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Titolo dell’argomentoVII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 17 dicembre 2009
La creazione di contenutiLa creazione di contenuti nel mercato italiano dei media
Televisione, Cinema, Videogiochi, MusicaOsservatorio IEM 2009
IEM - Fondazione Rosselli
Titolo dell’argomentoVII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 17 dicembre 2009
Indice
1. Produzione e creatività
2 La produzione audiovisiva2. La produzione audiovisiva
3. La produzione di videogiochi
4. La produzione musicale
5. Considerazioni finali
IEM - Fondazione Rosselli
Titolo dell’argomentoVII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 17 dicembre 2009
Produzione e creatività
IEM - Fondazione Rosselli
Titolo dell’argomentoVII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 17 dicembre 2009
L’osservatorio IEM sulla produzione di contenuti
L’osservatorio nasce dall’esigenza di monitorare in modo costante il segmento della g gproduzione nazionale di contenuti nei vari comparti dei media. L’obiettivo è quello di radiografare lo stato dell’offerta di “creatività” in Italia mettendone in evidenza i punti di forza e di debolezza e le possibili strategie di crescita.
I settori indagati sono: audiovisivo, videogiochi e musica. Si tratta di settori la cui filiera è venuta “spacchettandosi” fra produttore ed editore/distributore.
Le imprese sono censite attraverso indagini desk integrate da verifiche field e acquisizioni dei principali dati di bilancio.
P ti l tt i è i lt i d “ l t ” ti i b t it i l ( ilParticolare attenzione è rivolta ai c.d. “cluster” creativi su base territoriale (es. il Lazio per televisione e cinema, la Lombardia per videogiochi e musica).
A completamento del disegno l’Osservatorio verifica la quota di mercato dei p g qcontenuti originali prodotti in Italia all’interno dei diversi segmenti dell’industria dei media. Prossimo step sarà quello di identificare la capacità del prodotto italiano di “viaggiare” all’estero e la possibilità di migliorare la bilancia import/export.
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gg p g p p
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La creatività nel mercato dei media
I compiti più specificatamente “creativi” del processo produttivo sono la discriminante privilegiata nella perimetrazione dei settori della “produzione”, i i d i i l’ i i l ll i di l d ll i d irintracciando in essi l’apporto immateriale alla creazione di valore delle industrie
culturali in esame.
P “ d tt ” i t di l i h li il t t t i il b d tPer “produttore” intendiamo colui che realizza il contenuto, costruisce il budget finanziario, organizza l’apporto dei talenti creativi e tecnici in un piano di produzione ed è il responsabile del confezionamento finale del prodotto.
Questa definizione, desunta dalle pratiche industriali, determina un forte dibattito nella dialettica fra chi commissiona il prodotto e chi lo realizza, la cui collaborazione è fatta di un apporto di competenze che, in alcuni dei compiti delineati, tende a sovrapporsi determinando reciproche rivendicazioni.
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La produzione audiovisiva
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L d i di i i N Società di prod ione a dio isi aLa produzione audiovisiva
oltre 400oltre 150
N. Società di produzione audiovisiva
Il censimento effettuato rileva 860 imprese atti e nella prod ione oltre 150
tra 30 e 50tra 20 e 30tra 10 e 20meno di
imprese attive nella produzione audiovisiva (2008).
La mappa ci restituisce un quadro di 10forte concentrazione in poche Regioni
con un ruolo di leadership del Lazio.
Quasi il 60% delle società (ovvero più 50,8%Quasi il 60% delle società (ovvero più di 400) è localizzato nella Regione Lazio, seguita a grande distanza dalla Lombardia (18%), dal Piemonte edLombardia (18%), dal Piemonte ed Emilia Romagna (5,3).
Fatta eccezione per la Campania, in t tt l lt R i i l t è
Fonte: elaborazione IEM su dati Cerved AIDA e bilanci aziende
tutte le altre Regioni la quota è inferiore al 3%.
In 10 regioni le imprese non superano
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Fonte: elaborazione IEM su dati Cerved, AIDA e bilanci aziende.gle dieci unità.
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Nel 2008 il fatturato complessivo supera 1 5 miliardi di euro registrando un incrementoNel 2008 il fatturato complessivo supera 1,5 miliardi di euro registrando un incremento sull’anno precedente pari a circa il 6%. La redditività (rapporto utile/fatturato) dell’universo si è ridotta negli anni scendendo ll’1%all’1%
2 7%
3%1.800.000.000 € Fatturato e utile società di produzione audiovisiva (a perimetro
2008)2,7%
2%
3%
1 200 000
1.400.000
1.600.000
1 480 052 1.567.282
1,9%2%
2%
800.000
1.000.000
1.200.000
1.217.910 1.248.0831.480.052
0,7%
1,0%
1%
1%
400.000
600.000
0%0
200.000
2005 2006 2007 2008
IEM - Fondazione RosselliFonte: elaborazione IEM su dati Cerved, AIDA e bilanci aziende.
Fatturato totale produzione audiovisiva % Utile/Fatturato
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Società di produzione audiovisiva per macro-area100%
Si osserva una corrispondenza traarea
80%
90%
100% corrispondenza tra distribuzione geografica del fatturato e
62,6% 58,9%
60%
70% CENTRO
SUD
fatturato e distribuzione delle società sul territorio soprattutto con
0,8% 6,2%
30%
40%
50% SUD e isole
NORD
soprattutto con riferimento al centro e al nord
Il 6 2 % di i à
36,6% 34,9%10%
20%
30% Il 6,2 % di società attive nel sud e nelle isole generano un fatturato inferiore
0%Fatturato 2008 N. società 2008
fatturato inferiore all’1%
IEM - Fondazione RosselliFonte: elaborazione IEM su dati Cerved, AIDA e bilanci aziende.
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Società di produzione audiovisiva per classi di fatturato Quasi il 90% delfatturato Quasi il 90% del
settore è costituito da piccole e micro imprese che
10,3%1,4%
21,1%
80%
90%
100%
Grande imprese, che raccolgono il 28% del fatturato.
18,6%
20,0%
50 6%
60%
70%
80%
Media
Oltre il 70% dei ricavi proviene da medie e grandi imprese poco
50,6%
30%
40%
50% Piccola
Micro A
grandi imprese, poco meno del 12% dei soggetti attivi
49,7%
5,2%
21,7%
10%
20%
3 %
Micro B
1,40%0%N. imprese 2008 fatturato 2008
IEM - Fondazione RosselliFonte: elaborazione IEM su dati Cerved, AIDA e bilanci aziende.
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960 000 000€N. società Lazio
Fatturato società di produzione audiovisiva nella Regione Lazio
927.470.820 936.180.955920.000.000
940.000.000
960.000.000
200Restringendo il campo alla Regione Lazio, si osserva un
921.250.655
880.000.000
900.000.000
920.000.000
150andamento altalenante del fatturato negli ultimi
187 193 199 206
848.326.388840.000.000
860.000.000
50
100 4 anni, con una forte impennata nel biennio 2006-2007 d li
800.000.000
820.000.000
0
50
2005 2006 2007 2008
ed un lieve decremento (-1,6%).
Stabile il numero 2005 2006 2007 2008
N. società Tot. Fatturato (€)
Fonte: elaborazione IEM su dati Cerved, AIDA e bilanci aziende. Dati a perimetro costante 2008.
delle imprese
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Sulle tv nazionali gratuite e a pagamento vengono spesi in programmazione 4 52Sulle tv nazionali, gratuite e a pagamento, vengono spesi in programmazione 4,52miliardi di euro (il 57% dei 7,9 miliardi di ricavi). In produzione in-house la spesa è di1,5 miliardi. Il commissioning in prodotto televisivo originale è di circa 810 milioni (il18%) la spesa per l’acquisto diritti di film italiani è di 160 milioni (il 3 5%)
9000
10000
7.933 M€ESCLUSE TV LOCALI
TRASMISSIONE CORPORATE MARKETING
18%), la spesa per l acquisto diritti di film italiani è di 160 milioni (il 3,5%).
La fiction rappresenta
2322 ABBONAMENTI7000
8000
UTILI
COSTI DI PROGRAMMAZIONE (4.520 M€)
ppla porzione maggioredel commissioning,con 520 milioni, il
3433
400
5000
6000
DA MEDIASET PREMIUM E SKY AI CANALI TERZI FILM E FICTION
EUROPEI E USA (ESCLUSI CANALI
TERZI)
doppio rispetto alvalore delle commessedi intrattenimento(260 milioni) 400
800
835
260 INTRATTENIMENTO20 ANIMAZIONE
4044 PUBBLICITA'
10 DOCUMENTARI160
2000
3000
4000TERZI)
COMPETIZIONI ITALIANE ED
ESTERE
(260 milioni),marginalidocumentari eanimazione.
810
1515
520 FICTION
1567 CANONE
0
1000
2000
RISORSE TV ALTRICOSTIE THIRD P ARTY IMP ORTAZIONI DIRITTISP ORTIVI CINEMA COMMISSIONING P RODUZIONE IN
animazione.
Fonte: elaborazioni e stime IEM su datioperatori e varie
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RISORSE TVNAZIONALI
ALTRI COSTI EMARGINE
THIRD-P ARTYCHANNELS
IMP ORTAZIONI DIRITTI SP ORTIVI CINEMAITALIANO
COMMISSIONING P RODUZIONE INHOUSE
operatori e varie.
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Negli ultimi 10 anni la fiction italiana ha registrato un’impennata nel volume di ore originali prodotte annualmente
Fiction originale italiana: ore prodotte/stagione, 1989-2008
651 648 623 636697
726
799760
700
800
900
Legge 122/98
373
510
651 648 623 636
500
600
306 284227
339
243 265
146 128
283309
373
200
300
400
128
0
100
89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08
IEM - Fondazione RosselliFonte: OFI (dati sulla stagione e non sull’anno solare; es. 08 = 2007/08).
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Contestualmente è cresciuto anche il valore degli investimenti di Rai e Mediaset in fiction italiana, che ha superato nel 2008 i 520 milioni di euro (erano 215 nel 1998) e rappresenta il 10% dei ricavi (canone+pubblicità) dei due broadcaster (era il 5,8% nel 1998).
Rai e Mediaset: investimenti in fiction originale italiana, 1996-2008 (M€)
475 488526
7 9 7 78,2
9,4 9,510,2
500
600
10,0
12,0
309345 327
355 373420
475 88
5,25,8 5,7
6,97,9
7,3 7,7 7,5
300
400
6,0
8,0
117
181215 228
3,7
100
200
2,0
4,0
01996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
0,0
investimenti fiction originale (€m) inv. fiction/totale ricavi (%)
IEM - Fondazione RosselliFonte: IEM su dati operatori.
g ( ) ( )
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La fiction italiana rappresenta il 56% della spesa annuale in fiction (520 milioni contro 400 milioni spesi nell’acquisto diritti di fiction proveniente dall’estero). Se si guarda al volume di ore programmate, la fiction italiana rappresenta il 17,7% della fiction trasmessa annualmente.
Fiction italiana vs importata: valore di spesa e ore prodotte, 2008
40080%
90%
100%
10461
50%
60%
70%
fiction esterafiction italiana
520
20%
30%
40%fiction italiana
2245
0%
10%
spesa (M€) ore programmate
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Fonte: IEM.
Titolo dell’argomentoVII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 17 dicembre 2009
Fiction nazionale in % su fiction trasmessa 2007 (2008 per l’Italia)
39,4
33,235,0
40,0
45,0
Fiction nazionale in % su fiction trasmessa, 2007 (2008 per l Italia)
La quota di fictionnazionale sul totale
21,517,7 16,2
15 0
20,0
25,0
30,0
, nazionale sul totaledella fictionprogrammata mostravalori più alti in
0,0
5,0
10,0
15,0
Regno Unito Germania Spagna Italia Francia
pRegno Unito,Germania e Spagna.
Fonte: IEM su Infomedia, ETS per OEA.Dati relativi ai soli canali generalisti.
Regno Unito Germania Spagna Italia Francia
5464
5000
6000
Ore fiction nazionale trasmessa
2842
22453000
4000
5000
L’Italia mostra volumidi fiction nazionalesuperiori a Francia e
17871528
0
1000
2000superiori a Francia eSpagna, seppur lontanidai più ricchi mercatitedesco e britannico.
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0Germania Regno Unito Italia Spagna Francia
tedesco e b ta co.
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La produzione cinematografica
Fatturato e utile società di produzione cinematografica (a perimetro 000 €2008)
4 8% 4%
5%
6%
300.000
350.000.000 €
All’interno del perimetro delle società di produzione audiovisiva, 148 società si
4,8%
2,5%
1%
2%
3%
4%
200.000
250.000
,occupano prevalentemente o esclusivamente di produzione
219.986
301.921-1%
0%
1%
100 000
150.000
pcinematografica, fatturando circa 302 milioni di euro, con un
191.963 178.386219.986
‐2,8%‐3,2%
-4%
-3%
-2%
50.000
100.000 forte incremento (del 37% sul 2007).Il dato non comprende il fatturato
-5%0
2005 2006 2007 2008
Tot. Fatturato (€) % Utile/Fatturato
dei grandi produttori/distributori come Medusa Film, Rai Cinema, FilmAuro e Eagle Pictures.
IEM - Fondazione RosselliFonte: elaborazione IEM su dati Cerved, AIDA e bilanci aziende.
Titolo dell’argomentoVII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 17 dicembre 2009
100%
Società di produzione cinematografica per macro-area
80%
90%
100%
Nel caso del cinema, per ragioni storiche l t ll di
73,5%67,2%
60%
70% CENTRO
SUD e
legate alla presenza di Cinecittà, la concentrazione nel centro Italia è ancora
1 5% 9,0%30%
40%
50% SUD e isole
NORD
centro Italia è ancora più accentuata (67% delle società e 73,5% del fatturato)
25,0% 23,9%
1,5% 9,0%
10%
20%del fatturato).
0%Fatturato 2008 N. società 2008
Fonte: elaborazione IEM su dati Cerved, AIDA e bilanci aziende.
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Titolo dell’argomentoVII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 17 dicembre 2009
24,7 24 1 24,7 24,8
31,729,0
24 1
30
35
Quota di mercato dei film italiani, 1998-2009 (%) Nel 2007 la quota di mercato nazionale ha superato la soglia storica del 30% Nel primo24,7 24,1
17,519,4
22,2 21,820,3
24,7 , 24,1
10
15
20
25 storica del 30%. Nel primo semestre 2009 si è assistito ad una forte contrazione (soprattutto nelle sale dei centri urbani) a
0
5
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 (Isem)
nelle sale dei centri urbani) a vantaggio degli Usa, dopo anni di crescita
Fonte: elaborazione IEM su dati Anica
La quota dei film nazionali programmati nelle 7 reti generaliste è pari al 35% (gli Usa sono al 50%)
Quota film italiani reti generaliste 2008 (%)
12%3%
50%). I pochi film di maggior richiamo sono trasmessi in prime time sulle ammiraglie, ma solo nei canali
d i (R 4 I li 1) L 7 i
35%
secondari (Rete 4, Italia 1) e su La 7 viene superata la share media di rete.Nelle reti satellitari la quota di film italiani
d l 24% f d l 59 2 di fil d i
50%
Italiani + copr Usa + copr Europei Altro
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scende al 24% a fronte del 59,2 di film made in Usa
Fonte: elaborazione IEM su dati Anica.
p p p
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Pur nell’oscillante andamento stagionale, l’Italia vanta una quota di mercato dei film nazionali (29%) analoga al mercato britannico e inferiore al solo mercato francese, tradizionalmente intorno al 40%.
13 513,3
Quota % dei film nazionali, 2005-2008
13,921,5
15,1
13,5
26,6
16,715,4
Germania
Spagna
13,9
28 5
24,725,0 31,9
31,0
29,0Italia
36 4
33,0
44,636,1
28,5
45,3
19,1
Francia
Regno Unito
36,4
0 10 20 30 40 50
2005 2006 2007 2008
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Fonte: IEM su rilevazioni nazionali.
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La produzione di videogiochi
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d d d d h d
18 29019.023 200%20.000
.000 €Società di produzione di videogiochi, dati economici 2003-2008
L’universo
14.973
18.290172%
150%16.000
18.000identificato è composto da 62 società con un
9.67610.751
9 377100%
10 000
12.000
14.000fatturato complessivo di circa 19 milioni
9.37760%
22%50%
6.000
8.000
10.000di euro nel 2008
Le dimensioni sono
‐1.429 376 135 ‐45 224 339
11%
‐13%
22%
4%
0%2.000
4.000
sono particolarmente ridotte ma in crescita per 1.429 ‐376 135 ‐45 ‐224
‐50%‐2.000
0
2003 2004 2005 2006 2007 2008
crescita per dimensioni e redditività.
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Fatturato Utile Fatturato YoY %Fonte: elaborazione IEM su dati Cerved, AIDA e bilanci aziende.
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Non esistono infatti grandi e medie imprese: il comparto è composto esclusivamente daimprese con fatturato inferiore ai 10 mln. di euro.
Produttori di videogiochi, fasce di fatturato 2008
6,3%100%
Le piccole imprese
25,0%
6,3%
80%
90%
Piccola
Le piccole imprese,cioè il 6,3% dellesocietà analizzate,fatturano quasi il
69,2%
50%
60%
70%Piccola
Microimpresa A
fatturano quasi il70% del settore.Il 62,5%, invece,non supera i 200
62,5%
10 2%30%
40%
50%Microimpresa B
Microimpresa C
non supera i 200mila euro difatturato annuo,coprendo
6 9%
13,7%
10,2%
10%
20%Fonte: elaborazioneIEM su dati Cerved,AIDA e bilanci
i d
coprendocomplessivamenteappena il 7% delmercato.
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6,9%0%
n. imprese 2008 fatturato 2008
aziende.
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Il comparto della produzione di videogiochi è prevalentemente localizzato nel NordItalia (dove hanno sede i maggiori publisher operanti nel mercato).
Produttori di videogiochi, macro-aree 2008
100%
53% 51%70%
80%
90%
50%
60%
70%
nordcentro
20%
45%20%
30%
40%centrosud e isole
27%
4%0%
10%
20%
i 2008 fatturato 2008
IEM - Fondazione RosselliFonte: elaborazione IEM su dati Cerved, AIDA e bilanci aziende.
n. imprese 2008 fatturato 2008
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La produzione musicale
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L’industria musicale italiana – il cui valore 2008, pari a 461 milioni di euro, si riferiscealla produzione ed edizione di musica registrata – paga, come noto, da un lato,l’evoluzione del consumo e della fruizione e, dall’altro, la piaga della pirateria. Sia ilevo u o e de co su o e de a u o e e, da a t o, a p aga de a p ate a. S afatturato che la redditività del comparto sono infatti pesantemente diminuite nel corsodel quadriennio 2005-2008 (-14,5%).
Fatturato e utile produttori/editori musicali (a perimetro 2008) L’analisi è stata
effettuata su circa 1 0004,0%600
mln. €
effettuata su circa 1.000aziende operanti nellafiliera della produzioneed edizione di musica2,9%
3,5%
3,0%
2,5%
3,0%
3,5%
400
500
registrata, e il dato quimostrato si riferisce allesocietà i cui dati
539,5 561,9 556,3461,3
1,2%
1,5%
2,0%
200
300
economici sono risultatidisponibili nel 2008, cioècirca 260.0,0%
0,5%
1,0%
0
100
2005 2006 2007 2008
IEM - Fondazione RosselliFonte: elaborazione IEM su dati Cerved, AIDA e bilanci aziende.
2005 2006 2007 2008
Fatturato totale edizione musicale % Utile/Fatturato
Titolo dell’argomentoVII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 17 dicembre 2009
1 3%Società produttori/editori musicali
10,17%
1,27%1,3%
90%
100%Società produttori/editori musicali per classi di fatturato
15,25%47,38%
70%
80%Grande
Media64%
36%
50%
60%
Media
PiccolaBig 4 Altre società italiane
72,0%
20,78%40%
50%
Micro A
Nel 2008 le principali 4 etichetterappresentano il 64% del fatturatototale del mercato.
18,85%20%
30%
Micro B
Il 72% delle imprese è costituitoinvece da imprese che ricavanoannualmente meno di 500mila
5,06%
7,93%
0%
10%
annualmente meno di 500milaeuro, pesando sull’intero compartoper il 5% del valore economico.
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0%N. imprese 2008 fatturato 2008Fonte: elaborazione IEM su dati Cerved, AIDA e bilanci aziende.
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Anche in questo caso si nota una concentrazione di imprese localizzateprevalentemente nel Nord Italia (specie in Lombardia), dove si registra quasi il 90%dei ricavi dell’intero comparto.
1 4%
8,8%
90%
100%
Produttori/editori musicali, macro-aree 2008
1,4%30,9%
70%
80%
90%
CENTRO
89,8%
7,6%
50%
60% SUD e isole
61,4%
20%
30%
40% NORD
0%
10%
20%
Fatturato 2008 N. società 2008
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Fatturato 2008
Fonte: elaborazione IEM su dati Cerved, AIDA e bilanci aziende.
Titolo dell’argomentoVII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 17 dicembre 2009
Nonostante il calo di fatturato del mercato musicale negli ultimi anni, il prodottoitaliano ha via via incrementato la propria quota, che corrisponde ad oltre il 56% deltotale (2008).La pirateria ha evidentemente colpito maggiormente il prodotto internazionale: ilrapporto della musica italiana col suo pubblico, generalmente adulto e quindi menoaduso al file-sharing, ha resistito meglio alla debacle del supporto fisico.g g pp
Quota % di mercato della musica italiana, 1999-200870
50
60
4539 44 47 48 46 50 53 58 56
20
30
40
39
0
10
20
IEM - Fondazione RosselliFonte: IEM su FIMI.
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Titolo dell’argomentoVII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 17 dicembre 2009
Tra i Big 5 europei, la quota di mercato della musica nazionale in Italia è inferiore soltanto al mercato spagnolo (58%) e largamente superiore a quella di tutti gli altri Paesi. Bisogna comunque rilevare come in tutti i mercati il prodotto nazionale venga distribuito, e spesso prodotto, principalmente dalle 4 major globali (Warner, Sony, Universal, Emi)
Quota % di mercato della musica nazionale, 2008
60
70
40
50
60
58 56,3 50,4 49,1 44,120
30
0
10
Spagna Italia Francia Regno Unito Germania
IEM - Fondazione RosselliFonte: elaborazione IEM su associazioni nazionali di categoria. Per la Spagna dato 2007.
Spagna Italia Francia Regno Unito Germania
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Quote del prodotto italiano sui mercati: un quadro d’insieme
Il prodotto italiano è quindi largamente maggioritario per quanto riguarda la musica l fi ti t ( l ) L t d l b ffi i t fi l fi tie la fiction tv (a valore). La quota scende al box office cinematografico e per la fiction
calcolata in volumi di programmazione. E’ assolutamente marginale nei videogiochi
Quota % di mercato del prodotto italiano, 2008
56,5 56,3
50
60
Quota % di mercato del prodotto italiano, 2008
29,330
40
17,7
10
20
1,00
Fiction Tv(valore)
Musica Cinema (b.o.) Fiction Tv(volumi)
Videogiochi
IEM - Fondazione RosselliFonte: IEM su varie.
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Considerazioni finali
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L’Osservatorio evidenzia una realtà composta da:
poche grandi aziende leader- poche grandi aziende leader
• spesso integrate all’interno di gruppi presenti a tutti i livelli della filiera ed anche in più filiereed anche in più filiere;
• in molti casi controllate da gruppi internazionali
- una fascia intermedia di società indipendenti in via di consolidamento
- una larghissima base di piccole e microimprese che faticano a realizzare g p palmeno un prodotto l’anno, quindi dall’attività fortemente discontinua, e che per sopravvivere diversificano fortemente la loro attività
Laddove le grandi imprese diversificano per presidiare il mercato e le piccolissime per sopravvivere, nelle società medie si rileva una tendenza alla
i li i
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specializzazione
Titolo dell’argomentoVII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 17 dicembre 2009
I produttori italiani di fascia media e alta si orientano sempre di più verso la realizzazione di prodotti “enhanced” (già concepiti in partenza con una serie di p (g p pprodotti satellite derivati e un potenziale sfruttamento multipiattaforma, anche extra-media). Questo presuppone a monte un ripensamento delle modalità produttive e delle figure professionali coinvolte nel processo ma permette per chiproduttive e delle figure professionali coinvolte nel processo ma permette, per chi abbia maggiori potenzialità di investimento e maggiore “vision”, anche maggiori possibilità di valorizzare il prodotto con ricavi aggiuntivi.
Pur in presenza di success-story di rilievo, le barriere all’entrata e alla crescita in questo mercato sono ancora elevate, a fronte di un oligopsonio della domanda che crea la classica struttura a clessidra.
La maggioranza del fatturato dei diversi segmenti dipende infatti dagli investimenti di pochi grandi player editori/distributori, che hanno quindi un ampio potere sull’offerta sia nella scelta degli interlocutori che nelle caratteristiche del prodotto
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del prodotto.
Titolo dell’argomentoVII Summit sull’Industria della Comunicazione in ItaliaRoma, 17 dicembre 2009
Le nuove piattaforme digitali rappresentano in potenza una opportunità per ridurre le barriere all’entrata e favorire sbocchi di mercato per i piccoli operatori, valorizzando le idee più innovative e creative a fronte di una minore necessità di investimento. Si rileva comunque la tendenza degli operatori maggiori a presidiare anche i nuovi segmenti.g
E’ evidente, infine, quanto le imprese di creazione di contenuti tendano a localizzarsi in quelle aree dove è presente un sistema editoriale e distributivo dilocalizzarsi in quelle aree dove è presente un sistema editoriale e distributivo di riferimento (vedi l’esempio dei cluster di Lazio e Lombardia) – la domanda! – e questa è una delle ragioni del profondo gap nel tessuto produttivo tra centro-nord e
d Q d i li i l l i lsud. Questo rende necessaria una policy regionale – naturalmente attenta ai cluster e al territorio – capace di stimolare l’intera filiera (compresi i servizi e la distribuzione) e non solo il segmento produttivo.) g p
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Grazie per l’attenzione
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