La candela di Faraday Giuseppe Valitutti Università di Urbino email: gvalitutti@virgilio.it.

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La candela

di Faraday

Giuseppe Valitutti Università di Urbino

email: gvalitutti@virgilio.it

Ponendo un cartoncino sulla fiamma si ottiene un cerchio scuro che dimostra la formazione del carbone. Al centro c’è solo il combustibile e manca l’ossigeno, perciò non si notano bruciature.

Le esperienze si conducono con un tubo di vetro pyrex ripiegato alla fiamma. Ponendo l’imboccatura nella zonza1 (scura) fuoriesce vapore di cera, che si può incendiare. Ponendo, invece, l’imboccatura nella zona luminosa 2 più in alto, fuoriesce carbone.

Il carbone prodotto dalla fiamma è responsabile della sua luminosità. Le particelle di carbone sono riscaldate al calor bianco. I prodotti di reazione sono l’anidride carbonica e l’acqua. Le figure dimostrano che un fuscello acceso si spegne.

L’acqua si mette in evidenza con una provetta rovesciata sul gambo dell’imbuto. La condensa nella provetta scioglie una parte di anidride carbonica, che si mette in evidenza con idrossido di calcio (acqua di calcio) o BTB. Nella carta stagnola si pone del ghiaccio tritato. Sulla parte esterna del foglio di alluminio si forma la condensa, inizialmente, quindi si deposita il carbone.

Nel cono 1 c’è la cera vaporizzata, parzialmente decomposta.

Il cono 2 è la parte più luminosa della candela, dovuta all’incandescenza del carbone riscaldato dalla fiamma.

Nella regione 3 blu c’è la parziale combustione degli idrocarburi a CO e idrogeno.

Nella zona 4 più esterna avviene la combustione del CO e dell’idrogeno.

Che cosa c’è di comune in tutti gli esempi?

c’è sempre

- una “fonte di energia”, che contiene immagazzinata una certa “forma” di energia

- un “dispositivo” che trasforma l’energia in una forma più adatta all’uso che se ne vuole fare oppure al suo trasporto

- un “utilizzatore”, che riceve l’energia e la trasforma per renderla adatta al suo utilizzo finale

Gli atomi e la tabella di Mendeleev

1 1,008 H idrogeno

2 4,003 He elio

3 6,941 Li litio

4 9,012 Be berillio

5 10,811 B boro

6 12,011 Ccarbonio

7 14,007 N azoto

8 15,994 Oossigeno

918,998 F fluoro

10 20,180 Ne neon

numero atomico Znumero di massa in u.m.a.

simbolo nome dell’elemento

Iniziamo dagli atomi

Le reazioni chimiche

Combustione del metano. Il metano è formato da un atomo di carbonio e 4 atomi di idrogeno (formula chimica CH4): in presenza di ossigeno (O2), si forma anidride carbonica (CO2) e acqua (H2O)

CH4 + 2O2 CO2 + 2H2O

C

H

HH

H

+ O O C

O O

O O O

H

H

+

O

H

H

nessun atomo viene creato dal nulla ma neppure scompare

L’energia della reazione

+

prima della reazione: dopo la reazione:

O

O C

OH

H

i 4 atomi di H sono “poco legati” all’atomo di carbonio: il metano infatti è un buon combustibile perché cede facilmente i suoi atomi di H

CH

HH

H

O

O

i 2 atomi di O nella molecola O2 sono “poco legati”: l’ossigeno infatti è un gas molto attivo perché i suoi atomi si separano facilmente

i 2 atomi di H nella molecola di acqua sono “molto legati” all’atomo di ossigeno: l’acqua infatti è molto stabile perché è difficile separare i suoi atomi

i 2 atomi di O nella molecola CO2 sono “molto legati”: l’anidride carbonica infatti è un gas inattivo perché è difficile separare i suoi atomi

La trasformazione di energia nella reazione

+

prima della reazione: dopo la reazione:

nella reazione:

CH4 e O2 avevano poca energia cinetica (bassa temperatura)

C

H

HH

H

O

O

O

O

O

O

C

OH

H

CO2 e H2O hanno molta energia cinetica (alta temperatura)

OH

H

energia termicaenergia di legame chimico

Le forme di energia nella reazione

+

prima della reazione: dopo la reazione:

nella reazione:

energia termicaenergia di legame chimico

CO2 H2O H2OO2

0

E

BO2CH4 + +++

energia alla quale gli atomi non sono legati nella molecola

energia chimica

energia termica