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LA CONTAMINAZIONE CHIMICA LA CONTAMINAZIONE CHIMICA DEGLI ALIMENTI E LDEGLI ALIMENTI E L’’UTILIZZO DI UTILIZZO DI

PRODOTTI FITOSANITARI PRODOTTI FITOSANITARI

Dott. Giorgio SalutoDott. Giorgio Saluto

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Le finalità della scienza dell’alimentazione incentrate in origine sulla definizione e soddisfacimento dei fabbisogni e sulla sicurezza alimentare (sicurezza microbiologica, chimica, fisica), si sono attualmente ampliati alla promozione del benessere psico-fisico ed alla prevenzione delle malattie cronico -degenerative

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ALIMENTI E PATOLOGIE ACUTE

- veicolo di microrganismi: infezioni, intossicazioni e tossinfezioni alimentari

- veicolo di sostanze chimiche: intossicazioni alimentari

ALIMENTI E PATOLOGIE CRONICO – DEGENERATIVE

- contaminazione chimica

- errato apporto nutrizionale

ALIMENTI E PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE CRONICO -DEGENERATIVE

- corretto apporto nutrizionale

- apporto con l’alimentazione di fattori protettivi

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In campo alimentare esistono tre classi di pericolo: biologico, chimico e fisico

Pericolo biologicoI pericoli di natura biologica comprendono batteri, virus e parassiti (tossinfezioni alimentari)

Pericolo chimicoI più comuni pericoli chimici vengono distinti in due classi principali: naturalmente presenti (micotossine, sgombrotossina, tossine dei funghi, tossine dei pesci) e derivati dal processo produttivo (prodotti fitosanitari, antibiotici, ormoni della crescita, piombo, zinco, arsenico, mercurio, cianuro, additivi alimentari, detergenti, disinfettanti, cessioni da imballaggi)

Pericolo fisicoPer pericolo fisico si intende la presenza nel prodotto alimentare di corpi estranei che possono causare danni o malattie (lesioni all’apparato digerente, soffocamenti)

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Attualmente sono note oltre 10 milioni di molecole chimiche diverse, ed alcune centinaia di migliaia sono comunemente utilizzate dall’uomo in tutto il mondo: molte di queste sostanze possono contaminare gli alimenti, direttamente o indirettamente.

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Circa 300, delle centinaia di migliaia di molecole chimiche comunemente utilizzate dall’uomo, sono state rilevate, in tracce, nel corpo umano.

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In uno studio (dicembre 2003) su un campione di cittadini europei, il numero massimo di sostanze chimiche trovate in una sola persona è stato 54, mentre il numero medio 41

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Purtroppo la tecnologia e la scienza sono state molto veloci nell’identificare ed utilizzare per scopi utili all’uomo queste molecole, prima di conoscerne la pericolosità per la salute e la sicurezza ambientale. Soprattutto riguardo ai possibili effetti nel lungo termine, attualmente possediamo informazioni e conoscenze insufficienti a dare le necessarie garanzie.

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Tutte le sostanze chimiche estranee, presenti negli alimenti, possono o potrebbero creare problemi per la salute. Alcune sostanze sono state dimostrate innocue ma, fino a prova contraria, ogni presenza estranea va considerata con sospetto, poiché gli effetti chimici, a differenza di quelli microbiologici, possono manifestarsi a volte dopo anni dal consumo delle sostanze; inoltre possono esservi fenomeni di accumulo delle molecole tossiche nell’organismo con sintomi variabili e spesso difficilmente prevedibili. Il rischio chimico è quindi il più difficile da analizzare e controllare.

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FATTORI TOSSICI NATURALI

MICOTOSSINE

METABOLITI TOSSICI SECONDARI DI FUNGHI CHE POSSONO CONTAMINARE VARI ALIMENTI.

LA CONTAMINAZIONE PUO’ AVVENIRE:-DURANTE LA CRESCITA DELLA PIANTA, IN CAMPO-STOCCAGGIO-MANIPOLAZIONE-PRODOTTO PRONTO PER IL CONSUMO

LE MICOTOSSINE CONOSCIUTE SONO DIVERSE CENTINAIA.SOLO ALCUNE SONO PERICOLOSI CONTAMINANTI DEGLIALIMENTI. TRA QUESTE LE AFLATOSSINE.

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AFLATOSSINE

B1, B2, G1,G2 PRODOTTE DALL’ Aspergillus Flavus e A. Parasiticus, IN CONDIZIONI DI TEMPERATURA ED UMIDITA’ELEVATE.

M1 E M2 PRODOTTI METABOLICI DELLE AFLATOSSINE B1 E B2. PRESENTI NEL LATTE E NELLE CARNI DI ANIMALI ALIMENTATI CON PRODOTTI CONTAMINATI.

TOSSICITA’ DELLE AFLATOSSINETOSSICITA’ ACUTA; TOSSICITA’ A LUNGO TERMINE PER ESPOSIZIONE CRONICA

A BASSI LIVELLI, PER LA ELEVATA CARCINOGENICITA’ E GENOTOSSICITA’.SOSTANZE CANCEROGENE: NON ESISTE SOGLIA AL DI SOTTO DELLA QUALE NON SI RISCONTRANO EFFETTI NEGATIVI, NE’ PUO’ ESSERE FISSATA UNA DOSE GIORNALIERA AMMISSIBILE.

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ALTRE MICOTOSSINE

ZEARELENONEMicotossina estrogenica prodotta da alcune specie di

Fusarium nei cerealiOCRATOSSINAMicotossina neurotossica prodotta da Aspergillus

Ochraceus e Penicillium Verrucosum. Tossina acutamente tossica e carcinogenica, contaminante di vari cereali.

PATULINALattone ß-insaturo prodotto da specie di Aspergillus e

Penicillium. Contaminante naturale di frutta e altri alimenti. In particolare mela e succo di mela.

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ALTRE MICOTOSSINE

TRICOTECENIGruppo di sesquiterpenoidi prodotti da vari generi di funghi,

specialmente Fusarium. Le tossine contaminano vari tipi di cereali.

STERIGMATOCISTINAMetabolita fortemente tossico e carcinogenico di diverse specie di

Aspergillus e Penicillium. Presente in frumento, orzo e formaggioCITRININAMetabolita nefrotossico di diverse specie di Aspergillus e

Penicillium. Presente nei cereali.ROQUEFORTINAMetabolita neurotossico del Penicillium roqueforti, usato nella

produzione dell’ omonimo formaggio francese.

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TOSSINE DI ORIGINE ANIMALE E VEGETALE

FICOTOSSINE

Le Ficotossine o tossine algali, prodotte da microscopiche algheplantoniche (poche specie delle circa 100 appartenenti ai Dinoflagellati), di cui si alimentano molluschi e pesci. A loro volta essi diventano tossici per chi se ne alimenta, compreso l’uomo.

Metaboliti secondari (prodotti naturali senza ruolo esplicito all’interno dell’ organismo che li produce) con attività potente e molto specifica per i mammiferi. (Fenomeno delle alghe rosse)

Le Ficotossine si dividono in due gruppi:PARALYTIC SHELLFISH POISON (PSP)DIARRHEIC SHELLFISH POISON (DSP)

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Oltre ai fattori tossici naturali, diverse sono le sostanze chimiche che possono essere assunte con la dieta. Agli additivi, aggiunti per facilitare la produzione e la conservazione degli alimenti, si sommano le sostanze contaminanti, derivanti dall’uso di prodotti fitosanitari, dall’inquinamento ambientale, ecc.. Tutte queste sostanze possono produrre effetti negativi sull’organismo.

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ADDITIVI ALIMENTARI

Per additivo alimentare si intende qualsiasi sostanza, normalmente non consumata come alimento in quanto tale, e non utilizzata come ingrediente tipico degli alimenti.

Gli additivi alimentari sono sostanze generalmente non nutritive, aggiunte intenzionalmente agli alimenti in piccole quantità per migliorare il sapore, la consistenza, l’apparenza o conservare il valore nutritivo.

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Additivi alimentari

ColorantiEdulcoranti (polioli, edulcoranti intensivi)Conservanti (nitriti, nitrati, antiossidanti)AcidificantiCorrettori di aciditàEsaltatori di sapiditàAgenti di rivestimentoGas d’imballaggioAddensanti

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Si è sviluppata un’attività di ricerca volta ad evidenziare se, nonostante le limitazioni imposte dalla legge, sia possibile l’assunzione di queste sostanze in dosi che possono comportare un rischio per la salute del consumatore.

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Per lo studio dell’assunzione di sostanze chimiche nell’ambito della dieta è necessario conoscere, oppure essere in grado di stimare, la concentrazione di ciascuna sostanza nei differenti alimenti ed il livello di consumo di questi ultimi.

L’attività di sorveglianza si esplica principalmente attraverso la raccolta e l’elaborazione di dati riguardanti i consumi alimentari e la presenza delle diverse sostanze negli stessi prodotti.

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NITROSOCOMPOSTI

I nitrosocomposti sono caratterizzati dal gruppo funzionale N-NO.Si dividono in due categorie:

- Nitrosammine- Nitrosammidi

Le nitrosammine sono derivati delle ammine. Si dividono in due gruppi: volatili e non volatili. Sono chimicamente stabili negli alimenti e non si decompongono fino a temperature di 400-500°C.

Le nitrosammidi sono derivati di ammidi, urea, carbammati, guanidina e sono generalmente non volatili. Sono meno stabili e si decompongono termicamente e fotochimicamente. E’ improbabile che rimangano stabili durante la cottura dei cibi, pertanto l’attenzione è stata focalizzata sulla presenza delle nitrosammine negli alimenti.

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Tossicologia N-Nitroso composti

- azione mutagena- azione carcinogenica- azione teratogena

323 NOCs : 87% effetti carcinogenici negli animali. (40 specie di animali)

Nessuna specie mostra resistenza alla azione dei NOCs.Azione a livello DNA, RNA, proteine.

Nitrosammine: altamente specifiche nell’induzione di tumori.- dialchiliche (simmetriche): cancro fegato- dialchiliche asimmetriche : esofago- Nitroso guanidinica : cervello (ratti esperimento)

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Formazione delle nitrosammine negli alimenti

→ Alimenti con elevata presenza di ammine→ Presenza di nitrito (origine naturale o tecnologica)

es. Carni conservate con NO2- e NO3

- aggiunti come additivi; birradove NO2

- e NO3- sono presenti nelle materie prime.

Nitrato: fonte di nitrito (riduzione ad opera di microrganismi)

Attività del nitrito:• Inibizione della crescita del Clostridium botulinium• Caratteristica colorazione rossa della carne e stabilizzazione dei

caratteri organoletticiCarni conservate: trend in diminuzione per NOCs- ridotto impiego NO3

-/NO2-

- aggiunta di inibitori (tocoferoli, acido ascorbico)Formaggi (Edam-Gouda): NO2

-/NO3- aggiunti per prevenire la crescita

del Clostridium tyrobutyricum.

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Birra: a) NO3- presente in acqua, malto, luppolo.

Microrganismi contaminanti del lievito: riduzione NO3- → NO2

-

Rimedi: prelavaggio lievito per inattivare l’attività dei batterib) Processo fabbricazione della birra.

Tostatura del malto diretta o indiretta.

Alimenti secchi e disidradati: latte in polvere, pesce essiccato: riscaldamento diretto (USA) maggiore presenza NOCs; riscaldamento indiretto livelli trascurabili di NOCs (Europa, Nuova Zelanda).

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CONTAMINANTE(ADDITIVI INVOLONTARI)

Ogni sostanza non aggiunta intenzionalmente ai prodotti alimentari, ma in essi presente quale residuo della produzione, (compresi i trattamenti applicati alle colture e al bestiame nella prassi della medicina veterinaria), della fabbricazione, del trattamento, del condizionamento, dell’imballaggio, del trasporto e dello stoccaggio di tali prodotti, o in seguito a contaminazione dall’ambiente

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La contaminazione chimica può essere originata da:

Inquinamento ambientale (metalli pesanti derivati da scarichi industriali)

Cessione dalle attrezzature o dai materiali di confezionamento ed imballaggio (metalli ceduti dalle lattine, monomeri ceduti dai contenitori di plastica)

Pratiche agronomiche (prodotti fitosanitari)Pratiche zootecniche (utilizzo di ormoni e di antibiotici) Procedure di sanificazione (residui di detergenti e di

disinfettanti)Reazioni che avvengono durante la preparazione

dell’alimento (prodotti formati con la cottura o durante la conservazione)

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FATTORI CHE DETERMINANO LA PERSISTENZADI CONTAMINANTI CHIMICI NELL’AMBIENTE

• Stabilità chimica: resistenza alla degradazione termica -stabilità alle radiazioni - bassa solubilità in acqua -stabilità in ambiente acido ed alcalino

• Stabilità biologica: sostanze non metabolizzate da microorganismi, animali, piante

• Bioaccumulazione: sostanze non metabolizzate che possono essere assorbite elettivamente da alcuni tessuti. Il carattere liofilo incrementa la bioaccumulazione

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Contaminante

Deposizione Inalazione⏐ ↓

Suolo Deposizione ⏐e Assorbimento

Polveri Sospese → Abbattimento ⏐Atmosferico ↓ ↓ ↓ ↓ ↓

⏐ Acqua Piante ↓Inalazione Fauna Acquatica ← ⏐ ⏐ → Animali

⏐ ⏐ Ingestione Ingestione ⏐Acqua e Bevande

Ingestione ⏐ ⏐ Ingestione

⏐ ⏐

→ Uomo ←

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RESIDUI DI FARMACI PER USO VETERINARIO

• ANTIBATTERICI - Antibiotici, Sulfamidici

• ANTIPARASSITARI - Imidazoloci, Pirimidinici

• ORMONI SESSUALI ENDOGENI (solo a scopi terapeutici) - Estradiolo, Testosterone, Progesterone

• SOSTANZE VIETATE - Sostanze ad attività anabolizzante (B-agonisti, Steroidi) - Sostanze ad attività antibatterica (Furanici, Cloranfenicolo)

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CONTAMINANTI CHIMICI DA PROCESSO

- Residui (trattamento con solventi, cessioni da imballaggi)

- Prodotti di reazione (aldeide formica da prodotti ittici surgelati, uretano etilico da alimenti fermentati, ammine biogene da alimenti fermentati lattiero caseari e da vini, nitrosoammine per addizione di NO2

- )

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METALLI PESANTI NEGLI ALIMENTI

I metalli possono costituire una fonte di rischio per la salute umana e la sicurezza ambientale di non facile risoluzione.Tra le principali fonti di produzione e distribuzione di tali sostanze nell’ambiente ricordiamo gli scarichi delle combustioni e gli scarichi di attività industriali. Purtroppo i metalli, una volta immessi nell’ambiente, entrano molto efficacemente nella catena alimentare potendosi accumulare in molti tessuti animali o vegetali, anche per tutta la vita.

Tra i metalli più pericolosi per l’uomo ricordiamo il piombo, il cadmio ed il mercurio

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TOSSICITA’ DEI METALLITOSSICITA’ DEI METALLI

TOSSICITA’ ELEVATA:Antimonio, Arsenico, Cadmio, Cromo, Piombo, Mercurio, Nickel

TOSSICITA’ MODESTA:Rame, Ferro, Manganese, Selenio, Zinco

TOSSICITA’ MOLTO BASSA:Alluminio, Argento, Stronzio, Tallio, Stagno

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PIOMBO

IMPIEGHI

• PROCESSI DI FUSIONE• VERNICI• ANTIPARASSITARI• SOSTANZE PLASTICHE• COMBUSTIBILI

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ESPOSIZIONE AL PIOMBO

• INALAZIONE DEL PIOMBO ATMOSFERICO

• ALIMENTI E BEVANDE:CONTAMINAZIONE AMBIENTALE DELLE MATERIE PRIME, PROCESSI DI TRASFORMAZIONE, IMPIEGO DI CONTENITORI CHE POSSONO CEDERE IL PIOMBO AL PRODOTTO

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CONTRIBUTO DELLE VARIE FONTI DI ASSUNZIONE SUI LIVELLI EMATICI DI PIOMBO

• ASSUNZIONE ATTRAVERSO LA DIETA 45-90%• ASSUNZIONE DI ACQUA 0-30%• ASSUNZIONE INALATORIA 10-20%

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MERCURIO

• ASSORBIMENTO: via respiratoria(Hg inorganico)tratto gastroenterico(Hg organico)

• ELIMINAZIONE: deiezionivia urinaria

• ORGANI BERSAGLIO: s.n.c.rene

• EFFETTI: disturbi sensoriali alle estremità, alla lingua, alle labbra.

atassiadisturbi visivi

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STAGNO

• Composti organostannici: contaminanti ubiquitari nell’ambiente. • Elevata attività biologica: effetti dannosi sull’ ecosistema acquatico.• Pricipali composti: Tributiltin (TBT), suoi prodotti di degradazione:

Monobutiltin (MBT), Dibutiltin (DBT), Tributiltinossido (TBTO)• Composti organostannici presenti in una varietà di organismi

acquatici (alghe, invertebrati, molluschi, pesci predatori).• Esposizione uomo composti organostannici attraverso prodotti ittici.• Usi composti organostannici in vari prodotti industriali (vernici

marine antifouling, pesticidi in agricoltura, stabilizzanti per polimeri sintetici)

• Presenza nell’ ambiente trend decrescente

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ARSENICO

• Arsenico inorganico cancerogenopresenza nelle acque potabili di alcune aree geografiche (India)

• Arsenico nei prodotti itticilivelli di alcuni mg/kg sottoforma di composti organici.

• Pescearsobetaina, arsocolina, non metabolizzati

• Alghearsenozuccheri (80% del totale), metabolizzati.

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SELENIO

• Usi industriali: proprietà di semiconduttore, macchine fotocopiatrici, raddrizzatori elettrici, produzione acciaio inox, pigmenti ceramiche, fertilizzanti, pesticidi, mangimi animali.

• Elemento essenziale: selenioproteine (enzima glutatione perossidasi)

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Contaminanti riscontrati nelle acqueContaminanti riscontrati nelle acque

World Watch Institute, 2000World Watch Institute, 2000

Contaminanti Paesi interessati Fonte principale

Pesticidi USA, Est-Europa, Cina, India Agricoltura Nitrati USA, Europa ovest, Cina, India Agricoltura Idrocarburi USA, Gran Bretagna, ex-URSS Industria petrolchimica Solventi cloruratiUSA, Est-Atlantico indutrializzato Industria metalmeccanica e

metallurgica Arsenico Bangladesh, India, Nepal, TaiwanIndustria metallur. e petrolifera

Agricoltura Fluoro Cina, India Mineralizzazione del suolo

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Farmaci rinvenuti nelle acque di faldaFarmaci rinvenuti nelle acque di falda

1 10 100 1000 10000

Acido clofibrico

Fenazone

Diclofenac

Ibuprofene

Acido fenofibrico

Noretisterone

Etinilestradiolo

concentrazione (ng/l)

Kummerer, 2000Kummerer, 2000

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Sostanze farmacologiche rinvenute in Sostanze farmacologiche rinvenute in acque potabili condottateacque potabili condottate

1 10 100 1000

Acido clofibrico

Bezafibrato

Metotrexate

Diazepam

Bleomicina

Noretisterone

Diclofenac

Etinilestradiolo

Ibuprofene

Tilosina

concentrazione (ng/l)Kummerer, 2000Kummerer, 2000

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Patologie correlate alla presenza di Patologie correlate alla presenza di inquinanti chimici nelle acqueinquinanti chimici nelle acque

PatologiaPatologia Inquinanti chimici correlatiInquinanti chimici correlati

TumoriTumori Nitrati, Benzene PCDD, PCDF, Antiparassitari,Nitrati, Benzene PCDD, PCDF, Antiparassitari,IPA, Mercurio, Piombo, Trialometani, ArsenicoIPA, Mercurio, Piombo, Trialometani, Arsenico

MetaemoglobinemiaMetaemoglobinemia Nitrati e nitritiNitrati e nitritiMalattia di AlzheimerMalattia di Alzheimer AlluminioAlluminioIpertensione arteriosaIpertensione arteriosa CadmioCadmioDeficit uditiviDeficit uditivi PiomboPiomboDeficit neurologiciDeficit neurologici Fluoro, PiomboFluoro, PiomboPatologie ossee/dentariePatologie ossee/dentarie FluoroFluoroDepressioneDepressione Arsenico, BenzeneArsenico, BenzeneAstenia calo ponderaleAstenia calo ponderale ArsenicoArsenicoIntossicazioniIntossicazioni Cadmio, PiomboCadmio, PiomboGastroenteritiGastroenteriti RameRameCirrosi epaticaCirrosi epatica RameRame

Last, 1999Last, 1999

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L’IMPIEGO DELLA CHIMICA IN AGRICOLTURA

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L’agricoltura – attività economica complessa che, oltre alle coltivazioni erbacee ed arboree ed all’allevamento delle varie specie animali, include la trasformazione dei prodotti e, da qualcheanno, anche l’attività d’accoglienza (agriturismo) - utilizza alcune delle centinaia di migliaia di sostanze chimiche prodotte dall’uomo.

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Considerato poi che la produzione agricola e zootecnica, direttamente o previa sua lavorazione e trasformazione, è destinata all’alimentazione umana, ne consegue che molte delle 300 sostanze chimiche che sono rilevate, anche in tracce, nel corpo umano, possono derivare da tale attività.

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L’impiego della chimica in agricoltura ha rappresentato da sempre una problematica complessa e rilevante per le ripercussioni che ha sulla salute degli occupati e dei consumatori, sugli interessi dei produttori e sulla salubrità dell’ambiente.

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LA CHIMICA DI SUPPORTO (i fertilizzanti)

GAS TOSSICI

DISINFETTANTI NEL SETTORE DELL'ALIMENTAZIONE UMANA E ANIMALE.

DISINFETTANTI PER L'ACQUA POTABILE.

RODENTICIDI

MOLLUSCHICIDI

REPELLENTI E ATTRATTIVI

LA CHIMICA DI DIFESA (gli agrosanitari)

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E’ costituita dalle sostanza chimiche e prodotti derivati, autorizzati all’immissione in commercio come “Prodotti Fitosanitari”, ed utilizzati per difendere i vegetali ed i prodotti vegetali, dalle avversità.

La chimica di difesa (gli agrosanitari)

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Il termine prodotti fitosanitari (anche chiamati antiparassitari, fitofarmaci o dall’inglese pesticidi) definisce una categoria di sostanze a composizione chimica diversa.

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Per “Prodotti Fitosanitari” s’intendono le sostanze attive ed i preparati contenenti uno o più principi attivi, che agiscono direttamente contro il parassita, e sostanze che diluiscono i principi attivi o ne facilitano l’applicazione, destinati a:

• proteggere i vegetali o i prodotti vegetali da tutti gli organismi nocivi o a prevenirne gli effetti;

• favorire o regolare i processi vitali dei vegetali, con esclusione dei “Fertilizzanti”;

• conservare i prodotti vegetali, con esclusione dei conservanti disciplinati da particolari disposizioni;

• eliminare le piante indesiderate;

• eliminare parti di vegetali, frenare o evitare un loro indesiderato accrescimento

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I “Prodotti Fitosanitari” comprendono i Fitofarmaci, i Fisiofarmaci, gli Erbicidi, i Fitoregolatori.Sono formulati con sostanze chimicamente molto diverse fra loro, che possono essere raggruppate per classi chimiche quasi omogenee in ragione dei gruppi funzionali, vale a dire della parte di molecola che compie l’attivitàbiologica.

Così si hanno prodotti fitosanitari derivati da prodotti:

• inorganici, quali i sali di rame, zolfo, ferro, calcio, sodio;

• organo-metallici (zinco, manganese);

• organici di origine naturale, quali il piretro, l’avermectina, il rotenone,l’azodiractina;

• organici di sintesi, quali, fra i più diffusi, i fosforganici, i carbammati, iclororganici, gli azotorganici, i benzonitrili, i derivati degli acidifenossicarbossilici, i benzotiadiazoli, i derivati delle solfoniluree, i derivatidegli idrocarburi, i derivati dell’acido naftossiacetico, i triazoli, glialoidrocarburi paraffinici, gli azoto-stannorganici, i derivati degli idrocarburi,le solfoniluree, i priretroidi e tanti altri ancora.

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Rispetto al parassita "bersaglio" i prodotti fitosanitari possono essere così definiti:

INSETTICIDI - utilizzati contro insetti quali mosche, formiche, zanzare, scarafaggi, ...ANTICRITTOGAMICI o fungicidi - utilizzati contro malattie fungine delle piante MOLLUSCHICIDI o lumachicidi - utilizzati solitamente in forma di esche contro le lumacheRODENTICIDI - spesso più tossici dei precedenti e utilizzati per la derattizzazioneERBICIDI - trovano largo impiego in ambito agricolo ma in alcune circostanze possono essere anche usati per il diserbo di giardini e viali.

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I prodotti fitosanitari che il consumatore può acquistare appartengono a due distinte categorie:

• Prodotti usati su piante e animali (di uso prevalentemente domestico ed in vendita negli esercizi commerciali)

• Prodotti usati per l'attività agricola(che possono essere acquistati ed utilizzati soltanto da tecnici specializzati nel settore agrochimico e sanitario o da soggetti muniti di una apposita Autorizzazione)

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Alcuni prodotti fitosanitari possono essere acquistati solo mediante prescrizione medica; si tratta di preparati utilizzati direttamente sull'uomo (ad esempio i prodotti contro i pidocchi) a scopo disinfestante e registrati dal Ministero della Sanità come "Prodotti Farmaceutici".

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E’ da rilevare che nel settore è in atto una rivoluzione per l’applicazione del Regolamento n° 2076/2002/CE che ha riesaminato e riesamina le sostanze autorizzate prima dell’emanazione della direttiva CEE 91/414, attuata in Italia con il decreto legislativo n°194/95.

Per questo riesame, in questi ultimi anni, sono state molte le sostanze non iscritte nell’allegato I della direttiva n. 91/414/CEE e, conseguentemente, sono state numerose anche le revoche dei prodotti commerciali con esse formulati.

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- D.Lvo n. 194 del 17 marzo 1995 (recepimento direttiva 91/414/CEE) e successive modifiche ed integrazioni: disciplina l’immissione in commercio dei Prodotti Fitosanitari

- DPR n. 290 del 23 aprile 2001: semplifica i procedimenti di autorizzazione alla produzione, alla immissione in commercio ed alla vendita dei prodotti fitosanitari e relativi coadiuvanti

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TOSSICITA’ DEI PESTICIDI

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Sono dei composti molto diversi, che vanno da estratti di piante come il piretro, a sali e olii minerali, fino ai più sofisticati composti organici di sintesi, quelli le cui interazioni con l'ambiente e col corpo umano sono ancora poco conosciute.

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Si tratta di sostanze nocive

• pericolose in primo luogo per i lavoratori addetti alla trasformazione e allo stoccaggio, spesso esposti ad alti tassi di nocività e soggetti ad intossicazioni

• pericolose per gli agricoltori che ne fanno uso, non sempre con le dovute cautele e conoscenze

• pericolose per la collettività e per l'ambiente, che sono in grado di danneggiare in modo irreparabile

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La classificazione di tutti i prodotti fitosanitari si basa principalmente sulla loro tossicità acutatestata su animali da esperimento.

L'unità di misura della tossicità acuta di una sostanza è la Dose Letale 50 (DL50) per i preparati solidi o liquidi, mentre per i preparati gassosi è la Concentrazione Letale 50 (CL50).

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La Dose Letale 50, espressa in milligrammi di sostanza per ogni chilogrammo di peso dell'animale studiato, rappresenta la quantità necessaria per indurre la morte nel 50% degli animali trattati.Per quanto riguarda gli effetti acuti, una sostanza ètanto più tossica quanto minore è la dose che provoca l'effetto descritto.

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In particolare, i prodotti vengono distinti in: Molto tossici, Tossici (I classe secondo la precedente normativa), Nocivi (II classe secondo la precedente normativa) e altri Prodotti Fitosanitari non classificabili come tali (indicati di III e IV classe secondo la precedente normativa).

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I residui autorizzati dalla legge sono quindi ricavati da esperienze eseguite su animali da laboratorio, evidenziando tre punti deboli per quanto riguarda la sicurezza:

• non sempre gli organismi di specie diverse, per quando similari, reagiscono allo stesso modo;

• una gran parte degli effetti nocivi si evidenzia solo nel lungoperiodo, addirittura nel corso di decenni di esposizione, e questo non è misurabile in laboratorio;

• quando due sostanze chimiche entrano in contattosviluppano reazioni e nuovi composti diversi qualitativamente (gli effetti dannosi possono annullarsi ma anche moltiplicarsi, ben oltre la semplice addizione matematica a cui fa riferimento la legge, per necessità di semplificazione e per scarse conoscenze scientifiche).

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L’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari tiene naturalmente conto solo della tossicità acuta, ma non comprende gli effetti a lunga scadenza, le proprietàcancerogene, mutagene e teratogene.

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Si tengono spesso poco da conto le proprietàchimiche proprie del corpo umano, paragonabile a una sorta di gigantesco laboratorio dove si svolgono continuamente reazioni chimiche a catena, mai identiche, e molte sostanze di per sè innocue, una volta entrate in contatto con l'organismo, possono dare per reazione altri composti ben piùdannosi.

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I ditiocarbammati per esempio sono sempre stati considerati poco percolosi per l'uomo. Ma poi si è scoperto che un loro metabolita, l'etilentiourea, provoca il cancro alla tiroide se assorbito in alte dosi.Il vinclozolin è in grado di dar luogo a un sottoprodotto con proprietà mutagene. Diversi insetticidi (Carbaryl e Alicarb) o anticrittogamici (Thiram, Ziram) danno luogo a metaboliti cancerogeni e mutageni. Altri ancora possono annullare l‘azione di alcuni farmaci, o moltiplicarla all'eccesso.

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La velocità con cui sempre nuovi principi attivi e formulati vengono immessi sul mercato e nel nostro organismo, rende più difficile disporre di conoscenze sufficenti a garantire una vera sicurezza. Il problema è che la ricerca scientifica volta alla sicurezza e alla salute, non riesce a tenere il passo della ricerca scientifica finalizzata alla produzione e al commercio, aprendo una forbice sempre più divaricata.

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Metodi di studio del rischio

Si basano sulla valutazione dell'effetto dell'esposizioneTOSSICOLOGICITOSSICOLOGICI su animali da laboratorio, permettono di definire i limiti

di accettabilità per le diverse sostanze

TIPO DITIPO DISTUDISTUDI

Si basano sulla valutazione dell'effettivo rischio per laEPIDEMIOLOGICIEPIDEMIOLOGICI salute umana, e cercano di valutare il Rischio relativo

ed il Rischio attribuibile per le diverse sostanze

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Indagini eseguite nella provincia di Forlìnel decennio 1960-1980 hanno evidenziato un numero di tumori maligni allo stomaco altissimo nelle campagne, dove si lavora a contatto diretto dei fitofarmaci: 126,34 casi per 100.000 abitanti in campagna, contro i 51,49 in città. E c'è da dire che la differenza cosìalta è da attribuire al contatto diretto, mentre per quel che riguarda il cibo e l'acqua, non ci sono differenze.

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L’approccio normale è “innocente fino a prova contraria”.Una sostanza chimica può essere prodotta ed impiegata largamente senza essere sottoposta a stretti controlli in materia di sicurezza. Solo quando verrà dimostrato che contamina persone e fauna selvatica e che causa problemi di salute verrà sottoposta a restrizioni o proibita.Ma perché ciò accada possono essere necessari anni a volte decenni.

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Ciò vuol dire che l'esposizione per lunghi periodi a quantità anche limitate di sostanza tossica, pur non provocando intossicazioni visibili, comporta però il rischio di contrarre un tumore, di subire modificazioni del patrimonio genetico, o comportare malformazioni su embrioni e feti.

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Tra i principi attivi (p.a.) degli antiparassitari utilizzati in Italia sono presenti diverse molecole biologicamente attive che possono provocare alterazioni del sistema riproduttivo maschile e femminile ed interferire con il normale sviluppo del concepito.

EFFETTI SUL SISTEMA RIPRODUTTIVO

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Interazioni con il sistema riproduttivo avari livelli (Sistema nervoso centrale, asse ipotalamico-ipofisario-gonadico, sistemaendocrino)

- Nell’organismo adulto- Sulla gestazione- Sul concepito, durante lo sviluppo pre e postnatale

Interazioni dei principi attivi (p.a.) con il sistema riproduttivo (S.R.)

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LA VULNERABILITA’ DEL BAMBINO

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Effetti:

- intossicazione acuta- sequela ad una intossicazione acuta- a lungo termine per una esposizione a basse dosi

EFFETTI A LUNGO TERMINE SUL SISTEMA NERVOSO

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PATOLOGIA TUMORALE

L’esposizione ai prodotti fitosanitari non è limitata solo al mondo agricolo, anche la popolazione generale può essere esposta per uso domestico o per esposizione indiretta.

Esposizione ai prodotti fitosanitari nella popolazione generale:

Uso domestico (piante ornamentali)Uso per ortiUso medicoProssimità di aree agricoleContaminazione degli alimenti

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COME PREVENIRE I RISCHI

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Esposizione subita dai lavoratori del settore

Dispersione nell'ambiente, in modo impercettibile ma costante

Presenza di residui nei prodotti agricoli

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MODALITA’ DI APPLICAZIONE E TECNOLOGIE IMPIEGATE NELL’UTILIZZO DEI PRODOTTI FITOSANITARI.

GLI SFORZI PER OTTENERE UN PRODOTTO FITOSANITARIO PIU’ EFFICACE E MENO PERICOLOSO VENGONO SPESSO VANIFICATI DALL’ULTIMO PASSAGGIO, DOVE LE PERDITE E LE DISPERSIONI AMMONTANO AL 30 – 70 % PER L’ADOZIONE DI TECNICHE E TECNOLOGIE ANCORA OGGI INEFFICIENTI.

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LE PERDITE PER DERIVA

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Per la prevenzione delle malattie connesse con l’uso in agricoltura dei prodotti fitosanitari, diventano sempre piùdeterminanti gli interventi di medicina preventiva effettuati dagli operatori di sanitàpubblica sul territorio (sorveglianza sulla commercializzazione e l’utilizzo dei prodotti fitosanitari ed informazione-educazione sanitaria ai venditori e utilizzatori di tali prodotti).

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Allo scopo di prevenire, non solo le intossicazioni acute, in alcuni casi mortali, dovute spesso ad esposizioni accidentali (di particolare interesse nel campo della prevenzione negli ambienti di lavoro), ma soprattutto l’esposizione a piccole quantità di queste sostanze chimiche per lunghi periodi di tempo.

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Infatti, quest’ultima modalità di esposizione, pur non provocando nell’immediato malattie acute (intossicazioni), comporta il rischio di contrarre nel tempo malattie cronico-degenerative (tumori, ecc.). Inoltre espone al rischio, oltre agli agricoltori utilizzatori di prodotti fitosanitari, anche i consumatori di alimenti contaminati da residui di questi prodotti.

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