsinon fidarsinon fidarsinon fidarsinon fidarsinon fidarsièèèèèèèè meglio.meglio.meglio.meglio.meglio.meglio.meglio.meglio.

di Alberto Marian

C'erano una volta un

corvo ed una gazza ladra: avevano il nido nello stesso quartiere e rubavano tutto l’oro che riuscivano a trovare nelle case.

Un bel giorno si accorsero di aver ripulito ogni cassetto, svuotato ogni nascondiglio,

perlustrato ogni angolo segreto.

Decisero dunque di trasferirsi in un'altra zona

della città.

Mentre erano in volo, notarono un luccichio oltre il vetro di

una finestra. I bagliori provenivano da una pietra sfavillante ed entrambi volevano impadronirsene. Il corvo disse alla gazza:

”Quella pietra è mia, è mia!”

La gazza rispose: ”Chi ti dice che la prenderai proprio tu?”

Allora il corvo ribatté:

”Cara mia, la dovrei forse lasciare a te?

” In quel momento i due uccelli si precipitarono

verso la finestra, dimenticandosi che era

chiusa…

… Si schiantarono contro il vetro, mandandolo in frantumi e caddero a terra morti, mentre la pietra continuava a brillare in tutto il suo fulgore.

LLLLLLLLaaaaaaaa ffffffffaaaaaaaavvvvvvvvoooooooollllllllaaaaaaaa iiiiiiiinnnnnnnnsssssssseeeeeeeeggggggggnnnnnnnnaaaaaaaa

cccccccchhhhhhhheeeeeeee cccccccchhhhhhhhiiiiiiii ttttttttrrrrrrrrooooooooppppppppppppppppoooooooo vvvvvvvvuuuuuuuuoooooooolllllllleeeeeeee nnnnnnnnuuuuuuuullllllllllllllllaaaaaaaa ssssssssttttttttrrrrrrrriiiiiiiinnnnnnnnggggggggeeeeeeee!!!!!!!!

di Riccardo Marson

Tanti anni fa, in una

fattoria, viveva una

gallina che deponeva uova

grandi e buone.

La padrona era tanto

affezionata alla gallina che

aveva voluto costruirle un

pollaio tutto suo, e le dava

da mangiare dei chicchi di

grano belli, grossi e saporiti.

La gallina, ogni giorno,

deponeva tre o quattro uova.

Trascorse l'inverno.

Un brutto giorno di

primavera, dopo che la

gallina ebbe fatto ritorno

nel suo pollaio al termine

della solita passeggiata,

trovo’ un lupo grosso e

brutto, con gli occhi

grandi e neri, le orecchie

a punta, il pelo marrone

e rovinato,

che stava mangiando

tutte le uova, senza

neanche masticarle.

La gallina gli urlo’

subito di fermarsi, di non

mangiare le uova e di non

rovinarle il pollaio, ma il lupo

non l’ascolto’, continuo’ a

cercare altre uova

e poi ando’ via.

La gallina pianse per tre

giorni.

Il quarto giorno, senza piu’

lacrime, ando’ al torrente,

che scorreva

vicino alla fattoria, per

cercare dei sassi bianchi e

rotondi simili alle uova,

e ne trovo’ nove.

mise i nove sassi e un uovo nel

pollaio, e constato’ che

sembravano uguali:

erano indistinguibili!

Nel pomeriggio il

lupo torno’, mangio’ tutti i

sassi, senza neppure

masticarli, scambiandoli per

uova. Dopo un po' cadde a

terra con un tonfo e non si

rialzo’ mai piu’.

QQQQQQQQuuuuuuuueeeeeeeessssssssttttttttaaaaaaaa ffffffffaaaaaaaavvvvvvvvoooooooollllllllaaaaaaaa

iiiiiiiinnnnnnnntttttttteeeeeeeennnnnnnnddddddddeeeeeeee ddddddddiiiiiiiimmmmmmmmoooooooossssssssttttttttrrrrrrrraaaaaaaarrrrrrrreeeeeeee

cccccccchhhhhhhheeeeeeee

cccccccchhhhhhhhiiiiiiii llllllllaaaaaaaa ffffffffaaaaaaaa

llllllll''''''''aaaaaaaassssssssppppppppeeeeeeeettttttttttttttttiiiiiiii!!!!!!!!

di Michele Mestre

In un bosco, tanto tempo fa, viveva un lombrico molto timido e pauroso.

Ogni giorno sarebbe dovuto andare a scuola,

ma non ci andava mai, perché l'edificio si trovava sotto terra e lui aveva paura del buio.

trovava sotto terra e lui aveva paura del buio.

Un giorno incontrò una formica che gli chiese:”

Dove vai in giro a quest'ora? Dovresti essere a scuola!”

Il lombrico rispose: ”Non vado a scuola perché si trova sotto terra e

io ho una gran paura del buio”. La formica aveva capito il problema del

lombrico e decise di aiutarlo. Il giorno dopo andò dal lombrico e gli fece

questa proposta:” Andiamo insieme sotto terra!”

Il lombrico era indeciso.

La formica, allora, lo prese per mano

ed entrarono insieme nel buco che conduceva proprio alla scuola.

Una volta arrivati, il lombrico incontrò tutti i suoi compagni di classe e capì che, se voleva

stare con loro, avrebbe necessariamente dovuto vincere la paura; in realtà, senza accorgersene,

l'aveva già superata, grazie al prezioso aiuto della formica.

LLLLLLLLaaaaaaaa ffffffffaaaaaaaavvvvvvvvoooooooollllllllaaaaaaaa vvvvvvvvuuuuuuuuoooooooolllllllleeeeeeee ddddddddaaaaaaaarrrrrrrreeeeeeee qqqqqqqquuuuuuuueeeeeeeessssssssttttttttoooooooo iiiiiiiinnnnnnnnsssssssseeeeeeeeggggggggnnnnnnnnaaaaaaaammmmmmmmeeeeeeeennnnnnnnttttttttoooooooo::::::::

aaaaaaaa vvvvvvvvoooooooolllllllltttttttteeeeeeee,,,,,,,, sssssssseeeeeeee nnnnnnnnoooooooonnnnnnnn rrrrrrrriiiiiiiiuuuuuuuusssssssscccccccciiiiiiiiaaaaaaaammmmmmmmoooooooo aaaaaaaa vvvvvvvviiiiiiiinnnnnnnncccccccceeeeeeeerrrrrrrreeeeeeee lllllllleeeeeeee nnnnnnnnoooooooossssssssttttttttrrrrrrrreeeeeeee ppppppppaaaaaaaauuuuuuuurrrrrrrreeeeeeee,,,,,,,,

èèèèèèèè ooooooooppppppppppppppppoooooooorrrrrrrrttttttttuuuuuuuunnnnnnnnoooooooo ffffffffaaaaaaaarrrrrrrrssssssssiiiiiiii aaaaaaaaiiiiiiiiuuuuuuuuttttttttaaaaaaaarrrrrrrreeeeeeee ddddddddaaaaaaaa qqqqqqqquuuuuuuuaaaaaaaallllllllccccccccuuuuuuuunnnnnnnnoooooooo cccccccchhhhhhhheeeeeeee,,,,,,,, iiiiiiiinnnnnnnn qqqqqqqquuuuuuuueeeeeeeessssssssttttttttoooooooo mmmmmmmmooooooooddddddddoooooooo,,,,,,,,

ddddddddiiiiiiiimmmmmmmmoooooooossssssssttttttttrrrrrrrraaaaaaaa ddddddddiiiiiiii vvvvvvvvoooooooolllllllleeeeeeeerrrrrrrrcccccccciiiiiiii bbbbbbbbeeeeeeeennnnnnnneeeeeeee........

d i Lorenzo Nardi

C'erano una volta, tanto tempo fa, un cane e

un elefante.

Questo lo prendeva sempre in giro per la sua bassezza, allora

il cane scappava via, perchéc'erano molti animali in giro che ascoltavano e il cane si

vergognava da morire.

Un bel giorno il cane incontrò una giraffa molto

alta ed ebbe un'idea.

Le chiese se avrebbe potuto aiutarlo e la giraffa gli

rispose:”Sì, molto volentieri. Cosa posso fare per te?”

Il cane le spiegò:Potresti, per favore, andare

dall'elefante,

fargli notare che sei molto piùgrande di lui, così finalmente non si prenderà più gioco di

me?” La giraffa fece quanto le era stato chiesto.

L'elefante capì di aver sbagliato, ammise il proprio errore e chiese scusa al cane.

La favola insegna che La favola insegna che La favola insegna che La favola insegna che èèèè inutile vantarsi inutile vantarsi inutile vantarsi inutile vantarsi

delle proprie qualitdelle proprie qualitdelle proprie qualitdelle proprie qualitàààà, , , , disprezzando gli altri, disprezzando gli altri, disprezzando gli altri, disprezzando gli altri,

perchperchperchperchéééé prima o poi prima o poi prima o poi prima o poi troviamo qualcunotroviamo qualcunotroviamo qualcunotroviamo qualcuno

migliore di noi!migliore di noi!migliore di noi!migliore di noi!

“”

di Irene Sartori

Una rondine aveva un canto bellissimo, però aveva deciso di non ostentare questa sua qualità per non sembrare strana tra le sue

amiche.

Le altre rondini avrebbero voluto che cantasse, perché la sua voce rallegrava la loro giornata, ma lei si imbarazzò e disse:

”Non canterò per nessuno!”

Poi se ne andò. Volò in un boschetto non

molto affollato, dove trovò un bambino che si era

smarrito.

Ad un tratto cominciò a cantare e il

bambino,

impressionato da quel suono, la seguì: alla fine, continuando a cantare, riportò il bambino dai

genitori.

Da quel giorno, cantando, salvò molte altre persone che si erano perse nel bosco e pensò: “Se non avessi fatto fruttare il mio talento non avrei potuto salvare tutte

quelle persone.

Questa favola insegna che non bisogna sprecare

i propri talenti, ma è opportuno farli fruttare

al meglio!

di Lisa Sgnaolin

In una casa, tanto tempo

fa, vivevano con la loro

mamma tre caprette,

chiamate Lilli, Lalli e Lullu.

Un giorno la mamma disse:

”Esco a fare delle spese e voi

fate le brave, non uscite di

casa e soprattutto non

avvicinatevi al parco dei

lupi”.

Dopo un po' Lilli si stanco’ di

stare a casa e allora usci’.

Lalli e Lullu cercarono di

fermarla ma fu tutto inutile

Lilli non era affatto

preoccupata di quello che

stava facendo e non

pensava alle possibili

conseguenze del suo gesto.

Alcune ore dopo la mamma

tornò e disse: “Dov’è Lilli?

Le sorelle risposero che era

uscita e non aveva ancora

fatto ritorno.

Tutte insieme, preoccupate,

andarono a cercarla e

arrivarono fino al parco

dei Lupi, dove videro un lupo

che stava dormendo con la

pancia piena.

La mamma, intuendo cio’

che era successo, con una

lama tagliente apri’ la

pancia dell’animale e tiro’

fuori Lilli ancora in vita.

Mise nella pancia

foglie,terra e rametti,

ricucendo la pancia del

lupo: questo per tutto il

resto della vita continuò a

lamentarsi e a soffrire di

fortissimi mal di pancia.

La favola insegna La favola insegna La favola insegna La favola insegna La favola insegna La favola insegna La favola insegna La favola insegna

chechechechechechecheche

chi non chi non chi non chi non chi non chi non chi non chi non ascoltaascoltaascoltaascolta

le raccomandazioni le raccomandazioni le raccomandazioni le raccomandazioni le raccomandazioni le raccomandazioni le raccomandazioni le raccomandazioni

rischia di finire rischia di finire rischia di finire rischia di finire rischia di finire rischia di finire rischia di finire rischia di finire

nei guainei guainei guainei guainei guainei guainei guainei guai

di Mirco Tegon

C'era una volta una famiglia

di conigli che viveva in un prato.

Da molti giorni una volpe

dispettosa stava organizzando

uno scherzo contro di loro.

Un giorno scavò una buca

davanti all'ingresso della tana

dei conigli e la ricoprì con rami

e foglie, mimetizzandola

completamente.

I conigli, nel momento in cui

stavano per entrare nel loro

rifugio, caddero nella trappola.

Tempo dopo i conigli,

furbissimi e desiderosi di

vendicarsi, costruirono a loro

volta una trappola ingegnosa

proprio davanti

alla tana della volpe.

Quando essa uscì dal suo

nascondiglio, si ritrovò appesa

ad un albero come un salame,

mentre i conigli sghignazzavano

per lo scherzo ben riuscito.

La favola intende La favola intende La favola intende La favola intende La favola intende La favola intende La favola intende La favola intende

dimostraredimostraredimostraredimostraredimostraredimostraredimostraredimostrare

che...che...che...che...che...che...che...che...

chi la fachi la fachi la fachi la fachi la fachi la fachi la fachi la fa

l'aspetti.l'aspetti.l'aspetti.l'aspetti.l'aspetti.l'aspetti.l'aspetti.l'aspetti.

di Alessandro Vecchio

Un giorno una famiglia di agnelli andò a pascolare tra i verdi campi.

La madre, ad un certo punto, disse:”Mi allontano un attimo. Voi restate qui!”Dopo un po' l'agnello più grande vide un boschetto lì vicino:

”Fratelli, che ne dite di entrare nel bosco, mentre nostra madre è via?”

Tutti gli agnelli furono entusiasti della proposta, così entrarono nel bosco, seguiti dall'agnello più grande. Lì c'era l'immancabile lupo, che aveva parecchia fame e che escogitò uno stratagemma per divorarseli senza fare troppa fatica.

“Ehi, voi!”- urlò il lupo rivolgendosi agli agnelli “-

“Qui l'erba è più saporita! Venite da me!”Gli agnelli fecero per avvicinarsi, ma il più grande li fermò:”Prima vado io!”Quando l'agnello fu vicino al lupo, questo

gli saltò addosso e lo sbranò.

Gli altri scapparono via impauriti e corsero dai genitori, raccontando loro quanto era successo. Il giorno seguente tutta la famiglia entrò nel bosco del giorno prima e lì c'era di

nuovo lo stesso lupo che, puntando un agnello, disse:

”Ah, vedo un altro bel pranzetto!”Improvvisamente tutta la famiglia si dileguò e il lupo si leccò i baffi.Ad un tratto, gli agnelli comparvero da tutti i lati, accerchiando il lupo, e gridarono:

”Eh no caro mio!Questa volta il pranzo sei tu!Il lupo, con un balzo attraversò il cerchio e, spaventato scappò dalla foresta. Preso dalla disperazione e accecato di rabbia non si accorse di un dirupo e cadde nel fiume.

La favola La favola insegna cheinsegna chel'unione fa la forza.l'unione fa la forza.