LA CREAZIONE DI LAVORO TRA ECONOMIA COLLABORATIVA E … · 2015-12-03 · Politecnico di Milano |...

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Daniela Selloni

Service designer e ricercatrice | Politecnico di Milano | Dipartimento di Design | Polimi DESIS Lab

LA CREAZIONE DI LAVORO TRA ECONOMIA COLLABORATIVA E DESIGN DEI SERVIZI.

Sommario

1 > L’economia dei servizi (e il design dei servizi)

2 > L’economia collaborativa

3 > Nuove forme di imprenditorialità ( e di creazione lavoro)

L’economia dei servizi1

(e il design dei servizi)

L’economia contemporanea è un’economia di servizi.

* Wölfl, A. (2005), “The Service Economy in OECD Countries: OECD/Centre d'études prospectives et d'informations internationales (CEPII)”, OECD Science, Technology and Industry Working Papers, 2005/03, OECD Publishing. Available at http://dx.doi.org/10.1787/212257000720

L’economia dei servizi rappresenta circa il 70% della produzione e dell’occupazione nelle economie OCSE. *

La produzione di prodotti sta invece scivolando a meno del 20%.

Fare servizi e creare lavoro sono due azioni connesse.

* “The job creation potential of the service sector in Europe”, Final report 2000, Edited by Dominique Anxo and Donald Storrie, available at http://libserver.cedefop.europa.eu/vetelib/eu/pub/commission/dgesa/2002_0001_en.pdf

L’Unione Europea ha esplorato questa relazione già dal 2000, nello studio : The job creation potential of the service sector in Europe.*

L’innovazione (sociale) riguarda spesso la creazione di servizi

* Alastair Fuad-luke, 2009. Design activism: Beautiful Strangeness for a Sustainable World. London and Sterling, VA: Earthscan

In Gran Bretagna* il 97% delle imprese sociali ad alto tasso di innovazione è connesso all’offerta di servizi.

innovazione (sociale)

creazione di lavoro

economia dei servizi

Progettare e realizzare servizi

picture from www.cittadinicreativi.it

La necessità di progettare i servizi ha fatto emergere una “nuova” figura professionale: il service designer

I designer non progettano più solo oggetti, ma esperienze più complesse.

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Il service designer si inserisce esattamente nella transizione definita da Rifkin nel 2000 come l’Era dell’Accesso.

...dal possesso all’accesso, dal prodotto al servizio, dall’automobile al car sharing

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Questa transizione è in continuo movimento:

il passaggio dal possesso all’accesso si è ulteriormente esplicitato nell’economia collaborativa.

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Il service designer non progetta più soltanto servizi tradizionali come lo sportello bancario....

...si affianca a particolari comunità di cittadini/utenti che risolvono i loro problemi con forme di baratto, scambio, affitto, prestito, condivisione.

...si affianca ad attivisti e “nuovi imprenditori”.

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COMUNITA’ CREATIVE

Daniela Selloni, Sharitaly 29 novembre 2013

picture from www.cittadinicreativi.it

SERVIZI COLLABORATIVI

Daniela Selloni, Sharitaly 29 novembre 2013

INFORMAZIONIfunzionali e simboliche

PERSONEaspetto e comportamento

LUOGOambiente fisico e sensoriale

STRUMENTIoggetti e macchine

INTERVALLO DI PROGETTO DESIGN AREA

RELAZIONE

FORNITORE DEL SERVIZIO

UTENTE

*Scheme by Elena Pacenti, 1998.

=

Il design dei servizi

INTERVALLO DI PROGETTO DESIGN AREA

UTENTI - FORNITORI UTENTI - FRUITORI

UTENTI - PROGETTISTI UTENTI- AMBASCIATORI

UTENTI - MANAGER UTENTI - VALUTATORI

RETE COME ABILITATORE E CONNETTORE

Il design dei servizi collaborativi

*Scheme by Daniela Selloni (2013).

=

innovazione (sociale)

creazione di lavoro

economia dei servizi

Progettare e realizzare servizi

innovazione (sociale)

creazione di lavoro

economia dei servizi

ECONOMIA COLLABORATIVA

NUOVE FORME DI IMPRENDITORIALITA’

L’economia collaborativa2

ECONOMIA COLLABORATIVA

SHARING ECONOMY

COLLABORATIVE CONSUMPTION

SERVIZI COLLABORATIVI

INFORMAL ECONOMY

CAPITALISMO PARITARIO

PEER ECONOMY

“Una delle 10 idee che cambieranno il mondo” (Time)

“Una rivoluzione sociale che sta accelerando” (Financial Times)

“Una rivoluzione della nostra concezione di proprietà” (Wired)

un insieme di pratiche di scambio e condivisione che può riguardare sia beni materiali sia servizi.

“baratto, banche del tempo, valute virtuali, scambio di attrezzi, di terreni, condivisione di giochi, uffici, co-housing, co-working, couchsurfing, car sharing, crowdfunding, bike sharing, noleggio p2p, car pooling..ecc” (Botsman& Rogers, 2011).

cos’è l’economia collaborativa:

Nell’economia collaborativa la rete e la tecnologia mobile giocano un ruolo fondamentale.

Le comunità di utenti che hanno creato questa nuova generazione di servizi usano la rete in maniera inedita e creativa:

- mettono prodotti e servizi esistenti all’interno di un nuovo sistema

- elaborano sistemi di valutazione e reputazione sempre più sofisticati

- creano nuovi sistemi esperti

E’ un’economia in crescita: il giro d’affari supera il miliardo di dollari l’anno, l’investimento dei venture capitalist nel settore è cresciuto di otto volte dal 2009 al 2011; gli utenti della rete Airbnb sono cresciuti da 0 a oltre 10 milioni nel giro di 5 anni.*

Articoli di Mario A. Maggioni, Simona Beretta per Doppiozero, “Non c'è rete che tenga, non c'è social che salvi”. 24.01.2014 available at: http://doppiozero.com/materiali/chefare/non-cè-rete-che-tenga-non-cè-social-che-salvi

Perché cresce:

Presentation by April Rinne, Collaborative Lab available at: http://www.slideshare.net/CollabLab/si-g-c4pshareable-citiessummaryv5?qid=1cdf5bb2-6875-4e3f-9781-74f79453181c&v=qf1&b=&from_search=3

Tipologie di business models

> SERVICE FEE (si paga una commissione sul servizio dal 5% al 40%)

> FREEMIUM (servizio di base gratis, si paga per upgrade)

> TIRED SUBSCRIPTION PLANS (abbonamento differenziato a seconda dell’uso)

> ON-SALE ( il sito compra e rivende)

> FLAT MEMBERSHIP ( si paga l’iscrizione)

> MEMBERSHIP PLUS USAGE ( si paga l’iscrizione più l’uso)

Presentation from Rachel Botsman from March 2012 event at Nesta, Collaborative Consumption: New business models. Available at:http://www.slideshare.net/NESTA_UK/rachel-botsman-purpose-with-profits

La disintermediazione come fattore comune

> Contatto diretto tra domanda e offerta

> Semplificazione dell’accesso al mercato

> Attacco agli intermediari

> Gli utenti erogano e fruiscono i servizi

> La disintermediazione è una forma di attivismo

> La disintermediazione è una forma di imprenditorialità

> La disintermediazione è una forma di trasparenza

Problematiche:

> Zona grigia da regolamentare - mancanza di norme (legali e fiscali)

> Crescita relativa (soprattutto a lungo termite, alta mortalità delle start-up)

> Economia complementare o realmente alternativa

> Disintermediazione reale o nuove mediazioni

3Nuove forme di imprenditorialità

(e di creazione lavoro)

> le persone diventano micro-attori economici

> nascono strutture e start up low profit

> si stanno creando delle forme di reddito complementari

> tale lavoro mette al centro l’individuo e la sua espressione, lo vede come portatore di attività e non come consumatore

Dalla sharing economy sta nascendo una nuova forma di imprenditorialità che crea un “nuovo” tipo di lavoro

> attività che tradizionalmente non sono considerate lavoro diventano invece fonte inedita di lavoro (estensione del lavoro)

Questa “nuova imprenditorialità occupa una zona ibrida, a metà tra pubblico e privato, mercato e società,

amatoriale e professionale, profit e no profit.

Che tipologia di lavoratore converge in questa nuova forma di imprenditorialità? Riflessioni sul Quinto Stato*

> i lavoratori precari (contratti a termine, finte partite IVA)

> i professionisti senza ordine (free-lance con attività e competenze non classificabili)

> i neo-laureati che faticano a trovare lavoro (specie in discipline creative)

> i disoccupati di “ritorno” ( 50enni licenziati dalla crisi)

> i lavoratori insoddisfatti o sotto-occupati

Il quinto Stato, di Giuseppe Allegri e Roberto Ciccarelli - Collana Saggi, Casa editrice Ponte alle Grazie, 2013

Tra economia Collaborativa e Quinto Stato: l’esperienza di Cittadini Creativi a Milano

architetto, possibile manager della Biblioteca degli Oggetti

La Storia di StefanoLa Biblioteca degli oggetti di Zona 4 è uno spazio dove i cittadini mettono in comune degli oggetti, e le rendono disponibili attraverso un sistema di scambio. Si concretizza potenzialmente in un luogo fisico, come l'ex-mercato di Piazza Santa Maria del Suffragio, e in spazio digitale, un sito - facebook degli oggetti.

avvocato, fondatrice dello Sportello del Cittadino

La Storia di RossellaLo Sportello del Cittadino di Zona 4 è un'evoluzione dello Sportello Legale Cuccagna. Si tratta di un servizio che fornisce al cittadino un primo orientamento di fronte a un problema legale o burocratico, ecco perché nello sportello sono presenti differenti figure professionali come l'architetto e il commercialista.

designer dei servizi, fondatrice di Pupulito

La Storia di Camilla un servizio di vendita, noleggio e lavaggio di pannolini lavabili, rivolto a privati, aziende e attività operanti nel settore della prima infanzia.Il servizio è attualmente operativo nelle aree urbane di Novara e Milano.

designer, fondatore de “le verdure del mio orto”

La Storia di Paoloun azienda agricola informatizzata, un sito che permette a chiunque di poter mangiare frutta e verdura di stagione completamente biologica e di prima qualità semplicemente con un clic, diventando contadino digitale.

direttore commerciale, ora “codista”

La Storia di Giovanni“LA TUA CODA ALLO SPORTELLO DA OGGI LA PRENDO IO”. I suoi clienti sono semplici cittadini, piccoli imprenditori e studi professionali. La tariffa è 10 euro all’ora con regolare ricevuta. (Lavoro in ritenuta d’acconto. Prestazione d’opera.)